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Vedo dei votoni che girano ma per me è un film appena sufficiente, solito esempio di pellicola para-catastrofica con cast prestigioso molto in voga negli anni '70 e '80. Qui c'è anche la variante del disastro nucleare, cavalcando il fresco avvenimento di Cernobyl, tuttavia il racconto registra alti e bassi, ed alterna scene dalla tensione azzeccata ( l'isteria del prefinale, ad esempio ) a cadute di tono notevoli ( la moglie che diventa subito fedigrafa la si poteva evitare ). E non tutti i personaggi presenti sono approfonditi adeguatamente ( quello di Occhipinti in primis ).
Buon film di Montaldo che, sul finire della Guerra Fredda, poco dopo Chernobyl, riflette la paura nucleare. Sicuramente datato per il contesto storico, ma assolutamente attuale perché il pericolo di un'assurda guerra nucleare non sarà mai scongiurato finché esisteranno ordigni nucleari.
A vederlo adesso può risultare piuttosto datato ed invecchiato male. Ci sono però da considerare due cose: eravamo a ridosso del disastro di Chernobyl e ancora in periodo di guerra fredda. E' quindi in questo riferimento che va visto e valutato. Montaldo in modo originale ed abbastanza imprevedibile ha saputo creare una storia, che ora può suonare magari inverosimile, ma che faceva leva sulla grandi paure che vivevamo all'epoca. Uno dei (per fortuna tanti) gioiellini del cinema italiano degli anni '70-'80.
Misconosciuto gioiello di Montaldo e del cinema italiano. Non mi dilungo né sulla trama, né sul significato del film che mi sembra piuttosto palese. Pur rischiando il didattismo e l'ideologismo, Montaldo dirige un film scritto benissimo, sapendo dar vita a personaggi semplici, ma belli. Il manicheismo non sembra pesare sul valore umano di questa storia, e a volte la dolcezza scavalca ogni riferimento narrativo per creare un unicum scenico difficile da dimenticare: le scene notturne, di rapporti tra questi "isolati", rasentano la perfezione fotografica, grazie a delle musiche scelte con raffinatezza, alla bravura degli interpreti e alla sapienza tecnica del regista. Montaldo è capace di addolcire una scena di flagranza di adulterio. Guardando questi film, a parte il piacere di seguire una storia bella ed educativa, ci si fa un'idea dei grandi maestri che il nostro cinema ha avuto. Un discorso che ormai è così vero da essere diventato un fastidioso clichè. Ma è vero: guardo questi grandiosi prodotti italiani e non sto neanche a pensare alla desolazione attuale (ammesso che esista), perché è impossibile pensare a cose troppo negative durante una fruizione così soddisfacente. E' Montaldo, è il cinema italiano. Stanno lì, ed è rassicurante.