inland empire regia di David Lynch USA, Polonia, Francia 2006
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inland empire (2006)

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locandina del film INLAND EMPIRE

Titolo Originale: INLAND EMPIRE

RegiaDavid Lynch

InterpretiJulia Ormond, Scott Coffey, Justin Theroux, Harry Dean Stanton, Jeremy Irons, Laura Dern, Mary Steenburgen, Nastassja Kinski, Michael Paré

Durata: h 2.52
NazionalitàUSA, Polonia, Francia 2006
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 2007

•  Altri film di David Lynch

Trama del film Inland empire

A Inland Empire, zona residenziale ai margini di Los Angeles, una donna è in grave pericolo...

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Voto Visitatori:   7,75 / 10 (269 voti)7,75Grafico
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Voti e commenti su Inland empire, 269 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  17/05/2007 13:46:43
   10 / 10
Incredibile l'ultimo film di David Lynch, 3 ore di allucinazioni deliranti, un delirio di immagini improvvisate giorno per giorno, sulla base di pochi elementi. Un'attrice che ottiene una parte principale in un film , e poi la realtà che si mischia alla finzione, una donna davanti a uno scherzo che piange, delle prostitute che parlano di sesso e una sitcom con protagonisti uomini con testa a forma di coniglio.
Non mancano i personaggi strambi tipicamente lynchani, come la vicina che pronuncia frasi sconnesse, per non parlare dei senza tetto alla fine, che pronunciano dialoghi surreali.

Tutto è immerso in una atmofera surreale e alluccinata. La protagonista passa da porta a porta scoprendo nuove dimensioni, e Lynch continua a mischiare le carte con genialità. In "Inland empire" non ha senso neanche cercare una minima ombra di razionalità o di spiegazione agli eventi.
"Inland empire" è un film di tre ore sull'universo Lynchano.

E forse l'impressione che da è che il percorso intrapreso con "Lost Highway" prima e con il precedente capolavoro "Mulholland drive" dopo , proprio a "Inland empire" volesse arrivare.
Lynch stavolta esagera in tutto, qui il geniale regista si prende tre ore di tempo per raccontare le sue allucinazioni senza nessun limite e costruisce un "Twin Peaks" cinematografico, ancora + estremo e allucinato dei precedenti.


Credo che "Inland Empire" sia esattamente l'opposto del mero riciclaggio di cui ha parlato qualche poco attento fan Lynchano che l'ha snobbato.
Al contrario "Inland Empire" è l'evoluzione + naturale del percorso intrapreso dal regista con i suoi film precedenti.
E a chi gli consiglia di cambiare strada è bene ricordare che Lynch dopo "Eraserhead" fece "The elephant man" e dopo "Lost Highway" fece "The Straight story". E' chiaro che un regista così non ha bisogno di dimostrare assolutamente nulla.

Il cast tra l'altro comprende affezionati del regista come la fantastica Laura Dern e Harry Dean Stanton, poi anche Teroux che qui fa l'attore e in "Mulholland drive faceva il regista. Poi c'è anche Jeremy Irons che invece fa il regista , e dietro cui si cela Lynch.
Nell'ultima scena compare anche Laura Harring, protagonista con la Watts di "Mullholland drive".

In ogni caso, come per "Mulholland drive", è difficile non uscire completamente sconvolti dall'"Inland Empire" Lynchano.

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Ultima risposta 29/07/2007 11.49.51
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folletto007  @  28/04/2007 11:17:08
   7 / 10
molto carina e originale l'idea di inserire il film zingaro e splendida le scene nella stanza coi conigli.... ma a livello fotografico mi aspettavo qualcosa di più, prevalgono troppo i colori scuri e tetri, e questo mi fa abbassare la media al voto del film.......

Edo  @  22/04/2007 13:20:10
   7½ / 10
Esistono forme di "razzismo" al contrario, come quando qualcuno, per dimostrare che non è razzista, si lancia in "effusioni", complimenti e attenzioni esagerate, proprio per sottolineare il suo "io non sono razzista, guardate".
Forse dire razzismo al contrario è semanticamente sbagliato, comunque credo faccia intendere il concetto.
A volte, questa forma eccessiva di attenzione, capita anche per film e/o registi geniali quali il buon (e fantasticamente bravo) Lynch: questo mper dire che, paradossalmente, questo è uno dei film più "lineari" della sua visionaria carriera.
Okkay, è eccessivo dire "lineare", ma fra i suoi ultimi lavoti (Una storia vera a parte), forse quello più riconducibile a una logica di struttura: altro non fa (ma caspita, come lo fa!) che mescolare fra loro 5/6 piani narrativi, intrecciando, come suo solito, sogno e realtà, passato e presente.
Qui fa un salto mortale in più, ed infila dentro il "metacinema", ma, da vero spericolato, fa togliere anche la rete di sicurezza, infilando dentro un doppio "metacinema" (il primo film tratto dalla leggenda zingara, il remake del film sulla leggenda zingara): ma, a mio avviso, qualcosa nonequilibra il lancio del trapezio, e il rientro dall'evoluzione è un pochino sghembo (se non addirittura mancato). Il fatto è che già il cinema è il massimo della realtà per il massimo della finzione, in in certo senso realtà e sogno, quindi, introducendolo in un complesso meccanismo Lynchiano, forse fa rindondare troppo l'allucinazione.
Non so se sono stato chiaro, ma, per fare un esempio culinario, è come se ad un fantastico piatto d'insalata con dentro pomodori, uova, mozzarella, cetriolo, avocato... all'attimo del condimento, oltre che a una buona dose di sale, avesse aggiunto una bella colata di soya salata, facendo diventare il tutto troppo salato.
Questo per dire che dall' "esperienza" (come siete "razzisti al contrario", se volete, ogni film è un esperienza, ma non volgio far polemica, era solo un fastidio di masturbazione mentale) del film, non ne sono uscito soddisfatto tanto quanto nell'assolutamente più perfetti Mulholland Drive o Strade Perdute.
io preferisco il Lynch che al trip mentale, aggiunge quello visivo (e tiro dentroi anche Dune, anche se per molti è un film non riuscito).
Un grande maestro, in cerca di sperimentazione, ma a me è sembrato tornare un passo indietro rispetto cose che già aveva provato in maniera perfetta.
Comunque un film assolutamente da vedere o, se preferite, da "provare"

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Ultima risposta 24/04/2007 13.39.55
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uplifting  @  19/04/2007 18:02:05
   9½ / 10
penso che per un "film" un commento e un voto siano una cosa logica; mentre per questa "esperienza" non ha molto senso un commento...ma soprattutto non ha senso il voto... il fatto è che non si puo giudicare inland empire con i parametri che si adottano per valutare un film, e a questo punto sono comprensibilissimi tutti i voti negativi; l'1 ha davvero senso in questo caso, e nessuno dovrebbe arrabbiarsi con chi ha dato uno (se davvero ha visto la pellicola ovviamente) perchè lo ha giudicato un non-film o un atto di arroganza del regista; così come se qualcuno tornasse indietro nel tempo e mostrasse un quadro astrattista a Leonardo da Vinci... e se Leonardo dicesse che quel dipinto fa schifo qualcuno avrebbe il coraggio di dirgli che è un pirla che non capisce nulla di pittura? il fatto è che per giudicare l'astrattismo sono necessari parametri diversi!
Allo stesso modo sono correttissimi i 10 per chi ha visto inland empire come arte e stop; e non c'è ragione di criticare i 10 perchè chi ha scelto questa prospettiva ha probabilmente scelto quella giusta per valutare il "film"...

io non mi pento di essere andato al cinema (e ci ho portato pure due miei amici, e neanche loro se ne sono pentiti)... non vorrei dare alcun voto ma siccome per scrivere quello che sto scrivendo devo anche mettere un voto, allora do quello che per me è il massimo concepibile, cioè 9 e mezzo (10 non penso che riuscirò mai a darlo a nulla, non solo ai film)... ma io non lo valuto ne come film (altrimenti non sarebbe mai e poi mai 9.5 per la non trama, la lunghezza eccessiva, ecc) ne come arte in senso proprio...

quella sera di febbraio io ho fatto una esperienza...che mi ha sconvolto... penso che nulla che non sia il vivere vero e proprio potrà darmi ancora queste sensazioni (negative peraltro)... anche se non si sa mai visto che non ho visto tutti i film di Lynch!

Quindi il mio è un voto ad una esperienza personale e non al film... mi rendo conto che qui si valutano film, quindi ho sbagliato. Ho fatto un'eccezione.

Lagavulin70  @  12/04/2007 13:34:10
   8½ / 10
Credo che questo Film stia al cinema "tradizionale", quello che prevede una trama con un suo sviluppo lineare, come i primi quadri delle avanguardie moderne sono stati alla pittura figurativa rinascimentale.
Lo stesso processo che ha portato i pittori delle avanguardie (in particolare gli astrattisti e i cubisti, ...ma anche i futuristi) ha decomporre, ridefinire e reinterpretare le immagini reali, a mio giudizio, ha animato Lynch.

Immaginiamo di aver delle pellicole da montare....
immaginiamo di avere del "digitale" da editare ....
nella nostra mente, probabilmente saremmo in grado di dare una soluzione a questi "pezzi" di film ....
eppure, nella nostra mente, nei nostri cassetti questi "pezzi" si frappongono l'uno all'altro...
alcuni si toccano, altri vengono accantonati (temporaneamente), altri riemergono dal passato, altri ancora forse non sono stati ancora "girati"...

beh.... il risultato è che quelle pellicole originali (che x noi hanno un senso) si sono contaminate (nello spazio e nel tempo), e così può accadere che due pellicole vicine si "tocchino" e un personaggio di un pellicola veda se stesso nell'altra, o due "digitali" vengano editati contemporaneamente e un personaggio di una "trama" finisca nell'altra ...

si è decisamente difficile spiegare il processo ...
ma il risultato è sconvolgente .... rivoluzionario

non mi soffermo sulle 1000 altre emozioni o considerazioni che questo FILM mi ha generato....
aggiungo SOLO che non sono ancora pronto ad una simile "visione", e pertanto mi auguro che Lynch non vada oltre :-)

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Ultima risposta 19/04/2007 16.31.34
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XanaX  @  05/04/2007 05:00:33
   9½ / 10
A mio avviso il più bel film di David Lynch. Con questa pellicola ha toccato l'apice dell'arte cinematografica. Mistico, indecifrabile a tratti inquietante (la parte con le persone con la testa di coniglio). Tre ore di pellicola che non si sentono affatto, si rimane incollati alla poltrona affascinati e scioccati allo stesso tempo. Un autentico capolavoro!

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Ultima risposta 28/04/2007 00.02.18
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Invia una mail all'autore del commento SPIZZDAVIDE  @  04/04/2007 23:19:24
   10 / 10
QUESTO NON E' UN FILM
QUESTO E' UN SAGGIO DI PSICOLOGIA DA 110 E LODE

vortex78  @  01/04/2007 15:19:24
   3½ / 10
David potevi fare meglio...

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Ultima risposta 28/04/2007 10.23.22
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robert75  @  24/03/2007 16:11:01
   4 / 10

Mi spiace dare questo voto ad un regista che ammiro, ma il film non mi è piaciuto.

Sono entrato in sala dopo avere letto le recensioni, sapendo che sarebbe stato uno spettacolo unico nel suo genere, un tipo di cinema visionario e forse incoerente, ma stimolante, da sogno ( o incubo).

Invece l'ho trovato soprattutto irritante, la sensazione che tanto talento del regista nel tessere atmosfere cupe e opprimenti, avesse lasciato il posto ad una successione di eventi caotici, afinalistici e per tale motivo non emozionanti.

Certo, la protagonista è espressiva, ma era come assistere ad una lezione di teatro, al gioco delle sedie, dove a seconda di dove sei seduto provi ad esprimere una emozione diversa.

Le immagini, la colonna sonora ed i tempi hanno per me una importanza fondamentale nella buona riuscita di una pellicola. Adoro Kim Ki Duk e ho pianto guardando Mille miglia..lontano: mi piace il cinema dove si racconta l'umanità attraverso le più svariate forme espressive, ma il risultato è buono se al di là delle sfaccettature stilistiche od artistiche, la "storia" entra nel cuore dello spettatore.

Nel film di Lynch la storia non esiste e l'arte di Lynch non mi ha emozionato.

Sorry folks!

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Ultima risposta 29/05/2007 21.46.31
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forzalube  @  21/03/2007 02:08:26
   5 / 10
Anch'io l'ho visto ormai parecchio tempo fa (28/2) e lo commento solo ora.
Prendo spunto dal commento che mi procede "Lynch va oltre l'inverosimile è' l'unico che riesce a girare un film in grado di creare atmosfere, infondere stati d'animo dello spettatore che spaziano dall'angoscia, alla paura, all' irritazione, alla curiosità e chi più ne ha più ne metta, in assenza totale della storia!".
Ecco è proprio questo il punto: a me questo film non mi ha infuso alcuno stato d'animo. Si salva la fotografia, la musica e qualche sequenza qua e là, ma comunque non fa per me.

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Ultima risposta 21/03/2007 13.09.15
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Invia una mail all'autore del commento NEO78  @  20/03/2007 01:15:57
   9 / 10
Ho aspettato molto tempo prima di decidere a commentare questo film.

Per commentarlo a mio avviso bisogna rifletterci molto sopra essendo il film molto complesso e articolato.

Si può dire di tutto su questo film, può piacere come non può piacere, non sono molto d'accordo con chi critica chi dà voti bassi a questo genere di film perchè tutti converranno che lynch è un regista decisamente fuori dall'ordinario e il suo stile può apprezzare o amare, come non apprezzare e odiare.
Certo fa rabbia vedere liquidare questo film con commenti di poche righe molte volte buttate lì proprio per far incazzare i sostenitori (che puntualmente abboccano rispondendo) ma si può anche accettare se la motivazione è fondata che il film non sia piaciuto.

Su una cosa però secondo si deve essere tutti d'accordo amanti e non.

Come diceva il grande Hitchcock la storia raccontata in un film può anche essere inverosimile ma non deve mai essere banale.

Lynch va oltre l'inverosimile è' l'unico che riesce a girare un film in grado di creare atmosfere, infondere stati d'animo dello spettatore che spaziano dall'angoscia, alla paura, all' irritazione, alla curiosità e chi più ne ha più ne metta, in assenza totale della storia!

E' cinema allo stato puro, il puro racconto tramite le immagini.

Fotografia perfetta e musiche di Badalementi azzeccatissime.

Ho dato mezzo voto in meno perchè a mio avviso tre ore sono veramente troppe, ma mi sento di dire un grazie di cuore ancora a Lynch per questa perla che a mio avviso col tempo verrà apprezzato molto più di adesso.

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Ultima risposta 02/04/2007 13.00.07
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valerio.v  @  17/03/2007 14:08:47
   10 / 10
Questo è il primo film di Linch che vedo (a parte Velluto Blu, che però è tutto un altro genere).
Vedere Inland Empire è senza dubbio un'esperienza molto particolare: le tre ore di film ti trascinano da una scena all'altra come in balia di un fiume in piena.
E' umanamente impossibile comprendere una trama (per quanto mi sia sforzato) durante la visione, ciononostante ho seguito con attenzione il film ammirato da qualcosa di più grande delle mie capacità cognitive.

Se non esistesse una trama, il film meriterebbe un voto basso perché sarebbe come un romanzo senza senso, scritto premendo a caso i tasti di una macchina da scrivere.
Ma visto che la trama esiste davvero (l'ho letta dopo la visione) ed ha anche una sua logicità, questo film è senza dubbio un capolavoro.

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  16/03/2007 15:55:00
   9 / 10
David Lynch può essere per il cinema quello che Picasso fu per l'arte?
Un regista che dimostra assoluta padronanza del mezzo classico (i suoi film più semplici sono anche capolavori, come The elephant man) al pari di un pittore che aveva il controllo assoluto del disegno e delle tecniche; un regista che si permette, partendo da solidissime basi, di sperimentare percorsi quasi vergini, al pari di un pittore che sconvolse l'idea della fruizione visiva dell'opera d'arte.
Un regista che ha anche la presunzione del genio, ma se la può permettere.

Se nella prima parte di INLAND EMPIRE mi sono sforzata di capire i nessi e i riferimenti, nella seconda ho abbandonato progressivamente la logica e, nel finale, mi sono semplicemente lasciata trasportare dall'incubo e dall'esasperazione, abbagliata dalla straordinaria presenza scenica di Laura Dern nelle sue molteplici declinazioni e identità.
E nel sonno ho continuato a vagare tra immagini allucinate, quasi come la Nikki/Susan/reale/sognata/recitata del film.
Decisamente David, nel mio caso, ha colpito nel segno.

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Ultima risposta 12/04/2007 17.53.56
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khallistos  @  16/03/2007 15:43:24
   2 / 10
Ho lottato per convincere la mia ragazza a vedere questo film.
Ho messo a repentaglio un esame universitario perdendo un pomeriggio due giorni prima di darlo.
L' ho fatto fidandomi dei voti che filmscoop dava ai tempi (oltre il 9 di media...sarebbe stato il più bel film).
Risultato? Lite con la mia ragazza.
Quando siamo entrati c'era un solo spettatore che ha commentato: "Ho visto tutti i film di Lynch, e questo è il peggiore".
Purtroppo concordo in pieno.
Tra quelli che ho visto, oltre ad essere il più lungo (troppo!) è anche il più delirante (non onirico, intendiamoci).
Oltre ad un'atmosfera cupa e angosciosa, non resta nulla più.
Per questo gli do un punto in più del minimo.

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Ultima risposta 29/05/2007 21.51.02
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super zik  @  16/03/2007 01:40:49
   8 / 10
Mi sono impegnato per capire questo film. Ho visto Elephant Man e Mulholland Drive, per capire Lynch. Ho letto qualcosa su di lui, eccetera.

Il film mi piace per le tematiche che (non) sviluppa. La destrutturazione, la critica, il sogno, la fuga.

Però questo film è mooolto luuungo. Troooppo luuungo.
La faccia di Laura Dern dopo due ore annoooia.

La fotografia era quello che doveva essere: ma le troppe scene al buio, la telecamera traballante, i primi piani ipergrandangolari, i flash, le luci abbaglianti, i fuori fuoco... fanno venire il maaal di teeesta.

Un gran bel film, peccato non segua (com'è nell'ottica stessa del film) uno standard cinematografico, almeno per quanto riguarda la "praticità" della visione.

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  15/03/2007 16:41:49
   10 / 10
NO NO NO sono stufo di vedere gente ke da 1 senza motivo a quello ke a mio modesto giudizio è il + bel film degli ultimi 20 anni ( se non d +)...ma se non vi piace lynch o non lo capite mi dite cosa andate a fare a vedere i suoi film????
e poi qst volta capire la trama o il senso del film è l'ultimo dei problemi.....qst film ha scatena in ki lo vede 1 shok emotivo senza precedenti solo cn la forza delle immagini e dei suoni,,,,alkune scene fanno venire la pelle d'oca...la scena della morte di niki sul marciapiede è 1 perla del cinema...le premesse x il capolavoro ci sono tutte,,,l'unica'' pecca'',se tale possiamo definirla ,è la durata a tratti insostenibile...a fine film si ha l'impressione di essere stati sottoposti ad 1 seduta psichiatrica,,,tuttavia non è 1 motivo sufficente a negare il massimo dei voti a questa vera e propria dimostrazione di qll ke dovrebbe essere il cinema : ARTE ,e non *******te da botteghino quali ''ho voglia di te'' o boldi e de sica...
SE siete fan di lynch andatelo a vedere d corsa è superiore anke a lost highway e a mulolland dr. anke se ha molti elementi ke lo accomunano ad essi ....se non amate il genere statevene a casa o perlomeno evitate d scrivere commenti infantili...

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Ultima risposta 02/04/2007 13.01.44
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HATEBREEDER  @  14/03/2007 13:59:02
   9 / 10
E' come se una telecamera avesse filmato per tre ore la mente di Lynch, mentre pensava alla realizzazione di Inland Empire.
I pensieri di un uomo non sono mai lineari e ben definiti, quindi chi assiste può solo tentare di penetrare, creare un proprio percorso alternativo e stabilire una verità, tra le tante possibili: di certo non può avere la pretesa di comprendere.

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Ultima risposta 04/04/2007 17.17.32
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Dr.Caligari  @  13/03/2007 11:36:38
   6½ / 10
Il finale è molto bello, ma in generale il film è noioso e compiaciuto. Lynch cita se stesso più e più volte perdendosi nelle proprie fantasie.
Ho preferito Mullholland drive.

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Ultima risposta 28/04/2007 11.18.24
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quaker  @  12/03/2007 01:40:40
   8½ / 10
Questo è un commento a caldo, perché ho finito di vedere il film neppure un'ora fa.
Confuso e contraddittorio canto del cigno di un grande regista che vuole lasciarci un capolavoro e insieme un'enciclopedia della mente.
Film che, visto una sola volta, è troppo complesso per essere compreso a dovere. Necessaria una buono conoscenza dell'opera del regista per apprezzare sfumature e particolari. E' quindi opportuno, se lo si vuole gustare per quello che è realmente, leggere prima qualcosa su quest'opera senza dubbio fuori del comune.
Il mio voto rispecchia, oltre al richiamo a Fellini, qualche perplessità, perché mi pare che ogni tanto Lynch sbavi un po' e si compiaccia di sé stesso. E' qualche volta ridondante, e criptico anche dove sarebbe il caso di spiegare e soffermarsi un po' (una voce narrante o che so io...).
però quante suggestioni, quante cose ti lascia!!! Ci sarebbe da scrivere per giorni... pensate solo alle luci. Film buio ma insieme luminosissimo. Le lampade, le ombre. Le orecchie dei conigli... . Hollywood. Ma anche Pirandello, il cinema sul cinema...
Gli interni: la fibra artificiale di quelli poveri, gli spazi di quelli ricchi. Il buio. Le scale. I teatri di posa.
Credo sia stato girato in digitale, ma con effetti da"vecchio film". Insomma da non perdere a nessun costo, anche se penalizzato dalla programmazione. Che poi si esca entusiasti o no poco conta, anzi nulla.

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Ultima risposta 12/03/2007 19.18.26
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Fede dea  @  11/03/2007 21:23:47
   10 / 10
Voto 11

E' l' "8 e mezzo" felliniano del 21esimo secolo.
Capolavoro magistrale e assoluto.
David si conferma un regista TOTALE ed innovativo...
Meta-arte. Non c'è nulla da aggiungere.

Lynciamo tutti i detrattori ("non l'ho capito", "non ha trama", "è noioso").
Ha ha che ridere (e che compassione, soprattutto...)

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Ultima risposta 30/03/2007 14.40.00
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Quilty  @  11/03/2007 14:26:59
   10 / 10
Una lezione di cinema e di regia dove ogni sequenza è la logica risultante di quella precedente in una storia narrata attraverso le immagini.

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Ultima risposta 24/02/2008 18.46.55
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alexp79  @  11/03/2007 14:03:38
   5 / 10
ho visto questo film un mesetto fa, ed ho saggiamente deciso di aspettare per il commento. Uscito dal cinema volevo dargli 1....ad un certo punto volevo scappare dalla sala (ci sono andato da solo) preso da un attacco di claustrofobia, alla fine ho resistito credendo di arrivare alla illumizazione finale, a qual cosa che potesse dare senso a tutto. non è arrivato niente di tutto cio. Ho letto i vostri commenti, mi è piaciuta molto la letture che la donna a vissuto tutte le sue possibili vite, ed il voto ha acquistato 2-3 punti di colpo....
Passata qualche settimana devo ammettere che il film (o meglio l'esperienza, perchè di film non si tratta) rimane, nel bene o nel male, non come altre produzioni destinate ad essere cancellate dalla memoria dopo 3 giorni. se decidete di vederlo vi consiglio di farvi una buona oretta di meditazione zen prima del film, in alternativa due chiacchiere con maria (se la conoscete), oppure almeno una camomilla, vi rilasserà un po..

CappellaioMatto  @  11/03/2007 01:27:20
   10 / 10
Si può apprezzare e riconoscere un capolavoro anche senza comprenderlo fino in fondo, anche senza afferrarne tutti i messaggi, perché una vera opera d’arte non si lascia inquadrare in un semplice schema esplicativo, in quanto, per sua stessa natura, non è mai la mera somma delle sue parti. Il bello non piace né dispiace, ma attira l’attenzione, infastidisce, stuzzica, destabilizza, emoziona, entusiasma, o, come amavano dire i Greci, smuove le viscere… Per tale motivo INLAND EMPIRE è un bel film, anzi è un capolavoro, anzi no, è un’OPERA D'ARTE. Poi c’è l’interpretazione. Affatto banale. Ad un primo livello di profondità, Lynch ha tentato di rappresentare quanto di più incomunicabile ci sia al mondo… la MENTE, la sua mente. E lo ha fatto con i mezzi della cinematografia: con immagini in movimento, parole e suoni. Il flusso di coscienza, i sogni, le paure, i desideri, ecc. di tutto questo Lynch ha dato la sua interpretazione artistica ottenendo un’opera sublime già destinata ai musei di arte contemporanea di tutto il mondo. INLAND EMPIRE sembra un monumento alla ricorsività, al nonsenso dell’osservatore che osserva se stesso, al dilemma tra essere e divenire, ai paradossi del Tempo… temi di incredibile complessità che vengono trasformati in altrettante scene da antologia cinematografica.
Sublime, infine, la metafora posta all’inizio del film: quella punta di diamante grezzo che si muove lungo il solco del disco può essere intesa in tanti modi, ma come non vederci l’artista stesso che sprofondando lungo le pieghe della sua anima ce ne trasmette il messaggio!
Si potrebbe parlare all’infinito di questo film, come per ogni vera opera dell’ingegno umano, e come, d’altra parte, è stato tentato di fare in questo stesso forum, ma, come dovreste sapere bene, il tempo in realtà non esiste, e per me è ormai “ora” di andare a nanna.

Buon noncompleanno a molti di voi (364/365).

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento stefano76  @  11/03/2007 00:59:07
   4 / 10
Dopo il bellissimo Mulholland Drive, Lynch ci riprova e ripropone un film che sembra avere le stesse velleità ed aspirazioni..Ma se Mulholland sfiorava il capolavoro, qui ci troviamo di fronte ad un film impregnato delle ossessioni di un regista che ormai non tiene più conto dello spettatore. Sintomatiche le risate del pubblico nelle sequenze dei conigli (tra l'altro facenti parte di un bel corto del regista, RABBITS) e ancora più illuminante, a tal proposito, la frase finale del film, che sembra quasi una voluta ironia......

Lynch sbarella di brutto e presenta una sequela di situazioni prive di logica e di nesso o, se esistono, chiare solo a lui: per capirci qualcosa, forse andrebbe rivisto il film altre due volte, ma sorbirmi per due volte 2 ore e 45 minuti di "sta roba" potrebbe essermi fatale. Oltretutto girato con una telecamaerina digitale che mette a nudo le intenzioni sperimentali del lavoro, ma che a volte infastidisce.

Da ammiratore di Lynch, l'ho sempre ritenuto un genio, ma spero che qualcuno gli faccia capire che forse adesso è bene che cominci a cambiare surrogato.

21 risposte al commento
Ultima risposta 08/09/2008 01.06.14
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  08/03/2007 09:01:50
   10 / 10
...finalmente sono riuscito a vederlo e cosa dire, alla fine ero stravolto. Lynch mi ha preso, mi ha messo in un'ultracentrifuca e mi ha fatto girare in un campo di 600000 g per 3 ore. Un'esperienza bellissima, momenti in cui una scarica mi attraversava da capo a piedi, quel brivido che scaturiva a causa di un coinvolgimento mentale assolutamente anomalo. Mai visto nulla del genere. Un'opera d'arte proiettata sul grande schermo, uno di quei film che mi ha sconmbussolato tutto. Un film grandioso!

Invia una mail all'autore del commento vlad  @  07/03/2007 15:08:37
   8 / 10
Grazie anche ai numerosi commenti letti su questo sito, ho potuto ultimare uno studio complesso, macchinoso e anche un po' faticoso, che però mi ha permesso di andare al cinema quando ancora Inland Empire era in programmazione, conditio sine qua non, nonché di afferrarne ed apprezzarne il carico significativo intrinseco. Anzi, devo dire che i miei calcoli si sono rivelati molto sovradimensionati rispetto a quanto la realtà ha, poi, dimostrato di essere pessima.
Per cominciare, in netta controtendenza alla quantità di spettatori che (sapevo!) avrebbe lasciato la sala anzitempo, io ho stabilito, per una più completa fruizione del film, che fosse necessario arrivare con un ritardo variabile tra i 7 e gli 11 minuti: entrare in sala al buio, a proiezione iniziata, mi ha fatto respirare da subito il livello di pathos che già si elevava, e soprattutto mi ha permesso di vedere le espressioni (inenarrabili) sui volti degli spettatori illuminati dallo schermo.
Per una permeazione totale ho risalito la sala fin su in ultima fila, ala sinistra. E quest'ultima credo sia stata la scelta chiave della serata, senza la quale avrei visto un film, non una testa. Ma rientrava nei calcoli: inserire, in un momento X della visione, un elemento disturbante ESTRANEO al film. Sapevo perfettamente che il momento X coincidesse con la seduta sulla poltroncina.
A questo punto ero pronto: non avevo che da immergermi nella birra e nell'esecuzione delle procedure motorie che avevo messo a punto secondo lo studio di cui sopra: una coreografia composta di ben 14.862 movimenti aerobici, anche complessi, che spaziavano tra il fiore di loto e il tuffo a bomba. La maggior soddisfazione: accorgermi di eseguire l'ultimo passaggio di pugno sotto al mento, con contestuale alzata di sopracciglio sx, che concludeva la lunga e estenuante serie, proprio un secondo prima l'accensione delle luci in sala, durante il balletto dei titoli di coda.

Le mie conclusioni, al fin della fiera, mi portano a riconoscere con sempre maggior convinzione che prepararsi alla visione di un film si rivela indubbiamente utile: documentarsi, anzitutto; studiare soluzioni, eventualità, comprendere variabili; insomma: non limitarsi esclusivamente ad accettare passivamente un'opera, ma interagire con essa, viverla, renderla esperienza personale. E non vi dico la qualità del sonno, nelle notti successive la visione!

Con affetto.

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Ultima risposta 22/03/2007 16.25.47
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR agentediviaggi  @  04/03/2007 21:00:00
   7½ / 10
Sono riuscito a vederlo! Purtroppo in un cinema che aveva una qualità audio-video degna del paesino polacco dove è ambientato lo sceneggiato del film e non me l'ha fatto apprezzare fino in fondo, cmq si tratta di una esperienza visivo/metafisica notevolissima e Lynch si conferma il più sperimentale tra tutti i registi in circolazione.
Non è un film con una trama precisa, ed è difficile capire ogni sequenza ammesso che si tratti di capire, ma almeno le scene della soap opera con i personaggi dalla testa di coniglio che dicono frasi senza senso col sottofondo di risate registrate a me hanno trasmesso una sensazione di inquietudine con ben pochi precedenti e devo dire che anche il loro significato metaforico è abbastanza chiaro, trattandosi di un riferimento alla triste televisione commerciale dietro i cui format ormai si perdono per non dire si annientano le ns. emozioni (nel film della povera spettatrice che assiste come ipnotizzata). Affascinante il continuo sovrapporsi degli eventi del film originale con il remake e la vita reale della straordinaria Laura Dern, a volte sviluppati in modo parallelo e a volte con incursioni e intersezioni tra i film. Questa pellicola mi ha ricordato la pittura metafisica e come ha osservato con intelligenza qualcuno la musica dodecafonica, grazie a un assemblaggio disordinato (o almeno cosi appare al novizio) di suoni e immagini.
Nonostante tutto rimane soprattutto un esercizio di stile. Dopo aver visto Mulholland Dr. sono rimasto folgorato sulla via di Damasco e difficilmente vedrò un film paragonabile a breve, sia di Lynch che di altri. Rimane la speranza che il Nostro continui a regalarci anche in futuro film con una struttura più lineare, anche se pare le sue intenzioni siano molto diverse.

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tshiamo  @  28/02/2007 11:08:53
   6 / 10
Ke tensione a criticare qsto film. Ki gli dà 6 ha dato 8,5 ai passi dell’amore.. uff, giustifikiamo a catenaccio, allora. Io l’ho visto tutto, ci ho pensato ne ho parlato ne ho letto. Non mi è dispiaciuto, è interessante il collasso dei piani narrativi come modalità per dire + cose, l’interpretazione aperta e andrebbe rivisto ke ne direbbe molte d + ke altri film visti la seconda volta. E tutto ciò ke rikiama e ciò ke non rikiama ma potrebbe sembrare (persefone, jung, alice nel paese delle meraviglie, il mago d oz, x citare solo alcuni dall’ultima recensione ke ho letto).

Ok, però non mà entusiasmato, non m’ha coinvolto o emozionato. Forse x’ sorpreso dalla forma non mi sono fatto catturare dalla storia, forse x’ non bravo ad apprezzare il genio innovativo, ma passato qualke giorno non ci ho + pensato e bòn, ora ne scrivo qualcosa qua, confidando di non irritare nessuno.

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mikyross  @  27/02/2007 10:47:57
   8 / 10
Non posso votare un film che non ho capito. La destrutturazione onirica di Lynch non mi è mai entrata nel sangue. Non sono proprio questi i film di cui riesco a cogliere il senso. Quando, all''uscita della sala, mi è stato spiegata la trama:
1) mi sono sentito un cretino perché non l''avevo capita
2) la trama era banale, ma solo perché mi era stata raccontata
3) Mulholland Drive l''avevo capito, questo no
4) Lynch è un pazzo
5) Avrei voluto rivederlo per capire la trama, ora non posso più

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Assenzio75  @  27/02/2007 00:51:44
   9 / 10
Non ho niente da dire.. nel senso non ho niente da dire in più o di differente dalle parole verstae a fiumi in positivo ed in negativo su questo film.
Mi volevo riservare la possibilità di dare un voto più "corretto" ,secondo i miei personali criteri di correttezza nel dare un giudizio, alla seconda o alla terza visione di un film come questo, e come è doveroso per ogni capolavoro di un genio di questa arte come è Lynch..
Io mi chiedo come si faccia dare un brutto voto ad un film del genere ( e sto parlando dei voti negativi ma sensati e non di quelli dati per dare senza ..molto probabilmente.. averlo vosto questo film).. M elo chiedo perchè chi va a vedere un film di questo genere sa benissimo cosa si troverà a vedere, anzi a vivere.. perchè questo è un film che deve essere vissuto e non semplicemente visto.. Non bisogna staccare la mente perchè bisogna aprirla, non bisogna "seguire" uno sviluppo perchè bisogna lasciarsi trascinare dalle immagini e dalle sensazioni. Questo è lo scopo del film. Bisogna uscirne emotivamente coinvolti perchè è questo il vero obiettivo delle immagini e dei suoni permeati nella nostra mente.. La trama stessa in ogni film di Lynch diventa più che secondaria.. Trama c'è, sempre, e la si può snocciolare nelle numerose visioni che devono seguire la prima.. ma la prima deve essere a mente aperta perchè chi ama l'arte di Lynch questo lo sa.. E quindi, se 25 erano le sale in cui si proiettava questo film, uno non può capitarci per caso, ma se la deve andare.. diciamo.. a cercare.. e quindi perchè dare 1 o un brutto voto ad un film che tale non è.. !!?? Se rimango scioccato da un film horror splatter, a d esempio, non gli posso dare 1 per il fatto che tale film mi ha nauseato.. sarebbe un controsenso.. nauseare è il vero scopo di un film del genere.. Stupire, angosciare, coinvolgere, confondere sono alcuni tra gli obiettivi che Lynch si era proposto girando questo film, e ci è risucito al 100 % in ciscuno di essi. E' un capolavoro di film ,un film che farà parlare di sè, negli anni, più di molti altri capolavori indiscussi ( anche suoi).. E' la summa del pensiero Lynchano.. Non posso non dargli almeno 9.. proprio per riservarmi il diritto di aumentare tale giudizio nella successiva visione.. Non è possibile captare neppure metà dei suoi messaggi alla prima. Non è possibile a me, come a chiunque altro.. Grazie a David per questa ennesima genialata.

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Ultima risposta 27/02/2007 21.16.43
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Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade  @  27/02/2007 00:17:07
   8½ / 10
Non è molto divertente vedere un opera di Lynch spaccare la critica, e causare l'esasperazione della contraddizione che tanto mi dà fastidio in ogni contesto. Se il film inizalmente è piaciuto ad alcuni ,questi si sono dislocati in una pericolosa zona di eccessiva lode che annacqua la critica e sfiora il fanatismo.

Per me il film _non_ è da considerare un capolavoro,ma non è assolutamente da bocciare.
Il linguaggio di Lynch si avvale di tutti gli strumenti che il cinema offre e per comunicare un evento non intraprende la via razionale del racconto,ma utilizza suoni, colori e immagini che inducono lo spettatore a provare interiormente quello che nello schermo sta accadendo. Il lavoro di Lynch è molto stimolante da questo punto di vista ed esorta ognuno ad un lavoro su se stesso che ogni forma d'arte dovrebbe in teoria attivare; ma l'operazione di Lynch diventa anche una sfida su un piano più strettamente intellettivo e la tentazione di capire, di sviscerare, di decriptare gli elementi sibillini presenti in molte scene può avere il sopravvento e sicuramente lo ha avuto su tutti coloro che hanno anche per un momento rifiutato di percepire sensorialmente INLAND EMPIRE. I coniglietti, la lingua polacca il buco nella vestaglia di seta e la punta di un grammofono ancorchè avere una spiegazione univoca, non vanno considerati per quello che possono significare da soli; estrapolare una parte e considerarla un punto essenziale per seguire la storia è un errore , una cattiva tentazione che può avere un parziale successo quando riusciamo a condividere una spiegazione razionale; ogni elemento ,seppur decifrabile va comunque contestualizzato nel tutto univoco che Lynch ha la consapevolezza di infondere . Poco importa se la salita della protagonista per le scale corrisponde ad una peccatrice che va dal suo Caronte per comprendere quale via intraprendere ,molto più è importante subire l'influenza palpabile che il cinema,che il vero cinema ha l'obbligo di causare nello spettatore medio o esperto che sia.
Il film ci fa entrare in contatto con l'angoscia che viviamo ,ci trasmette il buio,il nero, ci fa vivere da protagonisti una storia apprentemente semplice che parte dalla recitazione di un remake per arrivare ad un lungo e complicato viaggio interiore dove la luce che abbiamo non corrisponde allo spettro che siamo capaci di riflettere.
INLAND EMPIRE è quindi un film stimolantissimo e che suscita profonde speculazioni mentali ed emotive, ma da un punto di vista rigorosamente tecnico ha le sue mancanze.
Innanazitutto la durata è eccessiva. Tre ore di duro lavoro non sono sopportabili continuamente se non da un cervello libero ,sobrio e soprattutto pronto ad una violenta seduta psichica.
L'ambigua scelta di lavorare in digitale e di rifiutare i preziosismi stilistici può risultare disturbante ,se non addirirttura noiosa; le immagini imprecise unite ad una sceneggiatura a tratti complicatissima mi fanno capire anche se non condividere le decise bocciature ricevute.
Tornando sulla sceneggiatura ,soprattutto nella parte centrale è eccessivamente ingarbugliata e la storia del film doppiamente vissuto dentro un altro film _può_ risultare un mero esercizio stilistico,soprattutto se si vuole affrontare una visione in modo razionale e conoscitivo.
Detto questo, consiglio vivamente IE a chiunque, e dico a chiunque, promettendo una splendida colonna sonora che colora con un tocco di esplosione finale ,la gioia e la riscoperta di noi stessi.

Norman Bates  @  26/02/2007 19:05:38
   10 / 10
questo è stato il primo film di Lynch che ho visto e sono rimasto sbalordito, mai visto un film abbandonare la logica in modo così netto e veloce, tanto che non riesci a capire se quello che stà succedendo è la vita vera o è il film. la prima ora scorre via tranquilla, la storia si capisce ed è anche molto bella, poi sembra un altro film, rimani due ore con la bocca spalancata a vedere quel delirio di immagini così strane da farti sobbalzare un po' sulla poltrona.
Inland Empire non si può definire perchè è un film che va oltre il nostro pensiero e la nostra definizione di film, per chi non apprezza veramente il cinema e lo guarda occasionalmente (magari per guardare le solite americanate dove il presidente salva il mondo) dirà di aver perso 7 euro a vedere una porcata micidiale, ebbene non è così, io penso che questo film sia il trasferimento della mente umana in un film, perchè come nella mente dell'uomo, si accavallano ricordi su ricordi, emozioni su emozioni. perciò posso classificarlo come uno dei più bei film della storia del cinema.

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marco86  @  26/02/2007 15:48:25
   4½ / 10
Mi dispiace ritrovarmi a dare un voto così basso ad un film del pur bravo Lynch,ma qualunque voto più alto da parte mia non sarebbe sincero.
Con Inland Empire penso che il regista abbia proprio oltrepassato il limite:mi rendo conto che per molti questo è un bene,ma per altri (fra cui me)è un disastro.
Amo il cinema nella sua concezione più classica.Certo,sono aperto alle novità,all'originalità,ma un film che distrugge il cinema come questo non lo posso sopportare.
3 ore (troppe,davvero troppe)di completo non-sense mi hanno sfinito,non vedevo l'ora di uscire.Io non sono contrario al non-sense:ho amato Strade perdute (che in realtà un senso ce l'aveva pure),ho apprezzato il più estremo Mulhollan drive (che perlomeno vantava un'eleganza unica e trasmetteva delle emozioni che proprio per l'irrazionalità del film arrivavano meglio all'inconscio),ma Inland Empire proprio no.
Se volessi essere cattivo,potrei ipotizzare che l'Irrazionale è diventato per Lynch una sorta di rifugio.In questo modo nessuno può criticare lo stile registico in alcuni punti ai limiti del ridicolo (conosco a memoria le rughe di tutti gli attori),o la sceneggiatura che tanto può presentare qualunque dialogo o qualunque situazione,che tanto va bene uguale.Ma visto che stimo Lynch,non credo molto a queste ipotesi che però per alcuni minuti avevo pure preso in considerazione,e me ne scuso.

La faccio breve:un film del genere ha tutto il diritto di esistere (anche se,lo ripeto, io continuo a rimanere attaccato ad una visione classica del cinema),ma può essere apprezzato se e solo se riesce a trasmettere delle emozioni,le quali,si sa,non hanno bisogno della ragione per manifestarsi.Io personalmente queste emozioni non le ho provate.Anzi,ne ho provata solo una:la Noia.

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Ultima risposta 10/03/2007 20.30.58
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XBluSpinaX  @  26/02/2007 10:26:26
   3 / 10
Inland Empire…
…volendolo rappresentare con un’ immagine celtica, si potrebbe pensare ad un serpente teso a mordersi l’infinita coda mentre la propria testa s’allunga e la prima s’ accorcia.
Film? Installazione visiva? O cos’ altro?...Prima di dar un “voto” a qualcosa, prima di “misurare il suo proprio valore” è importante rendersi conto di cosa si sta misurando e con quale metro (o “termine di paragone”).
Inland Empire…un “Costrutto” che si struttura e destruttura in continuazione, non lascia spazio all’ immaginazione perché è lui stesso immaginazione…sogno…incubo…
Se volessi incominciar a dargli un senso (e gia da qui non bisogna partire con la forma mentis del “Lynch non deve per forza aver senso”… “l’arte lynchiana è onirica” et similia altrimenti non si arriva a nessuna forse-chiave di lettura per poter poi assumere i sopraccitati “termini di paragone” ad assiomi di un’ eventuale “misuratura”) in quanto film, dovrei partire dal definire cosa intendo per Film…cosa “si intende e\o viene inteso per Film.
La Fédération Internationale des Archives du Film (FIAF) nel suo statuto dà la seguente definizione: "per film occorre intendere ogni registrazione di immagini in movimento (eventualmente accompagnate da suoni) su qualsiasi supporto esistente (pellicola, videonastro, videodisco) o da inventare"…e da qui posso già inserire Inland Empire all’ interno della sopramenzionata categoria.
Ma allora perché mi resta dentro un senso di incompiuto, di non giusto?...forse perché nei sotto pensieri della mia mente ormai alla definizione Film viene automaticamente da associare una “storia a senso compiuto”…un serpente che si morde la coda la cui testa resta a suo posto…e la prima anche!..Ed anche se non riesco a vederlo, posso immaginare che possa arrivare a mordersela come no…mi è lecito immaginare ciò! Ed allora perché non riesco ad immaginare Inland Empire? Mi sforzo di rimettere a posto i miei pensieri (sottopensieri e neuroni “abituati” al seguito), faccio un RESET delle mie “abitudini percettive”…ma nulla!...e l’unica sensazione che mi riempie è di sconfitta. Ma non faccio in tempo neanche a subirne l’onta che ecco arrivare una “chiave di lettura del mio stato d’animo”…Lynch ha vinto! Ha vinto nel non lasciarmi scelta! Nel non lasciarmi una “chiave di lettura”, non uno spiraglio, una fessura seppur minima per far passar quella seppur flebile speranza di un’ agognata interpretazione soggettiva. Nulla! Apre mille porte su altrettanti muri! Posso ancora dar un voto a ciò che non riesco a ( e forse non si può – e Lynch stesso probabilmente non voleva far – ) comprendere? Se proprio costretti, si riesce a dar un senso anche alle piogge di rane (Charles Fort –il libro dei dannati- docet!...e non Magnolia [come forse i più sprovveduti avranno, come prima “citazione”, inteso])… Ma Inland Empire non lo permette! Ogni sequenza è chiara: ti dice “quello che hai pensato\immaginato fin qui è falso perché…”e ti mette il muro davanti!
Da qui, il “mio” 3…che più che da me, è dato dalla mia sconfitta e derisa immaginazione!

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Ultima risposta 07/03/2007 13.55.17
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paride_86  @  26/02/2007 01:57:38
   10 / 10
INLAND EMPIRE è un'esperienza unica e irripetibile!
Un plauso particolare alla bravura degli attori, in particolare Laura Dern.

Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento cash  @  25/02/2007 13:08:22
   10 / 10
Per quel che mi riguarda questo è IL cinema. Potenza delle immagini e supremazia delle emozioni, come avveniva nelle avanguardia degli anni'20.
un film che costringe lo spettatore a partecipare attivamente alla pellicola.
Poi, se uno è passivo per natura, non è mica colpa di lynch.

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Ultima risposta 04/09/2010 16.41.33
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Max Ophuls  @  25/02/2007 00:05:32
   10 / 10
Il film non vale 10 per una sua presunta capacità linguistica e contenutistica particolarmente penetrante nell'individuare le problematiche umane più correnti.
Vale 10 perché si cala senza alcuna sorta di pregiudizio di mercato nello straordinario del patologico psichico e psicanaltico, mostrando ciò che figurativamente appare in chi vive la passione patologica invischiata nel male: la follia.
La protagonista, che sul punto di morte comunica intensamente gli ultimi barlumi di vita con i senza tetto dormienti sulle strade è il simbolo della poetica di Linch, che non ricerca la bellezza pura o l'estetica convenzionale e facile suggerita dal cinema noto, ma si cala nelle passioni folli più brutte visivamente, insite nel cosidetto anormale...
La figurazione della follia è presa in un movimento cinematografico che rifugge i codici linguistici tradizionali per calarsi, incurante delle forme già collaudate da altri cineasti, in un visivo metaforicamente al di là del bene e del male, un visivo ricco di passioni ignote, inusuali. Un visivo travolgente per ciò che anima effettivamente la follia anzichè per una costruzione letteraria supposta simile alla follia e attenta a non offendere il pudore estetico dello spettatore. Un brutto che non piace ma trascina nel vortice della sessualità patologica, cioè nel sintomo conseguente a un trauma o a una serie di traumi.
La genialità di Linch sta nel riuscire a dare un linguaggio nuovo all'inconscio trasposto nel cinema, sfuggendo a ogni logica interpretativa preparatoria per lo più composta, come nei vecchi film del genere, sul piano verbale. Linch mostra gli effetti sintomatici più diretti del male psichico, quindi articola quell'insorgere più reattivo dell'animo umano che rifiuta la purezza del male di cui è preda modificando orribilmente se stesso nel disperato tentativo di sedare con la sessualità e il suo piacere distorto l'orrore del trauma.
Linch è un genio non perché è bravo ma perché è coerente con la sua poetica, con il suo stile ormai inconfondibile. Una poetica che si cala nell'anomalo di pochi ma che potrebbe riguardare ciascuno di noi là dove gli eventi della vita ci costringono a misurarci in qualche modo con il male...

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Ultima risposta 27/02/2007 23.30.49
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TART  @  24/02/2007 18:51:31
   10 / 10
Questo è un capolavoro assoluto, è IL capolavoro assoluto.
C'è chi ha detto che Inland Empire è un non-film, c'è chi l'ha apostrofato come l'anti-cinema o ancor peggio la morte, la fine del cinema, eh no, miei cari vi sbagliate di grosso, Inland Empire è la Rivoluzione del Cinema, è il Cinema di David Lynch, è David Lynch.
Sicuramente d'accordo con chi dice che Inland Empire è il film più lynchiano in assoluto, meno con chi dice che Lynch ha esagerato, esagerato perchè? Inland Empire è il sogno di Lynch, il desiderio di Lynch che aveva soltanto accennato e c'aveva solo fatto pregustare da Ereserhead a Mullholland Drive, è IL film di David Lynch, un film sincero, vero.
A niente serve scervellarsi per capire che cosa vuole dire, D.io sà che vuole dire, il senso del film è il senso che Tu dai al film, che lo spettatore dà al film, sono le sensazioni che scaturiscono a Te, non c'è LA SPIEGAZIONE, ci sono le tue sensazioni, c'è ciò che suscita a te il film. L'unica cosa certa di questo film è che Lynch ha descritto incredibilmente ciò che scaturisce dalla mente umana nei sogni: immagini appannate di posti che si ripetono, simboli, simboli, simboli, un viaggio infinito nella mente umana, nessuno mai era arrivato così vicino alla descrizione di ciò che accade nella mente umana al momento del sogno. Sensazioni, sensazioni, incredibile come Lynch riesce a muovere tutti i sensi dello spettatore che vive il film, che è dentro il film, ovviamente uno spettatore attento. Un flusso di pensieri del più grande regista di tutti i tempi (con Kubrick..) incredibile, fantastico e allucinante, realtà e sogno si intrecciano vertiginosamente, si fatica non poco a separare ciò che appartiene alla realtà con il sogno, la finzione, anzi diciamo che è impossibile distinguerli esattamente in questo mix micidiale di immagini e suoni che ti fanno immergere nel più profondo inconscio umano.
E' stato descritto in tanti modi, e probabilmente tutti gli aggettivi e le spiegazioni date sono riduttive per Inland Empire. Un film indescrivibile a parole, un film solamente da vivere, in cui immergersi, è vero, è come se il film guardasse te, guardasse dentro te. Un film che non si può capire ma gli si può solo andare dietro entrandoci dentro.
Ma sì i grandi critici dicono che ha esagerato, che è un film che è impossibile da capire e impossibile da rivedere più di una volta, BLA BLA BLA.

David Lynch lascia carta bianca allo spettatore per la sua personale interpretazione comunque confusa e appannata.
David Lynch lascia carta bianca allo spettatore per la sua personale ricerca.
David Lynch lascia carta bianca allo spettatore per la sua personale verità.
E chiude.

Lanciando là l'unica certezza della vita dell'uomo...
...stiamo soltanto morendo...

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Ultima risposta 26/06/2007 22.50.48
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raging bull  @  24/02/2007 09:55:29
   10 / 10
Invia una mail all'autore del commento sante  @  23/02/2007 16:46:42
   9 / 10
Una mia interpretazione: a differenza di Mulholland Drive dove c’erano due piani ben distinti: il sogno della protagonista (la prima parte) e la sua vita reale (la seconda parte) in questo film credo la realtà praticamente non ci sia e sia tutto un sogno ed un viaggio nell’inconscio...

Il problema è capire chi sta sognando…e quale sia la realtà dalla quale il sogno prende origine..

Io credo che la protagonista sia una donna che ha un marito ed un figlio, questa donna ha una relazione extraconiugale, tradisce il marito e teme di essere rimasta incinta, ha paura di perdere tutto e teme che il marito possa venire a conoscenza della cosa: è la ragazza che piange davanti alla TV. Tutto il film di Lynch è in sostanza un sogno che fa questa donna e in questo sogno lei trasfigura la propria realtà mescolandola a paure e desideri, ne scaurisce:
-un film in cui lei è l’attrice che si innamora dell’attore per poi tradire il marito..
-un incubo in cui lei è (si sente) una prostituta ed alla fine viene uccisa….
-una vicenda accaduta ad una ragazza in Polonia in un altro tempo, anche qui c'è una donna che tradisce il marito, viene picchiata da questo e il suo amante ucciso (in particolare questa parte sembra scaturire da ricordi di una vita precedente rimasti sedimentati nel proprio inconscio forse perchè in quest'altra vita la ragazza era stata ipnotizzata...?)
-la realtà della sua vita quotidiana: la casa in periferia con il giardino, il soggiorno con le poltrone marroni, la camera da letto con le lampade accese, il letto dove ha fatto l'amore con il suo amante...
- una "famiglia ideale" in cui marito, moglie e inserviente (con viso di conigli) comunicano tra loro con frasi ipocrite sottolineate dalle finte risate da sitcom.

Il sogno termina con il desiderio di liberarsi da questo incubo e riabbracciare marito e figlio.

Interessante anche la commistione tra sogno e film (che appunto sono la fabbrica dei sogni), il materiale visivo che arriva dai film diventa materiale lavorato dall'inconscio per i suoi scopi e INLAND EMPIRE stesso che noi vediamo sul grande schermo entrerà nel profondo del nostro inconscio...

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Ultima risposta 01/03/2007 17.52.35
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alesfaer  @  23/02/2007 16:23:49
   2½ / 10
io linch non lo adoro, anzi x me è 1 COLLIONE. mulholland drive faceva skifo, elephant men è 1 patacca di film x vecchi ultra67enni( e non l'ho visto da solo ma cn 5 amici che mi hanno insultato x la scelta). qst film si mantiene sui soliti standard. 3 ore di calci nelle palle, noia straripante. attori presi dal cile x 100 euro, vergogna lynch

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58 risposte al commento
Ultima risposta 28/07/2007 20.52.04
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Invia una mail all'autore del commento Axis  @  23/02/2007 16:17:31
   10 / 10
Non è un film per tutti. Sono d'accordo. Durante la proiezione cadono lentamente tutte le certezze accumulate all'inizio del film. Tuttavia non ho staccato per un secondo gli occhi dallo schermo e mi sono immaginato mille storie. Sarà poco, ma per me è abbastanza. Non pretendo di capire tutto ora. Forse qualcuno un giorno mi spiegherà la trama. A me, come ho già detto, per il momento, basta sognare..

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Ultima risposta 23/02/2007 16.21.05
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devis  @  23/02/2007 13:15:30
   1 / 10
Il peggiore film che abbia mai visto. La trama è completamente assente e i dialoghi sono un'accozzaglia di parole senza senso, buttate lì a caso solo per riempire le 2h50m. E dire che io adoro Lynch che considero uno dei pochi registi che ha apportato delle novità. Anche Mulholland Drive era un film un po' anonimo, ma rivedendolo 3-4 volte ne ho capito il senso e comunque lì, almeno, c'erano sia trama che dialoghi. Vi sconsiglio vivamente di andarlo a vedere, se volete apprezzare Lynch vedetevi "The Elephant Man" o "Mulholland Drive".

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Ultima risposta 02/04/2008 13.21.49
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Spilbergo  @  23/02/2007 12:00:41
   1 / 10
Poverini quelli che hanno apprezzato questo film...Sono tutti finiti nella trappola. Il destino ha voluto che il leone d'oro a Lynch fosse consegnato insieme all'uscita di questo aborto ed adesso tutte le pecorelle si inseguono a vicenda esaltandosi per due ore e cinquanta minuti di nulla.
Ho letto recensioni inquietanti scritte da gente che ha come unico scopo mettere paroloni senza senso uno dietro l'altro. Certo chi ha un minimo di preparazione sa che non stanno dicendo nulla se non che sono individui di cui avere pietà...
Scommetto che adesso sono tutti fan di Lynch della prima ora, che questo film gli avrà senz'altro ricordato gli esordi di Erasrhead e i corti precedenti ad esso. A me ha ricordato che è matto e che le cose più belle che ha girato non è stato lui a scriverle.
Vi ricordate la mania per il cinema coreano e tutti quei registi geniali?
Dove sono andati a finire?
Ve lo dico io, in soffitta come gli abiti fuori moda.

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Ultima risposta 16/02/2008 22.16.58
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chiarachemistry  @  23/02/2007 01:05:30
   10 / 10
E' quasi superfluo dare un voto a questo film. Probabilmente non è nemmeno un film, è arte, una nuova arte, e come Dali anche Lynch forse verrà apprezzato fra 100 anni da coloro che ora lo snobbano. Sono uscita dalla sala con un senso di pienezza paragonabile solo a quello che avevo provato con the hours. Un film di questo tipo può avere solo voti eccellenti oppure pessimi, proprio per questo non dovrebbe essere misurato ed assoggettato a chi va al cinema senza informarsi.
Non lo consiglio...Lynch non è da consigliare, o lo si ama o lo si odia, io lo amo...Chiara

Betelgeuse  @  22/02/2007 21:18:39
   1 / 10
Non è tanto che è un film senza senso, fastidioso...

...è che dura pure assai!
Difficile restarsene seduti senza imprecare - solo i 6,50 euro buttati al vento, motivano la visione di 'sta roba.

E pensare che ha avuto tutti 'sti voti alti...
Diffidate da tutti questi 10 !

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Ultima risposta 20/03/2008 22.36.39
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dhagos  @  22/02/2007 21:01:15
   9 / 10
LA CAPACITA' DI REALIZZARE UN FILM ONIRICO , APERTO ALLE PIU' POSSIBILI INTERPRETAZIONI, NON E' DA TUTTI. NON SI TRATTA DEL MANIFESTO DELL'ASSURDO O DI UN'ACCOZZAGLIA DI IMMAGINI SENZA SENSO, MA DEL MONDO INTERIORE DEL REGISTA , UN PURO DIVERTISSEMENT, CHE OFFRE IN PASTO AGLI SPETTATORI , CONSAPEVOLE CHE MOLTI STORCERANNO IL NASO E GLI AFFIBBIERANNO L'ETICHETTA DELL'INCOMPRENSIBILE O DELL'ASSURDO.EPPURE ANCHE PER LO SPETTATORE E'UN ESERCIZIO DI INVENTIVA IL COGLIERE SEMPRE NUOVI NESSI , SCOPRIRE SIGNIFICATI CHE SONO LASCIATI ALLA PURA INTERPRETAZIONE SOGGETTIVA DEL SINGOLO. SI POTREBBE TRASCORRERE UNA SERATA SOLO A DISCUTERE DI QUAL'E' LA NOSTRA LETTURA PERSONALE DEL FILM E CONFRONTARLA CON LE ALTRE.QUESTA RICCHEZZA DEI POSSIBILI PUNTI DI VISTA CHE TI SPINGE A RIVEDERE IL FILM E A TENTARE DI CAPIRLO MEGLIO E' REALIZZATA CON LA MASSIMA NATURALEZZA GRAZIE ALLA TECNICA DIGITALE CHE CONSENTE AL REGISTA DI DARE FORMA CON RAPIDITA' AL SUO MONDO INTERIORE , SENZA MEDIAZIONI , COME SE VOLESSE IMPRIMERE SE STESSO NELLE IMMAGINI.
LAURA DERN COL SUO VOLTO ANGOLARE , LA SUA ESPRESSIONE A VOLTE ASSENTE , ASSOVE MAGNIFICAMENTE AL SUO RUOLO,QUELLO CIOE' DI ESSERE L'ANTITESI DELL'ATTORE TRADIZIONALE , NESSUNA IDENTIFICAZIONE IN RUOLI PRESTABILITI, UN PURO MAGMA ESPRESSIVO DA PLASMARE ALL'OCCORRENZA.GLI ALTRI ATTORI SONO PURE IMMAGINI PRIVE DI ALCUNO SPESSORE , PRETESTI NARRATIVI , PEDINE CHE SI MUOVONO NEL TOTALE ARBITRIO DEL REGISTA.
INLAND EMPIRE , A MIO PARERE, E' UN ALTISSIMO ESERCIZIO DI STILE ED E'INGIUSTO DEFINIRLO PRETENZIOSO. NON ASPIRA A RESTARE NELLA STORIA DEL CINEMA COME UN CAPOLAVORO PERCHE' SA CHE NON PUO' AMBIRE A TALE CONSIDERAZIONE, E' UN FILM DI ROTTURA UN PO' COME ALCUNI FILM DI GODARD , CON UN IMPIANTO NARRATIVO STRAVOLTO . MA CHI PUO' NEGARE IL CORAGGIO DI LYNCH NELL'ANDARE CONTRO OGNI SCHEMA E LA SUA INDISCUTIBILE CAPACITA' DI CREARE UN'OPERA RICCA DI FASCINO CHE CI SOLLEVA DAL PIATTUME IDEOLOGICO DI UN CINEMA RAZIONALE , TUTTA CHIAREZZA , IN CUI OGNI COSA E' AL SUO POSTO, E METTENDO AL SUO POSTO UN VIAGGIO NEI MEANDRI DELLA MENTE E DEI SUOI FANTASMI?

desi  @  22/02/2007 15:44:58
   10 / 10
La follia onirica. Pane quotidiano nella vita di ogni essere umano.
Incommentabile

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Ultima risposta 16/03/2007 16.44.16
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satko  @  22/02/2007 14:47:15
   2 / 10
Allucinante,veramente da evitare.

10 risposte al commento
Ultima risposta 23/09/2007 15.10.40
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probiotik  @  22/02/2007 11:16:16
   1½ / 10
boria,
albagia,
alterigia,
presunzione,
disprezzo,
immodestia,
orgoglio,
pompa,
prosopopea,
saccenteria,
sicumera,
spocchia,
sufficienza,
superbia,
sussiego,
protervia,
supponenza,
altezzosità,
burbanza,
disdegno,
vanagloria,
vanità,
vanteria,
vanto,
pretenziosità,
pomposità,
pedanteria,
petulanza,
sentenziosità,
tracotanza,
arroganza,
autoammirazione
boria,
albagia,
alterigia,
presunzione,
disprezzo,
immodestia,
orgoglio,
pompa,
prosopopea,
saccenteria,
sicumera,
spocchia,
sufficienza,
superbia,
sussiego,
protervia,
supponenza,
altezzosità,
burbanza,
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vanagloria,
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Ultima risposta 28/08/2008 19.16.33
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janelobster  @  21/02/2007 08:13:06
   1 / 10
L'IMPERO DELLA SPOCCHIA.

Sento lo studio e non sento lo slancio di questo genio ammaestrato, ben guidato dal suo guinzaglio digitale sulle stralunate strade di Los Angeles o Los Dios-sas-cosas e nei meandri o nei sobborghi della mente - e quanto mente! Tutto così fintamente illogico e studiatamente paradossale, tutto così ghiacciato, sfasato, enfatico, psyco-surreale, morboso, barocco, tarocco. Persino pacchiano nel suo onirico onanismo.
E stancante, stanante, braccante. Asfissiante.

Tutto così tanto, così troppo, che mi lascia svuotata. Affranta. Triste.
Sfibrata dalla visione del Nulla. Un Nulla, per di più, Antipatico.

Lo so che è Lynch, lo so che non devo aspettarmi "Biancaneve e i sette nani"
o "Giovannona coscialunga disonorata con onore", ma porca miseria, alla faccia della non trama, della non storia e okay per le suggestioni, le visioni (spesso molto belle), le allusioni, le allucinazioni e la collina dei conigli, ma se devo dirla tutta, questa mi sembra una prova di forza a chi resiste di più, un premio alla abnegazione e alla rinuncia a tutto ciò che una persona vorrebbe dall'andare al cinema: vedere (assaggiare, sentire, toccare, annusare) un film che sia un film, non una logorroica colata di immagini (anche se belle) a casaccio.
Un film col quale non si riesce a interagire, ma che si può solo subire.

Qualcuno sottolinea che noi poveracci non capiamo, perché questo è cinema indipendente. Ma indipendente da che? dalla benché minima idea o prospettiva di avere senso? Tutta questa ostentata e ricercata e maniacale e sensazionalistica mancanza di senso svilisce il senso di me che assisto impotente e mi fa capitolare dopo ben due ore di muta sopportazione.
Credo di aver regalato troppo del mio tempo alla "visione" di questo "genio moderno" e, anzi, io mi sento profondamente incompresa come spettatrice, evidentemente, non moderna e non geniale.


firmato: una che ha gettato la spugna

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Ultima risposta 23/02/2007 17.18.25
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Invia una mail all'autore del commento Albertine  @  20/02/2007 14:46:13
   7½ / 10
sono andata a vedere INLAND EMPIRE con enormi aspettative in primo luogo perché viene da uno dei registi che amo di più in assoluto...purtroppo sono delusa...di certo per me il suo capolavoro resta MULHOLLAND DRIVE a poca distanza seguito da ERASERHEAD, CUORE SELVAGGIO ed ELEPHANT MAN...lascio a chi è più intelligente di me la comprensione del testo e dei moltreplici sottotesti di quest'opera di certo sconvolgente come solo Lynch riesce ad essere. Gli incubi che ho avuto la notte seguente alla visione sono la prova di quanto Lynch con le sue atmosfere inquietanti riesca a toccare profondamente lo spettatore...infatti pur avendo compreso molto poco della storia sono uscita dal cinema disturbata ed angosciata e questo è sicuramente un fatto innegabile...il punto è che riducendo la comprensione secondo me si riduce anche il coinvogimento emotivo...il tentativo di ipnosi iniziale messo in atto attraverso lo sguardo e le parole della vicina di casa di Laura Dern - eccezionale attrice quest'ultima e strepitosamente diretta - riesce fino ad un certo punto perché quando si inizia a cozzare con la totale astrattezza ed il surrealismo fine a sé stesso delle immagini ci si sveglia e ci si distrae e, purtroppo, ci si annoia anche...ci sono dei momenti intensissimi e meravigliosi ed altri davvero, almeno per me, insostenibili (il lungo sproloquio della coreana durante l'agonia della Dern ed il numero di ballo dei titoli di coda)...la perfezione del cinema Lynchiano secondo me è altrove...

19 risposte al commento
Ultima risposta 22/02/2007 17.11.03
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fare la pipì  @  20/02/2007 14:41:53
   10 / 10
superiore anche a 2001: Odissea nello Spazio e ad Apocalypse Now. merita il primo posto in top

7 risposte al commento
Ultima risposta 21/02/2007 23.50.51
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chiara80  @  20/02/2007 14:24:43
   7½ / 10
purtroppo si fa davvero fatica. purtroppo la maggior parte dei voti alti che ho letto non hanno cancellato i numerosissimi interrogativi che sono sopraggiunti dopo la visione di questo film.
è pur vero che un film del genere, con tutte le sue difficoltà, in epoca recente, è in ogni modo una gran gioia vederlo. ma ci sono effettivamente troppe immagini sconnesse, troppi frammenti che si rincorrono tra loro.
non si può dare 10 senza aver capito. resta l'idea di essere stati travolti da qualcosa di affascinante, ma ad una primissima visione è inferiore al Mulholland drive. (spiace che l'età media delle persone in sala era senza dubbio intorno ai 40!!!!).

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  20/02/2007 11:06:13
   5 / 10
Premessa A-D-O-R-O DAVID LYNCH se oggi sono un appassionato di cinema lo devo a Mulholland drive, Elephant man e a Strade Perdute......ho visto i corti prima di Eraserhead quindi mi ritengo abbastanza ferrato in materia
INLAND EMPIRE IL SUO CAPOLAVORO?
Ma non diciamo sciocchezze.......
Il 5 è in primo luogo un voto che è a metà strada tra il Superbo e il brutto, nel senso che INLAND EMPIRE NON E' CLASSIFICABILE semplicemente perchè
NON E' UN FILM
Si apprezza che un regista di esperienza abbia ancora voglia di sperimentare ma qui a confronto Eraserhead è un film banale!
ASSOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE, LENTO, PROVOCATORIO, ANGOSCIOSO,FOLLE, TETRO, DISTURBANTE un esperienza assolutamente sconvolgente, se questo era il suo obiettivo c'è riuscito in pieno.....
MA PERCHE'?
Perchè fare un film angosciante senza rendere allo spettatore un minimo senso? Un film di emozioni disturbante per 3 ore!
TREMENDO! Lynch è un grande perchè riesce in ciò come nessun altro ma la domanda è..........PERCHE'?
L'elemento fondante del suo cinema è la riflessione, ogni scena deve essere compresa, non puoi distrarti e alla fine quando nè cogli il messaggio questo ti si imprime.
INLAND EMPIRE ALTRO NON E' CHE UNA SEDUTA DI PSICANALISI DI DAVID LYNCH un film personale fatto per se stesso E' UN OPERA D'ARTE MODERNA MA CON IL CINEMA IN SENSO CLASSICO C'ENTRA POCO.
Condannare la distribuzione delle 25 copie significa stare assolutamente fuori dal mondo, questo è un opera di stile di museo, lo vedrei al Moma di New York ma non nel cinema sotto casa.
Lynch vuole fare un opera alla Bruniel, tornare al cinema delle origini e il digitale è stato un mezzo usato non per il suo valore MA SEMPLICEMENTE PERCHE' COSTAVA POCO E GLI PERMETTEVA DI FARE UN FILM DOVE ESPRIMERE LE SUE MILLE LUCUBRAZIONI senza il pensiero degli incassi.
Un regista come lui è riuscito a personalizzare il cinema, il cinema di denuncia alla Lycnh (eraserhead) ha fatto il fantascientifico alla Lynch, (Dune), il Noir alla Lynch (blue velvet) addirittura anticipa Tarantino e lo fa alla Lynch (Cuore Selvaggio) il Serial Mistery (Twin Peaks) il Thriller (Strade Perdute).....ma qui che fa? INLAND EMPIRE FA SOLO LYNCH RINUNCIA AL CINEMA A PRIORI, prende tutti i suoi folli personaggi, i suoi simbolismi, i suoi INCUBI e perversioni e le mette in un LUNGOMETRAGGIO che chiamare FILM può essere sia riduttivo che un eccessivo.....
Qui siamo di fronte a un regista che ha rinunciato al cinema in senso tradizionale, dire che che questo è il suo CAPOLAVORO E' DIRE CHE NON SI AMA IL CINEMA si ama qualche altra cosa INLAND EMPIRE, un prodotto UNICO che magari meriterebbe spazio in un SITO DI CINEMA in compagnia di analisi di opere di Salvator Dalì e De Chirico, qui siamo in pieno SURREALISMO lasciato però alla follia del regista.
NON SI PUO' FARE UN FILM DEL GENERE PER TRE ORE E' TROPPO! Dire poi "Non ha senso bisogna lasciarsi andare" è una *******ta perchè i FILM DI LYNCH HANNO SEMPRE UN SENSO!
QUI PERO' LUI PRENDE IN GIRO IL PUBBLICO è non DA MAI UNA VOLTA UN SOLO ELEMENTO CERTO E QUANDO TE LO DA TE LO LEVA SUBITO.
Cosa vuoi dire? Perchè hai fatto questo film? Avevi bisogno di esprimere te stesso? Le personalità che vivono nel tuo io? Avevi bisogno di questo film per far uscire quacosa da te stesso, per guarire da qualche male della mente?
Io non ci posso pensare INLAND EMPIRE E' SCONVOLGENTE tocca livelli aulici con una colonna sonora che è la migliore in assoluto da una decina d'anni, sa dirigere gli attori in modo superbo.
LYNCH NON ANNOIA MAI tranne che in questo film e NON NOTARE LE DIFFERENZE CON GLI ALTRI SIGNIFICA VERAMENTE ESSERE CECHI D'AMORE NEI SUOI CONFRONTI!
Capisco che l'appassionato metta 10 perchè questa è una summa del suo cinema ma è anche il momento che qualcuno si prenda la responsabilità di dire quello che ha capito
APRIRO' UN TOPIC SUL FORUM VEDIAMO SE QUALCUNO HA IL CORAGGIO
IL 5 STA + PER INCLASSIFICABILE

35 risposte al commento
Ultima risposta 21/02/2007 15.31.19
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  19/02/2007 21:39:44
   9½ / 10
Premesso che è il primo film di Lynch che vedo e capisco che non possa essere apprezzato da tutti causa il suo modo di dirigere pressochè unico. Sono stato incollato sulla poltrona del cinema per la prima mezz'ora cercando di trovare una sorta di filo logico agli eventi che si susseguivano davanti a me ma mi sono presto reso conto che il film richiedeva un tipo di lettura diversa per essere in parte compreso(solo con più visioni si può forse capire qualcosa di più). Dopo quasi tre ore di angoscia,perchè è questo il sentimento che in me ha maggiormente prevalso, alla fine del film, sono rimasto quasi stordito da tutte le immagini che avevo visto. In conclusione(in realtà ci sarebbe moltissimo altro da dire) il film anche se può non esser piaciuto va comunque premiato per l'originalità con cui il regista riesce a descrivere un "semplice" omicidio. Grandissimo film.

Sampey  @  19/02/2007 20:55:51
   10 / 10
Potrei raccontarvi e spiegarvi a grandi linee la tanto ricercata trama che secondo i piu' non esiste.
Una trama che farebbe sparire la nebbia di immagini che ci hanno bombardato per 3 ore facendo percepire ai piu' attenti che c'era "qualcosa" di ben chiaro dietro tutto, e non facendo capire assolutamente niente a chi pensava di vedere un film che rientrava nei normali canoni.

Di certo non siamo di fronte a un Non-Sense, metteteci la mano sul fuoco.
Le uniche cose che al massimo possono rimanere senza spiegazione sono i piccoli dettagli scenografici e alcuni gesti dei personaggi.
Lynch non e' uno ******* che si diverte a giocare col pubblico facendolo impazzire, presentando film senza senso.
Lynch offre le chiavi di lettura e sta allo spettatore trovarle.
E il tema di Inland Empire e' esattamente lo stesso di Mulholland Drive

C'e chi si accontenta di lasciarsi trasportare dalle immagini, e poi da 10, perche le immagini lo hanno estasiato e stranito. Concordo sia con l'approccio che con la scelta del voto.

Io non ci riesco, mi abbandono alla prima visione, poi sento la necessita' di saperne di piu'.
Se chi ha dato 1 avesse avuto l'umilta' di percepire un errore di valutazione e una possibile spiegazione a quello che aveva visto, forse il film non presenterebbe cosi alti e bassi.
Dico questo anche perche forse, chi ha dato 10 non darebbe piu' 10 conoscendo tutta la trama (almeno lo scheletro principale) e potendola ricostruire.

Con Lynch bisogna scendere al compromesso di non poter capire il film con una visione.
Se non si accetta il compromesso stateci lontani, ma evitate di votarlo con voti accompagnati da motivazioni ASSURDE

15 risposte al commento
Ultima risposta 22/02/2007 14.24.32
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Invia una mail all'autore del commento ilgiusto  @  19/02/2007 16:49:17
   6 / 10
Booh, avrei una gran voglia di dargli 1! ma so che poi così facendo non farei altro che attirarmi anatemi ed infilarmi in improbabili ed estenuanti 'litigate' quindi do 5 e vado a spiegarmi :

- votare 5 un film del genere non ha senso! questo è un 'qualcosa' che o si adora o schifa completamente!

- Io amo il cinema, non Lynch in particolare ma il cinema in generale, ci sono cose che mi piacciono o meno di lui come un pò di qualunque altro.

Ammiro il coraggio di questo regista, ma il mio giudizio su questo prodotto vira più sul negativo che sul positivo ecco perchè in mancanza di vie di mezzo dovrei assegnarli 1.

Perchè viro sul negativo ?

1) perchè è lunghissimo e continuamente ed eccessivamente ridondante nella sua voluttuosa, inconcludente e autoreferenziale caoticità.

2) perchè non ho la benchè minima voglia di rivederlo! mentre se lo ritenessi un capolavoro lo vorrei!

3) perchè mi sono fatto l'idea che se questo fosse il primo film che una persona vede, ...credo che resterebbe schifata dal cinema per sempre e non metterebbe mai più piede in una sala! magari è una idea solo mia ed è sbagliata però ritengo che partire con cose tipo 'Piedone lo sbirro' sia un tantino più umano...

4) infine perchè la media di questo 'prodotto' quì...è vergognosamente alta! capisco che la distribuzione rarefatta abbia invogliato soprattutto i lynchani più accaniti e pronti a gridare 'ORO ORO ORO!' a vederlo, ma una media così pare un generico incoraggiamento alla visione di ciò che poi si identificherà sicuramente come capolavoro, ma io so bene che tanti usciranno dalla sala sbuffando '...che caga**!...'.
Quella che vado ad esprimere ora è ovviamente una opinione personale ma non posso disgiungere il concetto di 'Capolavoro' e la votazione massima ad esso connesso dal concetto di 'Popolare' nel senso dell'essere intenso, intelligente e formativo ma in grado di essere apprezzato e raggiungibile da quanti e da quanto più diversi soggetti possibili!

In questo mio contesto 'Inland Empire' è solo un film di nicchia e per una certa nicchia e quindi non puo essere (ma nemmeno secondo me è) un capolavoro che meriti il massimo dei miei voti.

Questo è un film 'alternativo' che deve restare 'alternativo' (altrimenti nessuno andrà più al cinema...), posso definirlo come riuscito e ben fatto per quanto ci è concesso di riconoscergli (tanto noi cosa ne sappiamo? tutto sommato lo puo sapere solo Lynch!) ma che non mi ha esaltato e del quale non ne consiglio la visione a nessuno se non ai più 'arditi'.

Penserà poi il tempo a 'classificarlo' come merita, come per le incisioni di Fontana o le merde d'artista, tutte cose comunque sulle quali resto poi tuttora assai scettico e che definirei più 'Trovate' che capolavori...

7 risposte al commento
Ultima risposta 20/02/2007 12.05.30
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j.ascia  @  19/02/2007 15:18:34
   10 / 10
il mio film preferito

15 risposte al commento
Ultima risposta 22/02/2007 01.17.28
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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  19/02/2007 14:25:27
   10 / 10
INLAND EMPIRE è un omaggio di David Lynch ai suoi fan. INLAND EMPIRE rappresenta ciò che noi vorremmo dal nostro migliore amico ovvero rivelarsi a noi completamente in tutti i lati del suo essere. allo stesso tempo Lynch ci dà la possibilità di farlo per noi stessi, di guardarci dentro, di vedere dov'è verità, dov'è finzione nella nostra esistenza. INLAND EMPIRE è un film che cambia la vita e rivoluziona il modo di fare cinema.
INLAND EMPIRE scandaglia tutto l'animo umano, non cercando una risposta a un fantomatico enigma (e qui mi ricollego alle stupide critiche fatte da saputelli qua giù al mio commento), è tutto chiaro. e cos'è chiaro? è chiaro che non possiamo trovare una risposta in cui tutto è occulto! la nostra società vuole trovare una spiegazione, una razionale definizione a tutto, ma Lynch (la prova che Dio esiste risiede in quest'uomo) prendendola per il **** viola le leggi di questa "stanca civiltà" per rivoluzionare, o semplicemente dire la sua al mondo che spesso non lo capisce e finisce col dargli un misero 1. sapete la verità? io non lo voterei se fosse possibile e al massimo lo farei per alzare la media e dare fastidio a voi, perchè questo non è un film, non è un libro, non è una storia, non è un'opera filosofica, non è un libro, non è un quadro, non è un piatto, non è una scultura...NON è! è alla rovescio! è rovescio del mondo! per dare un senso alla realtà Lynch ha bisogno di cambiare rotta dalla linea comune e dare una visione capovolta di tutto...è per questo che non riusciamo a capire niente di lui perchè è tutto rovesciato! io ammetto fieramente di non avere capito niente del film!!!ma poi che caz.zo vuol dire capire? capire la trama che non c'è? capire la mente che noi non conosciamo? capire il mondo che è dall'altra parte dell'Oceano? capire le persone quando non le conosciamo?
INLAND EMPIRE è un richiamo di Lynch a non giudicarlo per quello che fa, ma per quello che è: un genio in un mondo dove tutto è falso, tutto è menzogna, tutto è in ansia di sapere cosa ci riserva il domani, tutto è nell'incomunicabilità, tutto è nella violenza, tutto è nel dolore, tutto è nel capovolgimento dei valori, tutto è vuoto e l'amore non c'è più.

12 risposte al commento
Ultima risposta 26/04/2007 16.49.32
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volodaquila  @  19/02/2007 13:29:24
   10 / 10
Ho aspettato la seconda visione della pellicola nel tentativo, assai arduo, di commentare quest’incredibile impero mentale di Lynch.
Premetto che non e’ cambiato praticamente nulla dalla prima, in primis l’assoluta certezza all’uscita della sala di aver assistito a qualcosa che mai i miei occhi avevano ammirato prima d’ora su uno schermo cinematografico.
E’ inutile girarci intorno, cercare di estrapolare un filo logico e lineare alla sequenza di immagini e suoni che il Maestro ha confezionato non serve a nulla in questo film, che a mio modo di vedere non e’ catalogabile in nessuna categoria dai canoni classici e gia’ prefissati. Forse, e dico forse, sara’ possibile capirci veramente qualcosa (e a questo punto, il suo fascino unico rimarra’ intatto…?) dopo svariate visioni approfondite, ed e’ proprio in questo che lo spettatore immerso nel buio del cinema non dovrebbe incappare, farsi l’illusione di collegare i criptici indizi disseminati nelle 3 ore di Inland Empire.
Lynch riesce a far entrare nel vivo di quello che ritengo il punto piu’ alto e nel contempo di raccordo del suo Cinema precedente, attraverso il confine mai stato cosi labile fra finzione e realta’, con lo spettatore che si immedesima nei protagonisti, come se la telecamera raccontasse e svelasse la parte piu’ profonda dell’inconscio di tutti noi.
Il tutto e’ un rapimento estatico dei sensi che vengono scombussolati, centrifugati e portati al limite delle emozioni che normalmente si provano quando si e’ di fronte allo stato puro dell’Arte, che come da sua caratteristica primaria lascia letteralmente folgorati oppure totalmente confusi e senza un minimo di appagamento.
Non mi metto ad elencare tutti gli aspetti che mi hanno esaltato che mi ci vorrebbero pagine e pagine…

Per ultimo un consiglio spassionato per chi ancora non ha visto il film, e si fara’ prendere dalla voglia non appena questo entrera’ nella top25 (se non sbaglio con questo mio commento..che onore..) : non aspettatevi di poter apprezzare il film se non avete perlomeno assorbito gran parte della sua filmografia, in quanto David Lynch supera se’ stesso e i suoi standard visionari, dipingendo un film che e’ un “mondo apparte” , un’esperienza irriproducibile da sognare e respirare.

eraserhead  @  19/02/2007 12:09:08
   10 / 10
L'ho visto due volte, e per due volte sono uscito dal cinema scosso, turbato, confuso. Forse solo mulholland drive in passato mi aveva lasciato così. Anche se, dovendo fare paragoni, questo inland empire è più un eraserhead del 2000.
Ci trovi tutto, in tre ore, e non ci trovi niente, sta a te trovare. E se non trovi niente, probabilmente non stai davvero guardando.
Inland Empire è il degrado del mondo, raccontato attraverso gli incubi di una donna, o forse è solo un incubo, o forse non è niente, fatto sta che io ci ho trovato tutto. Non ha niente a che vedere con shining a mio modo di vedere, questo è davvero un viaggio nell'inconscio e nell'impero della mente umana, mille volte più raccapricciante e angosciante della follia di jack nicholson. Ripeto, questo film è tutto e niente, è poesia audiovisiva, è una serie di pugni dritti allo stomaco, è la realtà, è il mondo. E' tutto ok, stiamo solo morendo.

1 risposta al commento
Ultima risposta 19/02/2007 19.32.15
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Giordano Biagio  @  19/02/2007 11:37:33
   10 / 10
Un film che rischia il fiasco al botteghino, proprio per questo va visto ed è grande. Nessun ingrediente preconfezionato. Nessun additivo per gonfiarne la bellezza richiesta dalle statistiche. Arte pura, le idee e le visioni di Lynch si trasmettono, senza compromessi di sorta con il produttore, nel modo più originale e poetico che si abbia visto.
Esperienze visive straordinarie, lungo una negazione delle identità e del soggetto conosciuto (Bergman cinema da camera), si entra nel mondo rarefatto dell'inconscio, nell'altro che ci riguarda e ci sostiene per forza immaginifica.
Si salvi chi può...

Invia una mail all'autore del commento roizzz  @  19/02/2007 08:57:33
   5½ / 10
buuh, che delusione... ma veramente... che cavolo sono tutti sti dieci? Di per se a un film così un 6 glielo avrei anche dato ma da Lynch mi aspettavo ben ben altro, eh no!
In ordine sparso: noiose e prive di mordente le scene con tutti sti polacchi, scandalosamente inutili le scene dei conigli (ma volete mettere con la liricità del teatro del Silencio? Poi, perchè ripetere cento volte le scene nei corridoi bui? ma p.or.ca miseria in Strade Perdute ne era bastata una sola di scena così ed era stata cento volte più efficace.
Sempre per rimanere a ciò che Lynch è stato capace di fare in passato, penso ai paesaggi e agli sfondi di una Storia vera, qui? 845 primi piani della Dern, mai uno sfondo che sia uno, per tre ore di fila. Sicuramente una scelta mi risponderete voi ma per me una scelta pallosa.
In molti avete parlato di una summa del genere Lynchniano ma a me è sembrato solo un ciclostilo sbiadito delle sue opere precedenti
Ah, e la stupenda scelta del digitale? ma vaff....

18 risposte al commento
Ultima risposta 20/02/2007 13.01.07
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Lollo82  @  18/02/2007 23:44:01
   1 / 10
L'unico dubbio che mi ha fatto venire questo film dopo la visione è il seguente:
''Ma non è che il voto più basso è 10 ?''
Sono dovuto andare subito a casa a controllare.
A me è parso che quasi nessuno di coloro che hanno dato 10 l'abbia apprezzato, semplicemente hanno votato in modo conforme agli altri.
Le vie sono 2, o lo si ama, o lo si odia...... io lo odio.

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daniel80n1  @  18/02/2007 14:22:55
   9 / 10
Questa intera creazione é essenzialmente soggettiva, e il sogno é il teatro dove il sognatore é allo stesso tempo sia la scena, l'attore, il suggeritore, il direttore di scena, il manager, l'autore, il pubblico e il critico.
(Carl Gustav Jung)

Se una persona non capisce un'altra persona, pensa che quest'ultima sia pazza.
(Carl Gustav Jung)

L'anima non è di oggi. Essa conta milioni di anni. Ma la coscienza individuale è solo il fiore e il frutto di una stagione, germogliato dal perenne rizoma sotterraneo...
(Carl Gustav Jung)

Chiunque nega l'esistenza dell'inconscio suppone di fatto che la nostra conoscenza attuale della psiche sia totale.
(Carl Gustav Jung)

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andreapau  @  18/02/2007 13:40:54
   8½ / 10
ho io la soluzione:il coniglio di Donnie Darko è fuggito dal film che lo reso celebre e ha preso il controllo della mente di Lynch,installandosi con moglie e governante in buona parte della pellicola,scegliendo anche l'arredamento del soggiorno.le risate di sottofondo erano di Linch e dei suoi amici che ci pigliavano per il c.u.l.ose lo avessi capito,gli avrei dato dieci.quindi,un punto e mezzo in meno per punizione!non capisco ma mi adeguo,come la maggior parte di chi lo ha votato!per cui,vai con i dieci come se piovesse...che la generosità faccia da scudo all'imbecillità

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norah  @  18/02/2007 03:10:48
   9½ / 10
dunque;il film si presenta
ma con alcune...
si a volte l'ho pensato anche io ma devo ammettere che.
...e nondimeno.
o se fosse?
se invece?
...senza tralasciare...
...ma incredibilmente e quindi :
possiamo concludere in sintesi;
gianluca me lo spieghi?
considerando il resto di niente,

?
?
?

compro la la p di pordenone.

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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  17/02/2007 22:32:29
   9 / 10
Il tema di questo film è l’angoscia dell’incomprensibile. Sono tre ore di angoscia ininterrotta, mostrata in tutte le sue forme, in più luoghi e in più tempi e con più personaggi. Tutto sembra slegato, ma in realtà è accomunato da questo sentimento oppressivo che grava come una malattia sulla psiche di chiunque abbia la ventura di apparire sullo schermo cinematrografico.
Angoscia del degrado ambientale e della prostituzione.
Angoscia nel trovarsi in luoghi, in tempi e con persone sconosciute, senza sapere perché.
Angoscia della quotidiana e banale vita senza senso, vissuta da persone-coniglio.
Angoscia nel trovarsi di fronte a una donna misteriosa, dallo strano sguardo e dalle strane parole, che fa strane profezie.
Angoscia nel vedere tutto ridotto a spettacolo e pettegolezzo.
Angoscia di un film maledetto, dove non si capisce più dove finisce la finzione e inizia la realtà.
Angoscia nell’amare sentendosi in preda al senso di colpa, con il peso di matrimoni in crisi.
Angoscia nel vedersi come doppia attraverso un vetro e trovarsi in altri luoghi e in altri tempi.
Angoscia di una scritta misteriosa sopra porte che aprono su altre dimensioni.
Angoscia nel sentirsi ipnotizzati, desiderosi di uccidere.
Angoscia nel ricordare una vita fatta di strupri e violenze.
Angoscia suprema nel sentire arrivare la morte nell’indifferenza generale.
Angoscia nello spettatore che stenta a trovare un filo logico in quello che vede.
C’è chi ha parlato di Bach. Io ho pensato invece alla musica dodecafonica: c’è la stessa mancanza di legami fra le parti, quello stridore e quell’atmosfera che produce tanta angoscia. Nel film ci sono molte citazioni letterarie e cinematografiche. Il racconto assurdo degli stupri mi ha fatto pensare al teatro elisabettiano, mentre l’ambientazione baltica e certi risvolti della storia a E.T.A. Hoffmann. Il telefono che squilla sembrava uscito da Stalker.
Alla fine del film mi sono detto: ecco, questo è quello che vive e pensa un pazzo in un manicomio, questa è la sua logica, questi sono i suoi sentimenti e pensieri. Fatto sta che uscito per strada ho faticato un poco per riprendere il filo logico di quello che stavo facendo e perché lo stavo facendo.
Il film non è un capolavoro. Ci sono due scene bellissime: quella in cui Nikki corre in una strada, presa da un quadro di Munch, urlante verso la cinepresa e quella finale che sembra rompere l’incantesimo dell’angoscia


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per il resto è troppo prolisso e ogni tanto cade di tensione (ho anche sentito una persona sbadigliare). A suo favore gioca il fatto che sono pochissimi i cineasti che si sono azzardati ad affrontare un argomento del genere, con uno stile del genere. Eppure per tutto il film non ho fatto altro che pensare a Shining. Quello lì sì che affronta gli stessi temi (l’angoscia, i destini che si incrociano, l’irrompere dell’irrazionale, il subconscio che ha il sopravvento) con uno stile immaginifico che però non ha una sbavatura, né un calo di tensione. Tranquillo, Kubrick, non ti hanno ancora superato.

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John Locke  @  17/02/2007 19:58:14
   10 / 10
Devo dare 10, per forza.
Motivazioni? Non si possono spiegare. Nulla di questo film si può spiegare, bisogna solo sentirlo e viverlo intensamente in ogni suo secondo.
Capolavoro assoluto, che verrà ricordato anche a distanza di parecchi decenni come esempio di CINEMA.

G-nomo  @  17/02/2007 18:32:41
   10 / 10
Bene. Mi trovo per la prima volta in vita mia a commentare un film su un sito.
e soprattutto... ho scelto questo come primo film. Perchè?
Perchè mai un film mi ha lasciato nello stato in cui stavo alla fine di questo.

C'e' una PREMESSA SORPRENDENTE da fare in questo caso... ho visto migliaia di film in vita mia (dai film dei primi del 900 alle peggio trashate)... ma, non sò perchè, prima di INLAND EMPIRE non avevo visto MAI un film di LYNCH. (e giù fischi!!! :) ) Molti mi avevano sconsigliato di vederlo se non mi fossi immerso prima nello STILE del regista con i suoi film precedenti. Io testardo come un mulo sono andato al cinema.

Come dare 9 e mezzo ad un film di cui sono riuscito a comprenderne solo un 5%? non lo so... o forse l'ho capito al 95% e non me ne rendo conto? ecco la sensazione che mi ha lasciato... l'ho capito? non l'ho capito? c'è qualcosa da capire? mi sta prendendo per il c...o?La cosa bella (ma per qualcuno può risultare frustrante) è che i livelli di lettura sono molteplici... e purtroppo (o per fortuna) tutti plausibili. Non ci si rende conto dove finisce il messaggio del regista e dove cominci il "pippone mentale" dello spettatore.

Ho provato per circa un'ora a seguire il film in modo da ricordarmi dei passaggi, associare scene, dialoghi, azioni... anche irritandomi... dopodichè la mente è crollata (metaforicamente :) ) e ho subito il film come subisci una scarica di destri allo stomaco senza poterti muovere. Dopodichè non pensandoci, alcuni imput, alcuni collegamenti arrivano da soli senza che te l'aspetti. E molto del film lo capisci... LYNCH ti porta a spasso dove vuole e quando vuole!
vorrei discutere di moltissime cose ma mi servirebbero decine di pagine.
concludo dicendo:

un film che termina e il 99% degli spettatori della sala si ritrovano fuori del cinema e invece di andarsene via stanno li davanti riuniti in gruppi a discutere, per svariati minuti, di che cosa avessero visto non mi era mai capitato.

Un film lento, pesante, prolisso, criptico... CHE TI TIENE COL FIATO SOSPESO PER 3 ORE come fosse il più adrenalinico film d'azione.
Sto film è una contraddizione in termini... quindi io che non ci ho capito nulla (o forse no?) gli metto 9 e mezzo.

(ovviamente sto recuperando nel minor tempo possibile tutta la filmografia di LYNCH)

POSSIBILITA' SPOILER

L'ho vissuto anche come un film sul cinema... una rappresentazione del cinema (del cinema di LYNCH? io non posso dirlo) nel tempo. Ci ho visto in rassegna tutti i generi possibili... horror, noir, trhiller, musical, commedia, sovrannaturale, ecc... a volte delle scene si contraddicevano, a volte hanno rasentato il cattivo gusto, a volte l'irritazione, a volte il disgusto, a volte l'esercizio di stile fine a se stesso (ma del resto IL CINEMA NELLA STORIA E' QUESTO... e se lo vuoi RAPPRESENTARE ce le devi mettere).

ALLUCINANTE.
Consigliato a tutti.

Chiedo scusa per errori di grammatica o ripetizioni ma l'ho buttato giù di botto senza correggere.

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Ultima risposta 18/02/2007 11.26.13
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  17/02/2007 09:57:58
   9 / 10
nei suoi precedenti film, avevo ricevuto degli assaggi della pazzesca capacità di lynch nella costruzione dei tempi di attesa. ma quello che riesce a fare nell'impero è davvero pazzesco. la sottile tensione, soffusa e velata dallo stato di semitorpore e incomprensione dello spettatore, riesce a esplodere fragorosa come una bomba H soffocata sotto un cuscino di piume. ci sono due momenti in cui lo stomaco mi si è chiuso e il cuore ha perso un paio di tic-tac. sarà stato sicuramente anche merito delle bordate dell'impianto sonoro dell'arlecco ma, *****, era una vita che non mi spaventavo così tanto.

a proposito di sonoro, la colonna musicale del film è stupenda e, se non ho letto male, mi pare che la canzone che accompagna i titoli di coda della pellicola sia dello stesso david.

però non riesco a dare 10, almeno fino a quando non ritorni banchelli a donarmi la luce. perchè sono sicuro, sicurissimo, che il film sia di senso compiuto. probabilmente con uno sforzo 100 volte superiore a quello necessario per mulholland, ma il sentore che i pezzi fossero tutti lì, pronti ad essere incastrati nel puzzle. un puzzle che si sviluppa su diverse dimensioni spaziali, temporali e certamente anche mentali.

ci sono un altro paio di fattori che mi frenano nel voto.
non ho gradito l'esasperato citazionismo di sè stesso che lynch fa. si vede che era partito a priori per fare il suo film cult, la sua summa comprensibile solo dai suoi fan più duri e puri, da rabbits a twin peaks (la frase 'era rosso', pronunciata dai conigli, è molto probabilmente un omaggio alla serie di twin peaks. nell'ultima puntata mclachlan entra in un sotterraneo dominato dal rosso opaco, e la stessa stanza dove vivono i conigli, al pronunciarsi della frase, si tinge dello stesso colore) al cinema inglobante di mulholland drive.

POSSIBILITA' DI SPOILER

quest'ultimo punto è un altro che non ho gradito particolarmente.
nell'esasperata esigenza razionalizzante di ogni uomo, anche io nel limite delle mie miserrime capacità ho cercato una spiegazione al bombardamento di immagini sullo schermo e, fra varie elucubrazioni, ho alla fine trovato una possibile rivelazione che ha in grossa parte soddisfatto quest'esigenza.
all'inizio del film notiamo la polacca, con lo sguardo fisso e piangente sullo schermo di una televisione. nell'epilogo, la vediamo ricomparire in luogo della dern, di cui abbiamo seguito le vicende, spesso inconsapevoli che si trattasse di un film nel film, per tutta la pellicola. beh, io spero proprio che lynch non abbia voluto esporre la solita teoria sullo sull'immedesimazione osservatore/osservato, la sovrapposizione dei ruoli del cinema, come dicevo prima, inglobante, che trasforma chi guarda in protagonista, come se noi fossimo il vero attore della pellicola.
spero di no perchè, se a 'sta cosa ci sono arrivato io, un signor genio come lynch dovrebbe osare qualcosa di più.

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Ultima risposta 18/02/2007 12.52.28
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Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  17/02/2007 01:31:11
   10 / 10
Il film di un pazzo...un lucido pazzo! Ero molto scettico, detesto i film che non si lasciano capire, talmente criptici che se non sei in compagnia di Dan Brown è praticamente impossibile capirci qualcosa. Inland Empire è uno di questi: anzi, si può dire che è il capostipite di tutti i film più complicati mai apparsi sul grande schermo. Eppure, nonostante tutto ciò, vederlo è stata una vera e propria "esperienza". E' come annegare dentro sè stessi, tra i meandri più oscuri della psiche. Lynch ci offre un viaggio allucinante al di là dei confini della coscienza, in quel territorio misterioso e pericoloso che è il nostro inconscio. L'inconscio, dove vive una famiglia di conigli con i suoi eterni complessi irrisolti, o risolti con la menzogna e il segreto. Dove nulla è mai ciò che sembra, e le mille maschere che indossiamo ogni giorno cadono, svelando i pensieri più torbidi:il tradimento, l'ossessione, l'omicidio. Il film di Lynch è spietato, è come un becchino che dissotterra i cadaveri che con tanta fatica abbiamo sepolto nei nostri cuori, sperando che rimanessero in silenzio per sempre. La vita come il cinema, un continuo recitare i propri ruoli aiutati da tante paillette colorate e dalla giusta colonna sonora. Questo film è uno specchio dove la mia, la tua, la vostra storia viene narrata. Tutti abbiamo dei segreti, e tutti abbiamo paura di scoprirli.

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Invia una mail all'autore del commento stenodeluxe75  @  16/02/2007 21:59:40
   9 / 10
INLAND EMPIRE,

“l’impero della mente”,e/o il nome di una zona di Los Angeles, anagrammato sempre in inglese e forzatamente tradotto, può significare “la restrizione al giudizio” o secondo un’altra accezione “il ricordo intrappolato” oppure “il pensiero limitato”.
Esempio filmico di video-arte, sperimentazione per e verso l’innovazione, studio universitario per tesi e ricerche.

INLAND EMPIRE è il territorio, l’universo generato dalla mente geniale e meditativa del regista DAVID LYNCH ed ha tutte le caratteristiche per evolvere la cinematografia secondo nuovi ed infiniti approcci.
E’ molto difficile spiegarlo a livello razionale.
E qualsiasi spiegazione non sarà mai completamente esaustiva, a partire da questa e d’altronde lo stesso D.L.(come anche per es. Kubrick) non ha mai voluto o potuto commentare nessuno dei suoi film, come nell’incapacità di descrivere un parto, l’arte generata, ammettendo eventualmente, ed in modo provocatorio, come l’autovalutazione priva di significato delle esistenze di molti individui, possa rispecchiarsi anche in un film che non deve o non può spiegare razionalmente tutto.

E’ risaputo che D.L. da più di trenta anni pratica meditazione e mantra, e da qui che probabilmente attinge a piene mani per la sceneggiatura dei suoi film, insieme ad una attività onirica unica nel suo genere.
Inoltre possiede una padronanza del mezzo cinematografico, per la prima volta consacrando l’uso del digitale, nello studio della sovrapposizione audio-visiva che induce in-determinati e in-consapevoli stati mentali e psicologici.
Se ne desume una capacità fuori dal comune di estrapolare la “sur-realtà”, di trascendere il legame spazio-temporale, piani temporali e narrativi che si intrecciano , di ricercare quelle chiavi “soggettive” che permettono appunto un continuum spazio-tempo, la sovrapposizione di identità nello stesso individuo, emozioni sdoppiate, perdita di consapevolezza, percezioni bivalenti, involuzione degli stati di coscienza, riferimenti bilocativi.
E la realtà degli eventi lynchiani sono stati di malessere catartici, disagi latenti, estraneamento, terrore , paura, mistero, crisi, sfiducia, sofferenza ovvero condizioni della natura umana negli stati di tensione
Rispetto al precedente “Mullholland Drive” si intende un percorso risolutivo dell’intreccio con molta più astrazione, per quanto all’epoca, pochi anni fa, potesse risultare già un limite quasi non più valicabile.
Ordinare i vari piani temporali e narrativi diventa attività intuitiva pura e D.L. forse si cimenta in una ricerca di una evoluzione progressiva dello stile narrativo, autocelebrando se stesso perennemente, dal principio alla fine, soprattutto, delle sequenze, marcando di fatto la creazione di un mondo surreale, solitamente con gli stessi attori, esterno all’individuo e contemporaneamente sviscera l’andamento, la direziona(bi)lità interiore ed intimistica dell’atto percettivo.
L’interpretazione diventa soggettiva, adattabile a qualsivoglia livello di profondità e comprensione, racchiude e svela il significato esoterico e spirituale dell’esistenza ad ogni chiave di lettura, di comportamento.

Ritengo che sia di fatto quanto di massimo possa essere richiesto a livello creativo al soggetto regista, in termini di trasferimento, espressione della sua percezione del mondo, del vissuto e delle esperienze riportare in forma soggettiva, a forma artistica.

Grandi silenzi “in-esteriori” contrapposti a ballate blues-vintage-retrò come a profanare il clima di concentrazione iniziale e quello acquisito, arrivato forse ad un passo dal comprendere “il Tutto”.
Sguardi, atteggiamenti tra e nei protagonisti, fra tutte, la protagonista che, guardando all’esterno vede se stessa e viceversa.
Dialoghi scarni, secchi ma profondi come schegge che infrangono il vetro, comparse metaforiche e spiazzanti, riferimenti per comprendere senza etica e morale, la gerarchia interiore dei valori, dei legami e dei vincoli, metabolizzata e non assimilata dalla protagonista.
È come se ogni atto testimoniasse l’entità morale della persona, ne manifestasse la natura profonda della propria identità, per cui, per esempio, la perdita di consapevolezza davanti al tradimento, l’infedeltà coniugale, uno dei temi centrali del film, trasmesso attraverso diversi livelli fenomenici, concreti, teatrali, surreali, provoca l’abbassamento di coscienza interiore in armonia universale, il deteriorarsi esistenziale in una sorta di reclusione infernale dantesca.
Il monito iniziale dell’inquietante e cassandrica vicina, posto come una favola che accadrà(?) e, come se l’oggi fosse il domani, il vincolo affettivo che deve essere rispettato, pena l’estromissione dal successo reale, la caduta dal paradiso per il frutto del peccato colto, le conseguenze di ogni azione, il rivelarsi delle apparenze in ciò che è e si è, l’evitare la sofferenza diabolica e continua se viene creato il danno, il male e la conseguenza, gli omicidi.
Una catarsi interiore pronta ad attenuarsi se un bagliore di luce, di coscienza solleva l’animo inquieto per riportarlo alla realtà, una divina commedia dantesca. per ritrovarsi davanti alle stelle, ovvero a comprendere il senso di appartenenza proprio e dei legami viscerali.

Stefano De Luca
Stenodeluxe75

mountain man  @  16/02/2007 14:15:42
   10 / 10
Una continua trasmigrazione della coscienza individuale attraverso le varie possibilità dell'infinito mondo del subconscio.
Non c'è destino.
E' la messa in scena del meccanismo della realtà, della materia di cui è fatto il pensiero.
Hollywood è la fabbrica della verità, i suoi fumi ci hanno contaminato da tempo, e chi conosce la magia sa come usarla.

E' uno strano mondo.

Invia una mail all'autore del commento sb6r  @  16/02/2007 10:05:31
   10 / 10
Un angosciante incubo che toglie il respiro: opprimente.

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Ultima risposta 17/02/2007 10.59.20
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  16/02/2007 00:22:46
   10 / 10
Dopo un capolavoro come Mulholland Drive,Lynch sposta il baricentro della sua opera verso il punto di non ritorno:Inland Empire e'il trionfo della sperimentazione tecnico-espressiva;il capitolo finale di una carriera vissuta in territori vergini ed inesplorati;l'annientamento della logica e l'abbandono ai flussi del caos;la vetta piu'estrema di una ricerca cominciata quasi 30 anni fa con Eraserhead;uno dei punti piu'alti della cinematografia di tutti i tempi....
Privo di un percorso narrativo I.E. procede attraverso una serie di immagini oniriche e inquietanti,dove non esiste una verita'univoca:nessun appoggio,pochi indizi e per giunta indecifrabili,nessuna trama principale ma tantissime sottotrame che si intrecciano,nessuna logica e nessun rispetto per chi non e'in grado di scendere a patti con l'universo lynchiano....I.E.e'un'opera che divede,dentro o fuori,capolavoro o assoluta presa per il cul0 senza alcuna via di scampo.
Lungo le tre ore di durata il regista procede attraverso citazioni e autocitazioni:ecco quindi materializzarsi le atmosfere di Twin Peaks,la mescolanza tra realta'e finzione di Mulholland Drive e gli assurdi contesti musicali di Cuore Selvaggio,con un uso del digitale che regala suggestioni non indifferenti e scene che si insinuano nella mente come un pugnale affilatissimo(su tutte Laura Dern che corre verso la telecamera.....cristo santo ho acora la pelle d'oca).
Devastante la prova dell'attrice,capace di sfoderare una mimica facciale davvero impressionante in un ruolo ai limiti dell'impossibile(naturalmente per me la vincitrice morale dell'oscar e'lei).
In conclusione potrei prolungarmi per un'altra dozzina di righe con elogi e caz.zate varie,ma chi ha visto sa di cosa parlo,mentre per gli altri mi dispiace davvero.

Invia una mail all'autore del commento logical  @  15/02/2007 03:38:36
   8 / 10
Lynch, come tutti i grandi registi, crea uno stile e costruisce un pubblico, fedele e ortodosso come una chiesa che si prostra ad ogni suo nuovo fotogramma. Ed è giusto così, perché chi riesce negli anni ad accumulare un'energia esplosiva e incontenibile unendo storie e manie, ansie e terrori si merita i trionfi permanenti, un po' come successe con Kubrick o, prima del disastro, con Greenaway. Tutti registi 'totali', maestri dell'horror vacui, eccezionali saturatori di sensi.
Anche qui infatti si potrebbe dire che tutto è troppo: il tempo, le storie che si arricciano e si arrotolano perdendosi, non finendo o finendosi addosso, i suoni ultrabassi per i momentacci e ultrapop per i balletti; ma se ci si lascia affliggere o sedurre dai particolari si rischia di stare troppo vicini a un affresco gigantesco che sembra non finire mai ma che vale la pena di vedere.
La vertigine di storie, cover di cover con fantasmi polacchi, malefici già per i fonemi che usano per comunicare, diventa una metafora imperiale del potere ipnotizzante di Hollywood che sa nutrirsi dei suoi stessi morti, quel cannibalismo allegro e esplicito che conosciamo da sempre. E' una lezione di recitazione, un mondo di donne, un continuum di musica e luci che rimbalzano da un non-ambiente a un altro: Lynch vive dentro questa macchina come un tiranno che gestisce morti e resurrezioni con una tale nonchalanche che può fare a a meno di una trama, fare piangere davanti a un foglio, invocare fantasmi e storie inutili, vicoli ciechi, camei, divertissement, come un re a corte.
E poi c'è il cinema nel cinema, un grande classico di chi può permetterselo, ma anche la sadica immagine del mondo sit-com dei tre uomotopi che vivono la loro tragedia da tinello di cartone tra le risate registrate.
Ma com'è possibile che il finale abbia la stessa identica musica di "Nuovo Mondo"? Ancora Nina Simone e con la stessa funzione scioglidramma? Un omaggio dell'Impero dei Paesi Interni a noi dei bordi o un'altra grande e involontaria storia nella storia?

Uscendo penso a tutte le volte che la grande Laura Dean ha detto "che ci faccio qui", ho contato le lacrime e le risate piene di denti, la scimmia e gli uomini-ma-chi-sono-quelli? e ho ripensato alla divina luce dell'accendino che fa da preview al grande viaggio.
Il tutto-troppo di Lynch ti segue fino a casa come un amico invadente ma unico. Lo si ama di più quando ti lascia.

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Ultima risposta 03/05/2007 13.55.36
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Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  15/02/2007 00:24:48
   10 / 10
fù|ga
(mus.) forma musicale contrappuntistica di struttura complessa, caratterizzata da due o più voci che ripetono, secondo regole precise, lo stesso disegno melodico.

La Toccata e Fuga in re minore è quasi sicuramente il pezzo organistico più famoso di Johann Sebastian Bach. Il grande artista tedesco compose questo brano in giovane età: egli doveva avere più o meno una ventina d’anni ed è a tutt’oggi una delle più grandi pagine organistiche della storia. In questa brevissima analisi parlerò solamente della fuga (sia in detto caso che nei prossimi). Probabilmente la “Fuge d-moll” non è il pezzo più tecnico o più bello del compositore, ma comunque riesce a tracciare “la personalità” di Bach. Il “carattere” di questa fuga è assolutamente prorompente e se si ama la musica classica, la Fuga in re è un “must”.
Dopo qualche anno Bach scriverà altri due capolavori, forse ancor più belli della Toccata e Fuga e sicuramente molto più complessi, tanto da poter essere classificati tra i più difficili brani per organo mai scritti. Questi due pezzi sono la Toccata [e fuga] “Dorica” e la “Passacaglia” in si minore. Il rigore di questi due brani è indubbiamente superiore a quello della fuga in re. Prima, seconda, terza e quarta voce si “alternano” perfettamente e la “quadratura” di questi due pezzi è fenomenale. Suonare questi pezzi è incredibilmente arduo e solamente i più dotati organisti possono riuscirci.
Infine esiste un’altra grandissima composizione, il cui titolo è “Die Kunst der Fuge”: quest’opera raccoglie moltissime fughe (mi pare quattordici) e alcune di esse raggiungono una complessità spaventosa. Credo che “L’arte della fuga” sia l’ultima opera di Bach (e infatti è incompiuta). A differenza dei brani precedenti non è stata appositamente scritta per organo: Bach, in questo senso, non ha lasciato indicazioni su quale strumento debba essere eseguita. In effetti quest’opera è stata eseguita da quartetti d’archi, ma anche da altri strumenti quali il clavicembalo o il pianoforte (oltre ovviamente che dall’organo). Per molte persone, però, “LADF” (perdonatemi l’orribile abbreviazione) non è “solamente” un’opera da suonare, ma anche e soprattutto un’opera da “leggere” e “studiare”, anche perché come già scritto è incompiuta.

Nel 1977 dopo moltissimi anni di lavorazione, viene terminato “Eraserhead” di David Lynch. Quest’opera prima del regista americano è già stata classificata da moltissimi critici come un capolavoro della storia del cinema. Se, in un primo momento, la visionarietà del grandissimo cineasta poteva non essere capita (magari ritenendo erroneamente che il regista in questione fosse “un folle”), con il passare degli anni si è invece capito che questo film d’esordio presentava moltissime delle peculiarità che avrebbero poi contraddistinto la folgorante carriera di David. Ancora oggi è una delle pellicola più famose di Lynch, se non LA più famosa.
Vent’anni più tardi Lynch esegue “la sua prima fuga” (vera e propria): “Strade Perdute”, un film complesso e affascinante, assolutamente gagliardo che conferma il fatto che il regista americano è fra i più intelligenti autori presenti al mondo. Pochi anni dopo (nel 2001) esce “Mulholland drive” quasi sicuramente il film più bello del nuovo millennio. La struttura di questi due film è praticamente identica a quella di una fuga bachiana: una serie di voci che si incrociano tra loro creando così qualcosa di unico e irripetibile (specie se pensiamo che qua siamo al cinema). Ovviamente c’è una differenza rilevante: SENTIRE (non suonare) queste voci eseguite su un organo presenta molti meno problemi rispetto a vederle su uno schermo; infatti, nel primo caso, se solo si possiede un’educazione musicale elementare si riuscirà a distinguere la parte suonata sul pedale, quella suonata sulla prima tastiera e/o sulla seconda. Davanti a uno schermo, invece, tale distinzione risulta indubbiamente più ostica (almeno dopo solo una visione). Però, quando si sarà scoperta la logica del film, si riuscirà a convenire sul fatto che pure le opere di Lynch possiedono una “quadratura” invidiabile. Il loro rigore è indubbio e la distinzione delle voci, a conti fatti, è assolutamente chiara.
Facendo quindi un paragone forse un po’ troppo forzato, ma comunque non del tutto insensato, sarà possibile comparare i tre film citati alle prime tre opere di Bach accennati. Ovviamente Johann ha composto molte più fughe (un’autentica caterva) e Lynch molti altri film, ma credo comunque che il mio originale accostamento sia piuttosto azzeccato.

E poi c’è “INLAND EMPIRE”. Definirlo unico sarebbe riduttivo. Quest’opera non va soltanto vista (come si fa con quasi tutti i film): il film in questione “va vissuto”: quando sarete in sala non cercate di capirlo (sarebbe una cosa totalmente inutile, anche perché non riuscireste neppure ad apprezzare il film in pieno): entrate a vostra volta dentro il film, state affianco di Nikki Grace/Susan Blue nel suo continuo vagare tra i gironi infernali della (sua?) mente umana.
Se “L’arte della fuga” non è “solamente un pezzo da suonare”, “INLAND EMPIRE” non è “solamente un film da guardare”. Non credo di essere stato chiaro, forse solo io ho avuto quest’impressione, ma comunque immagino che l’ultima opera di Bach sia a sua volta compatibile con (quella che sembra essere) l’ultima di Lynch. In un certo senso, “INLAND EMPIRE” sta al cinema come l’arte della fuga sta all’organo.
La struttura di “I.E.” è sempre identica a quella di una fuga, ma la complessità è incredibilmente superiore ai lavori precedenti. Credo che per capire in pieno questo film siano necessarie ben più di due/tre visioni. L’ultimo sforzo di Lynch, infatti, ha svariate vicende [voci] che si intrecciano tra loro (io ne ho contate almeno tre, ma credo che siano quattro, escludendo comunque l’epilogo). Le parti si contrappongono in continuazione eliminando (solo in apparenza) un filo logico. Si passa dalle vicende di un’importante attrice (Nikki Grace, interpretata da una straordinaria Laura Dern che tra l’altro recita anche il ruolo di almeno un altro personaggio) a quelle di un gruppo di squinternate prostitute ad una velocità pazzesca, proprio come se la voce alla tastiera passasse immediatamente alla pedaliera [di un organo]. Come in ogni fuga sono presenti delle dominanti presenti in ogni vicenda (sinceramente non riesco a illustrarle come Dio comanda; vi basti sapere che si tratta di note che anticipano, per esempio, il finale): quella più facile da individuare è sicuramente la scritta “AXXoNNi” presente in svariati muri e/o pareti. Lynch utilizza le dominanti esattamente come un musicista: le inserisce in punti ben oculati, anticipando o segnalando un momento della pellicola che deve ancora presentarsi.
La protagonista della/e vicenda/e è Laura Dern, l’unico personaggio sempre presente. Prima nel ruolo di Nikki Grace, poi in quello di Susan Blue e poi in quello di una ******* morente (si tratta sempre di Susan Blue o no?). Io credo che la Dern, in questa interpretazione, abbia superato se stessa regalandoci un’interpretazione spaventosa (non vorrei farmi prendere dall’entusiasmo, ma è forse questa una delle recitazioni femminili più intense negli ultimi dieci anni). E’ forse lei il tema della fuga? Io credo di sì.
L’epilogo del film (i pochi che sono arrivati qui possono pure continuare a leggere: non ci sono spoiler) è a se stante: un po’ come nella “Toccata e Fuga in re”, i minuti conclusivi non fanno più parte della fuga; sono piuttosto un “amarcord” di sensazioni del regista che (almeno credo io) non sono più vincolati a “INLAND EMPIRE”. Il finale, a mio modestissimo avviso, è più che altro una sorta di “testamento cinematografico”. Infatti, come avrete capito, anch’io penso che “INLAND EMPIRE” sia l’ultimo film di Lynch. Se devo essere sincero non sono troppo triste: non è da tutti aprire la carriera con un capolavoro assoluto (“Eraserhead”) e chiuderla con qualcosa di inimitabile (“I.E.”), destinato ad entrare di diritto tra i più grandi film della storia.
“L’arte della fuga” incarna parte dell’ingegno bachiano, “INLAND EMPIRE” simbolizza il genio lynchiano.


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13 risposte al commento
Ultima risposta 28/08/2010 11.13.45
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doppiak  @  14/02/2007 11:37:54
   10 / 10
è vero: o lo ami o lo odi.... io sono pazzo di lui!!!!!!!!!!!!!! spero che nn si fermi qui, anche se sarebbe un bell'epilogo.. ringrazio gli autori di questo sito che me l'hanno fatto conoscere....

5 risposte al commento
Ultima risposta 22/02/2007 19.47.01
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