In un futuro imprecisato, un drastico cambiamento climatico ha colpito duramente l'agricoltura. Un gruppo di scienziati, sfruttando un "whormhole" per superare le limitazioni fisiche del viaggio spaziale e coprire le immense distanze del viaggio interstellare, cercano di esplorare nuove dimensioni. Il granturco è l'unica coltivazione ancora in grado di crescere e loro sono intenzionati a trovare nuovi luoghi adatti a coltivarlo per il bene dell'umanità.
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Veramente una pu*tt*a*nata interstellare. Sarebbe stato meglio non sapere il nome del regista, così si potrebbe pensare ad un errore di gioventù. Invece no, è veramente Nolan.
Il film è un pastrocchio di temi, non uno dei quali viene portato avanti decentemente, con una sceneggiatura densa e vuota allo stesso tempo. Amore, spaziotempo, viaggi spaziali, agricoltura, fantasmi, tempeste di sabbia, pianeti, buchi neri, gravità, codice morse,mietitrebbie, wormhole, e chi più ne ha più ne metta.
Dopo aver perso ore a discutere dei problemi della coltivazione del granoturco, finalmente si parte per lo spazio, così, da un momento all'altro. Una Anne Hataway TERRIBILE, sembrava una bambina frignona messa di forza su una astronave. Ottima attrice per film frivoli come Il diavolo veste prada, zero assoluto per ruoli piu' impengativi. Del resto era la figlia del capo nonchè Alfred di Batman, in qualche modo dove avere la sua parte sull'astronave.
Poi dì la verità Nolan, t'è piaciuto troppo Gravity, altrimenti non si spiega com'è che hai messo la protagonista con lo stesso taglio di capelli di Sandra Bullock, e per fare le scene nello spazio hai fatto copia-incolla dal film di Cuaron. Alcune scene sono quasi imbarazzanti per quanto sono state copiate.
Per non farsi mancare niente mettono pero' un fantastico Robot, dotato di intelligenza artificiale (anche se le mietitrebbie sembrano avere poco piu' di un GPS), con un design parallelepipederico veramente inguardabile, oltre che ingegneristicamente privo di senso... Ah già, gli ingegneri facevano tutti gli agricoltori. Mettiamo anche un paio di schermi con scritte a caso che male non fanno.
Sull'astronave i migliori scienziati ed astronauti del mondo discutono di problemi di tutti i giorni: "Abbiamo fatto un salto avanti nel tempo passando vicino al buco nero, non è che sai un modo per tornare indietro o recuperare qualche anno?" con la stessa legerezza in cui ci si ferma ad un semaforo chiedendo indicazioni.
Tralasciamo la scena sul pianeta di sola acqua, perchè quando ho visto che si formano ondate di km in un mare profondo 25cm ho preferito chiudere gli occhi, tappare le orecchie e dire "No no no no no no la la la la la chiamatemi quando è finita questa parte".
Eccoci sul pianeta di ghiaccio, dove un Matt Damon in un ruolo molto significativo fa idiozie senza senso che portano alla sua morte, fra altre scene fra relitti spaziali prese direttamente da Gravity, dove la Bullock è stata rimpiazzata con photoshop mettendo la Hataway.
Non dimentichiamo che McCounaghey si stacca dall'astronave e si suicida, perchè non voleva essere da meno a Clooney.
Raggiungiamo finalmente il buco nero, in cui il robotto spaziale nonchè McCounaghey arrivano perfettamente integri nonostante attrazioni gravitazionali che possono piegare la luce, e vedono una curiosa quando priva di senso rappresentazione delle 5 dimensioni.
Qua McCoso comunica con la figlia in morse (cioè, nel film si sta manipolando lo spazio tempo e l'unica cosa che McCounaghey riesce a fare è far cadere libri... ), ed in morse trasferisce alla figlia una complessa formula fatta di radici quadrate e lettere greche.
Quello che c'è dopo preferisco non commentarlo, perchè è qualcosa di aberrante, meno male che avevo avanzato qualche pop corn.