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Corto sublime, il primo capolavoro di Svankmajer. Immediatamente precedente a "The flat", in questo caso il maestro abbandona totalmente l'uso di effetti speciali artigianali (ma affascinanti come pochi) e stop motion, immergendo il bianco e nero nella solitudine e nel silenzio. Il cancelletto umano, l'ossessione dei conigli e il bisogno smodato dei beni di prima necessità: la prevaricazione del potere incarnati dal protagonista, un bonario "dittatore". Alcuni critici lo definiscono il primo, vero film surrealista di Svankmajer e hanno ragione. I precedenti, esperimenti molto carini e di gran lunga significativi, al confronto stanno un passo indietro, pure due. Altra caratteristica particolare è la quasi totale assenza di musiche e l'uso notevole dei silenzi, visto che solitamente nei film del regista il ritmo musicale gioca un ruolo fondamentale. Qui non mancano i dettagli ravvicinati fino all'estremo e il montaggio vertiginoso alla Eisenstein. Perfezione.