All'inizio del ventesimo secolo in Irlanda, due fratelli, Danien e Teddy insieme ad un loro amico Dan, spinti dal loro patriottismo, si arruolano nell'esercito per combattere per l'indipendenza del loro paese.
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Premiato con la palma d’oro all’ultimo festival di Cannes il nuovo film del “militante” Ken Loach non mi ha convinto totalmente. E' sicuramente un buon lavoro che pero’ mostra alcuni punti deboli a causa di una sceneggiatura eccessivamente didascalica che scaturisce in una struttura narrativa molto semplice,che finisce con il tratteggiare non perfettamente i personaggi,anche i dialoghi appaiono a tratti posticci e poco funzionali allo svolgersi della storia. I percorsi interiori dei fratelli Damien e Tad sono infatti poco approfonditi,soprattutto nel finale le loro scelte appaiono piuttosto affrettate,la pellicola riesce comunque ad emozionare ed encomiabile è l’obiettivo del regista che ci parla di un importante pezzo di storia britannica accusando in maniera evidente la politica colonialista della propria madre patria. Loach fortunatamente non scade nella banalita' cercando di non rappresentare buoni e cattivi in maniera netta e scontata,inoltre ha il merito di sfruttare pienamente le mirabili locations irlandesi che fanno da cornice alla stupidita’ umana ed all’orrore della guerra. La violenza mostrata non è mai gratuita,a Loach non interessa shockare lo spettatore con questo mezzo,ma gli interessa analizzare i motivi che spingono un uomo ad assumere determinati atteggiamenti che scaturiscono nella totale ciecita’ e devozione nel raggiungimento del proprio ideale. In definitiva un film interessante ma non memorabile,a mio modesto parere Loach ha fatto di meglio in passato.