Un miliardario annoiato organizza, servendosi di uomini che non lo conoscono, un colossale furto nella sua stessa banca. Lo smaschera l'investigatrice di una società di assicurazioni, ma nel frattempo i due s'innamorano.
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Film vuoto per eccellenza, caratterizzato da una confezione pressappoco eccellente e da un contenuto a dir poco nullo. Regia volutamente stilosa, optical, molto glam, virtuosistica ma fine a se stessa dell'eclettico Jewison, colonna sonora da lounge bar del venerdì notte, scene e costumi di eleganza irritante, due interpreti dal fascino sconvolgente ed 'un pò disarmante'. Non pervenuta la sceneggiatura, così come il ritmo inesistente e l'intrigo di questo giallo-rosa, talmente buttato via da superare ogni scontatezza. Ciò che rimane è né più né meno di una sfilata d'alta moda fine anni '60 (necessari gli occhiali da sole di lui, improbabili alcuni cappellini di lei) ravvivata dalla carica erotica sprigionata da McQueen e Dunaway, al culmine del loro magnetico sex appeal. Oramai obsoleto, si salva in extremis per gli attori e per quella leggendaria partita a scacchi (lui che si tocca le labbra e lei che accarezza maliziosa la pedina è un festival di inebrianti sottintesi sessuali).