La dodicenne Pollyanna, rimasta orfana, va a vivere con la zia Polly, zitella e severa. La ragazzina passa tutto il giorno col sorriso sulle labbra, apprezzando quanto di buono la vita le offre. E il suo esempio finisce per contagiare l'intero paese, i cui abitanti dimenticano gli antichi rancori e le perseveranti ripicche. Quando la ragazzina si ferisce gravemente cadendo da un albero, saranno gli abitanti del paese a mostrare la loro riconoscenza nei confronti di Pollyanna.
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Live-action graziosissimo, di un'epoca in cui la Disney sapeva confezionare ottimi prodotti per ragazzi, a differenza delle mostruosità odierne.
Comunque non so in realtà cos'altro dire, se si riesce a superare la patina zuccherosa di questo tipo di produzioni e il comportamento esageratamente gaio della protagonista (il "glad game" come la chiama) ci si ritrova anche una bella storia che, perché no, indaga sulle contraddizioni di una piccola cittadina americana.
Molto brava Hayley Mills a cucirsi addosso il personaggio della ragazzina; sarei stato molto curioso di vederla lasciare il nido accomodante Disney e cimentarsi con il ruolo trasgressivo di Lolita (si narra fosse la prima scelta di Kubrick, ma Walt si mise in mezzo e bloccò la cosa)... boh in un'altra dimensione forse è successo. Nel frattempo mi accontento de 'Il giardino di gesso'.