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Triumph des Willens è un film di propaganda, non un documentario, ed ho cercato di guardarlo e valutarlo separatamente da significati politici e morali. Siamo al raduno del partito nazionalsocialista svoltosi a Norimberga dal 4 al 10 settembre 1934. Il film è praticamente perfetto, se dovessi commissionare uno spot lo farei girare alla Riefenstahl. Ciò che viene ritratto è il lato propagandistico e coreografico del nazismo, ed il compito viene svolto alla massima potenza: tutto è disegnato su e da coreografie grandiose e da una spettacolarità d'impatto enorme, armi di suggestione che del resto il movimento sapeva usare alla perfezione. Ogni momento è studiato per emozionare e condizionare lo spettatore, e direi che il film centra lo scopo: è impossibile rimanere impassibili di fronte all'esteticità ed all'imponenza delle immagini. Le sequenze inoltre ammantano protagonisti e vessilli di un'aura fortissima di misticismo e divinità, grazie ad un uso accurato dei tagli di luce e delle prospettive ed all'accentuazione spasmodica dell'adorazione di cui è oggetto il gotha del nazionalsocialismo. Innumerevoli le sequenze riprese dalla cinematografia successiva, basti pensare alla sfilata di Hitler, Himmler e Lutze nell'Arena per la commemorazione alle vittime della Prima Guerra Mondiale, tra due ali di 150.000 SS ed SA. La regista esegue dunque un gran lavoro, avvalendosi anche di tecniche e tecnologie di estrema avanguardia per l'epoca; peccato solo per il bianco e nero, immagino quello che avrebbe potuto essere vederlo a colori.