In un futuro imprecisato, un drastico cambiamento climatico ha colpito duramente l'agricoltura. Un gruppo di scienziati, sfruttando un "whormhole" per superare le limitazioni fisiche del viaggio spaziale e coprire le immense distanze del viaggio interstellare, cercano di esplorare nuove dimensioni. Il granturco è l'unica coltivazione ancora in grado di crescere e loro sono intenzionati a trovare nuovi luoghi adatti a coltivarlo per il bene dell'umanità.
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Penso che il punto di forza di questa pellicola sia proprio quello che molti (anche comprensibilmente) considereranno il punto debole o l'elemento che certamente potrebbe indispettirli o insoddisfarli; Nolan crea una rappresentazione sopraffina dell'amore, sull'amore e per l'amore che, nonostante una selva di guai, potrebbe essere ancora in grado di unire e salvare gli esseri umani da una fine sia interiore che fisica/esteriore; la scienza, le regole fisiche e astrofisiche che regolano l'universo esistono in quanto tali..ma l'amore rifugge ogni spazio e ogni tempo: questo è il messaggio o (meglio) la chiave di INTERSTELLAR..oltre ciò non vi è nulla di preponderante o sottilmente 'utile', pertanto posso comprendere lo spettatore che non apprezzerà la piega che il film a un certo punto prende; io invece, proprio per questo, l'ho amato ancora di più. Sorvolo sul lato tecnico della pellicola..perchè perfetta in ogni sua angolatura; colonna sonora bellissima e già indimenticabile.
Mai ci fu commistione più pura tra cinema di intrattenimento e qualità autoriale..se non in altre opere dello stesso Nolan: "The Prestige" su tutti.