il pensionante regia di Alfred Hitchcock Gran Bretagna 1927
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il pensionante (1927)

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locandina del film IL PENSIONANTE

Titolo Originale: THE LODGER

RegiaAlfred Hitchcock

InterpretiIvor Novello, June, Arthur Chesney, Malcolm Keen, Marie Ault

Durata: h 1.24
NazionalitàGran Bretagna 1927
Generedrammatico
Al cinema nell'Aprile 1927

•  Altri film di Alfred Hitchcock

Trama del film Il pensionante

Versione aggiornata della storia di Jack lo Squartatore, qui ingiustamente identificato in un pensionante dalle strane abitudini. Da un romanzo di Mrs. Belloc Lowndes…

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Voto Visitatori:   8,18 / 10 (19 voti)8,18Grafico
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Voti e commenti su Il pensionante, 19 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Godbluff2  @  29/04/2022 18:45:12
   8 / 10
Un filmone, un po' per la gradevolezza del film in se e un po' per l'importanza storica e le innovazioni (o meglio, le "definizioni") tecniche e narrative che si porta dietro. "The Lodger" è il secondo film in assoluto diretto da Hitchcock dopo "The Pleasure Garden" (escludendo un paio di pellicole andate perdute) ma lo stesso Alfred lo definì "il primo vero film di Hitchcock" e ne andava ragionevolmente orgoglioso.
Questo film definisce la grammatica del genere thriller e definisce più nello specifico molto del futuro cinema di Alfred Hitchcock, è inoltre invecchiato molto meglio rispetto ad alcuni dei film sonori diretti da Hitch negli anni '30 (tratto a mio avviso estendibile ad una dialettica più ampia tra cinema muto degli anni '20, che aveva ormai raggiunto vette tecniche ed espressive altissime e una piena sicurezza nei propri mezzi e il primo decennio di cinema sonoro che nel complesso ha avuto una comprensibile fase di assestamento con alcuni-non tutti certo-prodotti invecchiati così e così) ed è figlio, oltre che di un cineasta straordinario per idee e capacità tecniche, degli ultimi gloriosi e splendenti anni del cinema muto.
L'uso dei giochi di luce e ombre nella fotografia e l'utilizzo dell'ambiente e delle scenografie (soprattutto scale, scale e scale da varie angolazioni e i nebbiosi esterni delle strade londinesi) attraverso sapienti scelte delle inquadrature fungono da propulsore per la creazione dell'atmosfera nella quale dovrà immergersi facilmente lo spettatore, una lezione imparata sul campo dall'Espressionismo tedesco nelle persone dei massimi artisti di cinema mondiale dell'epoca, Murnau e Lang, ma rivisitata con personalità da maestro assoluto e con idee e stile tutti suoi, nonostante i nemmeno trent'anni di età.
Naturalmente è anche con la narrazione che Hitchcock stabilisce le regole del suo cinema, che in tantissimi seguiranno e/o ammireranno nel tempo. Una storia semplice, raccontata con meccanismi narrativi il più diretti e comprensibili possibili, quasi definibili banali, dove ogni sviluppo di trama, ogni tratto caratteriale dei personaggi è perfettamente definito dalla sequenze di inquadrature, un primo piano, un gioco di sguardi, un raccordo. E questo senza togliersi il gusto di portare sempre lo spettatore nella direzione sbagliata, naturalmente.
Nella semplicità del racconto, lo sguardo di Hitchcock inventa meraviglie per rendere ogni meccanismo di trama, ogni aggiunta di caratterizzazione di un personaggio, ogni sviluppo di una situazione, tanto virtuosistico e bello a vedersi quanto del tutto comprensibile, senza il parlato, attraverso la pura immagine. L'inquadratura angolata dal basso verso l'alto che, attraverso l'effetto speciale dato da un pavimento trasparente, mostra allo spettatore la camminata ossessiva di Ivor Novello al piano di sopra, "vista" mentalmente anche dagli altri personaggi che ovviamente ne odono solo il rumore, è puro genio.
A costo di diventare didascalico Hitchcock bombarda lo spettatore ossessivamente e in maniera non solo narrativa ma "atmosferica", per creare il giusto "mood" di tensione e attesa, anche con le didascalie quasi onomatopeiche di inizio film (ad esempio "MURDER!" facendo lampeggiare come una didascalia ossessiva e strillata da uno strillone invisibile quelli che sarebbero i titoloni dei giornali) un'altra invenzione visiva dannatamente efficace.
La regia di Hitchcock è così efficace da permettergli ulteriori innovazioni espressive: c'è un flashback che viene mostrato senza sfumati o filtri che permettano di comprendere il salto temporale nel passato, tecniche tipicamente in uso all'epoca; Hitchcock lo annuncia solo con un paio di dissolvenze, per il resto il flashback è identico visivamente alla narrazione nel presente, eppure è così chiaro ed evidente il passaggio che nessuno spettatore dell'epoca credo possa aver avuto problemi e la narrazione si mantiene così perfettamente liscia e funzionale.
La semplice trama, molto lineare, contiene in se molti dei temi che resteranno cari a Hitchcock: l'inganno allo spettatore (il McGuffin) che qui


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER e come sempre rimane preso per il naso, tutto felice. Le false apparenze, gli inganni nascosti in quella che sembra la "verità", la pericolosità dei giudizi nati da paura o pregiudizio, l'innocente ingiustamente accusato, la love-story passionale che vede oltre il sospetto altrui, persino qualche gustoso tocco di humor, soprattutto con i genitori della protagonista femminile. I trucchi del maestro sono già in tavola, insomma e pronti per essere serviti, caldi e gustosi.
Di grande impatto anche

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER; qui Hitchcock gestisce il meccanismo narrativo della tensione in maniera strepitosa, ed è una scena molto bella, molto forte. Lieto fine facilone e consolatorio, altro tratto comune a parecchi film successivi del regista.
Da notare come aiuto regista Alma Reville, signora Hitchcock e collaboratrice fissa di lì a pochissimo, mentre l'importante lavoro alla fotografia è merito di Gaetano Ventimiglia (già direttore della fotografia di "Pleasure Garden") e Hal Young.
"The Lodger" è uno dei film fondamentali nella filmografia di Hitchcock, l'inizio di un percorso lunghissimo, che ha attraversato sei decenni di storia del cinema, affrontando degli ovvi bassi ma toccando più volte vette altissime. Da qui è cominciato davvero tutto e non ho dubbi nel definirlo uno dei film più validi e affascinanti del suo periodo inglese.

ferzbox  @  24/08/2017 19:14:23
   7 / 10
Primissimo film in assoluto del grande maestro Alfred Hitchcock che si fa conoscere subito sin dall'epoca del cinema muto presentando una storia classica da serial Killer londinese(uomo notturno che uccide le donne bionde solo il martedì sera), approfittandone anche per dare qualcosa di romantico e sentimentale(elementi che si dimostreranno decisamente caratteristici nei lavori a seguire formandone il suo marchio di fabbrica).
C'è da aggiungere che "Il pensionante" non è solo il primissimo film di Hitch a prescindere, ma è anche il primo film del periodo inglese, che segnò l'ormai popolarissimo cineasta fino alla fine degli anni 30.....
Che Alfred doveva ancora trovare una sua forma artistica ben definita era chiaro; che non sia un film che si distingue per colpi di genio registici è sempre vero, ma si rimane comunque sorpresi di quanta familiarità aveva già con la macchina da presa per via di alcune inquadrature e per i tempi abbastanza azzeccati(cosa che con il cinema muto non era semplice raggiungere)...
L'inizio di quella che sarebbe diventata un'autentica icona del cinema.....

Filman  @  02/03/2017 00:23:35
   10 / 10
Il perché THE LODGER sia un capolavoro assoluto della storia del cinema è difficilmente riassumibile, per quanto ineccepibile, ma aiuta a considerarlo tale la sua fama e le lodi tessutegli per aver modellato la narrazione del "thriller" durante il primo periodo di maturazione del genere, meriti da conferire al maestro Alfred Hitchcock per aver sintetizzato la grammatica delle immagini e aver creato un senso di comunicazione audiovisiva continuo e alternato in base all'emozione richiesta, come la scuola del cinema espressionista tedesco aveva insegnato per il raggiungimento di un climax preciso e determinato. Ad arrotondare il valore di quest'opera, proposta agli inizi della lunga carriera dell'autore e tuttavia destinata a far parte del patrimonio complessivo che il regista ha donato come lascito alla settima arte, vanno annoverate la presenza di invenzioni artigianali, al servizio del linguaggio muto ma atte a superare il silenzio con le immagini stesse, o l'incredibile spessore che viene dato al conflitto tra realtà e apparenza, funzionale tanto al colpo di scena quanto all'analisi di finzione e credenza, in tutta la loro potenza e pericolosità.

Goldust  @  03/11/2014 16:09:44
   7½ / 10
Terzo film di Hitchcock e primo grande successo ( anche di pubblico ) per il maestro del brivido in quella che è da considerare una rivisitazione delle terribili gesta di Jack lo Squartatore. Nella pellicola fanno già capolino alcuni elementi che poi saranno cardine nel suo cinema - il sospetto, l'innocente ingiustamente accusato, i riferimenti alla religione cristiana, il MacGuffin - ma è l'atmosfera cupa e nebbiosa che gioca il ruolo della protagonista indiscussa, sapientemente ricreata con tecniche anche innovative per i tempi ( l'apertura con i capelli biondi della prima vittima in bella vista, ad esempio ). L'influenza del cinema espressionista tedesco si fa ovviamente sentire e tra le tante degne di menzione forse la sequenza più spettrale è quella in cui Ivor Novello si presenta alla porta della pensione durante una notte da incubo.
Tra le opere Hitchcockiane del periodo inglese è di certo una delle più interessanti, sicuramente la migliore tra quelle mute.

ZanoDenis  @  12/09/2013 17:57:12
   9 / 10
Primo grande film di Hitchcock, le atmosfere sono stupende, tipiche del noir, bella trama e come al solito troviamo uno degli elementi che contraddistingue i film del maestro. Bellissimo.

gianni1969  @  15/03/2012 02:09:38
   8 / 10
primo film muto del maestro che vedo,indubbiamente gia' a suo agio con la macchina da presa,caratteristica poi per tutti i capolavori futuri. la storia non mi ha preso piu' di tanto,ma visto i tempi e' plausibile. stupenda la scena del linciaggio;ho trovato piavevole leggere il commento che mi precede,ho avuto la stessa senzazione riguardo il paragone con M di fritz lang(film che adoro) nella scena del processo sommario.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  19/06/2011 14:37:47
   9 / 10
Quando Hitchcock realizzò "The lodger" era solo un ventottenne (curiosamente la stessa età di Kubrick quando girò "The killing"). Aveva compiuto un viaggio in Germania, un'occasione imperdibile per un cineasta, non tanto dissimile da ciò che era stato il Prix de Rome per i pittori. Lasciti dell'Espressionismo sono la resa dell'inquietudine, l'esaltazione del vortice psichico, l'epilessia dei gesti, il trucco volutamente farsesco dei volti, la dimensione ambientale che diviene prolungamento grottesco della personalità deviata. Un citazionismo che non è immobile stasi ma impulso creativo. Il film è di fatti un compendio di trovate registiche che lascia interdetti tanto è avanguardista, un quasi-esordio che appare come un sogno divinatorio. Vi è tutto il futuro cinema hitchcockiano, dalla tematica dell'uomo ingiustamente accusato ("Il club dei 39", "L'altro uomo" e molti altri), passando per il ruolo di complicità affidato donna innamorata ("Io ti salverò", "La finestra sul cortile"), fino all'ambiguità dei personaggi resa con l'inganno registico ("Rebecca","Il sospetto", "Paura in palcoscenico") . Se poi un regista come Fritz Lang nel 1948 con "Dietro la porta chiusa" si richiamò esplicitamente a "Rebecca", non è difficile immaginare che la caccia all'uomo e il tentativo di linciaggio alla fine di "The lodger" abbiano avuto una qualche influenza sul concepimento di "M- Il mostro di Dusseldorf".

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Ultima risposta 19/06/2011 14.56.45
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  12/05/2011 22:34:29
   8 / 10
In The lodger è racchiuso molto dell'Hirchcock futuro, specialmente quell'ambiguità del protagonista, che porta gli interlocutori a continui fraintendimenti. La storia degli omicidi rimane sempre in secondo piano, perchè per Hitchcock la suspence viene creata dall'alchimia fra il protagonista e gli altri personaggi che ruotano intorno. Notevole anche dal punto di vista visivo con questa Londra perennemente nebbiosa, come la mente della folla pronta a linciare un innocente.

dave89  @  27/04/2011 16:32:15
   9 / 10
strepitoso film.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  05/04/2010 19:42:40
   7 / 10
Ero curioso di vedere il primo film di Hitchcock, e devo dire che non sono rimasto affatto deluso, soprattutto se si considera l'anno di uscita. Una storia lineare e scorrevole, certo manca della suspance e degli incredibili colpi di genio riscontrabili nei migliori lavori del celeberrimo regista, ma il risultato finale resta comunque gradevole.

diego2  @  16/02/2010 16:52:26
   9½ / 10
visto con accompagnamento musicale dal vivo. bellissimo. quante centinaia di film ne hanno ricopiato la trama in mille forme?!?!

Neu!  @  04/04/2009 01:08:30
   7 / 10
questo è il primo Hitchcock. si lo so, prima di questo aveva fatto "il giardino del piacere" (e anche un "The Mountain Eagle" andato perso); ma è questo il primo "vero" film di Hithcock (cioè di Hitchcock anche nello spirito, non solo per la firma). apprezzabile, sotto tutti i punti di vista.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  23/11/2008 11:20:08
   6½ / 10
Era uno dei pochi film di Hitchcock che non avevo mai visto e devo dire che il giudizio è abbastanza positivo, considerato che è il primo film muto che vedo e che quindi non sono grande appassionato. Accenna ad alcune tematiche che lo hanno poi reso grande. Il colpo di scena finale io non l'ho molto apprezzato perchè me lo aspettavo. Considerati i gioiellini del regista mi sembra eccessiva la media di questo film!

Invia una mail all'autore del commento wega  @  29/06/2008 20:28:27
   10 / 10
E' da premiare questo piccolo gioiellino. Non è la sua opera prima, già all'attivo da 4 anni, ma sicuramente tra le pellicole mediamente difficili da reperire, questa è la sua più vecchia.
Credo sia il primo thriller muto che vedo, e sono rimasto letteralmente impressionato dalla resa di questo prodotto. Una lezione di thriller quando ancora il genere non era certamente ben definito, un uso espressionista delle ombre che invadono i volti delle vittime ormai prossime al loro destino, qualche genialata qua e là, complessivamente una tecnica formidabile.
Hitchcock si prende gioco dello spettatore (che è portato a credere ad un errato indizio), più che con il titolo, grazie alla sua maestria di raccontare una storia con le inquadrature: la ripresa della soggettiva del pensionante su un oggetto, la borsa in questo caso, preceduta dall'inquadratura del suo sguardo, darà un' importanza alla borsa incompatibile con la sua reale funzione. Forse esula completamente dalla logica del thriller, ma il cinema è anche questo. Le battute finali, un uomo ingiustamente colpevolizzato, sarà una tematica che riapparirà più volte nell'itinerario di questo regista.
Decontestualizzato questo film è un capolavoro, ma davvero.

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Ultima risposta 02/07/2008 10.18.16
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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  11/05/2008 23:27:01
   7½ / 10
Certamente ciò che spinge a guardare questo film muto è il fatto che è la prima opera di successo del grande Hitchcock. A parte questo risulta un’opera che riesce ancora a interessare e coinvolgere, in altre parole la si può guardare senza annoiarsi. Racconta di misteriosi delitti che avvengono ogni martedì notte nell’invernale e nebbiosa Londra. Vengono uccise solo donne giovani e bionde e ogni delitto è firmato da un biglietto con su scritto “The Avenger”.
Già questa prima opera qualifica i film di Hitchcock come opere originali anche se rientrano in tutto e per tutto nel filone dei film “commerciali” e di grande consumo. L’intenzione non è quella di creare un’opera artistica e intellettuale, ma quella di creare un prodotto che interessi e coinvolga il maggior numero di persone. L’originalità e l’arte di Hitchcock sta nelle tecniche molto personali usate per ottenere questo risultato. Si mira all’effetto che scatena il coinvolgimento del pubblico più che alla sostanza della storia rappresentata.
Nel “Pensionante” interessa poco chi è l’assassino effettivo. Quello che interessa è tenere sulle spine e nel dubbio lo spettatore sulla colpevolezza o no del personaggio protagonista. In questo caso si tratta di un giovane e ricco dandy, il quale prende in affitto una stanza in un quartiere non proprio ricco di Londra. Hitchcock usa ogni artificio scenico per poter far sembrare lui l’assassino. Ha un fare molto misterioso e ombroso, sguardi e modi che rivelano che ha qualcosa che non va. L’ambiguità è anche sessuale, visto che la padrona di casa lo scambia per un “queer”. Pure le tecniche di ripresa lo fanno apparire quasi come un eroe inquietante dei film espressionistici tedeschi.
Si tratta ovviamente dell’arbitrio del regista; è lui che decide cosa far vedere e come farlo vedere. E’ tutto studiato ad arte, insomma, per appassionare lo spettatore. Infatti, più si stringe il cerchio intorno al misterioso pensionante, più emergono elementi che potrebbero anche provare la sua innocenza. Il tutto sbocca ovviamente in un finale a sopresa che sconcerta e sorprende (e quindi “soddisfa”) lo spettatore. Attenzione a giudicare troppo in fretta e a farsi ingannare dalle apparenze. Ecco il messaggio di questo film.
Girato tutto in interni, crea un’atmosfera claustrofica, con una Londra perennemente buia e nebbiosa. Interessante anche per i costumi e la mobilia degli anni ’20 in Inghilterra (nel film c’è anche una sfilata di moda dell’epoca). Ottima anche la tecnica di ripresa con inquadrature dall’alto o dal basso per evidenziare gli oggetti con cui “colpire” lo spettatore. Meno buona secondo me l’interpretazione degli attori. Purtroppo anche qui si fa sentire molto la “teatralità” della tecnica recitativa dell’epoca. Non è un grande film ma non è nemmeno da buttare via.

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Ultima risposta 03/07/2008 14.04.43
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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  21/02/2008 19:23:16
   7 / 10
Ridimensioniamo questo film per favore, voti così alti neanche li danno a La Finestra sul Cortile.
Il film è carino, ma niente di eccezionale. certo si vedono tutte le tematiche che poi il grande regista avrebbe sviluppato: il fraintendimento di colpe, la società della colpa (belli i momenti finali in cui la folla accanita cerca di squartare il povero disgraziato), l'ironia dell'omicidio e si vedono anche le immense capacità visive di Hitchcock (su tutti i fotogrammi, quello del gatto che accorre al gridio della donna uccisa come una persona comune mi è rimasto impresso), fotografia ricercata e inquadrature studiate e suggestive (la mano del protagonista che scende dalle scale a spirale); tuttavia io mi sono annoiato a morte e mi è sembrato un film comune. Resta la recitazione straordinaria di Novello (citato poi in Gosford Park da Altman e interpretato da Jeremy Northan) e ancor più quella di Arthur Chesney, il poliziotto.

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Ultima risposta 07/07/2008 14.25.46
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Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  10/01/2007 23:36:34
   9 / 10
"The lodger" fu il primo film che Hitchcock "non rinnegò" (dato che i due tentativi precedenti vennero da lui scartati), nonché il suo primo capolavoro.
La pellicola, dopo un incipit inevitabilmente un po' lento, appassiona e coinvolge; la mano di Alfred è assolutamente ravvisabile. La sua indubbia capacità narrativa è già palpabile in questo lavoro giovanile, anche se la sua fortuna verrà inevitabilmente plasmata attraverso l'avvento del sonoro. Nel cinema hitchcockiano mai nulla è scontato e pure questo film presenta diversi colpi di scena davvero formidabili. E poi, tenendo conto che si sta parlando di un film muto, la climax finale è assolutamente esaltante. Gli esterni, perennemente nebbiosi e lugubri, saranno poi fonte di ispirazione per tantissimi thriller (anche molto recenti).
L'immagine che Hitchcock ci vuol fornire del suo Jack è quasi vampiresca [ma esiste come parola?]: sinceramente (specie nella prima bobina) la figura di Ivor Novello mi ha ricordato il Max Schreck di Nosferatu, sopratutto per quanto concerne le movenze. Ottima anche l'interpretazione di June che ha recitato film con il contagocce (mi pare 4, 5 al massimo).
Anche se preferisco l'espressionismo di Lang (che è tuttavia una cosa completamente diversa) non posso che consigliarvi questo autentico gioiellino.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  18/09/2006 21:00:12
   9½ / 10
Primo capolavoro di Hitchcock, un'opera indimenticabile ispirata liberamente alla vicenda di Jack The Ripper... da antologia la nebbia che avvolge Londra di sera e la recitazione del divo dell'epoca, Ivor Novello, che avrebbe dovuto soppiantare nelle fans il ricordo di Rodolfo Valentino.
Uno dei temi prediletti da Hitch: l'uomo onesto ingiustamente accusato che cerca il vero assassino per assolvere se stesso.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR bodego  @  20/10/2005 21:04:00
   7 / 10
Era da tempo che desideravo questo film perchè essendo un appassionato Hitchcocchiano volevo vedere come lui fosse riuscito a realizzare un thriller muto e il mio giudizio è stato il seguente: mi è piaciuto però sono rimasto un po' deluso perchè in alcuni punti ho trovato il film un po' lento. Probabilmente doveva essere molto difficile realizzare un film del genere senza il sonoro. Una di demerito è anche la musica di sottoffondo che non si adatta (a parer mio) con alcune scene di suspense.
Però tutto sommato si vede un Hitchcock ancora molto giovane (27 anni) che però ha già le idee ciare su ciò che vorrà diventare, tanto è vero che si nota che il regista gioca molto su delle scene prolungate di suspense. Mi è piaciuto anche come sia riuscito a intrecciare una storia d' amore con quella thriller. Come al solito anche qui Hitchcock fa la sua prima (he poi diventerà solita )aparizione anche se in questo caso era stata dovuta alla mancanza di comparse.
Ho apprezzato di più altri capolavori del maestro come Psycho, però si capisce che il motivo è che il film"Il Pensionante" è completamente superato sotto molti punti di vista anche se comunque ha anche lui un suo fascino, forse se l' avessi visto quasi 80 anni fa mi sarebbe piaciuto di più.
Il motivo per cui non ho trovato il film uno splendore può essere anche il fatto di averlo visto pochi giorni dopo aver guardato "Tempi Moderni" che pur essendo più recente è comunque un muto e da qui ho notato la differenza di ciò che Chaplin era riuscito a fare senza il sonoro e di ciò che invece era riuscito a fare Hitchcock con il muto: il lavoro di Chaplin era nettamente superiore a quello fatto da Hitchcock e dico questa affermazione sapendo che comunque quando Hitchcock aveva realizzato questo film era ancora un regista alle prime armi che aveva ancora molto da rivelare.
Si intuisce fin dalle prime immagini quanto sia antico il film tant' è che si nota di quanto la parte più esterna di ogni singola immagine sia più sfocata rispetto al alla parte centrale (scusate se non mi esprimo con termini tecnici corretti); inoltre si nota la quasi totale assenza di esterni.


Il voto che a parer mio il film si meriterebbe è un 6.7 che però arrotondo a 7 poichè firmato dal grande maestro sir Alfred.
Lo consiglio esclusivamente a coloro che fossero interessati al cinema di quegli anni o dei dati tecnici del tempo.

NON, ripeto NON, guardatelo se gradite un film che vi appassioni per il thriller anche se trovo che ciò sia scontato già guardando la data di produzione.
7

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