il racconto dei racconti regia di Yuri Norstein URSS 1979
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il racconto dei racconti (1979)

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locandina del film IL RACCONTO DEI RACCONTI

Titolo Originale: SKAZKA SKAZOK

RegiaYuri Norstein

Interpreti: -

Durata: h 0.29
NazionalitàURSS 1979
Genereanimazione
Al cinema nel Settembre 1979

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Trama del film Il racconto dei racconti

L'opera, un flusso ininterrotto di immagini liriche ed oniriche collegate secondo un procedimento analogico, è stata realizzata con diversi tipi di disegni e di découpage animato.

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Voto Visitatori:   9,14 / 10 (29 voti)9,14Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
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Voti e commenti su Il racconto dei racconti, 29 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  15/08/2014 00:41:18
   9½ / 10
"Se sapessi che è stato di quel sogno
che sognai, o che sogno aver sognato,
saprei tutte le cose"

2 risposte al commento
Ultima risposta 18/08/2014 00.21.54
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SUGHETTO  @  26/12/2010 11:59:09
   10 / 10
Che bello raga!
Magico davvero... poi con me certe ambientazioni e tecniche trovano la porta spalancata.

1 risposta al commento
Ultima risposta 05/01/2011 14.05.45
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  12/05/2010 23:35:11
   9½ / 10
Chiudo gli occhi, fatelo anche voi. E ripensate alla vostra vita, per lunga che sia. Immaginatevi bambini, immaginate di essere stati cullati, immaginate di giocare sopra un albero, immaginate di mangiare una mela. Poi la mela vi cade, l'innocenza è perduta, quel magico mondo di tori giganti che vi fanno saltare la corda non verrà mai più. Il mondo, la guerra, il male, la vita prendono, inevitabilmente, il sopravvento. Sono cose più grandi di noi ci schiacciano, ci uccidono. Ma, se ancora avete tenuto gli occhi chiusi, immaginate di tornare indietro, immaginate di recuperare il bambino che eravate, il bambino che siete stati, il bambino che vorreste ancora essere; immaginate di prendere questo bambino e di portarlo dove siete adesso, hic et nunc, di cullarlo, di guardarlo negli occhi e ... riconoscervi, e cercate più che potete di amare quel bimbo, cercate, più che potete, di amare voi stessi.
Immaginazione, etimologicamente, significa luce. Per questo, se vogliamo vederne tutta la lucentezza, non abbiamo che chiudere gli occhi.

1 risposta al commento
Ultima risposta 13/05/2010 00.18.37
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Gruppo STAFF, Moderatore Kater  @  18/03/2010 14:49:26
   10 / 10
Le immagini parlano un linguaggio universale perché arrivano direttamente nell'anima, sono la sostanza dei nostri sogni e dei nostri pensieri. Per questo ci è così facile e così complicato ammirare questo piccolo gioiello d'animazione, che da una parte arriva dritto dentro di noi e dell'altra ci invita ad usare chiavi di lettura sepolte sotto la nostra coltre di pensiero ed esperienza.
Guardando “il racconto dei racconti” dobbiamo agire per sottrazione, scordarci di tutto ciò che abbiamo imparato e diventare come il piccolo lupo grigio, pieno di innocenza e di stupore, che ancora si intristisce davanti alle brutture del mondo e sa rimanere incantato davanti al miracolo della vita.

18 risposte al commento
Ultima risposta 21/03/2010 20.31.17
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Gruppo STAFF, Moderatore Lot  @  27/01/2010 08:55:56
   8½ / 10
In poco meno di mezz'ora una delicata ma profondissima antologia di suggestioni, un compendio talmente evocativo da lasciare un lungo strascico di riflessioni silenziose.
Tecnicamente meraviglioso.

4 risposte al commento
Ultima risposta 04/02/2010 14.16.03
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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  09/01/2010 12:54:58
   10 / 10
Difficile con le parole.
Pioggia che cade fitta. Luccichìo di tante goccie su di una mela.
Fruscio della neve con i suoi milioni di fiocchi.
Una foglia, tante foglie che cadono adagiandosi sulla terra, sull’acqua.
La dolce ninna nanna per il bambino, per la propria fantasia fatta cucciolo intenerito.
Lo scorrere lento della vita e gli occhi dolci che la guardano con l’illuminazione accecante e soffusa del ricordo.
Autunno, inverno, il mondo a tinte grigio scuro marrone, i bagliori rossi e i riverberi di un piccolo fuoco notturno. Una patata cotta sotto la brace.
Il vento che porta via la festa, il tempo feroce che brucia gli oggetti di un tempo, che interrompe un tango sentimentale, si porta via la gente con il treno, gli affetti più cari distrutti per sempre, per tanti. Brutta la guerra.
La vecchia casa non è più quella di una volta. Rimangono pochi oggetti abbandonati, la vecchia macchina da cucire Singer con il pedale-altalena.
Adesso ci sono macchine moderne con il loro fumo maleodorante, il loro rumore, il passare indifferente. Un mondo che corre forte, impersonale, che schiaccia tutti i sentimenti sull’asfalto.
Per fortuna che c’è il ricordo e l’arte. Basta poco. Fare silenzio. In un’atmosfera pulita, rarefatta, bianca abbacinante come la purezza, suona il sentimento e un’emozione dolce e pacata. Johann Sebastian Bach ha tradotto in note per pianoforte questo stato profondamente armonico. Troppo bello. Non si può descrivere.
Piccole scene, ricordi, i propri genitori, la loro vita, il calore dellle piccole cose, i giochi con i propri compagni della fantasia. Il sogno di tante mele, cose semplici, naturali, dolci, che cadono nella neve, in un mondo ripulito e vergine.
Appoggiarsi bambino a grosse mele.
Un saluto cordiale, un ringraziamento, incamminarsi sulla strada, sparire.
La vita.

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Ultima risposta 24/09/2010 18.33.15
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BlackNight90  @  04/01/2010 12:46:50
   10 / 10
Credo che sia una delle pochissime animazioni a potersi fregiare del titolo di OPERA D'ARTE pura e semplice. Un opera che parla un linguaggio poetico, tanti piccoli quadri in movimento così evocativi che è impossibile esimersi dall'intraprendere noi stessi un viaggio a ritroso tra i ricordi e la fantasia che solo da bambini si aveva.
Si vede che la maggior parte delle immagini proviene dal profondo dell'animo del suo autore, dai suoi ricordi più personali e dalle sue esperienze (ho letto che la casa che si vede all'inizio rappresenta quella in cui Norstein viveva da bambino, demolita per l'avanzare del progresso e della modernità), eppure sembra confluire in questo incredibile Racconto anche una parte dello spirito del popolo russo segnato, molto più di altri, dalla più terribile delle guerre (straziante il tango delle vedove) e dalla forza della tradizioni rurali. E soprattutto, è un'opera universale, perché sa sussurrare qualcosa a chiunque abbia una sensibilità almeno decente, e ci insegna che i ricordi sono un tesoro prezioso, forse il più prezioso di tutti.
E' quindi naturale vedere una mela che piange, una poesia che diventa un bambino, un toro che salta la corda, un fuoco che arde all'improvviso.

Indimenticabile. Non ho mai fatto un sogno così.



Indimenticabile. Non ho mai fatto un sogno così bello.

3 risposte al commento
Ultima risposta 05/01/2010 02.11.12
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Invia una mail all'autore del commento Ødiø Pµrø  @  05/11/2009 18:09:04
   10 / 10
Tanto criptico quanto raffinato, meno male che Ciumi c'è (cit. megl. d. quell. origin.)
Ma anche riuscendo a determinare una o più interpretazioni, rimane il fatto che la forza comunicativa che sgorga dalle immagini di questa splendida opera rende qualunque spiegazione quasi del tutto superflua.
Un componimento poetico sopraffino fatto di soli disegni.

L'Animazione Delle Animazioni.

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Ultima risposta 29/11/2009 20.23.32
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  29/10/2009 16:57:51
   9 / 10
Impossibile rimanere indifferenti dinnanzi questo splendido lavoro dai significati più volte oscuri.Ricco di immagini metaforiche e suggestioni oniriche, è incredibile come riesca ad ammaliare tramite la potenza delle immagini.Nonostante si tratti di un’animazione grezza,per nulla particolareggiata,ispirata a diverse influenze grafiche le quali compongono un travolgente patchwork di sequenze stralunate che spingono alla comprensione più profonda.
Si può supporre che questa narrazione destrutturata sia un insieme di ricordi legati al periodo dell’infanzia dell’autore,che riesuma dalla sua memoria momenti solo in apparenza sepolti irrimediabilmente.Dove non arriva con la mente supplisce con la fantasia,allestendo con simbolismi e allegorie eventi presumibilmente accaduti ma logorati nei particolari dall’implacabile passare del tempo.I ricordi dolci, come quelli legati alla figura della madre o al luogo natio, si mescolano con malinconie di chi ha visto gli anni svanire troppo velocemente,nel tipico rimorso del tempo sfuggito.Non solo spensieratezza e rimpianto,ma anche il dramma della guerra con il suo tragico tributo di vite umane.
Sembra quasi che l’autore sia tornato bambino e spaziando tra realtà e sogno si immerga con massimo trasporto in ciò che è racchiuso nei meandri del suo inconscio.
E come un bimbo descrive ciò che sente,incapace di articolare parola ma in grado di osservare con occhi innocenti e raccontare con cuore puro.

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Ultima risposta 29/10/2009 17.26.54
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Silly  @  26/10/2009 19:23:21
   10 / 10
Questo è un esempio della bellezza oggettiva. Non è possibile dire il contrario.
Mi mancano le parole per esprimere le emozioni, non so se posso farcela, non so se riesco a spiegarmi...
Incantevole viaggio nei ricordi onirici di questo regista, che crea un'opera gigantesca a livello emozionale. Lo vedi, lo ascolti, lo percepisci. L'animazione può fare cose incredibili, come predisporre lo spettatore alla visione di una serie di quadri animati pieni zeppi di simbolismi, accompagnati dalla musica e dal silenzio.
Un uomo ci racconta la sua vita rievocando i suoi ricordi (sì, sono sicuramente i suoi ricordi) con una grazia poetica immensa.
Ne sarò per sempre grata.

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Ultima risposta 02/11/2009 11.54.28
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  02/09/2009 07:40:33
   10 / 10
Non sarebbe corretto, né probabilmente possibile, provare a spiegare a parole quello che è forse il più bel film di animazione mai realizzato.
Non un comune cartone animato, ma un'opera poetica rapita alla propria infanzia. Il susseguirsi di rievocazioni, simboli, reminiscenze, immagini dai diversi stili di disegno, e tenuto insieme da un filo impercettibile di nostalgica memoria, riporta proprio alla sostanza mera dei sogni, intraducibile e segreta. E' lo stupore d'un lupacchiotto che scopre attraverso i suoi occhi grandi la vita sbocciare man mano; forse un bambino che assiste alla nascita del proprio fratellino…

Una madre che allatta un neonato, una bimba che gioca alla corda con un toro, il valzer degli sposi in cui i mariti vengono portati via dalla guerra… queste ed altre ancora - diverse tra loro, eppure tenute insieme in armonia, proprio come nello svolgersi di una danza - restano per me le illustrazioni di quello che è probabilmente il più bello di tutti i racconti.

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Ultima risposta 02/11/2009 15.45.47
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