Viola e Dasy sono due gemelle siamesi che cantano ai matrimoni e alle feste e, grazie alle loro esibizioni, danno da vivere a tutta la famiglia. Le cose vanno bene fino a quando non scoprono di potersi dividere. Il loro sogno è la normalità: un gelato, viaggiare, ballare, bere vino senza temere che l'altra si ubriachi fare l'amore. "Perché sono femmina".
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Seppur con qualche pecca, è un discretissimo film nella sua semplicità e nel suo mostrare un ambiente triste ed opportunista, in cui le due ingenue gemelle si ritrovano a vivere in uno sfruttamento mascherato dalla famiglia che lo spaccia per bella vita ed unica opportunità. Interessante scoperta, non conoscevo il regista.
Un film pieno di emozioni e che fa riflettere. Il regista affronta un tema delicato che riguarda due figure femminili e va quasi a spiazzare lo spettatore. Non a caso ha vinto 6 David di Donatello. Consigliato.
De Angelis glissa sul perchè le due gemelle sono rimaste attaccate tutto il tempo e non separate alla nascita, dato che sarebbe stato possibile e quasi del tutto indolore, e lo fa scientemente perchè sa che il castello che ha costruito attorno alle protagoniste verrebbe inevitabilmente a crollare. Se però tralasciamo questa parte lacunosa della sceneggiatura, quello che rimane di questo INDIVISIBILI è la tangibilità di miserie e grettezze umane in un territorio già provato da tragiche realtà quotidiane. Un prodotto discreto per quello che offre: emozioni diverse, ritratti psicologici di personaggi che variano tra l'inquietante, la fragilità e il martirio, costrizioni, ambienti famigliari, lavorativi e spirituali che hanno poco di "umano", tendenti a sfruttare più che confortare, e una buona dose di critica sociale, per la verità un po' retorica, ma che fa sempre gioco ed è funzionale alla causa. Buona la prova delle sorelle Fontana, non male la regia di De Angelis, discreta ma abbastanza stereotipata la caratterizzazione di alcuni personaggi chiave del film, ritmo fluido e storia che regala interesse e coinvolgimento, culminando in un finale che colpisce e offre chiavi di lettura interessanti. INDIVISIBILI merita una visione...e i sottotitoli aiutano.
Film ottimo...ad occhio e croce...Mi sono sempre vantato di avere una buona capacità di comprendere i dialetti delle nostre regioni ,dal friulano al siciliano.Ma vi giuro che di quello che hanno pronunciato le sorelle Fontana ,ho capito sì e no il 10%. E' evidente che il senso della trama si coglierebbe anche se il film fosse stato in russo,si percepisce il senso,ma è abbastanza frustrante non capire quasi nulla ,diciamo che gli altri attori erano abbastanza comprensibili ,ma le gemelline....zero. Ad ogni modo lo consiglio ugualmente ma consiglio anche a chi realizza film simili di pensare a tutti,perchè le potenzialità di questa pellicola sono ,da Oscar (o quasi ).
Dopo aver egregiamente fotografato Napoli con il suo Perez., De Angelisstavolta si allontana da quella citta' per "nascondere" i protagonisti in una zona sporca e depravata della citta'. Le prime immagini del film sono una statua di Gesu' rotta e un gruppo di prostitute al rientro a casa, tanto per sottolineare il degrado sociale e religioso in cui avversano le protagoniste di questo film che vengono viste come "sante". Tutto cio' che le circorda è goffamente ridicolo, personaggi impropri come la modella grassoccia, l'atleta privo di muscoli o un matrimonio assurdo... Pasolini e Fellini ringraziano. Ma cos'e' veramente piu' importante per queste due sorelle siamesi? Continuare in questa pantomima di successi canori o dividersi per fare ognuna la propria strada? Bello e cattivo allo stesso tempo questo film è uno dei migliori della stagione che sembra abbiano notato solo ai premi dei David. Oltretutto meritatissima in particolare la statuetta ricevuta dalla Madre delle ragazze (Antonia Truppo). Unica pecca è la difficolta' di seguire i dialoghi senza appositi sottotitoli...un vero peccato... Da riprendere
In Indivisibili coesistono la purezza delle due gemelle, fenomeni da baraccone redditizzi, con il degrado sociale e morale del contesto. La separazione è prima di tutto il sogno di affrancarsi da questa realtà senza uscita. Al terzo lungometraggio De Angelis si conferma come uno dei registi più nteressanti del panorama nazionale. Indivisibili con la forza del desiderio di libertà delle due ragazze, in cui famiglia e religione non offrono alcun conforto, ma anzi sono parte integrante di una gabbia a cielo aperto, rappresenta il film più compiuto di questo regista, capace di dare sostanza ai personaggi facendoli interagire in simbiosi con il contesto. L'ennesima conferma dopo il discreto debutto di Mozzarella story e la buona opera seconda Perez.
un film di valore assoluto anzi di grande valore. storia piena di significato e tralascio le tanti morali di cui si dovrebbe parlare. gli attori sono bravissimi tutti , nessuno escluso, le musice fantastiche. un film che va assolutamentee visto
Dopo Jeeg Robot, il cinema italiano sforna un altro piccolo gioiello. La vicenda si svolge in una località imprecisata lungo il litorale Domizio e segue la storia di due gemelle siamesi (senza organi in comune), sfruttate dalla loro squattrinata famiglia (padre, madre e zii) che le "usa" per esibizioni e cerimonie religiose. Tutto funziona alla perfezione a partire dall'ottimo cast (su tutti le due gemelle e il prete) fino alle splendide musiche di Enzo Avitabile. Film dal messaggio triste e senza speranza, ma assolutamente da vedere. Come al solito la miopia della distribuzione italiana non ha dato il giusto risalto a questo piccolo capolavoro.
Ennesimo spaccato di un'Italia misera e furbetta con l'ombra che sia tutto una manovra per sviare la fatica e fregare tutti che reale bisogno . Molto ben girato e soprattutto recitato (in napoletano) ha una trama originale e veramente coinvolgente . Drammatico e emozionante.
Uno scenario surreale e degradato è lo sfondo della storia di Viola e Dasy, due gemelle, un corpo unito in una realtà disunita, distaccata che ha perduto la fede. Una sceneggiatura solida ed una direzione impeccabile. Ottimo cast. Un film assolutamente da recuperare. Piccolo gioiello italiano.
Mi sorprende che non ci siano ancora commenti per questo film, visto che se ne è tanto parlato per la sua partecipazione a Venezia (ma stupidamente non in concorso) e poi perchè è a tutti gli effetti un piccolo gioiello. Impeccabile nella regia, nella recitazione, nella fotografia di questo malato "non-luogo". Dico "non-luogo" perchè il giovane e talentuoso De Angelis sceglie volutamente (e con efficacia) di raccontare la storia di Daisy e Viola come immerse in un limbo senza uscita, un limbo paludoso e grottesco in cui ci si imbatte in personaggi alla deriva. Un paesaggio quasi post-apocalittico che però per nostra sfortuna non è post apocalittico. E' reale. E in questo squallido scenario reale non c'è traccia di istituzioni, niente scuola per le due gemelle, niente autorità o forze dell'ordine ad aiutarle, niente fede e religione. O meglio la religione c'è, ma non c'è la fede... c'è solo consumismo, superstizione, esibizionismo e tanta tanta cattiveria. Nessuna via d'uscita o di fuga, quindi, dicevo. Daisy e Viola sono "ammatettate" in questa desolazione così come lo sono l'una all'altra. E devo dire che questa oppressione ed impossibilità è resa bene non solo tradotta nelle bellissime immagini fluide di De Angelis ma anche nella solita sceneggiatura di Guagliarone, il quale sembra ribadirci più volte, attraverso le varie situazioni opprimenti, come non esista via di fuga. In alcuni momenti particolarmente toccanti, i pianti rabbiosi dei protagonisti mi hanno ricordato quello disperato di Ilenia Pastorelli con le immagini di Jeeg Robot proiettate in faccia. Per fortuna però in questo mondo ci sono Daisy e Viola e soprattutto ci sono l'una per le altra. In conclusione: Un ottimo film e, ultimo ma non ultimo, un ottimo cast. Dalle due sorelle protagoniste alla fantastica caratterista Antonia Truppo che ho trovato per caso in diversi film, interpretando sempre personaggi diversi ma ogni volta strazianti e tragici.