il caimano regia di Nanni Moretti Italia 2006
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il caimano (2006)

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locandina del film IL CAIMANO

Titolo Originale: IL CAIMANO

RegiaNanni Moretti

InterpretiSilvio Orlando, Margherita Buy, Jasmine Trinca, Michele Placido, Giuliano Montaldo, Antonio Luigi Grimaldi, Paolo Sorrentino

Durata: h 1.52
NazionalitàItalia 2006
Generedrammatico
Al cinema nel Marzo 2006

•  Altri film di Nanni Moretti

Trama del film Il caimano

Una giovane regista vuole fare un film su Berlusconi, ma ha un problema: non trova nessun attore disposto a calarsi nei panni del protagonista...

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Voto Visitatori:   6,53 / 10 (204 voti)6,53Grafico
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VINCITORE DI 6 PREMI DAVID DI DONATELLO:
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Voti e commenti su Il caimano, 204 opinioni inserite

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federicoM  @  24/06/2023 00:13:21
   6½ / 10
MI è piaciuto molto Silvio Orlando, che però rispetto alla Buy ha molto più spazio.
Poi come la locandina dove sotto la scritta in rosso "Il caimano" fa capolino dall'acqua Silvio (Orlando), così il film vorrebbe osare, ma alla fine è consolatorio: i coniugi dopo il divorzio si rincorrono con l'auto come ai bei tempi e Berlusconi viene condannato (come avverrà in seguito peraltro).
Come l'Italia, vorrei ma non posso, e alla fine si specchia in Berlusconi per anni.

Oskarsson88  @  09/06/2020 15:35:34
   7 / 10
Altalenante prova di Moretti in cui si mescolano (forse troppo) due vicende molto diverse tra loro, con la storia del regista in difficoltà (finanziarie e sentimentali) e la storia di Berlusconi che uno penserebbe in primo piano visto il titolo, ma che entri solo a spezzoni e nell'emblematico finale. A tratti recitazioni troppo televisive, però comunque ha una sua godibilità e originalità che rendono la visione sicuramente non banale.

VincVega  @  09/03/2019 21:00:05
   6 / 10
"Il Caimano" è godibile e piacevole, una visione tutto sommato gradevole, ma non è sicuramente tra i film migliori di Moretti, anzi è tra i minori. Nonostante il personaggio di Berlusconi risuoni tra le pieghe di una trama ben congegnata e non banale, "Il Caimano" non riesce a colpire quanto vorrebbe e lascia abbastanza insoddisfatti in quanto a critica sociale e politica.

kafka62  @  27/04/2018 11:46:04
   7½ / 10
Le polemiche di carattere politico che hanno preceduto l'uscita de "Il caimano" hanno rischiato di distogliere l'attenzione dalle qualità prettamente cinematografiche della pellicola. "Il caimano" infatti è un'opera malinconica, sofferta, a tratti anche tragica, incentrata – prima che sulla figura dell'ex Presidente del Consiglio italiano – su un personaggio (quello del produttore cinematografico Bruno Bonomo, impersonato dal bravissimo Silvio Orlando) di perdente nella vita (la moglie lo ha appena lasciato) e di fallito nella professione (non gira un film da più di dieci anni), costretto, tra soldi che non ci sono e amici che lo abbandonano (indimenticabile il tradimento perpetrato alle sue spalle del famoso attore Pulici – un Michele Placido deliziosamente autoironico – che ricorda l'altrettanto amara delusione patita dal Danny Rose di Woody Allen), costretto – dicevo – a bere fino alla feccia il calice dell'autodistruzione. La sceneggiatura che una giovanissima regista gli consegna e che lui senza neppure averla letta decide di girare è un po' il pretesto per un'improbabile resurrezione, rincorsa senza idealismi di sorta, soltanto per rimanere a galla un altro po', ma che quando tutto è ormai perduto e le ruspe stanno demolendo i suoi teatri di posa gli fa avere lo scatto d'orgoglio finale, quello di investire le proprie ultime disponibilità per girare un'unica sequenza – quella del processo – del film su Silvio Berlusconi.
E Silvio Berlusconi, questo convitato di pietra che ha turbato il sonno di critici e di politici, irritati dall'inaccessibile segreto che ha circondato la lavorazione del film? Il caimano del titolo è innegabilmente proprio lui, incarnato prima da Elio Capitani e poi, a sorpresa, dallo stesso Moretti che all'inizio, quando Bruno e la regista Teresa erano alla spasmodica ricerca di un attore disposto ad accettare la parte, aveva negato recisamente la sua collaborazione ("E' un film inutile, quelli che volevano sapere già sanno tutto, e quelli che non volevano sapere…"). Berlusconi, tuttavia, è sì un personaggio totalmente negativo, ma non è mai ridotto ad un ruolo farsesco, caricaturale, da satira politica. Inaspettatamente, il Cavaliere disegnato da Moretti è una figura profondamente tragica (la sua solitudine, quando in auto si sfoga contro gli alleati che lui ha fatto salire al potere e che ora, nel bel mezzo della bufera giudiziaria, gli hanno voltato le spalle, non è in fondo diversa da quella di Bonomo), e solo nei due inserti documentari in cui appare col suo vero volto il regista sembra voglia farsi beffe di lui. Ma nella scena in cui, dopo la condanna inflittagli, esce dal Tribunale e arringa la folla incitandola ad opporsi con qualsiasi mezzo alla magistratura facinorosa e antidemocratica, egli è un personaggio degno di un dramma scespiriano, e i bagliori che alle sue spalle illuminano il Palazzo di Giustizia dato alle fiamme dal popolo che lo ha eletto sono una straordinariamente potente raffigurazione del potenziale di conflittualità sociale presente in Italia dopo la sua discussa scelta di impegnarsi direttamente in politica con l'invenzione, in piena tangentopoli, del partito-azienda.
Tra queste due antitetiche figure, l'uomo più potente d'Italia da una parte, e l'omino sfigato e indifeso in balia dei marosi della vita dall'altra, Nanni Moretti non tenta di comporre un ritratto del proprio Paese nella forma della satira generazionale che aveva caratterizzato i suoi esordi, ma semmai lo suggerisce, lo rende implicito, lasciandolo, sfumato, sullo sfondo (quindi poca o nulla televisione-oppio dei poli, scarse le tirate sull'involgarimento della società). Come il Moretti-attore si defila, così le sue ossessioni sono meno percepibili, anche se sopravvivono subliminalmente sotto la superficie. Da tutto ciò il film ne guadagna sensibilmente, perché se è vero che esso perde in qualche modo la sua carica demagogica e didascalica (quella che sarebbe piaciuta a molti girotondini e militanti di sinistra), lo stile in compenso risulta più messo a fuoco, più raffinato, meno narcisisticamente compiaciuto. E così i morettismi, che pure sono presenti (gli operai di colore che lavorano movendosi al ritmo di una canzone di Khaled, Moretti che canta una canzonetta di Adamo al volante dell'automobile, la battuta di Orlando alla segretaria: "passami chiunque mi telefoni, anche gli sconosciuti, voglio essere disturbato!"), sono meno sottolineati, disturbano meno (come già avveniva peraltro ne "La stanza del figlio") di un tempo, consegnandoci un regista che, senza rinunciare al suo proverbiale moralismo (la crisi della famiglia tradizionale, soprattutto) a ai suoi temi d'impegno civile, risulta completamente rigenerato dopo la stasi (che sfiorava l'onanismo creativo) rappresentata da "Caro diario" e da "Aprile".

GianniArshavin  @  18/10/2016 18:13:01
   7 / 10
Il Caimano è una pellicola di Nanni Moretti molto contestata e chiacchierata, il presunto film su Berlusconi che tanto ha fatto discutere prima e dopo l'uscita.
Personalmente credo che questo sia più un lavoro incentrato sul berlusconismo che non sulla figura dell'ex premier, e va dato atto a Moretti di essere stato il primo a trattare un argomento tanto spinoso quanto importante.
Per il resto Il Caimano è un film su un dramma familiare,affrontato con accuratezza senza cadere in isterismi, ed anche un film sul cinema e sulle difficoltà di realizzazione di film politici e scomodi. Non mancano le solite stoccate al tanto odiato cinema di genere, anche se a questo giro Moretti la prende un po' più a cuor leggero.
Indubbiamente le cose più riuscite del film sono il finale, questo si pienamente graffiante nel pieno stile morettiano e la prestazione di un convincente Silvio Orlando.

Il Caimano dunque non è un film lavoro perfetto, forse viaggia a corrente alternata per essere considerato pienamente riuscito. Tuttavia non mancano gli aspetti positivi, sia concettuali che pratici.

fabio57  @  28/07/2016 12:42:33
   7½ / 10
Giudicare in modo obbiettivo questo film senza prendere posizione, è molto difficile. A mio sommesso avviso, è il più politico dei lavori di Moretti, tuttavia per quanto sia lodevole lo sforzo del regista di raccontare non solo un personaggio, ma un periodo storico che da poco ci siamo lasciati alle spalle, si ha però la sensazione di assistere ad un racconto frammentario, che intreccia troppo la storia personale con la cronaca. Qualcuno giustamente ha sottolineato l'importanza dell'ultima scena, che probabilmente è la forza di questo film. Un plauso particolare a Michele Placido, che nel ruolo dello smemorato ed erotomane opportunista, è veramente straordinario.

Ciaby  @  28/07/2016 01:25:27
   6 / 10
Quello che poteva essere il suo film più graffiante e cattivo è il suo meno personale e più educato.
Peccato. Comunque, una visione piacevole.

Dick  @  31/01/2015 17:08:13
   7½ / 10
Tra il serioso e il faceto Moretti riflette sul cinema, sull' Italia di oggi e sulla figura di Berlusconi riflettendo anche sul solito luogo comune: "Chi voleva sapere ha saputo e chi non vuole sapere non glie ne frega", o qualcosa di simile, non ricordo bene, che è uno dei peggiori degli ultimi anni.
Bell per due-terzi, scade un po nell' ultima parte secondo me che non mi ha coinvolto tanto.
Ingiustamente attaccato e snobbato.

impanicato  @  19/11/2014 00:03:30
   7 / 10
"E' evidente che si tratti di un film su Berlusconi". Ma non é un vero film politico.
Moretti dice di trattare la crisi di coppia e lavorativa di un uomo con contorno politico, perché la politica in Italia é sempre al centro di tutto. Ma io non gli credo.
Ne esce una pellicola che riesce a metá nei suoi intenti, che personalmente mi é piaciuta a tratti.
Si ritrae l'Italietta, con tutti i suoi difetti (e ce ne sono molti), anche dentro l'industria cinematografica. Chi mai potrebbe avere il coraggio di produrre un film su Silvio Berlusconi? Chi avrebbe il coraggio di impersonificarlo? Tante domande, come solito di Moretti, che non hanno mai una vera e propria risposta.
Buona la performance di Orlando e della Buy, anche se quest'ultima ricopre sempre lo stesso ruolo della donna nevrotica.
Il finale é eccezionale. Senza quello, sarebbe un film quasi banale.
Inutili i commenti insulti politicizzati, sia da destra che da sinistra.

Goldust  @  27/06/2014 11:57:29
   6½ / 10
Mi aspettavo un film prettamente politico, ho assistito invece ad una storia neanche troppo originale su di un uomo in crisi; per carità non c'è niente di male, anzi, è il modo scanzonato che ha Moretti per riflettere sulle debacle lavorative ed affettive che la vita ci riserva, e allo stesso tempo una scusa per ritrarre un mondo, quello cinematografico da dietro le quinte, che sembra rivelarsi ricattatorio e superficiale. Tutto all'acqua di rose comunque, e con una forte dimensione ludica che da sempre è tra i marchi di fabbrica della produzione morettiana. Il vero obiettivo è come noto un altro ed infatti le stoccate, quelle vere, il regista le riserva a Berlusconi ( ed al berlusconismo ) che un pò a sorpresa viene tenuto abbastanza tangenziale alla pellicola: il Cavaliere appare prima in sogno al povero Bruno, poi in tv, poi in carne ossa interpretato da attori ora svogliati ora cinici, senza prendere mai il sopravvento sulle sorti del racconto. Per quanto contenutisticamente opinabile il passaggio che resta impresso nella memoria è senza dubbio quello finale, gelido e profetico allo stesso tempo. Peccato che a pronunciarlo sia la persona sbagliata e cioè Moretti stesso, considerata la sua fede politica non proprio la figura più super partes a disposizione.
Bravo Silvio Orlando nel muoversi in un personaggio forgiato sulle peculiarità attoriali dello stesso Moretti, irresistibile nei suoi scatti d'ira quando perde la pazienza!

Matteoxr6  @  15/02/2014 21:01:27
   6½ / 10
Non mi ha esaltato, ma non è male.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  11/10/2013 17:19:49
   7 / 10
"Non mi spaventa Berlusconi in sé, mi spaventa Berlusconi in me." (Giorgio Gaber)
Moretti fa un film sull'Italia più che su Berlusconi, anche se le due cose sono inscindibili, pensare un Berlusconi non italiano e come pensare un cerchio triangolare.
Nanni prende in giro l'italietta e anche il cinema di genere che lui tanto odia; e forse prende in giro un po' il pubblico che si aspettava un film su Berlusconi, mentre il protagonista del film è il pubblico stesso.
Il risultato è un film intelligente, con un Silvio Orlando davvero molto bravo.

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Ultima risposta 31/01/2015 19.38.42
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  21/08/2013 09:41:33
   7 / 10
Non tra i migliori lavori di Moretti MA... com'è possibile che solo lui abbia avuto il coraggio, in questi anni, di sviscerare con cosi poco "provincialismo" e qualunquismo (a parte qualche scivolata) il berlusconismo, con un'ironia al vetriolo che riesce a colpire per come coglie l'italianità odierna in alcune sue sfumature più inquietanti? Se "Il caimano" cosi come il più riuscito "Habemus Papam" hanno scatenato polemiche dai diretti interessati e i loro organi di difesa ci sarebbe da farsi qualche domandina; ed effettivamente non è solo la questione del Moretti profeta, che prevede addirittura la dimissioni del papa o la condanna di Berlusconi azzeccando i 7 anni: anzi dovremmo spaventarci ancora di più! Perché pur mettendo in scena una realtà a tratti orripilante come nei peggiori noir, o una situazione paradossale come in una commedia (il papa che scappa via?chi ci avrebbe mai creduto?) è l'iperbole ad interessare Moretti, ovvero la crisi sia della chiesa nel caso del suo ultimo lavoro e poi dell'italietta ad immagine e somiglianza di Berlusconi nel "Caimano".
Giusto che un regista di serie B decida tra mille difficoltà di aiutare a girare un film su Silvio Berlusconi, come fosse anche lui materiale da cinema trash: sinceramente questa è la parte che ho trovato più divertente, al vetriolo e riuscita della pellicola. Mi sono piaciute anche molte delle sequenze familiari con il sempre ottimo Silvio Orlando e la brava Margherita Buy, un pò meno il personaggio di Teresa con la sua relazione lesbica con pargoletto, messa un tantino a casaccio (mi pare) per un umorismo e una distanza tra noi e gli altri paesi che ho trovato troppo pretestuosa come scelta.
Altro punto dolente: è una commedia, Berlusconi in realtà è il protagonista indiscusso ma non tanto lui quanto i mille riflessi della sua immagine sulle persone, gli attori, sul suo mito di criminale/imprenditore che si è fatto da solo. E' anche un dramma su una crisi familiare, fortunatamente con pochissimi accenni nevrastenici o di tragicomici pianti (ci sono, non disturbano). Il problema è che si sorride, certo, ma si ride poco se non in alcune scene (Placido, anche la prima con Moretti).
Molto bella invece l'incursione morettiana nel cinema trash, alla Almodovar quando copia stili e tecniche della tv spazzatura o del cinema che fu.
Finale particolarmente riuscito e, cosa ancora più importante, da pelle d'oca: non solo per il solito narcisismo di Moretti che decide di fare metacinema, non è disturbante come al solito in questo caso (anche se come attore... mamma mia, che pessimo), quanto per il monito contro Berlusconi e il berlusconismo che è tutt'altro che campato per aria o il solito attacco politico dei comunisti.
Lo stiamo vedendo oggi quest'individuo cosa sta facendo per salvarsi il cùlo, e anche se quello di Moretti è cinema nel cinema, esagerazione, finzione, un noir fin troppo esagerato e irrealistico... è diventato realtà.
Quindi bisogna dirlo forte e chiaro, pur non essendo regista da capolavori e anche nei lavori meno riusciti Moretti riesce ad essere uno dei più lucidi critici della società odierna e ha lentamente trasformato (ma forse lo è sempre stata) la forma del suo cinema proprio nella realtà che lo circonda e, ahinoi, in lui stesso sempre a prendersi un pò di posto davanti la macchina da presa.
Pregio e difetto di un regista incline all'equilibrio e che sa cos'è il cinema, ma non sa controllare più sé stesso.

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Ultima risposta 31/01/2015 17.10.40
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Cianopanza  @  16/03/2013 01:11:19
   7½ / 10
Un valido film di Moretti uno dei pochissimi film italiani maturi sul periodo berlusconiano, non solo politico ma di decadenza generale. Sprazzi di quotidianità molto umane nelle dinamiche tra Silvio Orlano e Margherita Buy, sempre ottimi nel panorama italiano. Il finale è un momento di docu-fiction talmente celebre che "il caimano" è entrato nella lingua corrente.

FurFante9  @  10/01/2013 10:47:00
   7 / 10
Buon film che mette in evidenza la politica "italiana" in modo spietato.

Il finale è un pò deludente x me

DarkRareMirko  @  13/02/2012 23:02:56
   8½ / 10
Un Moretti cinico, pessimista, grottesco, che, in effetti, non va troppo a fondo sulla questione Berlusconi, splendido finale a parte.

Attori in stato di grazia (camei di Mastrandrea, Placido, Catania, Mazzacurati, Sorrentino, Virzì), solita grande regia di Moretti, ma, almeno a tratti, pare di essere di fronte ad un contemporaneo Quando c'era Silvio (peraltro anch'esso uscito nel 2006), visto che si citano paro paro le frecciatine al cimitero privato e la gaffe al parlamento europeo (kapò a Shultz) e non ad un'opera di uno dei pochi artisti che davvero tiene alto il cinema italiano nel mondo.

Certe parti son comunque riuscitissime (le imitazioni di Berlusconi, l'impossibilità di riuscire a fare un film su quest'ultimo, ecc.) ma nella questione rientrano troppo altri argomenti (tipo il rapporto privato tra la Buy e Orlando) e il tutto si amalgama poco.

Mitico e scanzonatissimo l'inizio dedicato al cinema trash.

Originalissimo ma a tratti trito (almeno nei dialoghi, anche legnosi a volte) e poco unito.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  10/01/2012 22:30:16
   7 / 10
2006. L'Italia non è pronta per convolare a nozze. Anche perché potrebbe festeggiarle solo coi fichi secchi. Il Paese è in realtà in forte crisi sentimentale. Soffre di mancanza di identità, non sa da quale parte stare, dove e come schierarsi. Si perde in storie assurde raccontate prima di andare a letto, in una specie di tentativo di cerimoniale rassicurante al quale abbrancarsi per non sprofondare. Per risolvere la crisi ci vorrebbe l'aiuto di un filosofo, di uno psicologo, una nuova idea, un film.

Perché pure l'istituzione familiare è davvero in pericolo, compromessa da rapporti sentimentali in bilico, che stanno per spezzarsi. Sotto il peso di non si sa bene cosa. All'apparenza. Quel che è sicuro, è che è andata perduta la percezione nell'avvertire ogni minimo rumore ambiguo, di quelli che sembrano niente e poi fanno crollare le pareti delle case. Povera, buffa italietta aggrappata alle schifezze della tv, dilaniata dai lavaggi del cervello che hanno condotto all'indifferenza verso il sistema politico. Un'attualità che ha instillato il nulla dentro molte coscienze, gradite all'instabilità sociale imperante. Una sofferenza amara, onorevolmente assimilata dal senso del dolore tutto italico, un popolo fatto di coraggiosi ed eroi intrepidi. Almeno nel passato.

Nell'oggi del 2006 invece soffre da almeno quindici anni di sinusite: non sente più quello che mangia, ingerisce il cibo più schifoso che abbia mai assunto. E c'è poco da fare gli schizzinosi, i soldi stanno finendo. Oltre alle abitazioni, anche le linee di pensiero sono franate. Contro ogni genere di ideologia economicistica, seppure fosse marxista-leninista. Rimangono solo i mattoncini dei Lego, che ci avvolgono protettivi come cumuli di ritagli di giornale in "cari diari" di qualche anno fa.
Moretti non trova molto di che nutrirsi. Probabilmente l'urgenza di dire qualcosa di definitivo, di eclatante, su quella figura politica da lui tanto osteggiata, frena l'ispirazione artistica. Allegorie fin troppo scoperte si alternano a ritratti su una quotidianità ferita e instabile abilmente descritta. Eccezion fatta per l'inappuntabile, conturbante, altero "discorso" finale.

È il 2006. Il potere e la corruzione del calcio sono cancri assimilabili a quelli politici. Uno scandalo di proporzioni epocali si abbatte su quel mondo sportivo così amato dagli italiani. Quello che meglio li rappresenta. Ne "Il caimano" si vede spesso il pallone: prima gettato da un elicottero, poi fatto rimbalzare in una piscina vuota e infine fatto scontrare con la mobilia in una camera d'albergo. C'è tempo per dibattere su chi sia il migliore tra Dida e Buffon, e ovviamente la risposta è il portiere del Milan. L'Italia dei disonesti calcistici, una parure di cataratte multistratificate che appannano le individualità, vince il campionato del mondo. La Juventus, squadra più "vecchia" e seguita dal popolo, in un oscuro presagio sul destino della penisola, scende in serie B.

B come Berlusconi.

Ironkarlo  @  06/10/2011 09:36:32
   7 / 10
bel film, sicuramente interessante con attori in gamba; non annoia e a tratti diverte.

Mastermovies  @  29/08/2011 14:51:24
   6 / 10
Moretti è un bravo friggitore d'aria e anche in questo caso dimostra di non andare mai troppo a fondo con gli obbiettivi che si prefigge.
Certo, alcune sequenze prese da sole sono da antologia ( come Berlusconi che presenta la nuova televisione italiana o il finale con Moretti che rifà il Premier ) ma non sono pochi i difetti complessivamente.
Innanzitutto se il gli attori sono comunque bravi, i loro personaggi sono irritanti non poco, su tutti la regista che ripete mille volte che l'italia ha bisogno del film e che la gente deve sapere la verità bla bla bla.
Tra l'altro non si capisce proprio l'utilità ai fini della trama

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Non parliamo poi del coproduttore straniero che per tutto il film denigra gli italiani e il l'Italia ( in declino a causa del premier tanto per cambiare ).
A tutto ciò non giova un ritmo lento e qualche passaggio poco chiaro nella sceneggiatura.
In sostanza non brutto, ma un pò deludente e in alcuni momenti fastidioso.

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Ultima risposta 30/08/2011 17.29.12
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The BluBus  @  20/07/2011 00:31:41
   7 / 10
mi aspettavo un Moretti più "cattivo", non più di 7

bebabi34  @  15/07/2011 08:39:42
   6½ / 10
Pensavo peggio. Ambientazione interessante con siparietti familiari divertenti. Qualche eccessiva teatralità ci ricorda che siamo nel cinema italiano.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  23/06/2011 16:04:32
   7 / 10
Discreto film di Moretti, con una trama più coesa rispetto a "Palombella Rossa" e con più riferimenti politici. Buone le interpretazioni, passabile quella di Moretti, regia questa volta migliore rispetto al film sopra citato. Non voglio però andare oltre il sette, semplicemente perchè, come fanno notare alcuni commenti sotto il mio, ci sono molti temi che non vengono approfonditi.

Rockem  @  20/06/2011 14:39:22
   8½ / 10
Il miglior film di Moretti, indubbiamente. E per molti motivi! Non si pensi ad un monotono film politico anti-governativo, tutt'altro. E' una pellicola che possiede una sceneggiatura solida e coinvolgente, capace di mescolare con naturalezza tre vicende in un unico filone narrativo, chiaro e godibile. C'è l'introspezione psicologica del protagonista, c'è il desiderio affannato della giovane regista in cerca di gloria, c'è il problema economica, c'è una denuncia politica e culturale, ci sono gli amici, i nemici, i traditori...non manca nulla, e tutto è presentato nella giusta dose. Infine, l'intera vicenda è retta da attori bravissimi e convincenti, e da un gioco delle parti che porta alla visione fantapolitica e al gioco delle maschere finale...Ottimo!

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  19/06/2011 23:50:47
   6 / 10
Un film clamorosamente vuoto!
1-drammone psicologico sull'ansia dell'artista in crisi creativa, memore di flop cosmico, che tenta di sopravvivere ad una dolorosa separazione matrimoniale (la moglie nevrotica è ovviamente la pur bravissima Margherita Buy, che in questo ruolo ha davvero rotto);
2-critica sociale sul dissesto culturale del mondo della produzione cinematografica, manovrato da gente inutile che pensa solo al vil denaro;
3-fanta-denuncia biografica metacinematografica sul premier ladrone.
Ora, ma dove risiede tutto il clamore? Dov'è la rabbia? Io ho visto il solito film italiano autoindulgente e autoincensante che annega le buone intenzioni in un mare di inconcludenti banalità. Credo sia giusto dargli la sufficienza almeno per il finale (comunque dimezzato in termini emotivi dall'orripilante recitazione di Nanni) ma il polverone che gli è stato innalzato attorno è sintomo di quanto quest'Italia navighi in acque marce.
Fantastico Orlando, anche se pure lui mamma mia che angoscia!

Invia una mail all'autore del commento marco986  @  19/06/2011 21:40:48
   7 / 10
GRANDE FINALE CON MORETTI SPLENDIDO NELLE VESTI DEL CAVALIERE.MOLTO INTERESSANTE

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Tumassa84  @  16/05/2011 09:16:23
   7½ / 10
A me è decisamente piaciuto. Mi aspettavo che questo film fosse incentrato unicamente sulla critica politica, dato che è su questo che si è concentrato il can-can mediatico, ma invece tale tematica passa quasi in secondo piano rispetto alla vicenda umana del protagonista, alla riflessione sul mondo del cinema italiano, alla passione per il lavoro di regista (qui incarnata dalla giovane ragazza, piena tanto di entusiasmo quanto di debolezze). Non mancano anche i momenti divertenti, grazie soprattutto a un bravissimo Silvio Orlando.

ghigo buccilli  @  27/03/2011 00:41:47
   6 / 10
Un'occhiata si può dare, ma... Moretti avrebbe dovuto stabilire in anticipo dove andare a parare: non puoi tirare in ballo in un film un personaggio così ingombrante e poi dissimulare l'operazione politica (il film guarda caso uscì a ridosso delle elezioni), servendoti di insulse vicende sentimentali che con l'argomento c'entrano come i cavoli a merenda. Ci hai presi per scemi? Di sicuro l'ego di Moretti non è inferiore a quello di Berlusconi, che con oppositori di questo tenore, anche nell'ambito culturale, comanderà vita natural durante...

Schultz  @  14/03/2011 10:07:44
   6 / 10
Mi aspettavo un film più graffiante e invece mi sono ritrovato questo ibrido tra film di "denuncia" e commedia sentimentale.
Il problema è che anche dopo aver accettato questa dicotomia, nella seconda parte il film si sofferma sempre più sulla situazione matrimoniale del protagonista tralasciando le vicende del caimano.
Bellissima la scena del processo ma non riesce a risollevare le sorti del film.


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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  21/05/2010 21:53:11
   7 / 10
Tagliamo pure a metà: ragioni (tante) per cui questa macroesuberanza per cronica mancanza di coraggio altrui non è stato dal sottoscritto finora mai commentato. L'uomo dei girotondi forse è ancora in tempo per regalarci un film perfetto e memorabile come "Bianca" o "Caro diario", che ha davvero chiuso un ciclo. Intuizioni interessanti, persino geniali (ehm il Berlusconi dai mille volti mi ha ricordato nientemeno che Leonardo Sciascia) si stemperano davanti al grigiore tiepido di questa invettiva sociale che deforma un pò tutto (anche la risibile ambiguità ideologica e artistica dei b-movies, che scherziamo Nanni? Torniamo alla cecità intellettuale di trenta quarant'anni fa?).
Troppa carne al fuoco, qualche fellinismo fuori misura (il set del film con Placido), una coppia alternativa di lesbiche che potrebbero anche starci nel carrozzone delle fiction di mediaset (tanto fa audience), e poi l'invettiva... quello che manca a Moretti è un sarcasmo un'irriverenza di cui sono capaci ormai solo Ciprì e Maresco. La sequenza delle banconote che ricicla un qualsiasi buon superprodotto americano, bravo davvero a crederti Oliver Stone...Nanni Moretti è una delle massime espressioni cinematografiche del cinema italiano, ma l'impressione che qualcosa non arrivi più resta tangibile. Forse emblematico di una realtà scomoda: non è possibile conoscere profondamente o analizzare in toto la figura di Berlusconi, uno degli uomini più repellenti e insieme "attraenti" della storia italiana dal dopoguerra a oggi.
Curiosamente riesce a filtrare un pò di sana autoironia proprio da un'attrice spesso ingessata nella sua bravura: Margherita Buy.
E poi? Solo alla fine, con quell'epilogo post-kafkiano (perchè utopico e rappresentativo dell'unica via d'uscita possibile da un'incubo) Moretti ritrova la sua strada. La sequenza è straordinaria, anche se oggi Sorrentino potrebbe dirci di essersi ispirato a quelle immagini per "Il divo".
Poi tutto scompare, o resta in superficie. Grande film mancato, "Il caimano". Privo anche del pathos generazionale che ha rivitalizzato un genere rischioso e controverso come il melodramma, v. "La stanza del figlio".
Una sola domanda: e se Moretti, quando non guarda più nello specchio la propria immagine, si sentisse espropriato di qualcosa?

gemellino86  @  01/05/2010 10:12:29
   6½ / 10
Un discreto film che mette in evidenza la politica italiana in modo particolare. La storia è da capire e le situazioni sono giocate intorno al protagonista. Il finale è la parte migliore.

goodwolf  @  27/04/2010 15:57:40
   6½ / 10
Il film scorre sempre abbastanza piacevolmente, con un grande Silvio Orlando e con tanti temi e spunti di riflessione. Il difetto che gli ho riscontrato è che ha troppa carne al fuoco ( vita di coppia, gelosia, separazione, crisi del cinema, Berlusconi..) ma che alla fine lascia un pò la sensazione del "nè carne nè pesce", non approfondendo nessun tema nello specifico.
Abbastanza pretenzioso, ma merita una visione.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  01/03/2010 16:13:45
   6½ / 10
Non mi ha mai entusiasmato più di tanto. Secondo me Moretti ha fatto di meglio nella sua carriera. Pone riflessioni forti, e ha senza dubbio ha il merito di rappresentare una critica politica forte. Grosso limite, a mio avviso, la ridotta compattezza dell'opera, un poco frammentaria e dispersiva. Per il resto ottimo Orlando.
Peccato che non sia apprezzato in modo bipartisan.

annibalo  @  27/12/2009 15:32:04
   9 / 10
A Napoli durante le ultime puntate della trascorsa campagna “telelettorale”, dopo l’uscita nelle sale italiane dell’ultimo film di Nanni Moretti, Berlusconi, rivolgendosi al pubblico di “Forza Italia” in delirio per il suo profeta, apre il discorso con uno stile da far invidia a Giulio Cesare: ”SONO IO (PAUSA), IL CAIMANO (ECO)”, anche se in seguito dichiarerà, che il film non l’ha visto e che non permetterà mai che ciò accada; forse perché la sua storia, già di per sé si racconta e i registi delle giubbe rosse andrebbero trattati come durante il maccartismo in America, ma qui si esagera senza misura, con troppa facilità e debole spirito satirico e il personaggio non lo consente.Il film di Moretti è invece un disegno geometrico concettuale, con una sceneggiatura curata in ogni dettaglio e una costruzione delle immagini in cui, c’è una meditata ricerca nello studio degli sguardi, che si riflettono in una scenografia- specchio che mostra lo stato d’animo di chi è presente in scena, provocando lo spettatore ad una costante attenzione, tesa ad usare i suoi strumenti interpretativi che molte immagini incitano a dispiegare, per la loro valenza fortemente simbolica.Co- protagonista del defenestrato Presidente del Consiglio è il cinema, che durante il periodo storico attuale rimane afasico, inerme di fronte all’indiscusso pilota e burattinaio dell’immaginario collettivo: il suddetto Silvio Berlusconi. La domanda che questo film pone è: come riuscire a trasporre cinematograficamente la sua storia, la vita di un personaggio che già si narra da solo e contemporaneamente è un teorico, un esperto padrone- regista della sua quotidiana immagine in movimento? Questo è il quesito che Moretti porta in scena, come il nucleo tematico più rilevante, che la realizzazione del film sul Cavaliere. Oramai ogni italiano sa quasi tutto di lui, per questo tale personaggio non può essere contenuto nello schermo perché già si racconta, ha plasmato ogni spettatore che attualmente è innanzitutto televisivo e dopo cinematografico, musicale, teatrale e via discorrendo. L’Italia è stata da 30 anni lobotomizzata, attonita di fronte alla sua immagine catodico- filmica, costituita da ogni classico ingrediente tipico dei film di genere: soldi che calano dal soffitto, corruzione, scalate al potere, riflettori sempre accesi, abbaglianti, per illuminare e accecare con sorrisi larghi da imbalsamare, pronti per l’uso al momento giusto. Non mancano neanche le belle donne, gioielli e smercio di denaro sporco. Il protagonista, emblema dell’italiano medio che ha votato Berlusconi, nella più totale assenza di coscienza critica, è un uomo del cinema, nel caso specifico uno spiantato, in pieno declino, un produttore che ha fatto la sua fortuna con i cosiddetti B-movie, tanto amati da Moretti, che si è divertito ad inventare i titoli e i manifesti dei suoi prodotti filmici di culto come: Maciste contro Freud, con Maciste in piedi che scaglia il lettino verso Freud che sta scappando con il taccuino, oppure I piedi di Laura, Stivaloni porcelloni, Mocassini assassini quest’ultimo con denti di squalo sopra mocassini sformati. La sua crisi è totale, attraversa il viale del tramonto in una disperazione tragi-comica, brancola nel buio, sembra che ogni passo che compie o parola pronunci, velocizzi lo sgretolamento della sua identità, dei suoi valori e della sua voglia di agire. Da vero cieco, accetta di realizzare la proposta di produrre un film sull’inattaccabile Re di Arcore, con una sceneggiatrice esordiente, anzi peggio: non ha mai realizzato nessun lungometraggio e ha un’identità ambigua, politicamente “troppo estremista”.
Pure in questa opera filmica, Moretti non rinuncia al dono dell’ubiquità, che un regista-attore possiede. In una scena a metà film per pochi minuti, Moretti interpreta se stesso, più intento a cantare che ad ascoltare la proposta balorda del produttore e della giovanissima regista, di girare un film su Berlusconi, dando ancora più respiro alla tesi del suo film: Berlusconi è già un film, perché in 30 anni ha creato un’ideologia, grazie al mezzo televisivo che ha reso spettacolo, la vita di ogni italiano, riuscendo sia a destra che a sinistra, a far parlare di sé in maniera continuativa quasi ispirandosi allo star system hollywoodiano, così da conquistarsi una sorta di aurea immortale. Ma nel finale da molti criticato, Moretti ritorna davanti alla macchina da presa, per girare un unico giorno della vita di Berlusconi, quello che potrebbe segnarne la sconfitta almeno morale del personaggio, me nello stesso tempo a restituirgli la sua vera umanità, la sua reale immagine. L’autore-attore lo interpreta in maniera ancor più dura, aggressiva, irresponsabile del ministro Botero, che aveva interpretato nel film di Lucchetti “Il Portaborse”. Qui il regista romano, non voleva imitare Berlusconi come tocca invece, all’inizio del film, a Elio De Capitani, con la sua interpretazione raffinata e graffiante, ma ha cercato di restituire attraverso la sua arte attoriale la parte più torbida, ombrosa del personaggio che a stento si conosce poiché da sempre il nemico non fa vedere le sue carte allo sfidante né tanto meno svela i suoi trucchi. uno dei più feroci alligatori del Rio delle Amazzoni, il suo tipico colore è il nero, la sua lunghezza può essere anche non di tutto rispetto, ma a differenza di questo animale predatore, Berlusconi non accetta quello che è, continuando a lottare con qualunque mezzo per quello che vorrebbe essere; mentre il cinema, con una limpida e chiara analisi del reale, ha i mezzi specifici per spostarsi nello spazio e nel tempo, raccogliendo dentro la pupilla dello spettatore il molteplice e il diverso, quella realtà che non riusciamo ancora, o non riusciamo più a vedere scoprendoci in ciò, emozionati.

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Gui80  @  10/12/2009 14:02:08
   6½ / 10
Non so se questo film avesse raggiunto la sufficienza visto con un occhio meno "politico" del mio. Certo è che, a mio parere, si sarebbe potuto sviluppare in maniera più convincente. Nonostante il mio chiaro schieramento politico, non sono mai riuscito ad apprezzare più di tanto quest'opera...
Questo mi fa pensare.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  05/12/2009 20:22:46
   7 / 10
Un film cosi dichiaramente schierato è normale che abbia pareri cosi discordanti...A me non è dispiaciuto del tutto,a tratti mi ha divertito e in alcuni punti mi ha disgustato...
Certo c'è un po' di confusione e la regia,abbastanza debole,non riesce a sostenere il film e lo spettatore presto si annoia e non importa piu' se "il caimano" si fara' o meno!
In alcuni momenti è la crisi matrimoniale che prende il sopravvento sul tema principale del film per non parlare della scena del pranzo a casa della sceneggiatrice...Il discorso sulle adozioni gay finisce a tarallucci e vino e questo mi ha infastidito non poco abbassando il mio giudizio sull'intera pellicola!
Doveva essere un film che suscitasse molto scalpore e da nanni Moretti ci si aspettava una critica ancora piu' accesa!

Invia una mail all'autore del commento Daniel91  @  22/11/2009 18:22:43
   6 / 10
Concordo con quello già uscito in questa pagina.

gkorps  @  20/09/2009 12:34:37
   8 / 10
Non è il miglior film di Moretti, ma ha un grande pregio: esortare a non mollare al Dittatore.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  01/01/2009 21:54:45
   8 / 10
E' un film che possiede imperfezioni ed ha il difetto fondamentale di mancare della necessaria compattezza. Allo stesso tempo il tono insolitamente cupo che permea la pellicola (non molto usuale in Moretti) e alcuni spunti quasi geniali come il raccontare l'ascesa di Berlusconi alla stessa stregua di un b-movie dalla trama ai limiti della verosimiglianza mi ha positivamente colpito. Non è solo un film su Berlusconi, anzi forse non lo è affatto, ma una riflessione di ciò che è diventato e non deve essere il cinema italiano. La presenza in forma di piccoli e grandi cameo di numerosi registi italiani (sembrava di vedere uno dei vecchi film di John Landis), sembra una chiamata a serrare le fila.

mr orange  @  13/04/2008 16:00:38
   8 / 10
la crisi del cinema italiano raccontata con sfondo la critica a berlusconi.
spazio anche per qualche risata anche se solo la rivisione di b. al parlamento europeo fa ammazzare dalle risate.
si perde nel finale, molto riflessivo. almeno una volta va visto...........

EcceBombo  @  06/02/2008 13:24:03
   8½ / 10
Chi? S.B.?
ahhh sua maestà,sua potenza indiscussa...e a che serve farne un film?!
Usarlo come spunto per descrivere un'Italia che tristemente fa dell'egoismo uno stile di vita da osannare!
Grazie a Moretti,ogni tanto al cinema si va anche a riflettere,e non pensate che si parli dell'innominato per tutto il film,lui(anzi Lui) è solo uno sfondo,una scusa,un contorno(ed è questo che lo farebbe rodere davvero se guardasse il film!!)
Poi i girotondi sono un'altra cosa,quando Nanni si mette dietro la cinepresa dimostra davvero si saper dare del Tu al mezzo Cinema!
Bravo...come sempre...

Vegetable man  @  22/01/2008 10:27:55
   8 / 10
L'ho rivisto e devo dire che mi ha fatto un'impressione molto migliore.
La miscela di vicenda pubblica e privata, delle diverse tematiche (il cinema, la famiglia, la politica) restituisce un cocktail amaro, ma dal sapore tutto particolare, dove traspaiono la rassegnazione ma anche intenti satirici.
Il risultato è stranamente riuscito, e la sensazione di incompiuto che accompagna questo film è in definitiva, secondo il sottoscritto, una buona sensazione.
Di livello come sempre la regia e gli interpreti.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  02/01/2008 12:58:53
   8½ / 10
La politica sempre al centro della filmografia di Mortetti,in questa pellicola passa decisamente in secondo piano,perche'Il Caimano non e'un film su Berlusconi,ma e'semplicemente la storia di un piccolo unomo in crisi lavorativa e familiare...la figura del "cittadino al di sopra della legge"e'appena abbozzata,la sua forza inquietante preme ai bordi senza mai intralciare il naturale percorso del film.Moretti sceglie come filo conduttore"Bruno"(interpretato da un fantastico Silvio Orlando)produttore di genere scomparso da anni dalla scene e in cerca di riabilitazione:la sceneggiatura propostagli da una giovane ragazza di sinistra,sembra la sua ultima occasione per tornare alla ribalta,ma soldi e stabilita'matrimoniale continuano ad ostacolare il suo lavoro.
E'un film per certi versi autobiografico,ed e'un film sicuramente molto sottovalutato....la regia di Moretti appare semplicemente perfetta,la scelta del cast idem,con l'unica pecca nel personaggio di Jasmine Trinca,attricetta troppo rigida e fuori ruolo per funzionare a dovere;tutto il resto rimane in perfetto equilibrio,politica-cinema e privato corrono in parallelo,per un prodotto dannatamente efficace e intenso.Quello che il regista racconta di Berlusconi e'sotto gli occhi di tutti da almeno un trentennio,ma la cosa che sorprende di piu'e'sicuramente la potenza della messa in scena:per quanto il lato privato della vita di Bruno sovrasti quello politico,la rappresantazione del mafioso numero uno in Italia e'resa in maniera talmente funzionale e coinvolgente,da meritarsi un applauso a scena aperta.Bellissimo e intelligente soprattutto il finale.

Invia una mail all'autore del commento Rusty il Selvag  @  20/11/2007 19:25:35
   8 / 10
Preludio


Noi siamo i figli dei padri ammalati:
aquile al tempo di mutar le piume,
svolazziam muti, attoniti, affamati,
sull'agonia di un nume.

Nebbia remota è lo splendor dell'arca,
e già all'idolo d'or torna l'umano,
e dal vertice sacro il patriarca
s'attende invano;

s'attende invano dalla musa bianca
che abitò venti secoli il Calvario,
e invan l'esausta vergine s'abbranca
ai lembi del Sudario...

Casto poeta che l 'Italia adora,
vegliardo in sante visioni assorto,
tu puoi morir!... Degli antecristi è l'ora!
Cristo è rimorto !

O nemico lettor, canto la Noia,
l'eredità del dubbio e dell'ignoto,
il tuo re, il tuo pontefice, il tuo boia, il tuo cielo,
e il tuo loto !

Canto litane di martire e d'empio;
canto gli amori dei sette peccati
che mi stanno nel cor, come in un tempio,
inginocchiati.

Canto le ebbrezze dei bagni d'azzurro,
e l'Ideale che annega nel fango...
Non irrider, fratello, al mio sussurro,
se qualche volta piango:

giacché più del mio pallido demone,
odio il minio e la maschera al pensiero,
giacché canto una misera canzone,
ma canto il vero!


Emilio Praga

Mizoguchi  @  02/11/2007 16:28:16
   9 / 10
Il Caimano, al contrario di quanto dicono certi fessi che hanno il cervello fritto da troppi squallidi dibattiti televisivi tra politici ignoranti (di cui una gran parte non ha visto neanche il film), non è un film politico o di propaganda e soprattutto non è un film fatto per influenzare le elezioni; ma è un film sull'Italia di oggi e soprattutto sul CINEMA.
Il film è un ritratto molto pessimista della nostra società e in particolare della nostra cultura.
Da un lato abbiamo una crisi di coppia, con il bravissimo Orlando, in crisi sia come padre che come marito, ma allo stesso tempo anche come regista.
Il film se ha qualcosa da denunciare è proprio di quanto sia scesa in basso la nostra "italietta" qualunquista, e la questione di berlusconi ne è solo un riflesso e non una causa.
Tra registi in ritiro, vogliosi di disimpegno (lo spassoso cammeo di moretti stesso, in auto), tra vecchie glorie che pur di lavorare scendono a compromessi con squallide produzioni televisive e attori fintamente ricoperti di una patina di intelletualismo e impegno politco che alla fine pensano solo ai soldi e a sedurre qualche giovinetta, Silvio Orlando rappresenta un commovente esponente di chi il cinema lo fa con passione ma che allo stesso tempo non riesce a superare le sue crisi personali.
Il cinema rappresentato è spassoso (vedi gli spezzoni dei vari film del passato) ma è anche intelligentemente nostalgico, è un omaggio al cinema italiano artigianale che fu, fatto con pochi soldi ma grande entusiasmo, che cede impietosamente sotto i colpi di una demolitrice, ma che attraverso l'entusiasmo di una giovane regista che sogna di fare ancora quel cinema, riesce a rivivere nelle sequenze finali (davvero mitiche).
Il personaggio della Trinca è sì un po' irritante e a tratti stereotipato, ma regge benissimo proprio nel suo contrappunto con Orlando, con le sue fisse e i suoi moralismi tipicamente morettiani...

2 risposte al commento
Ultima risposta 27/12/2007 19.30.55
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Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  24/09/2007 09:10:32
   6½ / 10
FILM DI DENUNCIA SU FATTI GIA' AMPIAMENTE DENUNCIATI. NON SI AGGIUNGE NIENTE DI NUOVO. CERTO, ALCUNE SCENE SONO MOLTO INGEGNOSE (VEDI QUELLA DEI SOLDI CHE PIOVONO DAL CIELO). ORLANDO VERAMENTE BRAVO. IL RUOLO PIU' INTERESSANTE E' QUELLO INTERPRETATO DA PLACIDO.

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Ultima risposta 10/12/2007 22.30.37
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Psyko86  @  23/09/2007 20:22:18
   10 / 10
NON SONO COMUNISTA, MA NON MI SONO MAI SOGNATA DI VOTARE UN CONDANNATO!
UN FILM, CERTO, MA PERSONALMENTE LO ANNOVERO TRA I BUON DOCUMENTARI..... LO CONSIGLIO A TUTTI GLI ITALIANI ILLUSI DAI NOSTRI POLITICI! COSì, TANTO PER FARSI UN'IDEA...... POI, DI SICURO, VISTO UNA VOLTA, NON è UN FILM COSì ECCEZIONALE DA RIVEDERE!!!!!

Jumpy  @  16/09/2007 21:30:16
   6 / 10
Non mi è sembrato molto riuscito, la "storia" del film mi è parsa quasi il pretesto per esporre le varie vicissitudini dei protagonisti, in un modo anche un po' superficiale.

andrea9002  @  31/07/2007 21:57:35
   9 / 10
NON SONO COMUNISTA
Come premessa mi sembrava dovuta... visto il bel voto, questo Moretti dovrebbe fare anche la pubblicità della nota marca di birra...evviva la sincerità!
Ad essere sinceri si ha l'impressione che il film duri 3 ore perchè il ritmo è piuttosto calmo e riflessivo ma miracolosamente riesce a non annoiare mai (forse perchè emotivamente ci sentiamo tutti un pochino coinvolti).
Lo definirei un film di grande intelligenza indubbiamente, uscito nelle sale 3 giorni prima delle elezioni (poi perse da Berlusconi), il film disegna lentamente ma inesorabilmente un finale truce.
Moretti interpreta il personaggio con una capacità (e una goduria personale) davvero impressionante.
Ma l'intelligenza sta nel parlare di un personaggio in maniera trasversale, a piccoli tratti ma con un crescendo davvero convincente...
Beh non scopro di sicuro l'acqua calda ma il buon Nanni è veramente un grandissimo regista.

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beta789  @  08/07/2007 00:17:56
   10 / 10
Moretti è uno dei pochi in Italia ad essere in grado di raccontare la nostra nazione. Berlusconi è solo uno dei tanti possibili simboli del degrado di un paese che è cambiato antropologicamante. In peggio.
Grande Orlando, struggente e divertente. Un film importantissimo, oltre che bello.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  08/06/2007 00:11:02
   10 / 10
Leggendo i commenti,mi è passata la voglia di commentare questo film; si riesce a creare contrapposizione politica anche qui,che tristezza....questo è cinema,il resto non c'entra! Gente che dà 1 per motivi ridicoli,solo per far abbassare il voto,solo perchè è Moretti!Mah,e allora rendo pan per focaccia perchè Moretti è oggi uno dei pochi registi con la R maiuscola che esprime il cinema,anche se il film non è oggettivamnete un capolavoro: quindi 10 e peccato che non posso dare la lode...che paese ridicolo!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  07/06/2007 22:25:34
   8 / 10
Mi rendo conto che per apprezzare il Caimano non votando a sinistra bisogna fare un grande sforzo di obiettività, ciononostante non bisogna nemmeno essere miopi da non notare un cinema F-I-N-A-L-M-E-N-T-E un pò diverso che oltre la politica (Moretti cambia un pò please) pone tanti spunti di riflessione A COMINCIARE DAL CINEMA ITALIANO e dalla situazione sociale del paese.
Questo sforzo di obiettività io non l'ho dovuto fare perchè ho apprezzato subito questo film, in primo luogo i vari parallelismi e uno sviluppo narrativo insolito, innovativo e avvincente, anche il modo con cui la storia di Berlusconi è inserita nell'economia della storia è di impatto notevole.
Come notevole è il finale con grandi spunti di riflessione sociologici, in cui Moretti non fa DENUNCIA ATTENZIONE, sa bene dell'improbabilità delle sue previsione però ne sottolineea la realisticità.
Insomma davvero un film Italiano diverso di un diverso Moretti, che pur continuando a citare un pò troppo se stesso, riesce ad innovarsi

Gruppo COLLABORATORI julian  @  19/04/2007 15:49:07
   7 / 10
Grandissimo !!! anche se nn amo i film politici.

Blizzardo  @  30/03/2007 20:51:03
   9½ / 10
Invia una mail all'autore del commento finazio  @  07/02/2007 10:16:43
   9 / 10
Qualche buon motivo per vedere il film e per ritenere che Moretti sia stato anche fin troppo tenero col nano di Arcore.

Berlusconi. Candidato premier. Fondatore di Forza Italia. Presidente del Consiglio dei ministri nel 1994 e nel 2001. Il suo nome di compare nelle liste della loggia massonica segreta P2: fascicolo 625, numero di tessera 1816, data di iniziazione 26 gennaio 1978. In un'audizione alla commissione parlamentare sulla P2, Berlusconi ammette di essersi iscritto alla P2 all'inizio del 1978 su invito di Gelli. Conferma la sua iscrizione alla loggia al processo P2, nel novembre 1993.

• Nel settembre 1988, invece, in un processo per diffamazione da lui intentato contro alcuni giornalisti, Berlusconi dichiara al giudice:"Non ricordo la data esatta della mia iscrizione alla P2, ricordo che è di poco anteriore allo scandalo". Per questa dichiarazione Berlusconi viene denunciato per falsa testimonianza. Il processo per falsa testimonianza si conclude nel 1990: Berlusconi viene dichiarato colpevole, ma il reato è estinto per intervenuta amnistia.

• Berlusconi fu indagato già dal 1983, nell'ambito di un'inchiesta su droga e riciclaggio: la Guardia di finanza aveva posto sotto controllo i suoi telefoni e scritto nel suo rapporto: «è stato segnalato che il noto Silvio Berlusconi finanzierebbe un intenso traffico di stupefacenti dalla Sicilia, sia in Francia che in altre regioni italiane. Il predetto sarebbe al centro di grosse speculazioni edilizie e opererebbe sulla Costa Smeralda avvalendosi di società di comodo...». L'indagine non accertò nulla di penalmente rilevante e nel 1991 fu archiviata.

• Berlusconi è stato accusato di aver pagato tangenti a ufficiali della Guardia di finanza, per ammorbidire i controlli fiscali su quattro delle sue società. In primo grado è stato condannato a 2 anni e 9 mesi per tutte e quattro le tangenti contestate, senza attenuanti generiche. In appello, la Corte concede le attenuanti generiche: così scatta la prescrizione per tre tangenti. Per la quarta (Telepiù), l'assoluzione è concessa con formula dubitativa, secondo il comma 2 art. 530 cpp. La Cassazione, nell'ottobre 2001, conferma le condanne per i coimputati di Berlusconi Berruti, Sciascia, Nanocchio e Capone (dunque le tangenti sono state pagate), ma assolve Berlusconi per non aver commesso il fatto, seppur richiamando l'insufficienza di prove.

• Per 21 miliardi di finanziamenti illeciti a Bettino Craxi, passati attraverso la società estera All Iberian, in primo grado è condannato a 2 anni e 4 mesi. In appello, a causa dei tempi lunghi del processo scatta la prescrizione del reato. La Cassazione conferma.

• Berlusconi è rinviato a giudizio per aver falsificato i bilanci Fininvest (processo All Iberian 2). Il dibattimento, dopo molte lungaggini e schermaglie procedurali, è iniziato presso il Tribunale di Milano. Ma Berlusconi ha cambiato la legge sul falso in bilancio: il processo è stato sospeso. Intanto è scattata anche la prescrizione.

• Berlusconi è stato indagato (anche sulla base di una voluminosa consulenza fornita dalla Kpmg) per la rete di 64 società e conti off shore del gruppo Fininvest (Fininvest Group B) che, secondo l'accusa, ha finanziato operazioni "riservate" (ha scalato societý quotate in Borsa, come Standa e Rinascente, senza informare la Consob; ha aggirato le leggi antimonopolio tv in Italia e in Spagna, acquisendo il controllo di Telepiù e Telecinco; ha pagato tangenti a partiti politici, come la stecca record di 21 miliardi di lire data a Craxi attraverso la societý All Iberian). La rete occulta della Finivest-ombra ha spostato, tra il 1989 e il 1996, fondi neri per almeno 2 mila miliardi di lire. Per questo Berlusconi è stato chiamato a rispondere di falso in bilancio. Ma nel 2002 ha cambiato la legge sul falso in bilancio, trasformando i suoi reati in semplici illeciti sanabili con una contravvenzione e soprattutto riducendo i tempi di prescrizione del reato (erano 7 anni, aumentabili fino a 15; sono diventati 4). CosÏ il giudice per le indagini preliminari nel febbraio 2003 ha chiuso l'inchiesta: negando l'assoluzione, poichè Berlusconi e i suoi coimputati (il fratello Paolo, il cugino Giancarlo Foscale, Adriano Galliani, Fedele Confalonieri) non possono dirsi innocenti; ma decidendo di prosciogliere tutti i 25 imputati, poichè il tempo per il processo, secondo la nuova legge, è scaduto. La procura ricorre in Cassazione, che all'inizio di luglio 2003 applica per la prima volta il "lodo Maccanico", decidendo la sospensione del processo per Berlusconi.

• Berlusconi è stato rinviato a giudizio per aver deciso il versamento in nero di una decina di miliardi dalle casse del Milan a quelle del Torino calcio, per l'acquisto del calciatore Gianfranco Lentini. Il dibattimento di primo grado si è concluso con la dichiarazione che il reato è prescritto, grazie alla nuova legge di Berlusconi sul falso in bilancio.

• Berlusconi è accusato di comportamenti illeciti nelle operazioni d'acquisto della società Medusa cinematografica, per non aver messo a bilancio 10 miliardi. In primo grado è stato condannato a 1 anno e 4 mesi per falso in bilancio. In appello, assoluzione con formula dubitativa, confermata in Cassazione.

• Berlusconi è accusato di appropriazione indebita, frode fiscale e falso in bilancio per l'acquisto dei terreni intorno alla sua villa di Macherio. In primo grado è assolto dall'appropriazione indebita e dalla frode fiscale. Per i due falsi in bilancio contestati scatta la prescrizione. In appello è confermata l'assoluzione per i due primi reati; è assolto per uno dei due falsi in bilancio, per il secondo si applica l'amnistia.

• Berlusconi è accusato di aver pagato i giudici di Roma per ottenere una decisione a suo favore nel Lodo Mondadori, che doveva decidere la proprietà della casa editrice. Il giudice dell'udienza preliminare Rosario Lupo ha deciso l'archiviazione del caso, con formula dubitativa. La Procura ha fatto ricorso alla Corte d'appello, che nel giugno 2001 ha deciso: per Berlusconi è ipotizzabile il reato di corruzione semplice, e non quello di concorso in corruzione in atti giudiziari; concesse le attenuanti generiche, il reato dunque è prescritto, poiché risale al 1991 e la prescrizione, con le attenuanti genriche, scatta dopo 5 anni. Il giudice ha disposto che restino sotto processo i suoi coimputati Cesare Previti, Giovanni Acampora, Attilio Pacifico e Vittorio Metta.

• Berlusconi è accusato di aver corrotto i giudici durante le operazioni per l'acquisto della Sme. Rinviato a giudizio insieme a Cesare Previti, Renato Squillante e altri. Il processo di primo grado si è celebrato presso il Tribunale di Milano, dopo che la Cassazione ha respinto la richiesta di spostare il processo a Brescia o a Perugia, per legittimo sospetto reintrodotto per legge nell'ottobre 2002. Un'altra legge, il "lodo Maccanico", votata con urgenza nel giugno 2003, impone la sospensione di tutti i processi a cinque alte cariche dello Stato, tra cui il presidente del Consiglio. Ma è stata giudicata incostituzionale dalla Corte costituzionale. Il processo è cosÏ ripreso fino alla sentenza: concesse le attenuenti generiche, il reato è prescritto.

• Berlusconi era accusato di aver indotto la Rai, da presidente del Consiglio, a concordare con la Fininvest i tetti pubblicitari, per ammorbidire la concorrenza. La Procura di Roma, non avendo raccolto prove a sufficienza per il reato di concussione, ha chiesto l'archiviazione, accolta dal Giudice dell'udienza preliminare.

• Berlusconi era accusato di aver pagato tangenti a dirigenti e funzionari del ministero delle Finanze per ridurre l'Iva dal 19 al 4 per cento sulle pay tv e per ottenere rimborsi di favore. La Procura di Roma ha chiesto l'archiviazione, accolta dal Giudice dell'udienza preliminare.

• Le procure di Caltanissetta e Firenze indagano da molti anni sui «mandanti a volto coperto» delle stragi del 1992 (Falcone e Borsellino) e del 1993 (a Firenze, Roma e Milano). Le indagini preliminari sull'eventuale ruolo che Berlusconi e Marcello Dell'Utri possono avere avuto in quelle vicende sono state formalmente chiuse con archiviazioni nel 1998 (Firenze) e nel 2002 (Caltanissetta). Continuano però indagini per concorso in strage contro ignoti e i decreti d'archiviazione hanno parole pesanti nei confronti degli ambienti Fininvest.

• La procura di Palermo ha indagato su Berlusconi per mafia: concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio di denaro sporco. Nel 1998 l'indagine è stata archiviata per scadenza dei termini massimi concessi per indagare. Indizi sui rapporti di Berlusconi e Dell'Utri con uomini di Cosa nostra continuano a essere segnalati in molte sentenze.

• Berlusconi, Dell'Utri e altri manager Fininvest, responsabili in Spagna dell'emittente Telecinco, sono accusati di frode fiscale per 100 miliardi e violazione della legge antitrust spagnola. Sono ora in attesa di giudizio su richiesta del giudice istruttore anticorruzione di Madrid, Baltasar Garzon Real. Il giudice Garzon ha chiesto di processare Berlusconi in Italia o di poterlo processare in Spagna. Di fatto, il processo è sospeso.

• Berlusconi e altri manager Fininvest sono indagati a Milano per aver prodotto fondi neri e distratto soldi da Mediaset attraverso meccanismi di compravendita di diritti televisivi. L'indagine è in corso, con le accuse, per Berlusconi, di appropriazione indebita aggravata, frode fiscale e falso in bilancio. E' indagato nuovamente anche per corruzione giudiziaria, per aver versato almeno 600 mila dollari a un testimone, il suo avvocato David Mills, perchè addomesticasse le sue dichiarazioni in un paio di processi milanesi a carico dello stesso Berlusconi.

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Invia una mail all'autore del commento Gualty  @  25/01/2007 02:17:29
   7½ / 10
Bel film, in cui la figura di Silvio è solo uno spunto, seppure fondamentale e agghiacciante, per ritrarre "questa misera italietta". in cui si trovano i fondi per i "film in costume", ma non nel senso del proverbio : datemi una maschera e vi dirò la verità.

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Invia una mail all'autore del commento sb6r  @  19/01/2007 11:18:50
   7 / 10
Destabilizzante, apparentemente innocuo. Moretti invita lo spettatore ad entrare nel film poco alla volta; cerca un approccio delicato, quasi inaspettato. Si segue la storia dimenticandoci pian piano della figura minacciosa (non in questo film) del portatore nano di democrazia (cit.). A sprazzi alterni ricompare il richiamo al centro del film ma con discreta abilità rimane per gran parte del tempo celato da una piacevole commedia all'italiana. Attenzione però: il parallelismo con l'entrata nel "pubblico" di Berlusconi è lampante. Inizialmente sottotono, poche domande e molti dubbi per arrivare all'inevitabile climax di esaltazione e delirio. La prepotenza dell'uomo di Arcore arriva in pieno viso come un *****tto di Bud Spencer: goffo, impacciato ma micidiale. E come un forte colpo, destabilizza la comprensione del film, fin'ora focalizzata dalla storia in primo piano. Non si limita però a stordire lo spettatore, va oltre e prevarica lo scorrere della storia: la forza. Come nel reale, e qui prosegue la similitudine, Silvio accentra l'attenzione su di sé, consegna i suoi problemi nelle mani degli italiani e delegittima, con la furbizia demagogica che lo contraddistingue, la magistratura. Ecco svelarsi la figura del Caimano, vorace e senza scrupoli.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR agentediviaggi  @  17/01/2007 12:51:13
   7½ / 10
Buon film di Moretti che dopo anni ha forse finalmente capito che il vero nemico del popolo italiano non è Berlusconi ma il popolo italiano se medesimo (almeno dalla scena finale). Di Silvio Orlando però detto tra noi non se ne può più. Si scegliesse un altro alter ego.

giuspetto  @  15/01/2007 14:30:40
   8 / 10
ho visto il film solo adesso in dvd, e l'ho trovato quasi profetico se visto alla luce del post elezioni del vero "caimano"
la storia personale del produttore, quella della realizzazione del film e la storia vera del caimano sono intrecciate molto bene, ma il film scorre via senza alti. avrei messo 7 ma aggiungo un punticino per bilanciare molti commenti insulsi che, in realtà, mi aspettavo di trovare...
silvio orlando bravissimo e anche la buy mi è piaciuta. bella la colonna sonora

Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento cash  @  27/12/2006 12:36:27
   8½ / 10
Per assaporare in pieno il caimano bispogna compiere un'opera di notevole astrazione e mandare in prescrizione (pure quelli) tutti i pregiudizi e le aspettative. Mi ricordo innumerevoli recensioni "preventive" al film di moretti; quello che sarebbe dovuto essere, quello che sarà, quello che dovrebbe dire...
IL problema è che il caimano non è un film politico. E'una commedia, in cui si ride parecchio. E il grido disperato del moretti in piazza navona (con questi leader non vinceremo mai) è qui del tutto assente. E meno male, aggiungo io. Questa è una commedia, non un documentario o un film-inchiesta; molti dei miei amici (anche in questo sito) sono pronti a criticare i detrattori del labirinto del fauno ch elo valutano negativamente solo perchè pensavano che fosse un horror invece che un fantasy, ma qui fanno lo stesso errore e non se ne accorgono. Valutano negativamente il caimano perchè non è il film di denuncia che attendevano. E chi se ne frega? Il film è validissimo, bellissimo e vincente sotto tutti i punti di vista. Per quel che mi riguarda è il miglior film italiano dela passata stagione, alla pari con romanzo criminale. MI spiace solo di aver dato retta alle aspettative frustrate e ai pregiudizi dei miei amici; non li avessi ascoltati avrei goduto di questo bel film moloto tempo prima, invece di recitare un ennesimo mea culpa conseguente al fatto di aver sentenziato senta aver visto.

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Ultima risposta 31/12/2006 14.02.05
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tshiamo  @  15/12/2006 11:49:15
   6½ / 10
arg, l'autunno delle emozioni.. m'è qasi venuto il dubbio ke sia stato moretti a non riuscire a fare il film sul berlusclown e non il suo protagonista. mi porta con sè un senso d'incompiutezza, nonostante il cast ke gradisco.

ke trishtezza.. l'immotivata fine del matrimonio, con conseguenze sui figli ke non trovano nè il pezzettino del lego mancante nè gli errori nei compiti, perchè non ce ne sono. e se il pezzettino salta fuori, non va bene, negano la realtà. come spiega moretti attore nello splendido discorso in macchina: un film del genere non potrebbe funzionare perchè agli italiani che l'hanno votato non interessa la realtà, gli altri già la conoscono. tranne poi ripensarc, l'attore girerà il corto finale e il regista moretti girerà "il caimano", dopo i suoi anni d silenzio creativo.

il tradimento dell'amicizia da parte del ruffiano michele placido, il film ke non si gira x mancanza di soldi, la disperazoine del regista orlando, la cui vita fa acqua anke x colpa del caimano.

e poi l'acqua come entra nel film: le piscine del vecchio film, le caravelle del vuoto "il ritorno d colombo" che ottiene al volo i finanziamenti e richiama gli attori, l'acqua bollente ke un vendicatrice maskerata riversa sul critico espertone d turno, la piscina dove l'italia (il regista orlando, al contraro del caimano, non nuota efficacemente) annaspa dietro la germania ke la deride.

l'idealismo acerbo di trinca, alle prese con i compromessi della carenza di budget. buoni alcuni dialoghi. forse necessario, per non dimenticare questa storia d'italia non piacevole da udirsi (e da dirsi?): i figli preferiscono "cataratte", ma rappresentano le generazioni che -a detta di moretti- la televisione di berlusconi ha cambiato nel modo di pensare & d guardare alla realtà OPPURE rappresentano ki cmqe preferisce sentirsi raccontare storie fantastiche?

un passatempo riconoscere montanelli, previti, boccassini e

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Tom24  @  18/11/2006 20:18:09
   6 / 10
noioso, banale e scontato...troppi premi x qst pellicola, basata si su un tema molto interessante, ma che poteva essere girata sicuramente meglio
si lascia cmq guardare, la sufficenza per l'iniziativa e il coraggio d moretti...

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Invia una mail all'autore del commento orsetto_bundi  @  23/10/2006 19:05:22
   7 / 10
Invece di fa' gli esercizi di portoghese, 'sto pomeriggio mi so' visto il dvd di 'sto film, ke a suo tempo mi persi (volutamente) al cinema.
Premetto ke non so' un gran fan di Moretti.....e non x motivi politko-ideologici, anzi.......direi ke Moretti in konfronto a me sta proprio a Destra....ehehehehehehheh........ma ammetto ke ho trovato 'sto film abbastanza effikace, anke se non riesce a dare esattamente l'idea di quanto sia viscido,maneggione, skifoso, mafioso, etc il Pelatone di mierda ke ci ha governato- ahinoi- x ben 5 lunghi anni......diciamo ke il buon Nanni si è un po' "limitato"....avrebbe potuto fare moooooooooolto dippiù.....
xò devo ammettere ke rivedendo lo "show" del Nano Malefiko davanti al Parlamento Europeo la voglia di prendere il televisore e di skaraventarlo giù mi è venuta.......ekkome.......maro', ke essere....ke essere.....maro'.....
ma a parte questo si tratta di un film abbastanza karino: idea di "omaggiare" i film di serie B (MACISTE KONTRO FREUD sarebbe stato da vedere !!!!) è a dir poko geniale, eppoi gli attori so' tutti bravi.....senza kontare l'ESAGERATO numero di guest stars ke kompaiono qua e là.........
Insomma.......non il miglior film morettinano, ma cmq....un prodotto kemerita almeno un'okkiata...
e mo' quasi quasi vado a ripassa' portoghese, visto ke domani c'ho il korso alle 8........maro', alle 8.........mi dovrò svegliare all'alba......ke mazzata !!!!!!
kon permesso :-)

piernelweb  @  29/09/2006 09:40:38
   9 / 10
Nel film non va cercata la notifica delle proprie convinzioni ma piuttosto gli elementi per metterle in discussione"..."I film di Moretti non sono invettive isteriche...Moretti non ci porta mai troppo puntualmente verso qualcosa di definito e definitivo. Ci obbliga a domande... e in questo, quindi, il film è un film politico." Ottimi Orlando e la Buy, grande Nanni!

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  29/09/2006 00:28:50
   6 / 10
L'antiberlusconismo di maniera non mi ha detto niente di nuovo e l'ho trovato anche un pò giornalistico, ripetitivo e banale. Diciamo un Moore più filmico, ma con minor spessore giornalistico.
L'alternanza tra la storia del produttore e del suo film poteva essere sfruttata meglio, ma ci sono degli accenni interessanti qua e la nel film che purtroppo non riesce proprio ad elevarsi completamente. Molto bravo S. Orlando e tutti i comprimari. Curiose le interpretazioni di Montaldo, Placido e tutte le guest star del film.

j1j2j3  @  09/09/2006 19:09:44
   6 / 10
Sottoscrivo il commento di tylerdurden73, peraltro scevro degli evidenti condizionamenti epidermici e politici degli iperbolici e distruttivi 10 e 1 asseganti al film. Va dato atto al regista di essere stato meno lento del solito. Degno di nota Orlando che spicca nel film e brava la Muti. Invece pessima interpretazione della Bui che, per la prima volta messasi in discussione cercando di immedesimarsi in un ruolo non esclusivamente isterico, delude.
Nel complesso un film che non è noioso ma non emoziona, tanto meno nel finale. I 6 David di Donatello screditano l'immagine di questo premio e suscitano forti dubbi sull'imparzialità della giuria. Solo gli oscar hanno valore prestigioso.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  01/09/2006 15:54:15
   6 / 10
Premesso che ho da svariato tempo abbandonato una vera e propria “fede”politica nauseato dalla maggior parte degli uomini di potere che attualmente rappresentano il nostro paese,premesso che Moretti è un regista che mi piace ma che epidermicamente mi sta antipatico,posso tranquillamente ammettere di aver preso visione del film nella tranquillita’ piu’assoluta senza essere schierato o,peggio,prevenuto in partenza,a differenza di certa critica che ha osannato l’operato del regista pur sapendo benissimo di trovarsi di fronte ad un film di medio valore.
Il risultato a mio avviso è abbondantemente sotto le aspettative,si riduce ad un noioso lungometraggio che mette in luce i vizi della nostra amata “Italietta” arrivista e corrotta,il Berlusca è solo il simbolo di quella sete di potere che attanaglia ogni caimano abilissimo a farsi strada tra le maglie della giustizia e della poltica per ottenere cio’ che desidera.
Il film parte molto bene,con degli spezzoni onirici,che oltre ad essere visivamente molto affascinati denotano le capacita’ inventive del regista,purtroppo a lungo andare la trama si disperde perdendo tono e brio chiudendo con un finale discutibile e tutt’altro che coinvolgente.
Gli attori sono davvero bravi,a cominciare dall’ottimo Orlando ma cio’ che mi rimane dopo la visione è un senso di capolavoro mancato,di occasione perduta…Moretti è bravo a non cadere nel banale e a non realizzare un docu-film di accusa nei confronti di Berlusconi,tanto,come dice Antonio Catania (il dirigente RAI)”a chi vuoi che interessi una storia simile?siamo tutti a conoscenza dei fatti e di come sono andate le cose”.
Moretti non è Micheal Moore fa bene a non lasciarsi invischiare in un film politico,riesce a suo modo a criticare ed attaccare l’operato di Berlusconi,ma cio’ che gli preme maggiormente è sviluppare una trama parallela che possa avvincere lo spettatore,intersecandosi efficacemente con le vicissitudini dell’ex premier,a mio avviso l’alchimia funziona poco e si finisce con l’attendere spasmodicamente la fine di un film velocemente dimenticabile.

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Ultima risposta 11/09/2006 09.14.01
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litfiba3  @  30/08/2006 19:36:18
   7½ / 10
un buon film. un Silvio Orlando magmìnifico, bene pure la Buy. Il film è piacevole, fa sorridere. Non approvo pienamente il contenuto, ma ho trascorso comunque una bella serata...
GRAZIE SILVIO

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  05/08/2006 17:23:37
   8 / 10
Un film che mi ha fatto riflettere e devo dire che mi è piaciuto. Mi ha dato una forte sensazione di pessimismo. Il tema del film è la crisi che affligge la vita quotidiana delle singole persone, lo sfaldarsi degli istituti tradizionali e dei rapporti interpersonali. Dulcis in fundo anche la sfera sociale collettiva, istituzionale è travagliata da crisi e conflitti. Crisi che si manifesta anche nel distacco e nel mancato rapporto fra queste due sfere che procedono parallele quasi incomunicabili, con la sfera della sovrastruttura che alla fine riesce a schiacciare qualunque tentativo che proviene dalle istituzioni di garanzia di difendere i valori di uguaglianza legale (retaggio di un passato in cui anche la persona comune chiedeva e pensava di avere voce nella conduzione politica).
Bruno Bonomo rappresenta proprio l’epigono della generazione degli anni 60/70 che ha voluto farsi guida intellettuale, ma che poi ha dismesso ogni mira rigeneratrice, ha perso qualunque fine etico nel lavoro artistico per ridursi a filmetti sensazionalistici, rincorrendo mode importate (l’accenno al cinema di Tarantino mi è sembrato più una parodia che un omaggio). Ha rinnegato la sua cultura (ha persino votato Berlusconi), entrando in un campo in cui non è preparato e non ha potuto far altro che fallire. Anche l’ultimo rifugio creativo (la vita privata) si risolve in un doloroso fallimento. Berlusconi è inserito nel film come una specie di Bruno parallelo, un alter ego di successo. Lui sì che sa come avere successo, come si deve agire e la condotta da tenere. Ha capito che non serve migliorare la società, che anzi la si deve assecondare nei suoi vizi e difetti per renderla schiava. Il risultato è strabiliante: il potere! Quella cosa a cui gli intellettuali di sinistra hanno vanamente mirato, è caduta come una pera matura nelle sue mani. Ora si tratta di conservarlo e lui sa bene come fare … Eppure non è riuscito a sfondare dappertutto. Nonostante la politica culturale di Italia 1 la maggioranza dei giovani sotto i 23 anni gli ha votato contro, determinando la sua sconfitta. Questi giovani sono rappresentati nel film dalla giovane regista in erba. Sono giovani che hanno le idee chiare, che hanno coraggio ma che soffrono di inesperienza e di paura. Eppure sono gli unici capaci di sfidare a viso aperto il “Caimano”.

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ragno  @  27/06/2006 23:06:00
   10 / 10
10 perche un italia cosi sciatta e povera di valori non si era mai vista. e moretti a modo suo a fatto capire il perche!!! grande moretti,abbiam bisogno di realta non di grattaculi.

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Ultima risposta 03/08/2007 22.58.48
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hank  @  27/06/2006 11:48:39
   6½ / 10
Sono un vero appassionato di Moretti, mi piace sempre, anche se devo dire che questo forse è uno dei suoi film peggiori, mi dispiace.
Forse non è così immediato moretti, non tutte le persone hanno la sensibilità per poterlo capire, neanch'io.
Una personalità del genere (forse non se ne rende conto neanche lui), può essere solo al di sopra delle parti.
Berluosconi in Italia, non è destra, non è sinistra, è solamente l'esempio di come si può usare la politica per i propri interessi personali; vuole alzare il livello dello scontro politico per farci credere certe cose, continuando dietro le quinte a fare i suoi affari. Dal film ho capito questo. Tutte cose che comunque già si sanno, solamente la scena finale offre un pò di genialità Morettiana e speriamo vivamente che non sia preveggenza.

kubrick  @  14/06/2006 14:05:06
   8½ / 10
Molto bello! E' un film che fa riflettere, anche se mi sa che non riesce a suscitare dei dubbi a quelli che sostengono berlusconi...la fine è spettacolare: cioè, il film che girano è pari a cataratte, solo che nell'Italia di oggi nn si può che avere come argomento berlusconi per film così bassi.

manu76  @  11/06/2006 19:18:04
   6 / 10
Sinceramente mi aspettavo di meglio.
E' in genere quello ke succede sempre quando si creano troppe aspettative e si fa troppo clamore.
Troppo rumore per nulla....

viduz11  @  07/06/2006 15:00:47
   10 / 10
da vedere assolutamente!

1 risposta al commento
Ultima risposta 15/01/2007 17.10.11
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enigmista  @  05/06/2006 19:28:32
   7½ / 10
La storia del personaggio interpretato da Silvio Orlando e della sua crisi familiare l'ho considerata molto noiosa, tipica trama di film all'italiana sul divorzio etc.

Spettacolare però l'interpretazione di Nanni Moretti nei panni del Berlusca.

A qualcuno la scena finale non tanto è piaciuta, ma per me andava messa, in quanto rappresenta una realtà esistente (purtroppo), ossia la massa di persone che senza pensare da ragione al "potente" di turno.

Brava anche Jasmine Trinca.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  03/06/2006 16:27:23
   8½ / 10
Il film, a mio avviso, è sicuramente da vedere. Vorrei sottolineare, tralasciando la fin troppo commentata parte politica, la delicatezza con cui è narrata la fine di un matrimonio, senza grida nè troppi frastuoni, ma con il semplice silenzio che allontana le persone. Magistrale l'interpretazione di Orlando e Buy. Un film che non verrà dimenticato in fretta.

interpol  @  21/05/2006 19:19:46
   6 / 10
Secondo me il protagonista è Romano Prodi,basta seguire con attenzione la terza sequenza della fase 1 prima dell'uscita di scena del protagonista,è evidente che si cela Romano Prodi,e non Berlusconi.Anche se il dubbio che sia Zapatero è reale.

3 risposte al commento
Ultima risposta 06/02/2007 00.44.53
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rodrigo pepas  @  16/05/2006 11:38:21
   10 / 10
un gran bel film basato su fatti realmente accaduti.
raccomando per gli stessi motivi anche:
- VIVA ZAPATERO
- C'ERA UNA VOLTA SILVIO

p.s. tanto per rendersi conto in che società... vivevamo!

7 risposte al commento
Ultima risposta 06/02/2007 00.46.35
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  14/05/2006 20:43:16
   8 / 10
Mi è parso un bel film, mi ha fatto ridere, mi ha fatto pensare a tutto ciò che Berlusconi ha fatto prima che noi sedicenni nascessimo... mi aspettavo che Nanni Moretti urlasse esplicitamente ai quattro venti i suoi casini, invece ha preferito un po' di sottile ironia e di sarcasmo ed una punta di comicità (lo sfondo di Silvio Orlando regista di film trash italiani è troppo esilarante)...
Sono andato a vederlo solo perchè Moretti mi ispirava e non sono stato deluso (menomale)
Chissà com'è la stanza del figlio!

Diames  @  14/05/2006 15:20:41
   7½ / 10
Lontano dalla perfezione, ma con vari aspetti più che lodevoli (per ex. vedi il finale).
Il film non è propagandistico, semmai sociale. Il vero bersaglio sono gli italiani, se proprio si vuole esprimere un giudizio che esuli dal cinematografico.
Per favore, prima di guardarlo, lasciate da parte l'italiano che c'è in voi... se dovesse vedere "il caimano", potrebbe offendersi e reagire, per difesa, con recensioni talmente negative da risultare ridicole... proprio come gli italiani a cui il film si riferisce.

Invia una mail all'autore del commento francescofelli  @  02/05/2006 10:30:34
   7 / 10
rimango un po' basino dinnazi i commenti letti: non è un film politico? non attacca Berlusconi??? Beh, permettetemi di dissentire.
Ma cosa volevate, un documentario sui reati commessi dal buon Silvio? Scaricatelo da internet, ce ne sono molti, anche se le tv si guardano bene dal trasmetterli.
Oppure volevate che Moretti urlasse per tutta la pellicola slogan politici, concludendo con qualcosa tipo..."se vedete me, ridurrò il costo dei pop corn..."?
Queste cose lasciamole al cavaliere. E così lasciamo a Nanni il saper incastonare qua e là, quasi inosservate, le tante nefandezze. Sottovoce, senza urlarle. Perchè, come dice il film ma tanto più le recenti elezioni, chi vuole sapere sa già tutto e chi non vuole sapere...beh, sono gli stessi che poi vedete alla fine della storia, lì fuori al palazzo di giustizia.

Insomma, a mio giudizio, il regista ha qui voluto solo mostrare anzichè dimostrare (per dirla alla Fellini). Ma ciò è quanto mai sufficiente per tinteggiare un periodo storico, illuminato, si fa per dire, dalla figura del Berlusconi, il Sardanapalo del nostro secolo.

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Ultima risposta 11/05/2006 15.22.50
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