Essere neri all'inizio di questo secolo negli Stati Uniti non era certo una condizione molto facile. Oltre a questo Celie se la deve vedere con un marito che la sfrutta e la picchia. Con molta pazienza e grazie alla sua serenità interiore però, riuscirà a dare una svolta positiva alla sua vita.
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Nella carriera di Spielberg si conta qualche flop di pubblico (il bellissimo "Always" e "1941") e diversi tonfi di critica non sempre giustificati ("Hook", "Amistad", "La guerra dei mondi"). Ma forse la vittima eccellente nella filmografia del regista è "Il colore viola", trasposizione di un best seller premio pulitzer, stroncato senza pietà alla sua uscita e biecamente ignorato dall'Academy. Forse la carne al fuoco era tanta e spesso un certo gusto estetizzante da cartolina del profondo sud prende il sopravvento. Ma, cavolo, è un dramma di rara intensità, vigoroso nella sua denuncia e struggente sul versante umano, con una Goldberg che definire straordinaria è un eufemismo. Ogni volta che l'ho visto mi ha straziato, un film stupendo e toccante.