il caimano regia di Nanni Moretti Italia 2006
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il caimano (2006)

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locandina del film IL CAIMANO

Titolo Originale: IL CAIMANO

RegiaNanni Moretti

InterpretiSilvio Orlando, Margherita Buy, Jasmine Trinca, Michele Placido, Giuliano Montaldo, Antonio Luigi Grimaldi, Paolo Sorrentino

Durata: h 1.52
NazionalitàItalia 2006
Generedrammatico
Al cinema nel Marzo 2006

•  Altri film di Nanni Moretti

Trama del film Il caimano

Una giovane regista vuole fare un film su Berlusconi, ma ha un problema: non trova nessun attore disposto a calarsi nei panni del protagonista...

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Voto Visitatori:   6,53 / 10 (204 voti)6,53Grafico
Miglior filmMigliore regiaMiglior attore protagonista (Silvio Orlando)Miglior produttoreMiglior sonoroMiglior colonna sonora
VINCITORE DI 6 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Miglior film, Migliore regia, Miglior attore protagonista (Silvio Orlando), Miglior produttore, Miglior sonoro, Miglior colonna sonora
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Voti e commenti su Il caimano, 204 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  11/10/2013 17:19:49
   7 / 10
"Non mi spaventa Berlusconi in sé, mi spaventa Berlusconi in me." (Giorgio Gaber)
Moretti fa un film sull'Italia più che su Berlusconi, anche se le due cose sono inscindibili, pensare un Berlusconi non italiano e come pensare un cerchio triangolare.
Nanni prende in giro l'italietta e anche il cinema di genere che lui tanto odia; e forse prende in giro un po' il pubblico che si aspettava un film su Berlusconi, mentre il protagonista del film è il pubblico stesso.
Il risultato è un film intelligente, con un Silvio Orlando davvero molto bravo.

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Ultima risposta 31/01/2015 19.38.42
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  21/08/2013 09:41:33
   7 / 10
Non tra i migliori lavori di Moretti MA... com'è possibile che solo lui abbia avuto il coraggio, in questi anni, di sviscerare con cosi poco "provincialismo" e qualunquismo (a parte qualche scivolata) il berlusconismo, con un'ironia al vetriolo che riesce a colpire per come coglie l'italianità odierna in alcune sue sfumature più inquietanti? Se "Il caimano" cosi come il più riuscito "Habemus Papam" hanno scatenato polemiche dai diretti interessati e i loro organi di difesa ci sarebbe da farsi qualche domandina; ed effettivamente non è solo la questione del Moretti profeta, che prevede addirittura la dimissioni del papa o la condanna di Berlusconi azzeccando i 7 anni: anzi dovremmo spaventarci ancora di più! Perché pur mettendo in scena una realtà a tratti orripilante come nei peggiori noir, o una situazione paradossale come in una commedia (il papa che scappa via?chi ci avrebbe mai creduto?) è l'iperbole ad interessare Moretti, ovvero la crisi sia della chiesa nel caso del suo ultimo lavoro e poi dell'italietta ad immagine e somiglianza di Berlusconi nel "Caimano".
Giusto che un regista di serie B decida tra mille difficoltà di aiutare a girare un film su Silvio Berlusconi, come fosse anche lui materiale da cinema trash: sinceramente questa è la parte che ho trovato più divertente, al vetriolo e riuscita della pellicola. Mi sono piaciute anche molte delle sequenze familiari con il sempre ottimo Silvio Orlando e la brava Margherita Buy, un pò meno il personaggio di Teresa con la sua relazione lesbica con pargoletto, messa un tantino a casaccio (mi pare) per un umorismo e una distanza tra noi e gli altri paesi che ho trovato troppo pretestuosa come scelta.
Altro punto dolente: è una commedia, Berlusconi in realtà è il protagonista indiscusso ma non tanto lui quanto i mille riflessi della sua immagine sulle persone, gli attori, sul suo mito di criminale/imprenditore che si è fatto da solo. E' anche un dramma su una crisi familiare, fortunatamente con pochissimi accenni nevrastenici o di tragicomici pianti (ci sono, non disturbano). Il problema è che si sorride, certo, ma si ride poco se non in alcune scene (Placido, anche la prima con Moretti).
Molto bella invece l'incursione morettiana nel cinema trash, alla Almodovar quando copia stili e tecniche della tv spazzatura o del cinema che fu.
Finale particolarmente riuscito e, cosa ancora più importante, da pelle d'oca: non solo per il solito narcisismo di Moretti che decide di fare metacinema, non è disturbante come al solito in questo caso (anche se come attore... mamma mia, che pessimo), quanto per il monito contro Berlusconi e il berlusconismo che è tutt'altro che campato per aria o il solito attacco politico dei comunisti.
Lo stiamo vedendo oggi quest'individuo cosa sta facendo per salvarsi il cùlo, e anche se quello di Moretti è cinema nel cinema, esagerazione, finzione, un noir fin troppo esagerato e irrealistico... è diventato realtà.
Quindi bisogna dirlo forte e chiaro, pur non essendo regista da capolavori e anche nei lavori meno riusciti Moretti riesce ad essere uno dei più lucidi critici della società odierna e ha lentamente trasformato (ma forse lo è sempre stata) la forma del suo cinema proprio nella realtà che lo circonda e, ahinoi, in lui stesso sempre a prendersi un pò di posto davanti la macchina da presa.
Pregio e difetto di un regista incline all'equilibrio e che sa cos'è il cinema, ma non sa controllare più sé stesso.

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Ultima risposta 31/01/2015 17.10.40
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Mastermovies  @  29/08/2011 14:51:24
   6 / 10
Moretti è un bravo friggitore d'aria e anche in questo caso dimostra di non andare mai troppo a fondo con gli obbiettivi che si prefigge.
Certo, alcune sequenze prese da sole sono da antologia ( come Berlusconi che presenta la nuova televisione italiana o il finale con Moretti che rifà il Premier ) ma non sono pochi i difetti complessivamente.
Innanzitutto se il gli attori sono comunque bravi, i loro personaggi sono irritanti non poco, su tutti la regista che ripete mille volte che l'italia ha bisogno del film e che la gente deve sapere la verità bla bla bla.
Tra l'altro non si capisce proprio l'utilità ai fini della trama

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Non parliamo poi del coproduttore straniero che per tutto il film denigra gli italiani e il l'Italia ( in declino a causa del premier tanto per cambiare ).
A tutto ciò non giova un ritmo lento e qualche passaggio poco chiaro nella sceneggiatura.
In sostanza non brutto, ma un pò deludente e in alcuni momenti fastidioso.

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Ultima risposta 30/08/2011 17.29.12
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Gabo Viola  @  19/03/2010 17:41:37
   4 / 10
Opera senza nerbo di Moretti. Non mi aspettavo certamente una lucidità al vetriolo come quella di Marziale o Petronio, qui però scadiamo nella calligrafia. Ci manca Nanni di Ecce Bombo, si prendeva meno sul serio ma paradossalmente riusciva ad offrire un quadro umano e sociale di alto livello. La cosa più sconvolgente, leggendo i commenti (e i sotto-commenti), sono i sostenitori di Berlusconi: il niente. La mia idea su ogni dittatura moderna (come quella americana o italiana) è la volontà, da parte del governo, di mantenere una patina di democrazia, propugnarla pubblicamente e smentirla internamente tramite i propri organi di controllo (l' FBI ha ucciso Kennedy, il regime totalitario ha nuovamente preso il controllo a Dallas). Non ci si stupisce sapendo che tutti i potenti del mondo appartengo alla loggia massonica, compreso il nostro silviettino. Le dittature atniquate non offrono il diritto di voto, questo genera mal contento tra la gente; la democrazia invece è molto più paracùla, offre alle persone la valvola di sfogo della "libertà espressione", sottointendendone la mancata realizzazione pratica. "La democrazia è quello stato di cose attraverso il quale il popolo viene bastonato sotto mandato del popolo". In Italia non si vietano Marx, Bakunin e Nietzche ma si introiettano, tramite i mezzi di comunicazione di massa, gli stimoli sufficienti per comprare Moccia. Dunque, abbasso la democrazia.

Sinceramente mi fanno pena questi filo belusconiani, avidi di notizie sul proprio eroe e con un mutuo trentennale sulle spalle, i mille euro al mese ed il rapporto in frantumi con la moglie. La destra non esiste, la sinistra non esiste, esistono solo categorie per dividerela gente, instillare l'odio verso le altre classi mentre quella padrona ha il potere psicologico di farci lavorare per 50 anni. Basta quindi distinzioni razziali, politiche, sociali. Basta con la politica.

Non stupisce che ogni cane sciolto (es. Pasolini), sia stato zittito a calci in bocca per il suo potere sovversivo e magnetico. Diffidare sempre dagli evangelisti televisivi, se lo fossero veramente non comparirebbero perpetuamente in televisione. Basta con Grillo, basta con Travaglio.

Mettiamo il singolo cittadino al centro di tutto, non deleghiamo altri per esporre il nostro pensiero.

GABO 1926

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Ultima risposta 19/03/2010 19.48.23
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sylvio saint  @  02/07/2008 14:30:18
   5 / 10
Un film deludente e noioso diretto da un regista sopravvalutato
solo perchè ha la tessera di un noto partito politico .La noia si percepisce e si
vede dal primo all'ultimo minuto, l'unico lato positivo è che ci dice che
comunque vadano le cose il berlusconismo ha cambiato in
meglio l'Italietta degli anni di piombo e del 68, ridandoci una Italia piu' felice, piu' moderna, piu' casalinga e meno ideologica dei tempi bui in cui dominava una certa sinistra criminale .Bisogna ammettere che il film è un
clamoroso boomerang mostrandoci la triste vita di Silvio Orlando,
produttore e marito fallito. La sua vita meschina e mediocre non sarebbe stata tale se fosse stato berlusconiano e quindi con il senso della famiglia e dell'ottimismo. In definitiva con la sinistra al potere i
problemi psicologici di tanti di noi saranno gli stessi. Non sono loro che ci
renderanno felici ma la voglia di Liberta' che un grande d'Italia ci ha trasmesso in questi 15 indimenticabili anni. Che il Padre Eterno ci conservi il
Caimano per altri 5 anni di buon governo nella Libertà! VAI AVANTI, NON FERMARTI, L'ITALIA INTERA E' CON TE IN QUESTA OPERA
RIFORMATRICE! SEI IL NUOVO PADRE DELLA PATRIA!

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Ultima risposta 12/01/2009 16.12.03
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Mizoguchi  @  02/11/2007 16:28:16
   9 / 10
Il Caimano, al contrario di quanto dicono certi fessi che hanno il cervello fritto da troppi squallidi dibattiti televisivi tra politici ignoranti (di cui una gran parte non ha visto neanche il film), non è un film politico o di propaganda e soprattutto non è un film fatto per influenzare le elezioni; ma è un film sull'Italia di oggi e soprattutto sul CINEMA.
Il film è un ritratto molto pessimista della nostra società e in particolare della nostra cultura.
Da un lato abbiamo una crisi di coppia, con il bravissimo Orlando, in crisi sia come padre che come marito, ma allo stesso tempo anche come regista.
Il film se ha qualcosa da denunciare è proprio di quanto sia scesa in basso la nostra "italietta" qualunquista, e la questione di berlusconi ne è solo un riflesso e non una causa.
Tra registi in ritiro, vogliosi di disimpegno (lo spassoso cammeo di moretti stesso, in auto), tra vecchie glorie che pur di lavorare scendono a compromessi con squallide produzioni televisive e attori fintamente ricoperti di una patina di intelletualismo e impegno politco che alla fine pensano solo ai soldi e a sedurre qualche giovinetta, Silvio Orlando rappresenta un commovente esponente di chi il cinema lo fa con passione ma che allo stesso tempo non riesce a superare le sue crisi personali.
Il cinema rappresentato è spassoso (vedi gli spezzoni dei vari film del passato) ma è anche intelligentemente nostalgico, è un omaggio al cinema italiano artigianale che fu, fatto con pochi soldi ma grande entusiasmo, che cede impietosamente sotto i colpi di una demolitrice, ma che attraverso l'entusiasmo di una giovane regista che sogna di fare ancora quel cinema, riesce a rivivere nelle sequenze finali (davvero mitiche).
Il personaggio della Trinca è sì un po' irritante e a tratti stereotipato, ma regge benissimo proprio nel suo contrappunto con Orlando, con le sue fisse e i suoi moralismi tipicamente morettiani...

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Ultima risposta 27/12/2007 19.30.55
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Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  24/09/2007 09:10:32
   6½ / 10
FILM DI DENUNCIA SU FATTI GIA' AMPIAMENTE DENUNCIATI. NON SI AGGIUNGE NIENTE DI NUOVO. CERTO, ALCUNE SCENE SONO MOLTO INGEGNOSE (VEDI QUELLA DEI SOLDI CHE PIOVONO DAL CIELO). ORLANDO VERAMENTE BRAVO. IL RUOLO PIU' INTERESSANTE E' QUELLO INTERPRETATO DA PLACIDO.

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Ultima risposta 10/12/2007 22.30.37
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addicted  @  03/08/2007 18:29:07
   4 / 10
Moretti è un grandissimo autore: "Sogni d'oro", "Bianca", "La messa è finita" , "Palombella rossa" e "Caro diario" sono a mio parere i migliori film italiani degli ultimi 20 anni. Moretti è un patrimonio del cinema italiano.
Detto questo, devo amaramente constatare che "Il Caimano" è un completo fallimento.
Non si capisce bene che cosa voleva fare. Se voleva fare un film politico ha sbagliato tutto. Non convince, è poco chiaro e soprattutto è TROPPO TENERO. Uno come Berlusconi, con gli armadi pieni di scheletri, poteva essere fatto a pezzi senza problemi, invece l'invettiva è blanda e la messa in scena dell'Italia berlusconiana è molto educorata. Alla fine dei conti "Il Caimano" non ha la cattiveria e la convinzione per essere un buon film politico.
Allora dove vuole andare a parare? Non rimane che considerarlo come il racconto di una crisi coniugale sullo sfondo dell'italia berlusconiana. Se è così il fallimento è ancora peggiore. Il protagonista è il peggior personaggio della filmografia di Moretti. Non suscita nè simpatia, nè compassione. E' solo stucchevole. La storia è priva di mordente. Non funzione nè come rappresentazione del dolore, nè come macchietta.
Che peccato: il primo fiasco di Nanni Moretti!!!
Sono amareggiato.
Speriamo che il nostro amatissimo ritrovi al più presto la sua autentica vena creativa.

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Ultima risposta 03/08/2007 22.53.59
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audiovideopc  @  28/04/2007 21:39:24
   3 / 10
GRAZIE A SKY IERI SERA 27-04, A SORPRESA, ABBIAMO AVUTO MODO DI VEDERE " film " COSì TANTO DISCUSSO, IL CAIMANO: (Diversamente non ci saremo mai sognati di adare a vedere queso film (che già puzzava di sporca politica), in una sala cinematografica....solo gli idioti spederebbero soldi per certi " film "...)
COME DICEVA FANTOZZI IN UN SUO FAMOSO FILM, ANCHE PER QUESTO SI PUO' TRANQUILLAMENTE AFFERMARE CHE : > IL CAIMANO è UNA ****** PAZZESCA <
IMMANCABILE COME UNA ZECCA E COME IN OGNI SUO FILM, LA PRESENZA PENOSA, PER NON DIRE DI
( UNA FACCIA DA CAZ..) NARCISISTA E COSì NAUSEANTE COME nanni moretti, PERSONAGGIO PSEUDO " regista " DOVE HA SEMPRE PREVALSO IL FUMO, EFFETTO SPECIALE INDISPENSABILE PER QUALCUNO CHE HA IL CORAGGIO DI PARLARNE BENE, ESSO FIN'ORA HA PRODOTTO SOLTANTO " film" SPAZZATURA, ESSO HA BISOGNO DELLA POLITICA PER ATTIRARE LA CURIOSITà DI QUALCHE TELESPETTATORE, TUTTI I SUOI FILM COME GIUSTAMENTE DICEVA FIORELLO, SONO DI UNA NOIA MORTALE, COSì COME QUEST' ULTIMO PIENO TRA L'ALTRO DI GRAVI MENZOGNE, E STORIE SU BERLUSCONI DAVVERO FALSE E TRAVISATE, PER CHI SA LA VERA STORIA, TUTTO QUESTO è COMPROVATO DALLA REALTA' DEI FATTI, QUINDI UN CLASSICO DEI COMUNISTI & C., ABILI SOLTANTO A GETTARE GRATUITAMENTE FANGO, POICHE' ESSI SONO ABITUATI A NAVIGARCI DENTRO, IN PRATICA IL GRAN COGL.... DI moretti HA UN CHIODO FISSO PER LA TESTA, L'ODIO PER BERLUSCONI, QUESTO è L'ENNESIMO "film" POLITICO DI MORETTI CON LA STESSA CANTILENA POLITICA INSANA DI SINISTRA , CHE PENA... CHE NOIA.... MA SOPRATTUTTO CHE PALLE..............

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Ultima risposta 19/04/2011 12.47.24
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Invia una mail all'autore del commento finazio  @  07/02/2007 10:16:43
   9 / 10
Qualche buon motivo per vedere il film e per ritenere che Moretti sia stato anche fin troppo tenero col nano di Arcore.

Berlusconi. Candidato premier. Fondatore di Forza Italia. Presidente del Consiglio dei ministri nel 1994 e nel 2001. Il suo nome di compare nelle liste della loggia massonica segreta P2: fascicolo 625, numero di tessera 1816, data di iniziazione 26 gennaio 1978. In un'audizione alla commissione parlamentare sulla P2, Berlusconi ammette di essersi iscritto alla P2 all'inizio del 1978 su invito di Gelli. Conferma la sua iscrizione alla loggia al processo P2, nel novembre 1993.

• Nel settembre 1988, invece, in un processo per diffamazione da lui intentato contro alcuni giornalisti, Berlusconi dichiara al giudice:"Non ricordo la data esatta della mia iscrizione alla P2, ricordo che è di poco anteriore allo scandalo". Per questa dichiarazione Berlusconi viene denunciato per falsa testimonianza. Il processo per falsa testimonianza si conclude nel 1990: Berlusconi viene dichiarato colpevole, ma il reato è estinto per intervenuta amnistia.

• Berlusconi fu indagato già dal 1983, nell'ambito di un'inchiesta su droga e riciclaggio: la Guardia di finanza aveva posto sotto controllo i suoi telefoni e scritto nel suo rapporto: «è stato segnalato che il noto Silvio Berlusconi finanzierebbe un intenso traffico di stupefacenti dalla Sicilia, sia in Francia che in altre regioni italiane. Il predetto sarebbe al centro di grosse speculazioni edilizie e opererebbe sulla Costa Smeralda avvalendosi di società di comodo...». L'indagine non accertò nulla di penalmente rilevante e nel 1991 fu archiviata.

• Berlusconi è stato accusato di aver pagato tangenti a ufficiali della Guardia di finanza, per ammorbidire i controlli fiscali su quattro delle sue società. In primo grado è stato condannato a 2 anni e 9 mesi per tutte e quattro le tangenti contestate, senza attenuanti generiche. In appello, la Corte concede le attenuanti generiche: così scatta la prescrizione per tre tangenti. Per la quarta (Telepiù), l'assoluzione è concessa con formula dubitativa, secondo il comma 2 art. 530 cpp. La Cassazione, nell'ottobre 2001, conferma le condanne per i coimputati di Berlusconi Berruti, Sciascia, Nanocchio e Capone (dunque le tangenti sono state pagate), ma assolve Berlusconi per non aver commesso il fatto, seppur richiamando l'insufficienza di prove.

• Per 21 miliardi di finanziamenti illeciti a Bettino Craxi, passati attraverso la società estera All Iberian, in primo grado è condannato a 2 anni e 4 mesi. In appello, a causa dei tempi lunghi del processo scatta la prescrizione del reato. La Cassazione conferma.

• Berlusconi è rinviato a giudizio per aver falsificato i bilanci Fininvest (processo All Iberian 2). Il dibattimento, dopo molte lungaggini e schermaglie procedurali, è iniziato presso il Tribunale di Milano. Ma Berlusconi ha cambiato la legge sul falso in bilancio: il processo è stato sospeso. Intanto è scattata anche la prescrizione.

• Berlusconi è stato indagato (anche sulla base di una voluminosa consulenza fornita dalla Kpmg) per la rete di 64 società e conti off shore del gruppo Fininvest (Fininvest Group B) che, secondo l'accusa, ha finanziato operazioni "riservate" (ha scalato societý quotate in Borsa, come Standa e Rinascente, senza informare la Consob; ha aggirato le leggi antimonopolio tv in Italia e in Spagna, acquisendo il controllo di Telepiù e Telecinco; ha pagato tangenti a partiti politici, come la stecca record di 21 miliardi di lire data a Craxi attraverso la societý All Iberian). La rete occulta della Finivest-ombra ha spostato, tra il 1989 e il 1996, fondi neri per almeno 2 mila miliardi di lire. Per questo Berlusconi è stato chiamato a rispondere di falso in bilancio. Ma nel 2002 ha cambiato la legge sul falso in bilancio, trasformando i suoi reati in semplici illeciti sanabili con una contravvenzione e soprattutto riducendo i tempi di prescrizione del reato (erano 7 anni, aumentabili fino a 15; sono diventati 4). CosÏ il giudice per le indagini preliminari nel febbraio 2003 ha chiuso l'inchiesta: negando l'assoluzione, poichè Berlusconi e i suoi coimputati (il fratello Paolo, il cugino Giancarlo Foscale, Adriano Galliani, Fedele Confalonieri) non possono dirsi innocenti; ma decidendo di prosciogliere tutti i 25 imputati, poichè il tempo per il processo, secondo la nuova legge, è scaduto. La procura ricorre in Cassazione, che all'inizio di luglio 2003 applica per la prima volta il "lodo Maccanico", decidendo la sospensione del processo per Berlusconi.

• Berlusconi è stato rinviato a giudizio per aver deciso il versamento in nero di una decina di miliardi dalle casse del Milan a quelle del Torino calcio, per l'acquisto del calciatore Gianfranco Lentini. Il dibattimento di primo grado si è concluso con la dichiarazione che il reato è prescritto, grazie alla nuova legge di Berlusconi sul falso in bilancio.

• Berlusconi è accusato di comportamenti illeciti nelle operazioni d'acquisto della società Medusa cinematografica, per non aver messo a bilancio 10 miliardi. In primo grado è stato condannato a 1 anno e 4 mesi per falso in bilancio. In appello, assoluzione con formula dubitativa, confermata in Cassazione.

• Berlusconi è accusato di appropriazione indebita, frode fiscale e falso in bilancio per l'acquisto dei terreni intorno alla sua villa di Macherio. In primo grado è assolto dall'appropriazione indebita e dalla frode fiscale. Per i due falsi in bilancio contestati scatta la prescrizione. In appello è confermata l'assoluzione per i due primi reati; è assolto per uno dei due falsi in bilancio, per il secondo si applica l'amnistia.

• Berlusconi è accusato di aver pagato i giudici di Roma per ottenere una decisione a suo favore nel Lodo Mondadori, che doveva decidere la proprietà della casa editrice. Il giudice dell'udienza preliminare Rosario Lupo ha deciso l'archiviazione del caso, con formula dubitativa. La Procura ha fatto ricorso alla Corte d'appello, che nel giugno 2001 ha deciso: per Berlusconi è ipotizzabile il reato di corruzione semplice, e non quello di concorso in corruzione in atti giudiziari; concesse le attenuanti generiche, il reato dunque è prescritto, poiché risale al 1991 e la prescrizione, con le attenuanti genriche, scatta dopo 5 anni. Il giudice ha disposto che restino sotto processo i suoi coimputati Cesare Previti, Giovanni Acampora, Attilio Pacifico e Vittorio Metta.

• Berlusconi è accusato di aver corrotto i giudici durante le operazioni per l'acquisto della Sme. Rinviato a giudizio insieme a Cesare Previti, Renato Squillante e altri. Il processo di primo grado si è celebrato presso il Tribunale di Milano, dopo che la Cassazione ha respinto la richiesta di spostare il processo a Brescia o a Perugia, per legittimo sospetto reintrodotto per legge nell'ottobre 2002. Un'altra legge, il "lodo Maccanico", votata con urgenza nel giugno 2003, impone la sospensione di tutti i processi a cinque alte cariche dello Stato, tra cui il presidente del Consiglio. Ma è stata giudicata incostituzionale dalla Corte costituzionale. Il processo è cosÏ ripreso fino alla sentenza: concesse le attenuenti generiche, il reato è prescritto.

• Berlusconi era accusato di aver indotto la Rai, da presidente del Consiglio, a concordare con la Fininvest i tetti pubblicitari, per ammorbidire la concorrenza. La Procura di Roma, non avendo raccolto prove a sufficienza per il reato di concussione, ha chiesto l'archiviazione, accolta dal Giudice dell'udienza preliminare.

• Berlusconi era accusato di aver pagato tangenti a dirigenti e funzionari del ministero delle Finanze per ridurre l'Iva dal 19 al 4 per cento sulle pay tv e per ottenere rimborsi di favore. La Procura di Roma ha chiesto l'archiviazione, accolta dal Giudice dell'udienza preliminare.

• Le procure di Caltanissetta e Firenze indagano da molti anni sui «mandanti a volto coperto» delle stragi del 1992 (Falcone e Borsellino) e del 1993 (a Firenze, Roma e Milano). Le indagini preliminari sull'eventuale ruolo che Berlusconi e Marcello Dell'Utri possono avere avuto in quelle vicende sono state formalmente chiuse con archiviazioni nel 1998 (Firenze) e nel 2002 (Caltanissetta). Continuano però indagini per concorso in strage contro ignoti e i decreti d'archiviazione hanno parole pesanti nei confronti degli ambienti Fininvest.

• La procura di Palermo ha indagato su Berlusconi per mafia: concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio di denaro sporco. Nel 1998 l'indagine è stata archiviata per scadenza dei termini massimi concessi per indagare. Indizi sui rapporti di Berlusconi e Dell'Utri con uomini di Cosa nostra continuano a essere segnalati in molte sentenze.

• Berlusconi, Dell'Utri e altri manager Fininvest, responsabili in Spagna dell'emittente Telecinco, sono accusati di frode fiscale per 100 miliardi e violazione della legge antitrust spagnola. Sono ora in attesa di giudizio su richiesta del giudice istruttore anticorruzione di Madrid, Baltasar Garzon Real. Il giudice Garzon ha chiesto di processare Berlusconi in Italia o di poterlo processare in Spagna. Di fatto, il processo è sospeso.

• Berlusconi e altri manager Fininvest sono indagati a Milano per aver prodotto fondi neri e distratto soldi da Mediaset attraverso meccanismi di compravendita di diritti televisivi. L'indagine è in corso, con le accuse, per Berlusconi, di appropriazione indebita aggravata, frode fiscale e falso in bilancio. E' indagato nuovamente anche per corruzione giudiziaria, per aver versato almeno 600 mila dollari a un testimone, il suo avvocato David Mills, perchè addomesticasse le sue dichiarazioni in un paio di processi milanesi a carico dello stesso Berlusconi.

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Ultima risposta 03/08/2007 22.56.51
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Luigi30°  @  30/01/2007 02:07:57
   2½ / 10
Odio i film politici pieni di pregiudizi....

l'unica cosa buona del film è la storia del protagonista, la parte su berlusconi è completamente da cancellare... bleha, alla faccia della costituzione e del fatto che nessuno può esere giudicato colpevole fino a sentenza definitiva...

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Ultima risposta 06/10/2011 09.38.51
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Invia una mail all'autore del commento Gualty  @  25/01/2007 02:17:29
   7½ / 10
Bel film, in cui la figura di Silvio è solo uno spunto, seppure fondamentale e agghiacciante, per ritrarre "questa misera italietta". in cui si trovano i fondi per i "film in costume", ma non nel senso del proverbio : datemi una maschera e vi dirò la verità.

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Ultima risposta 06/02/2007 18.28.12
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Invia una mail all'autore del commento sb6r  @  19/01/2007 11:18:50
   7 / 10
Destabilizzante, apparentemente innocuo. Moretti invita lo spettatore ad entrare nel film poco alla volta; cerca un approccio delicato, quasi inaspettato. Si segue la storia dimenticandoci pian piano della figura minacciosa (non in questo film) del portatore nano di democrazia (cit.). A sprazzi alterni ricompare il richiamo al centro del film ma con discreta abilità rimane per gran parte del tempo celato da una piacevole commedia all'italiana. Attenzione però: il parallelismo con l'entrata nel "pubblico" di Berlusconi è lampante. Inizialmente sottotono, poche domande e molti dubbi per arrivare all'inevitabile climax di esaltazione e delirio. La prepotenza dell'uomo di Arcore arriva in pieno viso come un *****tto di Bud Spencer: goffo, impacciato ma micidiale. E come un forte colpo, destabilizza la comprensione del film, fin'ora focalizzata dalla storia in primo piano. Non si limita però a stordire lo spettatore, va oltre e prevarica lo scorrere della storia: la forza. Come nel reale, e qui prosegue la similitudine, Silvio accentra l'attenzione su di sé, consegna i suoi problemi nelle mani degli italiani e delegittima, con la furbizia demagogica che lo contraddistingue, la magistratura. Ecco svelarsi la figura del Caimano, vorace e senza scrupoli.

2 risposte al commento
Ultima risposta 04/06/2007 10.35.52
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frangipani79  @  12/01/2007 12:03:12
   1 / 10
Pessimo esempio di cinema-verità. Un film basato sul più becero e squallido nulla, valvola di sfogo per gli elettori di centrosinistra e il loro anti-berlusconismo viscerale. Moretti dice di parlare dell'Italia "di oggi" e non esattamente di Berlusconi, però poi gli attribuisce 30 anni di lavaggio del cervello con le sue trasmissioni ed i suoi film, come se per 30 anni noi non avessimo fatto altro che guardare trasmissioni TV e filmetti natalizi che ci hanno portato a votare lui (19 milioni di persone su 38 brainwashed ? sì certo, e mia nonna era un'astronauta !). Moretti ha arrecato un tremendo danno all'Italia con questo e con quasi tutti i suoi film (eccetto forse "La Stanza del figlio"), dipingendo una realtà che non esiste e facendola conoscere anche all'estero. Idem per la Guzzanti. Insulta sistematicamente 19 milioni di persone (adesso molte di più) che conoscono la realtà dei fatti molto di più di chi fa lo snob dichiarandosi un intellettuale di sinistra, non rispondendo neppure alle domande dei giornalisti se esse sono un po' banali (quando mai ne fanno di originali ?).

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Ultima risposta 05/01/2008 10.18.02
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Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento cash  @  27/12/2006 12:36:27
   8½ / 10
Per assaporare in pieno il caimano bispogna compiere un'opera di notevole astrazione e mandare in prescrizione (pure quelli) tutti i pregiudizi e le aspettative. Mi ricordo innumerevoli recensioni "preventive" al film di moretti; quello che sarebbe dovuto essere, quello che sarà, quello che dovrebbe dire...
IL problema è che il caimano non è un film politico. E'una commedia, in cui si ride parecchio. E il grido disperato del moretti in piazza navona (con questi leader non vinceremo mai) è qui del tutto assente. E meno male, aggiungo io. Questa è una commedia, non un documentario o un film-inchiesta; molti dei miei amici (anche in questo sito) sono pronti a criticare i detrattori del labirinto del fauno ch elo valutano negativamente solo perchè pensavano che fosse un horror invece che un fantasy, ma qui fanno lo stesso errore e non se ne accorgono. Valutano negativamente il caimano perchè non è il film di denuncia che attendevano. E chi se ne frega? Il film è validissimo, bellissimo e vincente sotto tutti i punti di vista. Per quel che mi riguarda è il miglior film italiano dela passata stagione, alla pari con romanzo criminale. MI spiace solo di aver dato retta alle aspettative frustrate e ai pregiudizi dei miei amici; non li avessi ascoltati avrei goduto di questo bel film moloto tempo prima, invece di recitare un ennesimo mea culpa conseguente al fatto di aver sentenziato senta aver visto.

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Ultima risposta 31/12/2006 14.02.05
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Titto  @  14/12/2006 21:52:17
   5 / 10
Un Moretti con poco mordente, quasi rilassato rispetto alla tragadia che ogni cittadino di sinistra ha vissuto negli ultimi anni. Il film non ha un centro ben definito: stiamo parlando di un produttore in crisi o dei soldi sporchi di Berlusconi? Ovviamente entrambi, il produttore in rovina, ma sempre ottimista, rappresenta l'italia di oggi, Berlusconi la sua "cultura" , o meglio la nostra, da oltre 20 anni... e che cultura (preferisco il c.ulo della santarelli anche se quello di lory del santo quando faceva la mig.notta al Drive in non era male. Ma quanti ricordi...grazie Silvio!) Ma l'equilibrio fra le rappresentazioni varia troppo e sembra più dirigersi verso i problemi esclusivamente professionali del protagonista produttore. Mi aspettavo un film diverso, in cui Moretti urlava di tutto e di più verso il nostro tiranno mediatico o "mediasetatico". Non capisco perchè.
Non è un film deciso e sarcastico come moretti ci ha abituati.
Ho anche trovato la visione un pò noiosa.
Peccato
Insufficiente
Ma Moretti è sempre un grande


PS. Quei non-scopatori come questo qui sotto che scrivono solo due parole tipo "Brutto e noioso" dovrebbero rammentare che non siamo nel sito di forza italia, qui si può scrivere un pensierino di oltre 60 caratteri.
L'ignoranza è una grande fortuna, vorrei essere cresciuto ignorante anche io.


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Ultima risposta 12/01/2007 11.28.06
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dade1984  @  10/12/2006 17:13:56
   1 / 10
film inutile ed orribile

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Ultima risposta 05/01/2008 10.20.28
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  01/09/2006 15:54:15
   6 / 10
Premesso che ho da svariato tempo abbandonato una vera e propria “fede”politica nauseato dalla maggior parte degli uomini di potere che attualmente rappresentano il nostro paese,premesso che Moretti è un regista che mi piace ma che epidermicamente mi sta antipatico,posso tranquillamente ammettere di aver preso visione del film nella tranquillita’ piu’assoluta senza essere schierato o,peggio,prevenuto in partenza,a differenza di certa critica che ha osannato l’operato del regista pur sapendo benissimo di trovarsi di fronte ad un film di medio valore.
Il risultato a mio avviso è abbondantemente sotto le aspettative,si riduce ad un noioso lungometraggio che mette in luce i vizi della nostra amata “Italietta” arrivista e corrotta,il Berlusca è solo il simbolo di quella sete di potere che attanaglia ogni caimano abilissimo a farsi strada tra le maglie della giustizia e della poltica per ottenere cio’ che desidera.
Il film parte molto bene,con degli spezzoni onirici,che oltre ad essere visivamente molto affascinati denotano le capacita’ inventive del regista,purtroppo a lungo andare la trama si disperde perdendo tono e brio chiudendo con un finale discutibile e tutt’altro che coinvolgente.
Gli attori sono davvero bravi,a cominciare dall’ottimo Orlando ma cio’ che mi rimane dopo la visione è un senso di capolavoro mancato,di occasione perduta…Moretti è bravo a non cadere nel banale e a non realizzare un docu-film di accusa nei confronti di Berlusconi,tanto,come dice Antonio Catania (il dirigente RAI)”a chi vuoi che interessi una storia simile?siamo tutti a conoscenza dei fatti e di come sono andate le cose”.
Moretti non è Micheal Moore fa bene a non lasciarsi invischiare in un film politico,riesce a suo modo a criticare ed attaccare l’operato di Berlusconi,ma cio’ che gli preme maggiormente è sviluppare una trama parallela che possa avvincere lo spettatore,intersecandosi efficacemente con le vicissitudini dell’ex premier,a mio avviso l’alchimia funziona poco e si finisce con l’attendere spasmodicamente la fine di un film velocemente dimenticabile.

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Ultima risposta 11/09/2006 09.14.01
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uomosuono  @  21/08/2006 19:31:31
   1 / 10
VOTO : 1 PER IL FILM PIU' BRUTTO MAI REALIZZATO NELLA STORIA DEL CINEMA.
"IL CAIMANO" E' LA CROCE DEFINITIVA CHE CONDANNA IL CINEMA ITALIANO. CHE SCHIFO!!!! TRAMA ASSOLUTAMENTE INESISTENTE CON L'AGGIUNTA DI INQUADRATURE PESSIME E COLONNE SONORE A DIR POCO FUNEBRI. MA CHI CREDE DI ESSERE MORETTI???? UNO CHE SI ALZA LA MATTINA PENSANDO DI APRIRE GLI OCCHI AGLI ITALIANI CREANDO UN FILM ORRENDO????? E' INCREDIBILE COME SI PERMETTA A PELLICOLE DEL GENERE DI ESSERE RIPRODOTTE IN UN CINEMA!!!! EVITATE! EVITATE! EVITATE! EVITATE!

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Ultima risposta 28/07/2008 03.26.28
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tartarugo  @  07/08/2006 12:29:46
   1 / 10
vergognoso spot elettorale di Moretti, pieno di falsità su Berlusconi e il governo precedente, solo una storiella inventata e metropolitana, da cestinare !!!!!!

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Ultima risposta 06/02/2007 00.37.40
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ragno  @  27/06/2006 23:06:00
   10 / 10
10 perche un italia cosi sciatta e povera di valori non si era mai vista. e moretti a modo suo a fatto capire il perche!!! grande moretti,abbiam bisogno di realta non di grattaculi.

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Shadow  @  11/06/2006 14:28:07
   1 / 10
che noiaaaa! mai visto un film più banale! non fa che riprendere tutto ciò che la sinistra ha detto in questi anni di governo berlusconi.
non sopporto moretti e il suo modo di usare il cinema come propaganda

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viduz11  @  07/06/2006 15:00:47
   10 / 10
da vedere assolutamente!

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Ultima risposta 15/01/2007 17.10.11
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caligola  @  28/05/2006 02:19:59
   2 / 10
Non sopporto Moretti, non è un regista è solamente un individuo che usa la macchina da presa per fare propaganda, ed il cinema non deve essere propaganda, lo era nel ventennio, non deve esserlo oggi. Non critico la fede di destra o di sinistra, so apprezzare l'intelligenza delle persone indipendentemente da quel che votano, ma io quest'uomo non vedo barlumi di genialità. E' noioso, tedioso, fazioso, monoespressivo e monotematico. E basta con Berlusconi, più se ne parla più rimarrà dov'è.....

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Ultima risposta 08/06/2007 00.20.37
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bussola7  @  25/05/2006 22:38:55
   1 / 10
Nanni Moretti o scade sulla politica (trattata in maniera stupida) o sulla eccessiva drammaticità. Ma come ha fatto a diventare un regista? Brutto il film, davvero! Non sono riuscito a finirlo

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Ultima risposta 02/05/2007 11.14.06
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lancyx  @  25/05/2006 16:46:29
   3 / 10
film su cui nn si capisce cosa giri intorno alla trama....
se è BERLUSCONI direi che se moretti voleva farne la parodia ne uscita una scadente e poco credibile berclusconi viene descritto come damien in omen il presagio o marlon brando nel padrino....tra il dire che si ispri a fatti reali e dire che ci sia una parvenza di verita è un altra cosa...BERLUSCONI NON é MAI STATO CONDANNATO.....il fuoco tirato da quelli di sinistra che poi si vede nell inquadratura in macchina con berlusconi è ridicolo....direi che questo film piace a chi piace la satira su berlusconi il che non ha niente a che vedere con la politica
se la trama girasse intorno alla relazione tra i due è pessima rientra nei canoni classici della s****ta commedia all italiana padre s****to che viene mollato e le difficolta che si creano dopo la separazione nel mantenere un rapporto coi filgli....non confondiamo il cinema con la politica....meglio un documentario di denuncia attendibile come quello di michael moore piuttosto che una storia basata sui luoghi comuni dei politici e cioè ladri corrotti e truffatori....un film basato sulla figura che ne uscita dai media negli ultimi 5 anni e non su quello che realmente ha fatto....

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Ultima risposta 06/02/2007 00.43.25
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polizois  @  23/05/2006 12:29:56
   3 / 10
Caro Moretti, per rappresentare la realtà bisogna prima accettarla.

È buffo vedere quanto possano essere diverse le opinioni sul film di Moretti... Personalmente lo ritengo il peggior film del regista. E per una serie di motivi:
1. il film non aggiunge nulla sul "fenomeno Berlusconi", con il risultato di ripetere cose scritte e dette da altri prima di Moretti;
2. la "sfera privata" del film è a dir poco banale, con il protagonista (Moretti stesso?) che non accetta la fine della storia con la moglie con un atteggiamento da bambino dell'asilo.
3. nel film non esiste un personaggio positivo (Silvio Orlando non ha nessun impennata di orgoglio nel finale come ha scritto qualcuno: far condannare Berlusconi è un atto infantile che rivela solo l’indulgenza verso se stessi) o una qualche minima ipotesi di cambiamento: mi dispiace per Moretti ma la realtà non è solo negativa.
4. L'unico momento geniale e in qualche modo rivelatore del "fenomeno Berlusconi" e conseguemente della direzione che sta prendendo la nostra società è la dichiarazione che Berlusconi (quello vero) fa a proposito dei gioielli che era solito regalare alle mogli dei suoi collaboratori: le parole e il modo col quale vengono dette sono un perfetto esempio di cosa sia Berlusconi realmente: un uomo debole, insicuro, che si è autoconvinto di poter fare qualcosa per gli altri. In quest'ottica è così diverso dal resto degli italiani?
Il film, paradossalmente solo in questo senso, finisce per rappresentare bene “l’Italietta” sempre più popolata di opinionisti televisivi che di intellettuali onesti.
Sembra davvero irresistibile il bisogno di sentirsi parte di un gruppo, di un partito o di una classe culturale. Personalmente non credo che si debba valutare un film sulla base della sua affinità o meno con le proprie idee politiche. Tant è che non amo molto registi - come Moretti - così politicamente dichiarati. Quando si fa questo si perde in libertà e creatività: perchè si finisce per abbracciare un'idea comune come quella che vuole Berlusconi simbolo del male assoluto. E' un'idea che non mi convince: Berlusconi come qualunque essere umano presenta diverse sfaccettature, capace cioè di cose buone e di altre spregevoli. Dipingerlo nella scena finale con l'aria luciferina dimostra che Moretti non ha per nulla compreso la reale natura del personaggio: quella di un uomo che - incapace di stare bene con se stesso - ha un bisogno costante di sentirsi riconosciuto dagli altri. E più questo bisogno è forte, e più risulteranno evidenti le situazioni di alienazione di cui è vittima. Ma vi rendete conto che stiamo parlando di un tipo che gira con i rialzi alle scarpe, col lifting, e col complesso della calvizie?! ...Bè, per Moretti questo è il diavolo, quello "che ci ha cambiato la testa". Caro Moretti, siamo tutti colpevoli del degrado culturale attuale. Bisogna saperlo ammettere, e "non condannare qualcun'altro".

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Ultima risposta 28/07/2006 21.31.06
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interpol  @  21/05/2006 19:19:46
   6 / 10
Secondo me il protagonista è Romano Prodi,basta seguire con attenzione la terza sequenza della fase 1 prima dell'uscita di scena del protagonista,è evidente che si cela Romano Prodi,e non Berlusconi.Anche se il dubbio che sia Zapatero è reale.

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Ultima risposta 06/02/2007 00.44.53
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rodrigo pepas  @  16/05/2006 11:38:21
   10 / 10
un gran bel film basato su fatti realmente accaduti.
raccomando per gli stessi motivi anche:
- VIVA ZAPATERO
- C'ERA UNA VOLTA SILVIO

p.s. tanto per rendersi conto in che società... vivevamo!

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Ultima risposta 06/02/2007 00.46.35
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Ang3lz  @  11/05/2006 23:14:52
   1 / 10
pessimo...come TUTTI i film di nanni moretti

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Ultima risposta 05/01/2008 10.31.41
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super zik  @  09/05/2006 19:55:18
   1 / 10
Pessima recitazione.

Film puramente commerciale, per tirare in mezzo l'elettorato di sinistra...

13 risposte al commento
Ultima risposta 05/01/2008 10.32.21
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maen  @  02/05/2006 23:20:50
   1½ / 10
ridicolo...
mezzo punto perche moretti mi fa pena poveretto e magari con questo mezzo punto lo aiuto a ritrovare se stesso e la passione per il cinema...e nn per la propaganda politica!
che film inutile!

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Ultima risposta 08/06/2007 00.25.30
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Invia una mail all'autore del commento francescofelli  @  02/05/2006 10:30:34
   7 / 10
rimango un po' basino dinnazi i commenti letti: non è un film politico? non attacca Berlusconi??? Beh, permettetemi di dissentire.
Ma cosa volevate, un documentario sui reati commessi dal buon Silvio? Scaricatelo da internet, ce ne sono molti, anche se le tv si guardano bene dal trasmetterli.
Oppure volevate che Moretti urlasse per tutta la pellicola slogan politici, concludendo con qualcosa tipo..."se vedete me, ridurrò il costo dei pop corn..."?
Queste cose lasciamole al cavaliere. E così lasciamo a Nanni il saper incastonare qua e là, quasi inosservate, le tante nefandezze. Sottovoce, senza urlarle. Perchè, come dice il film ma tanto più le recenti elezioni, chi vuole sapere sa già tutto e chi non vuole sapere...beh, sono gli stessi che poi vedete alla fine della storia, lì fuori al palazzo di giustizia.

Insomma, a mio giudizio, il regista ha qui voluto solo mostrare anzichè dimostrare (per dirla alla Fellini). Ma ciò è quanto mai sufficiente per tinteggiare un periodo storico, illuminato, si fa per dire, dalla figura del Berlusconi, il Sardanapalo del nostro secolo.

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Ultima risposta 11/05/2006 15.22.50
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goophex  @  24/04/2006 17:05:27
   1 / 10
Sono lontani i tempi del brillante stralunato disinteressato regista di Bianca.
Moretti ormai schiavo della sua posizione politica sforna un film col solo intneto di appoggiare i suoi amichetti di partito.. guarda caso un mese prima delle elezioni.. Detto questo seppure gli argomenti toccati possono risultare interessanti, troppo faziosa è l'analisi di questi, scadendo cosi' in una falsa retorica e una morale priva di ogni fondamento.

Ridicolo

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Ultima risposta 05/01/2008 10.35.03
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astropelle  @  22/04/2006 13:04:02
   8 / 10
Come era da immaginarsi, sul "Caimano" non c'è un giudizio unanime. Non solo su "quanto il film è bello" ma sopratutto su "Cosa c...o il film vuol narrare?" Da Moretti, e soprattutto a causa della critica cinematografica, uno si sarebbe aspettato la solita tiritera anti-berlusconiana, fatta di luoghi comuni . della sinistra (Berlusconi ladro, Berlusconi boia, Berlusconi amico degli speculatori finanziari...). La cosa che ha spiazzato più o meno tutti è che nel film NON SI PARLA DI BERLUSCONI. O meglio, non si parla del Berlusconi reale ma si usa la figura di Berlusconi come riferimento oggettivo per un discorso sicuramente più ampio e coinvolgente.

. Questo è un film che può avere più chiavi di lettura, da quella meramente politica (in questo caso esso è perdente: non graffia e non morde), da quella autocelebrativa di Moretti (ed allora è stancante: da questo punto di vista, il narcisismo di Moretti-Berlusconi nelle scene finali del film apparirebbe più comico che pungente). Ma secondo me la chiave di lettura è un'altra: la TRASFIGURAZIONE DI BERLUSCONI.

. Cosa voglio dire? Andiamo per gradi ed analizziamo il film.

. La prima cosa da dire è che il film non è didascalico ma EVOCATIVO: non cerca di trasmettere un messaggio esplicito (ad es. Berlusconi è un ladro: dunque fra una settimana vota DS) ma GIOCA SULLE EMOZIONI.

. La tecnica usata è quella del CONTRASTO fra i due protagonisti: il produttore fallito Bruno e Berlusconi. Le due figure sono state create ad arte, una l'antitesi dell'altra. Ed è proprio su questa loro contrapposizione che si regge tutto il film.

. Ed il contrasto è creato ad arte: l'emotività del regista, avvinto e vinto dai suoi problemi e di lavoro e familiari, contro l'algida freddezza de Berlusca; il fallimento di Bruno contro la sicurezza vincente di Berlusconi; l'umanità di Bruno che trova la sua ragione di vita negli affetti, nell'amore per la moglie e per i figli, nell'amicizia contro un Berlusconi sempre solitario e soprattutto AUTOSUFFICIENTE (non ha moglie né figli, è solo lui in mezzo al campo).

. Anche i tempi della pellicola scandiscono il contrasto: grande spazio è stato dato alla storia di Bruno mentre il Berlusca è relegato a comprimario, è messo in sordina ma di lui si parla sempre, come uno spettro onnipresente che non si vede, non si tocca, c'è ma non è veramente reale.

. Ed ecco la TRASFIGURAZIONE. Moretti vuol fare di Berlusconi: non un imprenditore o un politico o un ladro o tutte queste tre cose insieme... ma trattarlo come se fosse una creatura ESTERNA, diversa da ogni altra, che non è IN MEZZO A NOI ma che ALEGGIA SU DI NOI. Uno spettro malvagio, insomma.

. E questa metamorfosi è condita anche da un tocco di surrealismo: basti pensare alla prima (mi sembra) scena dove appare Berlusconi, con i soldi che gli piovono dal soffitto, quasi fosse un demone che riceve denaro da un qualche angelo decaduto... Ed infatti nulla si sa dell'origine del Berlusca: nel film appare già vestito di tutto punto, con i suoi piani già pensati e l'azione già intrapresa. Non ha passato, prima non c'era ma adesso è già troppo tardi: è arrivato fra noi.
Molto inquietante, devo dire.

. Nulla è detto di Berlusconi-uomo e dei suoi rapporti personali, nemmeno di quelli politici noti a tutti e che uno si aspetterebbe venissero citati. Infatti, l'assoluta mancanza di relazionalità di Berlusconi-Demone, intimamente sprezzante degli uomini, è il tratto psicologico portante del Berlusconi morettiano.

. Per rimarcare questi aspetti, il personaggio di Bruno: senza lavoro, perdente di natura non perché stupido (allora se lo meriterebbe) ma perché non competitivo, in preda a violente crisi di dolore (ad es. quando distrugge il golf della moglie), con la moglie anch'essa travagliata dal sapere che il rapporto con il marito è compromesso, i figli che soffrono per la separazione dei genitori, l'infantile infatuazione di Bruno per la sceneggiatrice lesbica, ed infine la gioia della speranza di una riconciliazione finale... tutti rapporti umani che SONO LA VITA DI BRUNO e che RAPPRESENTANO LA VITA DI OGNI PERSONA.

. E Berlusconi che spezza questa trama con la sua assoluta algida autosufficienza.

. Bello il contrasto: in queso modo la figura di Berlusconi viene sicuramente più marcata che nel riproporla per mezzo film in tutti i suoi cliché sinistorsi.

. Si potrebbe andare avanti ancora per un bel po'... bella ad esempio la scena notturna della nave che va a formare il set cinematografico sulla spiaggia: evocativa tutta la scena ma anche surreale.

. Surreale è anche l'uso di Moretti-attore per rappresentare Berlusconi nell'ultima scena: così improponibile da rendere il personaggio ormai trsfigurato: non è più il Berlusconi-Berlusconi ma un Berlusconi-Demone, senza una faccia propria ma con solo la sua presenza.

. La fine è da tregenda: il Demone-Berlusconi è sconfitto dai magistrati ma ormai ha plagiato l'Italia -la qual cosa mi ricorda la figura di Damien nella serie "Il Presagio", creando un culto della sua persona,quasi una religione. La folla inferocita dei suoi cultisti distrugge il tribunale per difendere il loro idolo.

. Berlusconi ormai ci ha cambiato tutti con le sue televisioni...

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Ultima risposta 15/12/2006 12.10.45
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devojka  @  21/04/2006 22:34:41
   6 / 10
Sarà l'attesa creata attorno a questo film, sarà Moretti... ma mi ha lasciato con la bocca asciutta, come si suol dire....

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Ultima risposta 06/02/2007 00.58.02
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carlus  @  21/04/2006 19:22:23
   7½ / 10
Direi che, al di là di ogni considerazione politica, il film è riuscito più che bene. A mio avviso, però, non è un film girato tanto per sparare a zero su Berlusconi in sè, quanto per fare una riflessione sul nostro paese: Berlusconi ha cambiato l'Italia, tramite le sue reti televisive. E' difficile spiegarlo in poche parole, è come se avesse introdotto un modo di pensare nuovo. O forse ne ha semplicemente tirato fuori uno che c'era già, ma che non si vedeva?
Forse questo film non entrerà nella storia del cinema, ma è lo stesso un film importante: non è un cattivo segno che ci sia ancora qualcuno che abbia il coraggio di fare un film così audace.

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Ultima risposta 02/05/2006 20.35.33
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farfy  @  21/04/2006 14:50:34
   10 / 10
capolavoro

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Ultima risposta 08/06/2007 00.26.40
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giumig  @  18/04/2006 15:41:34
   7½ / 10
Il Caimano non è quello che tutti ci saremmo aspettati. Di Berlusconi si parla poco, piu che altro Moretti si è concentrato sulla crisi sia del Cinema italiano (colpa degli enormi tagli del governo di centro-destra...) che dell'identità individuale all'interno di una società allo sbando. Le poche cose che si dicono sul premier, ed il bellissimo finale, sono pero' molto piu taglienti di 1000 pagine di critica anti berlusconiana.

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Ultima risposta 06/02/2007 01.01.54
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Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  16/04/2006 20:31:56
   6 / 10
Famiglia Cristiana scriverebbe: “Accettabile, con riserve”.
Ma questo è il mio giudizio sul film.

Il caimano di Moretti è un contenitore di istanze girotondine consustanziate in una rappresentazione socio-politica dell’Italia odierna non priva di velleità e presunzioni. In poche parole, è “solo” il film del leader dei girotondi per il (suo) popolo della sinistra.
Non amo molto Moretti, che ha contribuito notevolmente in questi 30 anni a rovinare il cinema italiano, anche attraverso i suoi epigoni, facendo del film un mezzo di espressione autoreferenziale e sempre meno narrativo, trascendentale. (Fenomeno, questo, riscontrabile in tanta letteratura giovanile – e giovanilistica – italiana). È prassi ormai raccontare se stessi e le proprie opinioni (sarà che la tv e i talk show televisivi ci hanno trasformato un po’ tutti in opinionisti…) sulla politica, sulla società, peggio ancora sul quotidiano, senza mai veramente imbastire una storia compiuta, una trama che trascenda, appunto, la dissertazione diretta degli argomenti in questione, per rappresentarli attraverso personaggi e vicende altre, simboliche, verosimili. In questo modo di fare non si può, poi, non riscontrare un certo autocompiacimento “autoriale”, che vuol essere/dare sempre il giudizio definitivo, l’ultima parola sui fatti.

Dino Risi, a proposito de La stanza del figlio, diceva, con la sua solita tagliente ironia: “Quando guardo un film di Moretti mi vien da dire: Moretti spostati, fammi vedere il film…”. Parole significative, le sue.
Ecco, nemmeno questa volta Moretti si “sposta” e si fa da parte; anzi, si concede il lusso di un finale apocalittico nel quale l’attenzione si concentra tutta su di lui, appannando perfino l’immagine del personaggio reale che sta interpretando e che vorrebbe rendere mefistofelica e inquietante. Moretti, così facendo, mette in secondo piano lo stesso Berlusconi (del quale vorrebbe esaltarne la malefica voracità), sovrapponendosi a quest’ultimo col suo personaggio sentenzioso, quello dell’intellettuale girotondino che, a fronte delle sue battaglie pro magistratura, contro la tracotanza criminale berlusconiana, corona il sogno di girare un suo film sul Cavaliere, vera e propria ossessione esistenziale di Moretti.
La giovane e volitiva Teresa, regista esordiente che tenta di realizzare un film su Berlusconi, è l’alter ego del regista, il quale non poteva sottrarsi dal rivelarsi prepotentemente nel finale, tutto suo: Moretti che interpreta Berlusconi è, in realtà, Moretti che interpreta se stesso contro Berlusconi. (In questa operazione non so dire se c’è il segno della genialità o semplice e banale presunzione). Ma non è il Moretti attore quello di cui parlo, bensì il Moretti personaggio “politico”. Di fatto, sotto questa luce, appare significativa la scelta di Jasmine Trinca, così giovane, dolce e innocente, come alter ego morettiano (scelta discutibile su uno stretto piano estetico-narrativo, essendo quello di Teresa un personaggio mai del tutto credibile, data la sua giovane età, se messa in relazione alla sua determinatezza e conoscenza della storia italiana degli ultimi 30 anni): quasi a volersi dare, Moretti, un’aura di purezza morale e ideologica.
In ogni caso, Moretti si lascia andare, se così si può dire, a suggestioni estetiche e interpretative alla Welles, ma senza averne, ovviamente, la stessa capacità carismatica ed espressiva.
Di suggestioni/citazioni cinematografiche, ne Il caimano, ce ne sono tante, non di meno quell’apparizione “felliniana” della caravella per le strade notturne di Roma e il set bizzarro sulla spiaggia laziale (ma anche, se vogliamo, gli studi cinematografici con le scenografie, ecc.).

Moretti sceglie, come espediente narrativo, una via indiretta, quasi metacinematografica, che maggiormente si confà alle sue esigenze istrioniche (un istrionismo, quello morettiano, che si sostituisce/sovrappone a un altro istrionismo, quello del nostro più o meno ex presidente del consiglio): un film di Nanni Moretti su Berlusconi può apparire scontato (e nei dialoghi vien fuori il timore di cadere nel già detto); allora il regista gioca la carta con la quale, non solo si tira fuori da questo rischio, ma può persino dispiegare al meglio se stesso e il proprio esibizionismo.

Nel cast si trovano molti registi italiani e anche uno polacco, Jerzy Stuhr (al quale Moretti mette in bocca parole che solo un italiano potrebbe dire in quei termini), quasi a voler simboleggiare una coralità del cinema italiano (in crisi produttiva – e qualitativa – anche a causa dei provvedimenti del governo uscente a discapito della cultura) contro Berlusconi. Moretti mette insieme varie generazioni di autori, dal Montaldo del cinema politico e impegnato degli anni ’70, ai Virzì, Placido, De Maria che inseguono oggi autorialità e impegno non sempre efficaci e all’altezza dei loro illustri connazionali predecessori.
Ma Moretti è ben lontano dai film politici a cui, direttamente e non, vorrebbe ammiccare. La figura del produttore (Silvio Orlando) in crisi professionale e privata funziona più come espediente da commedia che come elemento cardine sul quale basare la costruzione della trama “politicizzata” del film. Ricorda, quella figura, i protagonisti – e la loro produzione “artistica” – del film “Il ritorno di Cagliostro”, di Ciprì e Maresco, gli ultimi autori di un cinema veramente politico, oggi, in Italia. Quella però è un’altra storia, con ben altri (e alti) esiti…
In fondo, il personaggio di Orlando serve solo per arrivare al gran finale morettiano, una sorta di guida che ci porterà alla scoperta del divo diabolico Moretti/Berlusconi. E, d’altronde, la vicenda familiare del produttore, unita a quella sentimentale della giovane regista, lesbica con figlio cresciuto con la compagna, sembrerebbero piuttosto dei controspot elettorali progressisti sulla famiglia, roba da far inorridire Casini e l’UDC.
Famiglia Cristiana, più opportunamente, scriverebbe: “Scabrosità”…

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claudihollywood  @  15/04/2006 00:55:14
   4½ / 10
Premetto: non ho ancora 18 anni per cui non ho poputo votare,ma se avessi potuto di sicuro avrei votato per mandare a casa quel Vanna Marchi di Berlusconi. Detto questo,il film è di un'arroganza indicibile: un delirio d'onnipotenza di Moretti, vorrebbe essere chissà cosa e invece si perde in situazioni chenon c'entrano nulla con ciò che uno crede sia il soggetto (perchè il soggetto, in questo film, è la presunzione di Moretti).Bravi gli attori. Per il resto, ho vergogna del fatto che Cannes abbia preso questo film a scatola chiusa: avranno una pessima sorpresa i selezionatori.

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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  14/04/2006 16:42:05
   5½ / 10
Fughiamo il campo da ogni equivoco. Alle recenti politiche ho votato per la rosa nel pugno. l mio era, da un lato, chiaramente un voto di protesta, dall'altro, un regalo postumo ad un grande uomo che non ha mai avuto voce in questa politica da operetta e da avanspettacolo, in cui un Borghezio qualsiasi può dire ciò che vuole, mentre una persona seria, se non fa spettacolo, viene ignorata. Quando poi, purtroppo, muore a causa dello stesso male incurabile che era alla radice della sua emarginazione politica, ecco che tutti i politici fanno a gara per decantarne la grandezza. La fiera dell'ipocrisia.

Detto questo, tecnicamente, il Caimano è un film vuoto. Si nutre dell'attesa creata da una spasmodica campagna promozionale proponendosi come film-scandalo-rivelazione ed invece tutto si sgonfia in una insulsa farsa metacinematografica. Il caimano non è la storia di Berlusconi e delle sue magagne; è la storia di un regista che vuole fare un film su berlusconi. senza coraggio e senza mordente. Cosa c'entri poi la storia con la moglie (una sempre più lagnosa Margherita Buy), poi, non si capisce. A me poi Moretti piace: ho amato sia Bianca ed Ecce Bombo che La stanza del figlio, non sono prevenuto. Il caimano, però, è un film vuoto. Dovremmo un po' tutti abituarci a giudicare i film per il loro valore, non per le idee che esprimono. il berlusca sta sui ******** anche a me, ma non per questo devo per forza dare 10 ad un film che lo accusa, specie poi se non lo scalfisce nemmeno, come appunto il caimano, che al massimo gli dà del "bricconcello".

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rosicchiolo  @  12/04/2006 10:53:05
   2 / 10
al di là dei commenti politici (che mi sembrano assolutamente fuori luogo), confermo la mia antipatia per il modo di fare da profeta indottrinatore tipico di moretti..il film è obiettivamente noioso e comunque troppo di parte,sembra fatto apposta per fare scalpore (e di conseguenza riempire le tasche di moretti,che è parecchio più furbo di quanto voglia far credere)

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Ultima risposta 27/04/2006 21.39.24
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badovino  @  10/04/2006 18:01:17
   8 / 10
IL CAIMANO....dunque.......IL CAIMANO.......da dove cominciare? Vediamo la parte tecnica prima di tutto. Gli attori sono molto bravi...hanno interpretato alla meglio i rispettivi ruoli. Margherita Buy e Jasmine Trinca in primis. Buffo e credibile l'attore che all'inizio rappresenta un Berlusconi anni '70. Placido semplicemente esilarante e Moretti...bhe...Moretti ha un modo di recitare tutto suo...originale...vero...forse alla lunga stancante ma solo per chi non conosce a fondo la sua opera. Silvio Orlando è bravo ma è fastidioso con quella sua vocetta stridula che ti penetra nel cervello(sarà che mi sta anche un pò antipatico...). Strane ma al tempo stesso divertenti le scene del critico culinario. Musiche azzeccate e fotografia nitida e coincisa. La storia viene costruita su basi politiche ma la politica non è il solo argomento di cui tratta. Il produttore cinematografico oltre ad aver problemi sulla realizzazione del film su Berslusconi...ha anche problemi gravi con la moglie...coi figli...con i colleghi di lavoro che non credono più in lui...e soprattuto ha problemi con se stesso. Dopo tanti anni di inattività non ha più fiducia in sè...non riesce più a realizzare i suoi sogni. Le cose cambiano grazie alla bella Jasmine Trinca ( una ragazza lesbica che gli propone un copione). Il copione che gli propina si intitola IL CAIMANO. Il caimano..per chi non lo sapesse...è un rettile...ovvero un coccodrillo dell'America Centrale e Meridionale. E quale appellativo più giusto poteva essere scelto per rappresentare l'uomo che negli ultimi 20 30 anni della storia italiana ha fagocitato con le sue enormi fauci miliardi e miliardi di soldi ( sporchi )....l'uomo che più di tutti, negli ultimi 20-30 anni, ha ridicolizzato il nostro paese...il nostro popolo...sino a trasformarlo in una sorta di barzelletta vivente...l'uomo su cui si è detto di tutto di più...dai loschi legami con la mafia...a tangentopoli....alle evasioni col fisco....al conflitto di interesse.....l'uomo che oltre ad essere presidente del consiglio (deriso da mezza europa con i suoi discorsi sul sole e la bella vita in Italia) possiede giornali, televisioni, radio, case editrici, squadre di calcio, aziende....l'uomo i cui soldi non si riesce a capire da dove vengano.....l'uomo che ha ridotto la nostra ITALIA in un' italietta misera...grottesca...goffa. Ha saputo conquistare tutti tramite le sue televisioni riuscendo a far mettere in secondo piano le reali vicende sinistre e inquietanti che lo conivolgono. Che vergogna! Mi chiedo quando la gente lo vota...se voti il programma di Jerry Scotti e di Mike Bongiorno o se invece appoggia veramente le idee bislacche del CAIMANO. Il CAIMANO che si illude di aver annientato i suoi avversari...e cosa ancor più grave...pensa di aver schiacciato anche i suoi alleati. Il caimano che si allea con la Lega e va contro il senso stesso della costituzione italiana. Questo è IL CAIMANO. Un uomo che, come un coccodrillo, sembra sorridere con la sua bianca ed enorme dentatura scintillante, ma invece è solo pronto a divorarti.

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andreapau  @  10/04/2006 10:42:57
   7 / 10
per realizzare il documentario sul Caimano,nanni moretti sceglie lo schema narrativo del film dentro il film.scelta non originale,ma molto efficace.il Caimano,non è un film propriamente schierato,nonostante le simpatie del regista siano ben note a tutti.è un moretti disilluso,che non infervora la platea e non chiama alle armi.si limita a suggerire producendosi in un'analisi spietata di quel che è diventata l'italia.le viende raccontate,sono una lo sfondo dell'altra,ma mentre il berlusconismo avanza fiduciosamente accettato e si staglia fulgido,la controparte rivela tutta la sua inconsistenza e i suoi vizi atavici,che l'hanno portata al fallimento.il Caimano mangia soltanto i deboli di coraggio,tutti,senza distinzione.alcuni inermi sono contenti di nutrire il caimano,si sentono fondamento dell'energia di cui egli ha bisogno...agli altri,i poco coraggiosi e poco incoraggiati da chi potrebbe e DOVREBBE,non rimane che il piagnisteo.moretti stigmatizza questo atteggiamento lassista suicida,raccontando la parabola discendente di un regista fallito,che rimane al palo,oramai inadeguato artisticamente e genitorialmente ai valori che il caimano propaganda,di gran lunga superiori,attrattivamente parlando.e cosa fanno,coloro che a questi valori si dovrebbero opporre?NIENTE di niente,confusi dalle certeze ereditate e ormai screditate dal vincente Caimano,incapaci di proporre un'altrenativa credibile,frastornati dalla creatività del Caimano,dai suoi illusionismi,dai suoi sorrisi e dalle sue promesse.una controparte che si è nutrita di ideologia senza un'applicazione nella realtà,se non nel chiacchiericio e nelle conventicole,che ai primi colpi di chiappe e di tette,mostra delle crepe inesorabili.una controparte che sceglie comunque il "tengo famiglia"(oramai esteso al tengo non solo famiglia ma anche l'amante,la macchina bella,la casa al mare e tre zoccole ogni tanto non mi devono mancare),che oramai non denuncia piu',che negli anni 70' faceva le battaglie sindacali con Gianmaria,e ora preferisce il porto sicuro di Palos,al raccontare il Caimano,cioè il personaggio piu' incredibile dell'italia degli ultimi 30 anni!!!!chi vorrebbe provare a raccontarla,questa incredibile storia,è SOLO al mondo e SOLO in mezzo ai suoi stessi mediocri amici...radiografia dell'UNIONE.e i caimani,cioè quelli che comunque non pensavano e che tutto andava bene,e tanto è tutta rob da comunisti,prosperano indisturbati.la scena finale,apocalittica e profetica,con la silouette del caimano in primo piano,che si staglia sui fuochi nello sfondo...comunque vada a finire,il caimano ha vinto,lascia la cenere dietro di sè.se qualcuno non provvede a spegnere l'incendio

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Ultima risposta 21/04/2011 00.29.45
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valeria.gio  @  08/04/2006 08:01:15
   8 / 10
Lo considero un bellissimo film, molto vero e soprattutto molto amaro. Per tutto il film ho avvertito questa forte sensazione di amarezza, per la vita privata, per la vita familiare e sociale.
Sentendo i commenti pensavo fosse un Moretti minore, mentre lo considero uno dei suoi migliori (anche non ne ho visti molti in realtà...)
Silvio Orlando ha fatto una straordinaria interpretazione, bravissime anche Jasmine Trinca e Margherita Buy.

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Ultima risposta 13/04/2006 10.47.50
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Giskard  @  07/04/2006 23:19:44
   4½ / 10
Film noiso e scontato di cui non si sentiva il bisogno. Che Berlusconi sia un caimano è chiaro a tutti, e chi lo nega continuerà a farlo anche dopo aver visto il film (evidentemente a qualcuno fa comodo negarlo). Per tutta la durata della proiezione mi è sembrato di vedere un film già visto, infatti non ha propsto niente di nuovo. Penso che sia stata soltanto una grandissima operazione comerciale, in quanto il film è uscito proprio poco prima delle elezioni. Evidentemente anche Moretti non è indifferente al profumo dei soldi!
Delusione.

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Ultima risposta 14/04/2006 13.32.21
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lara93  @  07/04/2006 16:23:25
   8½ / 10
Uno dei migliori film di Moretti. angosciante

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Ultima risposta 13/04/2006 20.14.13
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éowyn_3  @  04/04/2006 19:52:16
   7½ / 10
da vedere perchè divertente, visionario, e ironica denuncia della nostra 'italietta' e di chi la abita

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Ultima risposta 08/04/2006 01.34.16
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Gruppo COLLABORATORI martina74  @  04/04/2006 13:01:07
   6½ / 10
Tantissima la carne al fuoco in quest ultimo lavoro di Moretti: i problemi di una famiglia, la crisi del cinema di genere e la difficoltà di fare film in Italia, l'aberrazione di un modello di vita inculcato nelle nostre menti da anni di invasione mediatica.
Come già rilevato da altri, è proprio la sovrabbondanza degli elementi in gioco a divenire il punto debole de Il Caimano: è tutto frammentato e reso in maniera a volte affrettata, a volte troppo insistita.
Su tutto orbita l'inquietantissima figura del Caimano (che nel finale si incarna in chi meno ti aspetti... in una lunga sequenza che fa gelare il sangue), un personaggio cresciuto grazie all'odio dei suoi avversari, e che di odio e avidità si nutre. Il Caimano ci ha cambiato la mente, è stato capace di fare accettare a molti di noi comportamenti che in una società civile sono considerati esecrabili e assurdi.
E nell'Italietta dominata dal Caimano, gli uomini del film non fanno una grande figura: sono deboli, perdenti, incapaci di costruire qualcosa... cosa che invece riesce alle donne del racconto (come ha ben sottolineato mare nella sua recensione).
Si esce dal cinema con un grande senso di tristezza al pensiero di come siamo cambiati (in peggio).

Tornando al film in sè, mi ha delusa per il fatto di essere troppo frammentario, con lunghi momenti di stasi e altri in cui per troppo affollamento di temi si tralasciano i dettagli o si aggiunge troppo.
Straordinario Silvio Orlando e perfetto il cameo finale di Moretti, con i suoi lampi d'odio.

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Ultima risposta 20/04/2006 23.29.53
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stelligia  @  03/04/2006 19:59:53
   8 / 10
pungente rappresentazione dell'italia di oggi attraverso tutta una serie di stereotipi che popolani il nostro paese. Graffiante nelle scene esplicitamente dirette al cavaliere...ahahah. Da vedere solo se siete rossi o con una mentalità aperta...

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film d'autore molto bello e coraggioso. Gli attori sono straordinari specialmente orlando e jasmine trinca.

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Ultima risposta 09/04/2006 17.14.14
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franx  @  03/04/2006 14:45:27
   6 / 10
Li ho visti tutti salvo IO SONO AUTARCHICO.
Questo film assomiglia molto al coitus interruptus. Cioè per tutto il film mi sono detto: ECCO CHE COMINCIA, CI SIAMO, SI ARRIVA....FINALMENTE E' ARRIVATO OH EVVAI!!...Fine del film.

La storia del produttore s****to sembra appicicata e fuori contesto, fortunatamente interpretata da uno splendido Orlando.

La Buy è al burro, la scena SPLATTER iniziale al ristorante, poi, mentre me la guardavo pensavo: ECCO FATTO ANCHE IL MITICO NANNI SI E' RINCOLLIONITO. Dal momento che non è un film VM18 sarebbe stato meglio evitare tutto quel sangue e quegli schizzi che, complice un attore (lo sbudellato) che è 'nato per strillare' fanno sembrare tutto più vero.

Gli ultimi venti minuti che ricordano il personaggio Botero dello stratosferico 'Il PORTABORSE' sono più o meno l'unico pezzo per cui vale la pena vedere il film.

C'è sempre il MUSICAL che riaffiora (vedi la scena degli imbianchini) e il personaggio Orlando è se pur bravissimo, ormai più o meno stereotipato (ricorda a tratti proprio il portaborse).

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Ultima risposta 03/04/2006 21.35.30
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patt  @  02/04/2006 02:42:40
   8 / 10
..mi è piaciuto, e pure tanto, magnifica interpretazione di silvio orlando che nel ruolo di produttore semifallito sembra abbracciare il progetto di un film che non gli appartiene quasi per caso (e non a caso la sceneggiatura è scritta da una giovane donna che nella vita personale ha fatto scelte più "liberali"), la sua battaglia per riuscire nell'intento sembra, all'inizio , cercare un riscatto che compensi più il suo suo "fallimento" personale che seguire una reale convinzione, ma in questo "popolo a metà" che "si abitua alla *****" e "toccato il fondo continua a raschiare" si fà strada una presa di coscienza che vorrebbe combattere questa decadenza lasciando da parte "l'orgoglio e il folclore" per aprire gli occhi su uno scenario dove il caimano altro non è che l'espressione del "mostro" che è dentro di noi.
un film amaro, amarissimo, ma ha saputo magistralmente rappresentare gli stretti collegamenti tra la crisi di valori che regolano la "politica" famigliare con quelli che regolano la politica di uno stato.

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Ultima risposta 03/04/2006 16.50.25
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SIMMONS24  @  02/04/2006 00:44:15
   9½ / 10
A me è molto piaciuto, mi spiace per Lot, Pasionaria, Paul, Maremare che lo hanno criticato. Secondo me è quasi un capolavoro, non solo alla fine e nei momenti politici, ma in tutta la durata del film. L'Italia è allo sfascio, nessuno come Moretti avrebbe saputo descriverla meglio. Grazie Nanni!!!! Bellissima in ogni caso la recensione di Maremare.

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Ultima risposta 07/04/2006 23.27.48
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  01/04/2006 13:00:10
   7 / 10
Gli do mezzo punto in + di Lot. A me è piaciuto. Piu che un film politico è un film su un uomo e anche sul cinema italiano. Il protagonista un bravissimo Silvio Orlando, produttore di film di genere, che ora ovviamente non riesce più a fare nulla. Tra difficoltà nel reperire fondi e cinici personaggi, il protagonista viene mollato da tutti, dalla moglie e dai suoi collaboratori.
Moretti, si muove con facilità tra grottesco, humor nero e dramma personale, mescola la vita privata di Orlando, con la vita pubblica del premier. E non delude, anzi spiazza totalmente.
Chi si aspettava un film alla Michael Moore rimarrà completamente deluso.

L'incipit è veramente bello, come pure il finale, con Moretti che fa Berlusconi. E molto riuscito è anche il personaggio di Placido.

Uno zero a coloro (Mediaset e Rai) che la settimana scorsa hanno censurato la notizia dell'uscita del film di Moretti, come pure i signori del centrodestra, che l'hanno bollato in maniera cretina e sopratutto a priori come film dallo spirito girotondino.

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Ultima risposta 01/04/2006 17.09.12
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  01/04/2006 02:10:08
   6½ / 10
Voleva essere definitivo e solenne forse Moretti con quest'ultima opera, ne esce invece un lavoro interessante per certi versi, sicuramente sofferto ma anche frammentario e dispersivo a tratti.
Tre film in uno in pratica, amalgamati con scarsa efficacia causa anche la disparità dei temi.
Una sottotraccia familiare abbastanza insignificante, difficilmente utilizzabile in parallelo al ben più significativo tema sociopolitico, affogata in uno psicodramma divorzista all'italiana con l'attrice che ne è la quintessenza; lunghe e poco significative alcune sequenze (su tutte quella del coro) e siparietti familiari, salverei di tutto questo solo la scena del maglione, molto intensa.
Accanto a questa un interessante spaccato dell'attuale situazione del cinema italiano, tra difficoltà di produzione, omaggi all'artigianato e al cinema di genere, varie umanità di coraggio, viltà, idee e pochezze.
Infine la parte più importante e attesa, in parte strozzata da cesure ed eccessive elucubrazioni, ma in grado comunque di colpire. Volutamente meno ironico e scanzonato di Aprile, meno ombelicale anche se non riesce a fare a meno di cantare in macchina, Moretti affronta il caimano di petto, giocando sull'insofferenza più che sulla macchietta (gioco che non funziona più), sull'evidenza dello sfacelo e sull'imbarazzo generato dalle sequenze reali cucite in maniera efficace (strepitoso il dettagliato passaggio sui gioielli). Perfetto il finale, in definitiva l'unico colpo di genio del film, figlio della frase cardine del film: 'ha comunque vinto'.
Tecnicamente e registicamente il film è abbastanza incolore ma è da sottolineare la buona prestazione corale degli attori e su tutti un clamoroso Silvio Orlando, sempre più bravo.
Non sposterà voti questo film o al massimo ne farà perdere qualcuno alla sinistra perché presta il fianco ad un facile vittimismo. Non è Michael Moore Moretti e forse non vuole neanche esserlo, ma non è neanche Petri, nè Rosi o Bertolucci, ha provato ad affondare il colpo ma ci è riuscito solo in parte; è comunque, insieme al poco scaramantico passato remoto di Deaglio e ad altri, un tassello, un pezzettino di Lego di una costruzione di cui difficilmente si intravede la forma e che forse va a nascere sulle ceneri di una ventennale italietta.

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Ultima risposta 14/04/2006 19.55.42
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Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  31/03/2006 13:11:39
   6½ / 10
Ne 'Il diario di sabna guzz' si legge a proposito di moretti: "Moretti è il baluardo della cultura tipica dell'ex Pci. quella di dire questo è bello questo no, questo è cinema questo no. Queste scarpe si e queste no. Senza l'ombra di una spiegazione. Solo slogan, tormentoni da bravo pubblicitario (...) ti impone la trasposizione letterale delle sue ossessioni senza nessun tipo di elaborazione."

In questo film Moretti fa qualcosa di diverso: relega ad un brevissimo frammento la propria ossessione (in questo caso canterina) e ci impone le ossessioni di silvio berlusconi in persona.
Anche qui senza alcuna elaborazione... la cosa è di per se interessante: berlusconi privato di un volto (ottimo il non cedere alle tentazioni caricaturali) viene incarnato dalle proprie stesse parole, dalla propria sbruffoneria, dalla propria arroganza cafona.

In un film costruito come da tanti mattoncini lego, Moretti sembra voler affrescare l'Italia a cui il caimano ha cambiato la testa, lo fa con un ritmo incostante e a volte decisamente greve (penso soprattutto alla seconda parte del film), lo fa per mezzo di attori spraordinari e di partecipazioni eccellenti.
Peccato che anche qui di mattoncini ne manchi uno: quello dell'urgenza che spinge la sua regista in erba e che stento a ritrovare nelle vesti di moretti stesso.

Avrà certamente fatto comodo alle tasche del sig. Moretti quest'uscita nelle sale pre-elettorale, ma mi chiedo quanto bene possa aver fatto ad una sinistra continuamente tacciata di demistificare e odiare incondizionatamente il nostro "povero" presidente.

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Ultima risposta 05/04/2006 16.19.56
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laxandrea  @  30/03/2006 23:36:23
   4 / 10
Portroppo un film assolutamente deludente e che scorre via senza lasciare molto su cui riflettere se non la pochezza del film stesso.
Come giustamente già sottolineato da altri, Moretti (regista che ho amato e molto) si è completamete "muccinizzato" e ci ha regalato l'ennesimo pseudodramma famigliare.
Narrativamente fragile (non per volontà del regista), a tratti quasi soporofero e con Jasmin Trinca scialbissima nella parte della giovane regista.
Solo la scena finale è spiazzante e lascia qualche rimpianto per il film che avrebbe potuto essere.

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Ultima risposta 03/04/2006 13.13.02
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Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento maremare  @  29/03/2006 23:14:35
   7½ / 10
"Il bello dello studiare Berlusconi è che le ipotesi analiticamente giuste risultano sempre confermate a opera sua: salta sulla preda, la inghiotte e digerisce, indi ripete l'operazione. I paleontologhi ricostruiscono l'intero dinosauro da una vertebra. Idem qui. Persi i protettori salta in politica e non perché gliene sia venuto l'estro: impadronendosi dello Stato vuol salvare una terrificante ricchezza in crescita continua; siccome ha la cultura dei caimani, non gli passa nella testa che esistano poteri separati; e non stia bene diluirsi i falsi in bilancio, ai quali risulta piuttosto dedito, o storpiare la disciplina delle rogatorie affinché prove d'accusa spariscano dai processi milanesi, o codificare stramberie utili alla fuga da Milano".
(Franco Cordero, La Repubblica 11-05-2005)

segue...

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Ultima risposta 12/04/2006 00.21.46
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*Amelie*  @  29/03/2006 16:12:57
   4 / 10
anche se si possono condividere o meno le posizioni politiche prese da questo film, le 2 ore trascorse al cinema sono state una vera agonia! Io sono una di quello persone che nn ama berlusca, ma che ha trovato il film totalmente privo di un filo conduttore: le mucciniane vicende del protagonista (ormai viste e riviste) oltre che essere smielate e noiose nn si intrecciano con gli argomenti di carattere politico che hanno tanto fatto parlare del film!!! Film incompleto e deludente nn per le posizioni prese , ma per la realizzazione!!

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Ultima risposta 09/04/2006 17.24.38
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mazzoleniit  @  29/03/2006 09:37:42
   7½ / 10
Pura propaganda, ma non c'è nulla di male in questo.
Meno apprezzabile è la scelta di inserire una storia per giustificare un film contro Berlusconi.
La vita del protagonista ( Orlando straordinario ) è di contorno ed ha un vago sapore Mucciniano, la storia non viene sviluppata a dovere e viene troncata all'improvviso.
Mi aspettavo il solito Moretti snob e al di sopra del populino, invece ho avuto una grande sorpresa.
Su Berlusconi si sentono cose già note, poteva andarci giu' piu' duro.
Geniale il finale che vede Moretti che impersona Berlusconi senza alcun tipo di imitazione, straordinario!!
In definitiva un bel film, un film alla Moore con molta piu' di classe e con molta meno libertà d'azione.

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Ultima risposta 30/03/2006 15.57.37
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janelobster  @  29/03/2006 00:55:53
   9 / 10
film 'manzoniano', storia di rimandi e peripezie, "questo film non s'ha da fare" e chi lo vuole/deve fare per rimettersi in pista, per recuperare credito e credibilità e chi perché ci crede davvero. E l' "urgenza" di raccontare questa storia troppo risaputa e ardua e ardita a dirsi è proprio della più giovane, perché forse i suoi occhi 'nuovi' non riescono a far finta di non vedere ciò che per altri è diventata un'anestetica abitudine.

film sul film, metafilm sulle fatiche della vita e del cinema, dove pubblico e privato si concatenano, l'Italietta e la piccola italia delle nostre magagne quotidiane e sulla difficoltà - specifica - di raccontare una storia che tutti conosciamo molto bene ma che, evidentemente, non riesce a trovare la sua strada e i giusti interpreti.

film scatola cinese e in ogni scatola un nuovo modo di essere, un nuovo volto dello stranominato Innominato, dove l'interprete più agghiacciante e quasi meno credibile (della serie "nun ce se crede") resta l'originale.

film-sacher, anzi, millefoglie, come sempre pluristratificato, mai banale e non così "fissato" sul personaggio cui si allude nel titolo.
storia complessa, retta benissimo da un cast di attori straordinari o straordinariamente "in parte" o magistralmente diretti.

si ride a bocca sbieca, si sorride amaramente, si prendono *****tti nello stomaco, ci si commuove, si inorridisce...

in-credibile, infine, e assolutamente spiazzante, sentire e vedere Moretti con la faccia di e da Moretti proferire con rigoroso morettismo parole caimanesche.
un ibrido da brivido

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Ultima risposta 29/03/2006 10.40.49
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marlamarlad  @  28/03/2006 22:44:49
   7 / 10
Bravi Orlando e la Buy. In realtà durante il film su Berlusconi si racconta nulla di nuovo, solo le cose che già conosciamo tutti. Occorre guardare il film al di là dell'attuale contesto politico. Potenti le scene finali, bravissimo Moretti che interpreta il caimano e restituisce dignità al personaggio. Un film cupo.

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Invia una mail all'autore del commento gianpoz  @  28/03/2006 17:27:18
   7½ / 10
Il film che tutti si aspettavano banalmente solo contro Berlusconi non è arrivato.
Moretti vale di più. Arriva invece un film spietato che racconta un'Italia che si rincitrullisce sempre più e trova nel berlusconismo il suo pane quotidiano. Un paio di culetti in tv, lo show di un elicottero che scende dal cielo, un politico sorridente e che racconta barzellette, la tv per le massaie anche la mattina..ecco quello che l'italietta si meritava e ha avuto.
Un italia che rallenta sempre più e non è capace di capire le novità: non spiegategliele, non le capirebbe (coppie di fatto, libertà di ricerca ecc...).
La pseudocultura mortificante stile USA che tutto appiattisce trova terreno molto fertile dalle nostre parti, e questo anche prima dell'esplosione del fenomeno Berlusconi. Lui è solo l'effetto, non la causa.
Sullo sfondo una sinistra che non è più capace di proporre un modello alternativo, ma solo di seminare l'odio contro chi viene preso a paravento, Berlusconi appunto. Film che punta il dito più che sull'effetto evidente (Berlusconi), sulla sua causa, ovvero l'italietta e gli italianetti, sinistra inclusa. Non molti faranno del lavoro di Moretti una bandiera da sventolare.
Film critico nel vero senso della parola, da vedere.

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Ultima risposta 29/03/2006 15.31.06
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ventura  @  28/03/2006 16:21:52
   10 / 10
Il coraggio di dire quello che tutti , più o meno, sanno ma che non viene mai detto esplicitamente da nessuno.

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Ultima risposta 08/04/2006 15.45.00
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Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  28/03/2006 09:11:56
   7 / 10
Era l’Italia ad essere pronta per Berlusconi o Berlusconi ad essere pronto per l’Italia? Probabilmente entrambi, ma ha poca importanza ora che il “caimano” sapendo come muoversi nella livida palude Italia, ha vinto. Questo ci dice Moretti nel suo film e ce lo dice con un’amarezza e una stanchezza disarmanti: "E' inutile fare un film sulla storia di Berlusconi perché tutti sanno già tutto e poi lui ha già vinto: ci ha cambiato la testa trent'anni fa".
Il film tra una parodia di Tarantino e un omaggio al bellissimo “ Effetto notte” di Truffaut ci racconta il concepimento di un film su Berlusconi, sul cui sfondo scorrono le vicende personali dei personaggi coinvolti nel progetto. Sono proprio queste vicende che si perdono, talvolta si spengono in situazioni già viste in decine di altri film, il ritmo rallenta nonostante la straordinaria prova dei due attori protagonisti, uno strepitoso Silvio Orlando e una sempre convincente Margherita Buy. Manca il graffio morettiano che ha reso unici tanti suoi lavori, lo ritroviamo potente come non mai solo nell’ultima sequenza, magnifica, ma non basta.
Ho visto tutti i film di Moretti, alcuni mi hanno entusiasmato, altri meno; questo purtroppo fa parte dei meno.

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Ultima risposta 28/07/2006 22.01.16
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Nikolaj  @  27/03/2006 14:49:53
   5 / 10
E' triste che questo film debba essere valutato in chiave esclusivamente politica. Troppa gente dà giudizi negativi sul caimano solo in conseguenza della sua vocazione forzitaliota, e come tale intollerante, fanatista e culturalmente becera.

C'è da scommettere che alcuni 'critici' di questo film non sono nemmeno mai andati a vedereun solo film di Moretti. Per questo ho alzato il mio voto, volendo ammortizzare l'effetto delle truppe cammellate berlusconiane sul giudizio complessivo.

Io, a prescindere da considerazioni politiche, ho sempre adorato Nanni, ho visto tutti i suoi film, più volte. Sabato ero all'Anteo, ho visto la proiezione notturna, introdotta da Moretti stesso: pubblico in visibilio, atmosfera eccitatissima, emozione palpabile.

I pochi applausi del finale, specchio della delusione dei presenti.

Poco da salvare: la parte iniziale, col berlusconi-de capitani grottesco quanto verosimile, l'ottimo orlando nei panni del regista fallito, il contorno di figure umane più o meno sconfitte legate al suo piccolo mondo cinematografico.. Buono il finale, col berlusconi-moretti, il più efficace, il più vero, il più violento.

La parte centrale del film si trascina stancamente, troppo simile a troppi film italiani contemporanei: di liti familiari, separazioni, bambini più o meno piagnucolanti, non se ne sentiva proprio il bisogno. Film per la tv, per il grande pubblico, privo di spunti veramente originali, noioso, monocorde con poche eccezioni (vdi il b-placido). Persino l'omosessualità della regista è sembrata inutile, immessa nel calderone giusto per offrire qualche spunto comico o pseudo-sociale di cui non si sentiva, francamente, nessun bisogno.

Più che un film politico, il caimano è un ottimo spunto per una fiction rai, nè più nè meno del film sul ritorno di Colombo.

I tempi di Bianca, Ecce bombo, La messa è finita, per non citare l'irraggiungibile Sogni d'oro, sembrano distanti anni luce. E' un moretti stanco, invecchiato, imborghesito, padre di famiglia, non certo il moretti giovane, incazzato e talentuoso dei primi film.

Gli anni del berlusconismo offrono spunti comici, grotteschi, amari che il primo moretti non si sarebbe fatto scivolare tra le dita, stancamente, indolentemente come il moretti di oggi, troppo figlio dei nostri tempi, troppo integrato nel tessuto sociale in cui vive per potersene distaccare abbastanza da fare un film 'vecchio stampo'.

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Ultima risposta 07/04/2006 22.53.50
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YaKu  @  27/03/2006 13:20:21
   6½ / 10
mah a leggere certi commenti beceri del film da chi probabilmente non l'ha nenmeno visto mi verrebbe da dare 10... ma mi trattengo e cerco di dare un giudizio (almeno per me) corretto

a me il film ha un po' deluso, moretti aveva a disposizione degli strumenti eccezionali:

un cast meraviglioso e un idea eccellente: quella di fare un film non su berlusconi, ma con anche berlusconi e secondo me ha sprecato un po' il tutto.

Alla fine il film sembra davvero un accozzaglia (brutta parola) di cose.

Se penso a crash dove tutti i fatti paralleli si intersecano e si legano ma mano che il film si avvia alla fine qui tutto appare slegato a volte inutile.

Insommna se mi si chiede se è un film sulla famiglia dico di no, non è certamente un film politico, non è un film sul cinema, sul decadimento dell'italietta? seocndo me nemmeno, insomma io non so cosè questo film.

per ultimo il finale:

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Ultima risposta 27/03/2006 19.23.42
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alesfaer  @  27/03/2006 11:34:25
   1½ / 10
al pari di viva zapatero, citizen berlusconi ecc ecc è l'ennesimo film ke va addosso ad 1 politico. se si vuole cambiare la società bisogna agire in modo diverso, io da estimatore di berlusca non posso far altro ke bocciare qst film ke tra lento oltre a essere inutile è anke brutto e lento. snz dubbio il peggior film di nanni moretti

54 risposte al commento
Ultima risposta 28/07/2006 22.14.39
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francy  @  27/03/2006 09:46:39
   10 / 10
Mi aspettavo un film più schierato e questo non esserlo me lo ha fatto apprezzare ancora di più.
Mi sono riconosciuta nella giovane regista che sentiva l'ESIGENZA di girare un film su Berlusconi, l'esigenza di far vedere e capire delle cose a tutti, anche se mezza Italia continua ad amarlo ed è pronta a fare una rivoluzione se dovesse essere accusato in tribunale!
Due su tutte le scene indimenticabili che lo rendono un film da voto PIENO:
Lui che reagisce alla frase SIAMO TUTTI UGUALI DI FRONTE ALLA LEGGE dicendo IO SONO PIù UGUALE DEGLI ALTRI....

E poi la scena che fa scaturire la domanda a cui non rieco a dare una vera risposta...." da dove arriva la valigia di soldi piovuta dal cielo e che ha dato origine a tutto???"

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Ultima risposta 07/04/2006 22.59.44
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Daniela Puledra  @  27/03/2006 00:07:45
   10 / 10
andatel oa vedere....
prima delle elzioni se siete in dubbio :D

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Ultima risposta 07/04/2006 23.32.15
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Supergiaf  @  26/03/2006 21:31:36
   3 / 10
Un film deludente, di una noia mortale diretto da un regista ipervalutato solo perchè ha la tessera DS di nome Nanni Moretti.La noia si vede e si sente dal primo all'ultimo minuto.Non solo il peggiore film dell'anno (l'ultimo che ho visto proprio una settimana fa quello di verdone e Muccino è di un altro pianeta) ma anche il piu' deludente e noioso.ci dice che comunque vadano le cose Berlusconi e il berlusconismo hanno cambiato in meglio (per me) l'Italietta delle BR e del 68, del delitto Moro e della strage comunista di Bologna restituendoci una Italia piu' felice, piu' moderna, piu' casalinga e meno ideologica dei tempi bui dove stradominava la sinsitra criminale e assassina dei carnefici di Aldo Moro.Dove il film è un clamoroso boomerang e nel mostrarci la triste vita di Silvio Orlando, produttore fallito, marito e padre falliti.Non è certo colpa di Silvio la sua vita meschina e mediocre chè se fosse stata berlusconiano avrebbe avuto il senso della famiglia e dell'ottimismo.Insomma con la sinsitra al potere i problemi psicologici di tanti di noi saranno gli stessi.Non è Prodi (nonostante il suo assurdo proposito di volerci dare la Felicità) che ci renderà felici ma la voglia di Libertà che un grande d'Italia ha instillato in questi 12 indimenticabili anni negli italiani.Che Dio ci conservi il caimano per altri 5 anni di buon governo nella Libertà!

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Ultima risposta 26/09/2007 14.33.02
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Gruppo COLLABORATORI paul  @  26/03/2006 18:10:08
   6 / 10
Gli ultimi cinque minuti del film (il monologo di Moretti) e alcuni sprazzi di pellicola sono da 10, ma anche gli unici momenti da salvare de "Il Caimano".

Che lo si voglia o no il berlusconismo ha vinto, sia che il 9 aprile vincerà lui, sia che vincerà l'Ulivo. Perchè l'Italia che ne è venuta fuori è questa: a cominciare dalla nascita delle tv private (e le casalinghe contente perchè la televisione iniziava prima di mezzogiorno e gli uomini arrapati nel vedere le ballerine non più svestite ma mezze nude).

Questa è l'Italietta: gente che vota a sinistra ma poi si mette in testa il cappellino di Emporio Armani o veste Dolce e Gabbana; ragazzine che urlano slogan contro Berlusconi, ma poi sognano di finire su "L'isola dei famosi" o di diventare veline.

Ed è questo che Moretti alla fine vuol farci capire. Lui/Berlusconi ha ridato "speranza" (se si può chiamare così) ad un'Italietta mediocre, incoerente, che non sa manco più cosa vuol dire essere di sinistra o essere di destra.

Analizzando il film però ci si domanda: perchè se Silvio Orlando (bravissimo quando viene lasciato libero di essere Silvio Orlando, mediocre quando Nanni Moretti trasferisce su di lui le proprie narcisisstiche e morbose nevrosi) ha deciso di girare l'ultimo giorno di Berlusconi, così non ha fatto anche Moretti? "Il Caimano" è nettamente inferiore non solo a capolavori quali "Ecce Bombo", "Bianca" o "La Messa è finita", ma anche alle più recenti fatiche del regista di Brunico. Lo spaccato di un'Italia famigliare alla deriva è scontato e macchiettistico, e la pellicola col passare del tempo induce alla noia. Salvo riprendersi nei pochi momenti dedicati a "Il Caimano" ed al, vedi sopra, grandissimo ed allucinante finale. La Trinca è sorprendentemente brava, antipatica e contenuta, Placido riuscito nella sua piccola parte.Un film che comunque non sposterà di un voto (come giusto che sia) le decisioni dell'elettorato. Perchè in ogni caso, e lo dice uno di sinistra, il berlusconismo ha già vinto.

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Ultima risposta 07/04/2006 23.06.12
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polbot  @  26/03/2006 17:41:39
   8½ / 10
Il film che nn ti aspetti. Insomma un film di Nanni Moretti. Non su Berlusconi come tanto avrebbero voluti gli ottusi sinistrorsi e gli ottusi destrorsi... insomma...gli ottusi....
Un film sull'Italia di questi giorni. Si esce dal cinema...a metà...ci si sente vittime e complici allo stesso tempo... e quasi ti viene la voglia d'esser polacco per qualche secondo. Un film importante con tocchi di genio qua e là. Per lo più amaramente tranquillo...poi l'escalation finale del difficile momento di Silvio Orlando...e dell'Italia...agghiaciante e cruda. Come se si venisse improvvisamente colpiti da un vento gelido e impietoso.
La scelta della canzone di Damien Rice èsolo una prova che Nanni non si ferma mai, si rinnova sempre. Che prova anche cose nuove...
Ora non ci resta che aspettare la commedia che (finalmente!!!) pare voglia fare. Speriamo nn debbano passare ancora 5 anni, anche se temo...
Posso esprimere un desiderio:Vogliamo un SOGNI D'ORO2!!!
Un appello...

GUARDATE E VOTATE NELL'ARCHIVIO I FILM DI NANNI !!!!!!!!!!

Grazie Nanni ... prendo la vespa e vado a mangiarmi una fetta di Sacher alla faccia vostra!!!

8 risposte al commento
Ultima risposta 28/03/2006 09.22.13
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rossazzurro66  @  26/03/2006 14:56:16
   10 / 10
Adoro Moretti.Ogni suo film e' un capolavoro.Ma quelo che bisogna considerare nei film di moretti e' la sua capacita' di analizzare il momento in cui si vive.E' lo specchio dei tempi!tutti i suoi film hanno qualcosa da dire,e' lo dicono in maniera sublime.In questo il decadimento del rapporto di coppia Orlando/Buy e' visto come un decadimento della societa' che ci circonda.Una societa' dove il''Caimano'' fa' tutto cio' che gli pare,con arroganza,con crudelta'.E' la speranza e' nella giovane regista ,dove la fine del ''Caimano'' significherebbe l'inizio di una nuova vita,di un nuovo percorso,di liberta'.Liberta' anche sessuale oltre che ideologica.E' in questo Moretti ci fa capire che NOI siamo i registi che potranno realizzare Iil film dell'avvenire attraverso un semplice gesto:il voto del 9 e 10 Aprile.Meditate gente.

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Ultima risposta 07/04/2006 23.06.52
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Invia una mail all'autore del commento Sailorboy  @  26/03/2006 14:32:08
   6 / 10
Nzomma
A questo punto, sotto elezioni, vorrei vedere anche un bel filmetto su Prodi e l'affare telecomserbia che concluse col genocida Milosevic, oppure su Amato che quand'era al Governo prelevò d'autorità denaro dai conticorrenti di ciascun cittadino per far fronte al debito pubblico. Entrambi fatti ampliamenti documentati.
Il film in sè non è male, tuttavia visti il periodo in cui è stato proposto al pubblico e visti i temi sui quali è incentrato, a me parrebbe una mossa davvero scorretta della sinistra, compiuta a fini di esclusiva propaganda elettorale negativa ai danni della destra.

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Ultima risposta 28/03/2006 18.31.43
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Invia una mail all'autore del commento Atmosferico  @  26/03/2006 14:10:23
   10 / 10
Non capisco davvero come si fa a dare voto 8 a film come "american Pie"e dare voti bassi a un film che"cinematograficamente parlando"è un buon film?
Quando bisogna giudicare una pellicola,bisognerebbe essere"neutrali"...
ma purtroppo non è colpa di Moretti se ciò che racconta è la fine di un periodo italiano nero...il berlusconismo è finito!adios amigo!

15 risposte al commento
Ultima risposta 19/02/2010 09.07.14
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benzo24  @  26/03/2006 13:12:50
   10 / 10
Bellissimo film, un vero atto d'amore verso il cinema e il disgusto su un paese oramai in declino culturale e politico. Da vedere assolutamente.

3 risposte al commento
Ultima risposta 22/11/2009 13.13.47
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Giorgione  @  26/03/2006 04:02:47
   2 / 10
Noioso, scontato, sorprende solo per la banalità delle argomentazioni antiberlusconiane.
Quel che è peggio è l'aver condito, quasi mascherato, questo intento politico con la solita storiella sui coniugi che si separano, sui figli, sui problemi dell'italiano medio...
Si tratta di due storie parallele che non c'entrano nulla e che alla fine vanno proprio per conto loro!
Sette euro buttati.

4 risposte al commento
Ultima risposta 07/04/2006 23.36.37
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Travis  @  26/03/2006 01:36:02
   2 / 10
pessimo film, si vede che Moretti ha le pile scariche,meglio che continua a fare i girotondi

7 risposte al commento
Ultima risposta 08/04/2006 16.02.46
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