il silenzio e' d'oro (1947)

Tornato in patria dopo l'esperienza hollywoodiana e la fine del conflitto bellico in Francia, Clair fa il botto. Qui ancor meglio di 'Grandi Manovre' riesce a calarsi in un contesto sentimentale operando in sottrazione nel lato romantico scevro da ogni sdolcinatura che il genere spesso divaga, a favore di una tempra individuale capace di scavare in profondità nell'animo umano, dotato di gusto per la leggerezza mantiene il tono cadenzato sui binari della duplice funzione morale e ironica, istrionico Chevalier nel ruolo del pigmalione, vocato Périer in quello del cuore solitario che una decina d'anni dopo con Pietrangeli ci regalerà ne 'La Visita' il ritratto cupo dell'Italia provinciale.