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Non credo che qualcuno sappia dire se è un capolavoro o meno, io in primis.
E' una fantasmagorica vicenda sovrannaturale e onirica all'ennesima potenza. Il delirio visivo più magniloquente e maestoso di sempre. Proseguendone la visione sino al centosettantesimo minuto si ha l'impressione di essere finiti sotto shock, o di essere fatti (ma sul serio), si avvertono capogiri e fastidi allo stomaco. Mi è venuta una strana nausea, finita la visione non ero esattamente sobrio. Una divina ubriacatura. Un mal di testa e uno stordimento mai provati. Possibile che questo "film" sia così potente da instaurare la sua magia nel mio corpo, risucchiandomi e maciullandomi le percezioni della realtà, centralizzando la mia attenzione e la mia energia soltanto sulle sue fortissime e stravaganti immagini? Non l'ho sognato, ma Lynch può farmelo credere. Perchè se Lynch non è un artista unico nel panorama universale della settima ma anche di qualchedun'altra arte, allora chi è o è stato mai un "artista"?
Non mancano furbizia e ridondanza ma momenti come il decesso al sangue fucsia d'acrilico, accompagnato da una conversazione allucinata e cadenzata su un tono rallentato dall'ebbrezza e dalla follia e ipnotizzante ("stai tranquilla stai solo morendo" e "la mia amica senza una gamba") sono totalmente nuovi, imprevedibili, unici.
INLAND EMPIRE è la prova ultima della visione sterminata che Lynch ha della mente umana, il suo manifesto psicologico, tanto pittorico quanto elettronico, tanto vertiginoso quanto terreno. Impossibile in tal senso non sentirsi almeno una volta presi un po' per il naso, ma la bellezza dell'impianto nel complesso non passa inosservata. Non si è mai assistito a niente di simile. L'esperienza che Lynch crea va attraversata, vissuta e assaporata. Una giostra di soggettività, di punti interrogativi, di sogni e di sangue. L'unica opera cinematografica che dopo la quattordicesima non si è arresa alla decifrazione, alla traduzione, alla volgare interpretazione. Era questo l'obbiettivo? La missione di Lynch? Decisamente compiuta, raggiunta. Raggiunta in pieno. Dire e mostrare nel modo più personale possibile quanto misteriosa e inpenetrabile sia la mente umana. Lynch può spuntare questa voce dalla sua lista. E continuare a prendersi una lunga pausa dal Cinema dedicandosi a fare dell'elettronica di mer.da. Un genio multifaccia. Un variopinto clown da teatro Silencio. Un giocoliere di visioni e impressioni assolutamente intriganti.
La Dern è fenomenale, bravissima.
Splendido autocitazionismo musicale nel riutilizzo di Penderecki. Bellissima "Polish Poem", scritta da Lynch e cantata da Chrysta Bell. La chiusura con "Sinnerman" è spettacolare. Se ne approfitta (come qualcuno ha già scritto da qualche parte) per mostrare alcuni dei personaggi sui quali il film avrebbe potuto continuare a concentrarsi, sviluppandone le storie. INLAND EMPIRE, un mondo, un universo, una mente.
Grandissima cag.ata la maiuscolizzazione del titolo --> la mente è troppo estesa per il carattere minuscolo. Come se il maiuscolo, invece, lo fosse.
Incubo sensoriale appagante e disarmante. Mette a soqquadro il nostro equilibrio e ci costringe ad entrare nell'Impero. Summa definitiva, gigantesca, di un immaginario vasto e irraggiungibile. Necessita una sperimentazione.