il rosso segno della follia regia di Mario Bava Italia, Spagna 1970
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il rosso segno della follia (1970)

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locandina del film IL ROSSO SEGNO DELLA FOLLIA

Titolo Originale: IL ROSSO SEGNO DELLA FOLLIA

RegiaMario Bava

InterpretiStephen Forsyth, Dagmar Lassander, Laura Betti, Femi Benussi, Alan Collins, Gerard Tichy, Jesus Puente

Durata: h 1.35
NazionalitàItalia, Spagna 1970
Generethriller
Al cinema nel Dicembre 1970

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Trama del film Il rosso segno della follia

Il trentenne John Harrington, serial killer paranoico, uccide giovani donne agghindate a nozze; in preda al delirio, fa fuori anche la moglie Mildred che, però, fantasma vestito di nero, torna a perseguitarlo.

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Voto Visitatori:   6,52 / 10 (32 voti)6,52Grafico
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Voti e commenti su Il rosso segno della follia, 32 opinioni inserite

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Commenti negativiStai visualizzando solo i commenti negativi

DankoCardi  @  25/09/2023 22:57:16
   5 / 10
Mi costa non poco dover dare un voto basso al grande Mario Bava, ma questo film pare un difetto dopo l'altro; ok ha avuto una produzione travagliata che giocoforza ha influito sulla continuity della storia (siamo a Parigi, ma i protagonisti hanno nomi inglesi e parlano di sterline). Lo stesso Bava in una intervista lo smontò definendolo come una storiella del solito pazzo che ammazza le donne. Vorrebbe essere un thriller psicologico ma la sceneggiatura quasi totalmente priva di suspance parte senza spunti - e poco sangue- e tale rimane per tutta la durata; solo l'inserimento del paranormale, verso quasi la fine, la rende leggermente più interessante ma ci sono tante incongruenze e scene che saltano di palo in frasca. Ovviamente la mano del regista ligure si vede con i suoi inconfondibili giochi di regia, la fotografia unica e l'atmosfera che valgono la visione ma come storia in se non convince ne tanto meno coinvolge. Brava Laura Betti.
Ovviamente chiunque si sarà accorto che il protagonista in tv sta guardando "I tre volti della paura" sempre dello stesso Bava.

Oskarsson88  @  11/02/2021 00:06:05
   5½ / 10
Molto poco convincente questo thriller di Bava, nonostante una buona fotografia e qualche scena vagamente onirica che può essere degna, il percorso narrativo è piatto, prevedibile, noioso. Recitazioni medie, dialoghi sotto la media. Non c'è tensione, non c'è mistero. Detective piuttosto inutile e assassino con la vita troppo facile per troppo tempo. Lavoro minore e poco riuscito di Bava, nonostante delle buone premesse...

Alpagueur  @  26/12/2020 15:13:54
   5½ / 10
Anche se questo film è decisamente intrigante e visivamente impressionante, non è mai molto interessante. Stephen Forsyth interpreta l'erede di una casa di moda nuziale che ha il bisogno compulsivo di uccidere brutalmente le spose per potersi avvicinare a un mistero che è chiuso nella sua mente dalla sua infanzia. Questo film è visivamente sbalorditivo, non si può negarlo. L'uso del colore e dell'illuminazione da parte di Bava è molto impressionante. In breve, questo film ha uno stile da bruciare. Il suo sgargiante lavoro di ripresa aiuta a dare ad alcune scene un'atmosfera inquietante, e certe scene funzionano molto bene (le visioni di Forsyth di sua moglie recentemente scomparsa) ma questo non si può dire per l'intero film, purtroppo. A parte alcune scene, il film è praticamente senza suspense. Certe sequenze che avrebbero dovuto raggiungere un gran finale (forse un po' di violenza e sangue avrebbero potuto scuotere questa barca) semplicemente non lo fanno. Gran parte di questo film sembra aver preso un sedativo. La sceneggiatura avrebbe potuto anche essere lucidata. Il detective qui non lavora affatto. Ogni scena tra lui e Forsyth sembra fuori luogo per il film, vai avanti troppo a lungo e non aggiungere altro al film. Alla fine, la sua rilevanza emerge quindi immagino che non avrebbe potuto essere eliminato dal film. Il dialogo è a volte ridicolo, ma essendo un film italiano (in fondo), forse questo è un pro invece che un contro (mi vengono in mente i film di Dario Argento). E un'ultima cosa, chi sano di mente non è riuscito a individuare il finale "scioccante" almeno un'ora prima della fine del film. Recitazione da media a scarsa, ridotta dalle voci fuori campo doppiate. Il tema principale (di ogni omicidio che dà a Forsyth una visione più chiara di quello che è successo a sua madre l'ultima notte) è intelligente, così come gran parte del lavoro della telecamera (vedere il cadavere di sua moglie riflesso sul tavolino mentre parla con il detective; la vista sfocata del suo fantasma che viene lentamente a fuoco mentre sale le scale verso il suo letto). Ma per il resto non c'è molto da consigliare. Per un film dell'orrore, questo non ha praticamente alcuna suspense e le scene del delitto sono piuttosto deludenti. Ammetto che la bellezza di Dagmar Lassander e Femi Benussi sia stata una delle ragioni per cui sono rimasto fedele al film fino alla fine. Bava brilla con i suoi soliti momenti di eccellenza con la telecamera, ma non possono salvare un film altrimenti imperfetto. Diretto e fotografato da Mario Bava, lo stile è accentuato sulla sostanza. Le scene migliori coinvolgono Forsyth e Mildred, la sua bisbetica moglie interpretata da Laura Betti. Le sequenze nella stanza dei manichini mi hanno ricordato molto quella finale di "Spasmo" di Lenzi. Le sequenze con la mannaia invece quella iniziale di "Profondo rosso" di Argento.

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alessio.b  @  04/07/2019 21:30:08
   5 / 10
Thriller con spruzzatina paranormale questo film di Mario Bava, che si firma nei titoli di testa sia come DOP che come regista. Personalmente credo che abbia lavorato molto bene come primo e un po frettolosamente come secondo. Invenzioni ed intuizioni fotografiche ottime, davvero efficaci. Purtroppo il ritmo è lentissimo, la recitazione (e il doppiiaggio non aiuta) ingessata, colpa anche di una sceneggiatura a mio avviso raffazzonata, a volte involontariamente ridicola. Personalmente sarebbe stato meglio dedicarsi alla fotografia e far dirigere il film da un altro regista. A mio avviso non arriva alla sufficienza.

GianniArshavin  @  29/08/2014 12:30:58
   5½ / 10
Fra i lavori meno conosciuti di Bava è possibile annoverare questo "Il rosso segno della follia" sorta di thriller psicologico con venature horror.
La trama , che ricorda vagamente "American psycho" , per quanto innovativa per il periodo oggi appare abbastanza scontata e poco coinvolgente , complice una sceneggiatura non certo esemplare. Interessanti alcuni spunti e buono il ritmo ,ma la vicenda manca di mordente e guizzi significativi.
A salvare l'opera ci pensa come sempre la maestria registica e tecnica di Bava , che riesce come di consueto a creare almeno un paio di situazioni lodevoli.
Gli attori non sono il massimo ma le presenze femminili fanno il loro compito mentre il protagonista è fin troppo ingessato e sembra una specie di Ronn Moss dei poveri.
In sintesi un prodotto non trascendentale ma che non annoia e vale una visione veloce se siete fan del regista sanremese.

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  18/05/2011 12:05:42
   5 / 10
Delundente,non cè suspence è lentissimo e prevedibile.
Anche i maestri ogni tanto sbagliano

pinhead88  @  28/05/2010 14:25:53
   2½ / 10
Mamma mia che ******** 'sto film,chissenefrega che è di quarant'anni fa,è veramente pessimo.uno dei più stupidi e inutili di Bava.

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