il caimano regia di Nanni Moretti Italia 2006
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il caimano (2006)

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locandina del film IL CAIMANO

Titolo Originale: IL CAIMANO

RegiaNanni Moretti

InterpretiSilvio Orlando, Margherita Buy, Jasmine Trinca, Michele Placido, Giuliano Montaldo, Antonio Luigi Grimaldi, Paolo Sorrentino

Durata: h 1.52
NazionalitàItalia 2006
Generedrammatico
Al cinema nel Marzo 2006

•  Altri film di Nanni Moretti

Trama del film Il caimano

Una giovane regista vuole fare un film su Berlusconi, ma ha un problema: non trova nessun attore disposto a calarsi nei panni del protagonista...

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Voto Visitatori:   6,53 / 10 (204 voti)6,53Grafico
Miglior filmMigliore regiaMiglior attore protagonista (Silvio Orlando)Miglior produttoreMiglior sonoroMiglior colonna sonora
VINCITORE DI 6 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Miglior film, Migliore regia, Miglior attore protagonista (Silvio Orlando), Miglior produttore, Miglior sonoro, Miglior colonna sonora
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Voti e commenti su Il caimano, 204 opinioni inserite

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Invia una mail all'autore del commento orsetto_bundi  @  23/10/2006 19:05:22
   7 / 10
Invece di fa' gli esercizi di portoghese, 'sto pomeriggio mi so' visto il dvd di 'sto film, ke a suo tempo mi persi (volutamente) al cinema.
Premetto ke non so' un gran fan di Moretti.....e non x motivi politko-ideologici, anzi.......direi ke Moretti in konfronto a me sta proprio a Destra....ehehehehehehheh........ma ammetto ke ho trovato 'sto film abbastanza effikace, anke se non riesce a dare esattamente l'idea di quanto sia viscido,maneggione, skifoso, mafioso, etc il Pelatone di mierda ke ci ha governato- ahinoi- x ben 5 lunghi anni......diciamo ke il buon Nanni si è un po' "limitato"....avrebbe potuto fare moooooooooolto dippiù.....
xò devo ammettere ke rivedendo lo "show" del Nano Malefiko davanti al Parlamento Europeo la voglia di prendere il televisore e di skaraventarlo giù mi è venuta.......ekkome.......maro', ke essere....ke essere.....maro'.....
ma a parte questo si tratta di un film abbastanza karino: idea di "omaggiare" i film di serie B (MACISTE KONTRO FREUD sarebbe stato da vedere !!!!) è a dir poko geniale, eppoi gli attori so' tutti bravi.....senza kontare l'ESAGERATO numero di guest stars ke kompaiono qua e là.........
Insomma.......non il miglior film morettinano, ma cmq....un prodotto kemerita almeno un'okkiata...
e mo' quasi quasi vado a ripassa' portoghese, visto ke domani c'ho il korso alle 8........maro', alle 8.........mi dovrò svegliare all'alba......ke mazzata !!!!!!
kon permesso :-)

Macs  @  20/10/2006 09:22:40
   3 / 10
Film scadente, in cui Moretti non ne azzecca una. La storia "parallela", quella di Bruno Bonomi e sua moglie (qualcuno mi sa dire perchè si separano? Vanno d'amore e d'accordo per tutto il film), è noiosissima e banale. Le scene coi due bambini sono patetiche e a volte addirittura irritanti oltre che melense. Il personaggio di Silvio Orlando è uno schizofrenico paranoico, che esce (completamente) di testa solo perchè ha visto la moglie in compagnia di un tizio al tavolino di un bar. Francamente eccessivo.
La storia del film sul presunto Berlusconi è quanto di più assurdo si possa immaginare, e a dirlo è un anti-berlusconiano convinto come mi ritengo. Le assurdità partono dall'aspetto formale e non risparmiano quello dei contenuti. Anzitutto, non esiste proprio che una ragazzina esordiente che fino a quel momento ha girato appena due cortometraggi di 10 minuti trovi qualcuno che le faccia girare un lungometraggio addirittura su Berlusconi. (per non parlare della scena patetica di Teresa con la sua convivente e la figlia nel passeggino al pranzo di campagna, in cui non si capisce l'isterismo di Teresa: va bene Moretti inscena sempre personaggi nevrotici o con isterismi vari, però c'è un limtie di verosimiglianza che non andrebbe oltrepassato). Inoltre da un intellettuale di sinistra che si spaccia per innovativo e originale, mi sarei aspettato un'analisi del fenomeno-Berlusca molto più approfondita e sottile. Invece si limita a ripetere luoghi comuni, chiacchiere da bar e informazioni che sanno praticamente tutti. Proprio Moretti che critica tanto l'immobilismo culturale (e intellettuale) della sinistra italiana, se ne esce con queste banalità, legittimando in questo modo l'arretratezza culturale che critica nella sinistra stessa. Ma la cosa più inaccettabile è che lo stesso Moretti nel film afferma che non ha senso fare un film su Berlusconi, che tutti sanno già tutto: meta-linguisticamente, condanna in partenza la sua stessa (fallita) operazione elettorale.
Il finale è poi è totalmente insensato, e di nuovo, sia formalmente sia sul piano dei contenuti. Formalmente: non ci sono i soldi per fare il film, e allora si getta quei pochi che si hanno girando un'unica scena? Surreale. Sui contenuti: il faccia a faccia tra Berlusca e la pm dopo la lettura della sentenza è francamente di una retorica esagerata (e quello che dovrebbe essere uno sguardo carico di odio e di sfida nasconde la malcelata voglia di ridere dei due interpreti). La presunta rivolta finale dei cittadini è girata malissimo, il giudice che sembra inciampare sulla scalinata del tribunale è goffissimo, per non parlare del fatto che fuori da quel tribunale, se davvero Moretti voleva inscenare una rivolta, ci andavano molte più comparse.

In conclusione, un film sconsigliato a tutti e di una noia mortale. Chi dà 1 o 10 non ha capito che questo non è un film politico contro Berlusconi - la critica politica alla fine non c'è per niente, e il film è fatto talmente male che certamente ha ottenuto l'effetto opposto alle elezioni: non ha cambiato il parere di chi già voleva votare Berlusconi, anzi ha fatto venire dei dubbi all'elettorato moderato di sinistra.

ps. scusate se qua e là c'è qualche spoiler, ma questo film mi ha fatto veramente inc....

piernelweb  @  29/09/2006 09:40:38
   9 / 10
Nel film non va cercata la notifica delle proprie convinzioni ma piuttosto gli elementi per metterle in discussione"..."I film di Moretti non sono invettive isteriche...Moretti non ci porta mai troppo puntualmente verso qualcosa di definito e definitivo. Ci obbliga a domande... e in questo, quindi, il film è un film politico." Ottimi Orlando e la Buy, grande Nanni!

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  29/09/2006 00:28:50
   6 / 10
L'antiberlusconismo di maniera non mi ha detto niente di nuovo e l'ho trovato anche un pò giornalistico, ripetitivo e banale. Diciamo un Moore più filmico, ma con minor spessore giornalistico.
L'alternanza tra la storia del produttore e del suo film poteva essere sfruttata meglio, ma ci sono degli accenni interessanti qua e la nel film che purtroppo non riesce proprio ad elevarsi completamente. Molto bravo S. Orlando e tutti i comprimari. Curiose le interpretazioni di Montaldo, Placido e tutte le guest star del film.

j1j2j3  @  09/09/2006 19:09:44
   6 / 10
Sottoscrivo il commento di tylerdurden73, peraltro scevro degli evidenti condizionamenti epidermici e politici degli iperbolici e distruttivi 10 e 1 asseganti al film. Va dato atto al regista di essere stato meno lento del solito. Degno di nota Orlando che spicca nel film e brava la Muti. Invece pessima interpretazione della Bui che, per la prima volta messasi in discussione cercando di immedesimarsi in un ruolo non esclusivamente isterico, delude.
Nel complesso un film che non è noioso ma non emoziona, tanto meno nel finale. I 6 David di Donatello screditano l'immagine di questo premio e suscitano forti dubbi sull'imparzialità della giuria. Solo gli oscar hanno valore prestigioso.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  01/09/2006 15:54:15
   6 / 10
Premesso che ho da svariato tempo abbandonato una vera e propria “fede”politica nauseato dalla maggior parte degli uomini di potere che attualmente rappresentano il nostro paese,premesso che Moretti è un regista che mi piace ma che epidermicamente mi sta antipatico,posso tranquillamente ammettere di aver preso visione del film nella tranquillita’ piu’assoluta senza essere schierato o,peggio,prevenuto in partenza,a differenza di certa critica che ha osannato l’operato del regista pur sapendo benissimo di trovarsi di fronte ad un film di medio valore.
Il risultato a mio avviso è abbondantemente sotto le aspettative,si riduce ad un noioso lungometraggio che mette in luce i vizi della nostra amata “Italietta” arrivista e corrotta,il Berlusca è solo il simbolo di quella sete di potere che attanaglia ogni caimano abilissimo a farsi strada tra le maglie della giustizia e della poltica per ottenere cio’ che desidera.
Il film parte molto bene,con degli spezzoni onirici,che oltre ad essere visivamente molto affascinati denotano le capacita’ inventive del regista,purtroppo a lungo andare la trama si disperde perdendo tono e brio chiudendo con un finale discutibile e tutt’altro che coinvolgente.
Gli attori sono davvero bravi,a cominciare dall’ottimo Orlando ma cio’ che mi rimane dopo la visione è un senso di capolavoro mancato,di occasione perduta…Moretti è bravo a non cadere nel banale e a non realizzare un docu-film di accusa nei confronti di Berlusconi,tanto,come dice Antonio Catania (il dirigente RAI)”a chi vuoi che interessi una storia simile?siamo tutti a conoscenza dei fatti e di come sono andate le cose”.
Moretti non è Micheal Moore fa bene a non lasciarsi invischiare in un film politico,riesce a suo modo a criticare ed attaccare l’operato di Berlusconi,ma cio’ che gli preme maggiormente è sviluppare una trama parallela che possa avvincere lo spettatore,intersecandosi efficacemente con le vicissitudini dell’ex premier,a mio avviso l’alchimia funziona poco e si finisce con l’attendere spasmodicamente la fine di un film velocemente dimenticabile.

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Ultima risposta 11/09/2006 09.14.01
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litfiba3  @  30/08/2006 19:36:18
   7½ / 10
un buon film. un Silvio Orlando magmìnifico, bene pure la Buy. Il film è piacevole, fa sorridere. Non approvo pienamente il contenuto, ma ho trascorso comunque una bella serata...
GRAZIE SILVIO

uomosuono  @  21/08/2006 19:31:31
   1 / 10
VOTO : 1 PER IL FILM PIU' BRUTTO MAI REALIZZATO NELLA STORIA DEL CINEMA.
"IL CAIMANO" E' LA CROCE DEFINITIVA CHE CONDANNA IL CINEMA ITALIANO. CHE SCHIFO!!!! TRAMA ASSOLUTAMENTE INESISTENTE CON L'AGGIUNTA DI INQUADRATURE PESSIME E COLONNE SONORE A DIR POCO FUNEBRI. MA CHI CREDE DI ESSERE MORETTI???? UNO CHE SI ALZA LA MATTINA PENSANDO DI APRIRE GLI OCCHI AGLI ITALIANI CREANDO UN FILM ORRENDO????? E' INCREDIBILE COME SI PERMETTA A PELLICOLE DEL GENERE DI ESSERE RIPRODOTTE IN UN CINEMA!!!! EVITATE! EVITATE! EVITATE! EVITATE!

9 risposte al commento
Ultima risposta 28/07/2008 03.26.28
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tartarugo  @  07/08/2006 12:29:46
   1 / 10
vergognoso spot elettorale di Moretti, pieno di falsità su Berlusconi e il governo precedente, solo una storiella inventata e metropolitana, da cestinare !!!!!!

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Ultima risposta 06/02/2007 00.37.40
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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  05/08/2006 17:23:37
   8 / 10
Un film che mi ha fatto riflettere e devo dire che mi è piaciuto. Mi ha dato una forte sensazione di pessimismo. Il tema del film è la crisi che affligge la vita quotidiana delle singole persone, lo sfaldarsi degli istituti tradizionali e dei rapporti interpersonali. Dulcis in fundo anche la sfera sociale collettiva, istituzionale è travagliata da crisi e conflitti. Crisi che si manifesta anche nel distacco e nel mancato rapporto fra queste due sfere che procedono parallele quasi incomunicabili, con la sfera della sovrastruttura che alla fine riesce a schiacciare qualunque tentativo che proviene dalle istituzioni di garanzia di difendere i valori di uguaglianza legale (retaggio di un passato in cui anche la persona comune chiedeva e pensava di avere voce nella conduzione politica).
Bruno Bonomo rappresenta proprio l’epigono della generazione degli anni 60/70 che ha voluto farsi guida intellettuale, ma che poi ha dismesso ogni mira rigeneratrice, ha perso qualunque fine etico nel lavoro artistico per ridursi a filmetti sensazionalistici, rincorrendo mode importate (l’accenno al cinema di Tarantino mi è sembrato più una parodia che un omaggio). Ha rinnegato la sua cultura (ha persino votato Berlusconi), entrando in un campo in cui non è preparato e non ha potuto far altro che fallire. Anche l’ultimo rifugio creativo (la vita privata) si risolve in un doloroso fallimento. Berlusconi è inserito nel film come una specie di Bruno parallelo, un alter ego di successo. Lui sì che sa come avere successo, come si deve agire e la condotta da tenere. Ha capito che non serve migliorare la società, che anzi la si deve assecondare nei suoi vizi e difetti per renderla schiava. Il risultato è strabiliante: il potere! Quella cosa a cui gli intellettuali di sinistra hanno vanamente mirato, è caduta come una pera matura nelle sue mani. Ora si tratta di conservarlo e lui sa bene come fare … Eppure non è riuscito a sfondare dappertutto. Nonostante la politica culturale di Italia 1 la maggioranza dei giovani sotto i 23 anni gli ha votato contro, determinando la sua sconfitta. Questi giovani sono rappresentati nel film dalla giovane regista in erba. Sono giovani che hanno le idee chiare, che hanno coraggio ma che soffrono di inesperienza e di paura. Eppure sono gli unici capaci di sfidare a viso aperto il “Caimano”.

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ragno  @  27/06/2006 23:06:00
   10 / 10
10 perche un italia cosi sciatta e povera di valori non si era mai vista. e moretti a modo suo a fatto capire il perche!!! grande moretti,abbiam bisogno di realta non di grattaculi.

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Ultima risposta 03/08/2007 22.58.48
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hank  @  27/06/2006 11:48:39
   6½ / 10
Sono un vero appassionato di Moretti, mi piace sempre, anche se devo dire che questo forse è uno dei suoi film peggiori, mi dispiace.
Forse non è così immediato moretti, non tutte le persone hanno la sensibilità per poterlo capire, neanch'io.
Una personalità del genere (forse non se ne rende conto neanche lui), può essere solo al di sopra delle parti.
Berluosconi in Italia, non è destra, non è sinistra, è solamente l'esempio di come si può usare la politica per i propri interessi personali; vuole alzare il livello dello scontro politico per farci credere certe cose, continuando dietro le quinte a fare i suoi affari. Dal film ho capito questo. Tutte cose che comunque già si sanno, solamente la scena finale offre un pò di genialità Morettiana e speriamo vivamente che non sia preveggenza.

kubrick  @  14/06/2006 14:05:06
   8½ / 10
Molto bello! E' un film che fa riflettere, anche se mi sa che non riesce a suscitare dei dubbi a quelli che sostengono berlusconi...la fine è spettacolare: cioè, il film che girano è pari a cataratte, solo che nell'Italia di oggi nn si può che avere come argomento berlusconi per film così bassi.

manu76  @  11/06/2006 19:18:04
   6 / 10
Sinceramente mi aspettavo di meglio.
E' in genere quello ke succede sempre quando si creano troppe aspettative e si fa troppo clamore.
Troppo rumore per nulla....

Shadow  @  11/06/2006 14:28:07
   1 / 10
che noiaaaa! mai visto un film più banale! non fa che riprendere tutto ciò che la sinistra ha detto in questi anni di governo berlusconi.
non sopporto moretti e il suo modo di usare il cinema come propaganda

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Ultima risposta 03/08/2007 22.59.41
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viduz11  @  07/06/2006 15:00:47
   10 / 10
da vedere assolutamente!

1 risposta al commento
Ultima risposta 15/01/2007 17.10.11
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enigmista  @  05/06/2006 19:28:32
   7½ / 10
La storia del personaggio interpretato da Silvio Orlando e della sua crisi familiare l'ho considerata molto noiosa, tipica trama di film all'italiana sul divorzio etc.

Spettacolare però l'interpretazione di Nanni Moretti nei panni del Berlusca.

A qualcuno la scena finale non tanto è piaciuta, ma per me andava messa, in quanto rappresenta una realtà esistente (purtroppo), ossia la massa di persone che senza pensare da ragione al "potente" di turno.

Brava anche Jasmine Trinca.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  03/06/2006 16:27:23
   8½ / 10
Il film, a mio avviso, è sicuramente da vedere. Vorrei sottolineare, tralasciando la fin troppo commentata parte politica, la delicatezza con cui è narrata la fine di un matrimonio, senza grida nè troppi frastuoni, ma con il semplice silenzio che allontana le persone. Magistrale l'interpretazione di Orlando e Buy. Un film che non verrà dimenticato in fretta.

caligola  @  28/05/2006 02:19:59
   2 / 10
Non sopporto Moretti, non è un regista è solamente un individuo che usa la macchina da presa per fare propaganda, ed il cinema non deve essere propaganda, lo era nel ventennio, non deve esserlo oggi. Non critico la fede di destra o di sinistra, so apprezzare l'intelligenza delle persone indipendentemente da quel che votano, ma io quest'uomo non vedo barlumi di genialità. E' noioso, tedioso, fazioso, monoespressivo e monotematico. E basta con Berlusconi, più se ne parla più rimarrà dov'è.....

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Ultima risposta 08/06/2007 00.20.37
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bussola7  @  25/05/2006 22:38:55
   1 / 10
Nanni Moretti o scade sulla politica (trattata in maniera stupida) o sulla eccessiva drammaticità. Ma come ha fatto a diventare un regista? Brutto il film, davvero! Non sono riuscito a finirlo

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Ultima risposta 02/05/2007 11.14.06
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lancyx  @  25/05/2006 16:46:29
   3 / 10
film su cui nn si capisce cosa giri intorno alla trama....
se è BERLUSCONI direi che se moretti voleva farne la parodia ne uscita una scadente e poco credibile berclusconi viene descritto come damien in omen il presagio o marlon brando nel padrino....tra il dire che si ispri a fatti reali e dire che ci sia una parvenza di verita è un altra cosa...BERLUSCONI NON é MAI STATO CONDANNATO.....il fuoco tirato da quelli di sinistra che poi si vede nell inquadratura in macchina con berlusconi è ridicolo....direi che questo film piace a chi piace la satira su berlusconi il che non ha niente a che vedere con la politica
se la trama girasse intorno alla relazione tra i due è pessima rientra nei canoni classici della s****ta commedia all italiana padre s****to che viene mollato e le difficolta che si creano dopo la separazione nel mantenere un rapporto coi filgli....non confondiamo il cinema con la politica....meglio un documentario di denuncia attendibile come quello di michael moore piuttosto che una storia basata sui luoghi comuni dei politici e cioè ladri corrotti e truffatori....un film basato sulla figura che ne uscita dai media negli ultimi 5 anni e non su quello che realmente ha fatto....

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Ultima risposta 06/02/2007 00.43.25
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polizois  @  23/05/2006 12:29:56
   3 / 10
Caro Moretti, per rappresentare la realtà bisogna prima accettarla.

È buffo vedere quanto possano essere diverse le opinioni sul film di Moretti... Personalmente lo ritengo il peggior film del regista. E per una serie di motivi:
1. il film non aggiunge nulla sul "fenomeno Berlusconi", con il risultato di ripetere cose scritte e dette da altri prima di Moretti;
2. la "sfera privata" del film è a dir poco banale, con il protagonista (Moretti stesso?) che non accetta la fine della storia con la moglie con un atteggiamento da bambino dell'asilo.
3. nel film non esiste un personaggio positivo (Silvio Orlando non ha nessun impennata di orgoglio nel finale come ha scritto qualcuno: far condannare Berlusconi è un atto infantile che rivela solo l’indulgenza verso se stessi) o una qualche minima ipotesi di cambiamento: mi dispiace per Moretti ma la realtà non è solo negativa.
4. L'unico momento geniale e in qualche modo rivelatore del "fenomeno Berlusconi" e conseguemente della direzione che sta prendendo la nostra società è la dichiarazione che Berlusconi (quello vero) fa a proposito dei gioielli che era solito regalare alle mogli dei suoi collaboratori: le parole e il modo col quale vengono dette sono un perfetto esempio di cosa sia Berlusconi realmente: un uomo debole, insicuro, che si è autoconvinto di poter fare qualcosa per gli altri. In quest'ottica è così diverso dal resto degli italiani?
Il film, paradossalmente solo in questo senso, finisce per rappresentare bene “l’Italietta” sempre più popolata di opinionisti televisivi che di intellettuali onesti.
Sembra davvero irresistibile il bisogno di sentirsi parte di un gruppo, di un partito o di una classe culturale. Personalmente non credo che si debba valutare un film sulla base della sua affinità o meno con le proprie idee politiche. Tant è che non amo molto registi - come Moretti - così politicamente dichiarati. Quando si fa questo si perde in libertà e creatività: perchè si finisce per abbracciare un'idea comune come quella che vuole Berlusconi simbolo del male assoluto. E' un'idea che non mi convince: Berlusconi come qualunque essere umano presenta diverse sfaccettature, capace cioè di cose buone e di altre spregevoli. Dipingerlo nella scena finale con l'aria luciferina dimostra che Moretti non ha per nulla compreso la reale natura del personaggio: quella di un uomo che - incapace di stare bene con se stesso - ha un bisogno costante di sentirsi riconosciuto dagli altri. E più questo bisogno è forte, e più risulteranno evidenti le situazioni di alienazione di cui è vittima. Ma vi rendete conto che stiamo parlando di un tipo che gira con i rialzi alle scarpe, col lifting, e col complesso della calvizie?! ...Bè, per Moretti questo è il diavolo, quello "che ci ha cambiato la testa". Caro Moretti, siamo tutti colpevoli del degrado culturale attuale. Bisogna saperlo ammettere, e "non condannare qualcun'altro".

5 risposte al commento
Ultima risposta 28/07/2006 21.31.06
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interpol  @  21/05/2006 19:19:46
   6 / 10
Secondo me il protagonista è Romano Prodi,basta seguire con attenzione la terza sequenza della fase 1 prima dell'uscita di scena del protagonista,è evidente che si cela Romano Prodi,e non Berlusconi.Anche se il dubbio che sia Zapatero è reale.

3 risposte al commento
Ultima risposta 06/02/2007 00.44.53
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rodrigo pepas  @  16/05/2006 11:38:21
   10 / 10
un gran bel film basato su fatti realmente accaduti.
raccomando per gli stessi motivi anche:
- VIVA ZAPATERO
- C'ERA UNA VOLTA SILVIO

p.s. tanto per rendersi conto in che società... vivevamo!

7 risposte al commento
Ultima risposta 06/02/2007 00.46.35
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  14/05/2006 20:43:16
   8 / 10
Mi è parso un bel film, mi ha fatto ridere, mi ha fatto pensare a tutto ciò che Berlusconi ha fatto prima che noi sedicenni nascessimo... mi aspettavo che Nanni Moretti urlasse esplicitamente ai quattro venti i suoi casini, invece ha preferito un po' di sottile ironia e di sarcasmo ed una punta di comicità (lo sfondo di Silvio Orlando regista di film trash italiani è troppo esilarante)...
Sono andato a vederlo solo perchè Moretti mi ispirava e non sono stato deluso (menomale)
Chissà com'è la stanza del figlio!

Diames  @  14/05/2006 15:20:41
   7½ / 10
Lontano dalla perfezione, ma con vari aspetti più che lodevoli (per ex. vedi il finale).
Il film non è propagandistico, semmai sociale. Il vero bersaglio sono gli italiani, se proprio si vuole esprimere un giudizio che esuli dal cinematografico.
Per favore, prima di guardarlo, lasciate da parte l'italiano che c'è in voi... se dovesse vedere "il caimano", potrebbe offendersi e reagire, per difesa, con recensioni talmente negative da risultare ridicole... proprio come gli italiani a cui il film si riferisce.

Ang3lz  @  11/05/2006 23:14:52
   1 / 10
pessimo...come TUTTI i film di nanni moretti

18 risposte al commento
Ultima risposta 05/01/2008 10.31.41
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super zik  @  09/05/2006 19:55:18
   1 / 10
Pessima recitazione.

Film puramente commerciale, per tirare in mezzo l'elettorato di sinistra...

13 risposte al commento
Ultima risposta 05/01/2008 10.32.21
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Cappacicoria  @  09/05/2006 17:49:48
   5½ / 10
Promette molto ma mantiene poco, un po come tutte le cose politicamente impegnate crea dissenzi ma una cosa e certa, un film piuttosto penoso al di la dell impegno politico, che fa di alcune partecipazioni importanti il fulcro del successo che ovviamente non potrà riscuotere, una volta superato il tormentone Silvio da Arcore potrà svolgere benissimo il compito di sottobicchiere.

maen  @  02/05/2006 23:20:50
   1½ / 10
ridicolo...
mezzo punto perche moretti mi fa pena poveretto e magari con questo mezzo punto lo aiuto a ritrovare se stesso e la passione per il cinema...e nn per la propaganda politica!
che film inutile!

15 risposte al commento
Ultima risposta 08/06/2007 00.25.30
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Invia una mail all'autore del commento francescofelli  @  02/05/2006 10:30:34
   7 / 10
rimango un po' basino dinnazi i commenti letti: non è un film politico? non attacca Berlusconi??? Beh, permettetemi di dissentire.
Ma cosa volevate, un documentario sui reati commessi dal buon Silvio? Scaricatelo da internet, ce ne sono molti, anche se le tv si guardano bene dal trasmetterli.
Oppure volevate che Moretti urlasse per tutta la pellicola slogan politici, concludendo con qualcosa tipo..."se vedete me, ridurrò il costo dei pop corn..."?
Queste cose lasciamole al cavaliere. E così lasciamo a Nanni il saper incastonare qua e là, quasi inosservate, le tante nefandezze. Sottovoce, senza urlarle. Perchè, come dice il film ma tanto più le recenti elezioni, chi vuole sapere sa già tutto e chi non vuole sapere...beh, sono gli stessi che poi vedete alla fine della storia, lì fuori al palazzo di giustizia.

Insomma, a mio giudizio, il regista ha qui voluto solo mostrare anzichè dimostrare (per dirla alla Fellini). Ma ciò è quanto mai sufficiente per tinteggiare un periodo storico, illuminato, si fa per dire, dalla figura del Berlusconi, il Sardanapalo del nostro secolo.

1 risposta al commento
Ultima risposta 11/05/2006 15.22.50
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Holly Golightly  @  01/05/2006 15:02:19
   7½ / 10
Moretti regala un ritratto di due Italie che convivono: quella ingenua che tenta di affermarsi e combattere l'ignavia politica e sociale attraverso il personaggio di Jasmine Trinca, tenera, ingenua ma nel contempo dura e decisa; l'Italia disincantata, che tira avanti e preferisce mettere la testa nella sabbia attraverso un superlativo, disperato Silvio Orlando.
Mi aspettavo un'ora e mezzo di feroce retorica antiberlusca e invece sono rimasta piacevolmente stupita: con questo film, mai esagerato, Moretti si mette al di sopra di polemiche e basse ripicche. Che gli si puo' dire?

Invia una mail all'autore del commento logical  @  25/04/2006 01:52:16
   3 / 10
Il Manifesto avrebbe un bellissimo disegno per indicare questo film: un omino che si punta una pistola alla testa; e qui non si tratta di sinistra o di destra, di propaganda o di piaggeria pre-elettorale. È la sparizione di un uomo che ha avuto una grande influenza e che sembrava potesse raccontarsi con la consapevolezza di essere tanti e non proprio i peggiori. Palombella rossa, sua ultima traccia di vita, ha lasciato il segno con il suo "ma come parli? la parole sono importanti..." Questo invece è un altro film da dimenticare al più presto, o tirare il grileltto.

goophex  @  24/04/2006 17:05:27
   1 / 10
Sono lontani i tempi del brillante stralunato disinteressato regista di Bianca.
Moretti ormai schiavo della sua posizione politica sforna un film col solo intneto di appoggiare i suoi amichetti di partito.. guarda caso un mese prima delle elezioni.. Detto questo seppure gli argomenti toccati possono risultare interessanti, troppo faziosa è l'analisi di questi, scadendo cosi' in una falsa retorica e una morale priva di ogni fondamento.

Ridicolo

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astropelle  @  22/04/2006 13:04:02
   8 / 10
Come era da immaginarsi, sul "Caimano" non c'è un giudizio unanime. Non solo su "quanto il film è bello" ma sopratutto su "Cosa c...o il film vuol narrare?" Da Moretti, e soprattutto a causa della critica cinematografica, uno si sarebbe aspettato la solita tiritera anti-berlusconiana, fatta di luoghi comuni . della sinistra (Berlusconi ladro, Berlusconi boia, Berlusconi amico degli speculatori finanziari...). La cosa che ha spiazzato più o meno tutti è che nel film NON SI PARLA DI BERLUSCONI. O meglio, non si parla del Berlusconi reale ma si usa la figura di Berlusconi come riferimento oggettivo per un discorso sicuramente più ampio e coinvolgente.

. Questo è un film che può avere più chiavi di lettura, da quella meramente politica (in questo caso esso è perdente: non graffia e non morde), da quella autocelebrativa di Moretti (ed allora è stancante: da questo punto di vista, il narcisismo di Moretti-Berlusconi nelle scene finali del film apparirebbe più comico che pungente). Ma secondo me la chiave di lettura è un'altra: la TRASFIGURAZIONE DI BERLUSCONI.

. Cosa voglio dire? Andiamo per gradi ed analizziamo il film.

. La prima cosa da dire è che il film non è didascalico ma EVOCATIVO: non cerca di trasmettere un messaggio esplicito (ad es. Berlusconi è un ladro: dunque fra una settimana vota DS) ma GIOCA SULLE EMOZIONI.

. La tecnica usata è quella del CONTRASTO fra i due protagonisti: il produttore fallito Bruno e Berlusconi. Le due figure sono state create ad arte, una l'antitesi dell'altra. Ed è proprio su questa loro contrapposizione che si regge tutto il film.

. Ed il contrasto è creato ad arte: l'emotività del regista, avvinto e vinto dai suoi problemi e di lavoro e familiari, contro l'algida freddezza de Berlusca; il fallimento di Bruno contro la sicurezza vincente di Berlusconi; l'umanità di Bruno che trova la sua ragione di vita negli affetti, nell'amore per la moglie e per i figli, nell'amicizia contro un Berlusconi sempre solitario e soprattutto AUTOSUFFICIENTE (non ha moglie né figli, è solo lui in mezzo al campo).

. Anche i tempi della pellicola scandiscono il contrasto: grande spazio è stato dato alla storia di Bruno mentre il Berlusca è relegato a comprimario, è messo in sordina ma di lui si parla sempre, come uno spettro onnipresente che non si vede, non si tocca, c'è ma non è veramente reale.

. Ed ecco la TRASFIGURAZIONE. Moretti vuol fare di Berlusconi: non un imprenditore o un politico o un ladro o tutte queste tre cose insieme... ma trattarlo come se fosse una creatura ESTERNA, diversa da ogni altra, che non è IN MEZZO A NOI ma che ALEGGIA SU DI NOI. Uno spettro malvagio, insomma.

. E questa metamorfosi è condita anche da un tocco di surrealismo: basti pensare alla prima (mi sembra) scena dove appare Berlusconi, con i soldi che gli piovono dal soffitto, quasi fosse un demone che riceve denaro da un qualche angelo decaduto... Ed infatti nulla si sa dell'origine del Berlusca: nel film appare già vestito di tutto punto, con i suoi piani già pensati e l'azione già intrapresa. Non ha passato, prima non c'era ma adesso è già troppo tardi: è arrivato fra noi.
Molto inquietante, devo dire.

. Nulla è detto di Berlusconi-uomo e dei suoi rapporti personali, nemmeno di quelli politici noti a tutti e che uno si aspetterebbe venissero citati. Infatti, l'assoluta mancanza di relazionalità di Berlusconi-Demone, intimamente sprezzante degli uomini, è il tratto psicologico portante del Berlusconi morettiano.

. Per rimarcare questi aspetti, il personaggio di Bruno: senza lavoro, perdente di natura non perché stupido (allora se lo meriterebbe) ma perché non competitivo, in preda a violente crisi di dolore (ad es. quando distrugge il golf della moglie), con la moglie anch'essa travagliata dal sapere che il rapporto con il marito è compromesso, i figli che soffrono per la separazione dei genitori, l'infantile infatuazione di Bruno per la sceneggiatrice lesbica, ed infine la gioia della speranza di una riconciliazione finale... tutti rapporti umani che SONO LA VITA DI BRUNO e che RAPPRESENTANO LA VITA DI OGNI PERSONA.

. E Berlusconi che spezza questa trama con la sua assoluta algida autosufficienza.

. Bello il contrasto: in queso modo la figura di Berlusconi viene sicuramente più marcata che nel riproporla per mezzo film in tutti i suoi cliché sinistorsi.

. Si potrebbe andare avanti ancora per un bel po'... bella ad esempio la scena notturna della nave che va a formare il set cinematografico sulla spiaggia: evocativa tutta la scena ma anche surreale.

. Surreale è anche l'uso di Moretti-attore per rappresentare Berlusconi nell'ultima scena: così improponibile da rendere il personaggio ormai trsfigurato: non è più il Berlusconi-Berlusconi ma un Berlusconi-Demone, senza una faccia propria ma con solo la sua presenza.

. La fine è da tregenda: il Demone-Berlusconi è sconfitto dai magistrati ma ormai ha plagiato l'Italia -la qual cosa mi ricorda la figura di Damien nella serie "Il Presagio", creando un culto della sua persona,quasi una religione. La folla inferocita dei suoi cultisti distrugge il tribunale per difendere il loro idolo.

. Berlusconi ormai ci ha cambiato tutti con le sue televisioni...

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devojka  @  21/04/2006 22:34:41
   6 / 10
Sarà l'attesa creata attorno a questo film, sarà Moretti... ma mi ha lasciato con la bocca asciutta, come si suol dire....

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carlus  @  21/04/2006 19:22:23
   7½ / 10
Direi che, al di là di ogni considerazione politica, il film è riuscito più che bene. A mio avviso, però, non è un film girato tanto per sparare a zero su Berlusconi in sè, quanto per fare una riflessione sul nostro paese: Berlusconi ha cambiato l'Italia, tramite le sue reti televisive. E' difficile spiegarlo in poche parole, è come se avesse introdotto un modo di pensare nuovo. O forse ne ha semplicemente tirato fuori uno che c'era già, ma che non si vedeva?
Forse questo film non entrerà nella storia del cinema, ma è lo stesso un film importante: non è un cattivo segno che ci sia ancora qualcuno che abbia il coraggio di fare un film così audace.

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farfy  @  21/04/2006 14:50:34
   10 / 10
capolavoro

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giumig  @  18/04/2006 15:41:34
   7½ / 10
Il Caimano non è quello che tutti ci saremmo aspettati. Di Berlusconi si parla poco, piu che altro Moretti si è concentrato sulla crisi sia del Cinema italiano (colpa degli enormi tagli del governo di centro-destra...) che dell'identità individuale all'interno di una società allo sbando. Le poche cose che si dicono sul premier, ed il bellissimo finale, sono pero' molto piu taglienti di 1000 pagine di critica anti berlusconiana.

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Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  16/04/2006 20:31:56
   6 / 10
Famiglia Cristiana scriverebbe: “Accettabile, con riserve”.
Ma questo è il mio giudizio sul film.

Il caimano di Moretti è un contenitore di istanze girotondine consustanziate in una rappresentazione socio-politica dell’Italia odierna non priva di velleità e presunzioni. In poche parole, è “solo” il film del leader dei girotondi per il (suo) popolo della sinistra.
Non amo molto Moretti, che ha contribuito notevolmente in questi 30 anni a rovinare il cinema italiano, anche attraverso i suoi epigoni, facendo del film un mezzo di espressione autoreferenziale e sempre meno narrativo, trascendentale. (Fenomeno, questo, riscontrabile in tanta letteratura giovanile – e giovanilistica – italiana). È prassi ormai raccontare se stessi e le proprie opinioni (sarà che la tv e i talk show televisivi ci hanno trasformato un po’ tutti in opinionisti…) sulla politica, sulla società, peggio ancora sul quotidiano, senza mai veramente imbastire una storia compiuta, una trama che trascenda, appunto, la dissertazione diretta degli argomenti in questione, per rappresentarli attraverso personaggi e vicende altre, simboliche, verosimili. In questo modo di fare non si può, poi, non riscontrare un certo autocompiacimento “autoriale”, che vuol essere/dare sempre il giudizio definitivo, l’ultima parola sui fatti.

Dino Risi, a proposito de La stanza del figlio, diceva, con la sua solita tagliente ironia: “Quando guardo un film di Moretti mi vien da dire: Moretti spostati, fammi vedere il film…”. Parole significative, le sue.
Ecco, nemmeno questa volta Moretti si “sposta” e si fa da parte; anzi, si concede il lusso di un finale apocalittico nel quale l’attenzione si concentra tutta su di lui, appannando perfino l’immagine del personaggio reale che sta interpretando e che vorrebbe rendere mefistofelica e inquietante. Moretti, così facendo, mette in secondo piano lo stesso Berlusconi (del quale vorrebbe esaltarne la malefica voracità), sovrapponendosi a quest’ultimo col suo personaggio sentenzioso, quello dell’intellettuale girotondino che, a fronte delle sue battaglie pro magistratura, contro la tracotanza criminale berlusconiana, corona il sogno di girare un suo film sul Cavaliere, vera e propria ossessione esistenziale di Moretti.
La giovane e volitiva Teresa, regista esordiente che tenta di realizzare un film su Berlusconi, è l’alter ego del regista, il quale non poteva sottrarsi dal rivelarsi prepotentemente nel finale, tutto suo: Moretti che interpreta Berlusconi è, in realtà, Moretti che interpreta se stesso contro Berlusconi. (In questa operazione non so dire se c’è il segno della genialità o semplice e banale presunzione). Ma non è il Moretti attore quello di cui parlo, bensì il Moretti personaggio “politico”. Di fatto, sotto questa luce, appare significativa la scelta di Jasmine Trinca, così giovane, dolce e innocente, come alter ego morettiano (scelta discutibile su uno stretto piano estetico-narrativo, essendo quello di Teresa un personaggio mai del tutto credibile, data la sua giovane età, se messa in relazione alla sua determinatezza e conoscenza della storia italiana degli ultimi 30 anni): quasi a volersi dare, Moretti, un’aura di purezza morale e ideologica.
In ogni caso, Moretti si lascia andare, se così si può dire, a suggestioni estetiche e interpretative alla Welles, ma senza averne, ovviamente, la stessa capacità carismatica ed espressiva.
Di suggestioni/citazioni cinematografiche, ne Il caimano, ce ne sono tante, non di meno quell’apparizione “felliniana” della caravella per le strade notturne di Roma e il set bizzarro sulla spiaggia laziale (ma anche, se vogliamo, gli studi cinematografici con le scenografie, ecc.).

Moretti sceglie, come espediente narrativo, una via indiretta, quasi metacinematografica, che maggiormente si confà alle sue esigenze istrioniche (un istrionismo, quello morettiano, che si sostituisce/sovrappone a un altro istrionismo, quello del nostro più o meno ex presidente del consiglio): un film di Nanni Moretti su Berlusconi può apparire scontato (e nei dialoghi vien fuori il timore di cadere nel già detto); allora il regista gioca la carta con la quale, non solo si tira fuori da questo rischio, ma può persino dispiegare al meglio se stesso e il proprio esibizionismo.

Nel cast si trovano molti registi italiani e anche uno polacco, Jerzy Stuhr (al quale Moretti mette in bocca parole che solo un italiano potrebbe dire in quei termini), quasi a voler simboleggiare una coralità del cinema italiano (in crisi produttiva – e qualitativa – anche a causa dei provvedimenti del governo uscente a discapito della cultura) contro Berlusconi. Moretti mette insieme varie generazioni di autori, dal Montaldo del cinema politico e impegnato degli anni ’70, ai Virzì, Placido, De Maria che inseguono oggi autorialità e impegno non sempre efficaci e all’altezza dei loro illustri connazionali predecessori.
Ma Moretti è ben lontano dai film politici a cui, direttamente e non, vorrebbe ammiccare. La figura del produttore (Silvio Orlando) in crisi professionale e privata funziona più come espediente da commedia che come elemento cardine sul quale basare la costruzione della trama “politicizzata” del film. Ricorda, quella figura, i protagonisti – e la loro produzione “artistica” – del film “Il ritorno di Cagliostro”, di Ciprì e Maresco, gli ultimi autori di un cinema veramente politico, oggi, in Italia. Quella però è un’altra storia, con ben altri (e alti) esiti…
In fondo, il personaggio di Orlando serve solo per arrivare al gran finale morettiano, una sorta di guida che ci porterà alla scoperta del divo diabolico Moretti/Berlusconi. E, d’altronde, la vicenda familiare del produttore, unita a quella sentimentale della giovane regista, lesbica con figlio cresciuto con la compagna, sembrerebbero piuttosto dei controspot elettorali progressisti sulla famiglia, roba da far inorridire Casini e l’UDC.
Famiglia Cristiana, più opportunamente, scriverebbe: “Scabrosità”…

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Ultima risposta 21/04/2006 19.25.36
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FlatEric  @  15/04/2006 20:00:24
   7½ / 10
Stavolta Moretti si è superato, dopo "La stanza del figlio" -_- finalmente un film di qualità, cn polemiche mooolto graffianti (emblematica la valigia che cade dal soffitto) e con un cast veramente sconvolgente, tra cui Orlando in splendida forma e una Buy da urlo ;)

claudihollywood  @  15/04/2006 00:55:14
   4½ / 10
Premetto: non ho ancora 18 anni per cui non ho poputo votare,ma se avessi potuto di sicuro avrei votato per mandare a casa quel Vanna Marchi di Berlusconi. Detto questo,il film è di un'arroganza indicibile: un delirio d'onnipotenza di Moretti, vorrebbe essere chissà cosa e invece si perde in situazioni chenon c'entrano nulla con ciò che uno crede sia il soggetto (perchè il soggetto, in questo film, è la presunzione di Moretti).Bravi gli attori. Per il resto, ho vergogna del fatto che Cannes abbia preso questo film a scatola chiusa: avranno una pessima sorpresa i selezionatori.

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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  14/04/2006 16:42:05
   5½ / 10
Fughiamo il campo da ogni equivoco. Alle recenti politiche ho votato per la rosa nel pugno. l mio era, da un lato, chiaramente un voto di protesta, dall'altro, un regalo postumo ad un grande uomo che non ha mai avuto voce in questa politica da operetta e da avanspettacolo, in cui un Borghezio qualsiasi può dire ciò che vuole, mentre una persona seria, se non fa spettacolo, viene ignorata. Quando poi, purtroppo, muore a causa dello stesso male incurabile che era alla radice della sua emarginazione politica, ecco che tutti i politici fanno a gara per decantarne la grandezza. La fiera dell'ipocrisia.

Detto questo, tecnicamente, il Caimano è un film vuoto. Si nutre dell'attesa creata da una spasmodica campagna promozionale proponendosi come film-scandalo-rivelazione ed invece tutto si sgonfia in una insulsa farsa metacinematografica. Il caimano non è la storia di Berlusconi e delle sue magagne; è la storia di un regista che vuole fare un film su berlusconi. senza coraggio e senza mordente. Cosa c'entri poi la storia con la moglie (una sempre più lagnosa Margherita Buy), poi, non si capisce. A me poi Moretti piace: ho amato sia Bianca ed Ecce Bombo che La stanza del figlio, non sono prevenuto. Il caimano, però, è un film vuoto. Dovremmo un po' tutti abituarci a giudicare i film per il loro valore, non per le idee che esprimono. il berlusca sta sui ******** anche a me, ma non per questo devo per forza dare 10 ad un film che lo accusa, specie poi se non lo scalfisce nemmeno, come appunto il caimano, che al massimo gli dà del "bricconcello".

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nest  @  13/04/2006 16:30:22
   9 / 10
sono un'abitudinaria

ho visto tutti i film di moretti + di una volta
avevo paura di non ritrovarlo dopo la stanza del figlio
e invece ecco di nuovo i dialoghi strampalati, i vecchi dignitosi, le canzoni urlate a squarciagola, l'orrore degli amori che finiscono e le scenografie che si staccano e vanno per conto loro.

ma in più nanni alla fine che mi spaventa semplicemente recitando il copione scritto da un altro, da berlusconi

Gruppo COLLABORATORI fromlucca  @  13/04/2006 10:42:43
   7 / 10
ll film secondo me ha due storie principali al suo interno. Una è quella della lotta per produrre un film su Berlusconi, l'altra è la storia di vita personale del produttore, che è Orlando.
La sua separazione con la moglie, Margherita Buy, e le tenerezze con i figli è bella.
La prima storia, la produzione del film che attacca Berlusconi, è quella per cui forse si entra al cinema, ma tra i livelli narrativi è forse la meno riuscita (se pur gestita benino tra toni amari e comici). E' un affresco dell'Italietta fintamente impegnata che siamo. In questa parte l'attrice che fa la regista non ha però mordente (Jasmine Trinca della Meglio Gioventu). Alla fine dunque consiglio il film per l'ottima prova di Orlando e della Buy (bravissimi), per il risvolto sentimentale che ha la storia. Su Berlusconi non scopriamo nulla di nuovo (lo dice anche lo stesso Moretti), se il film vuol essere di denuncia allora molto meglio il documentario "Quando c'era Silvio".

serenella  @  12/04/2006 16:31:45
   9 / 10
parla di politica, ma non è un film politico. fa ridere, ma non è un film comico. parla anche d'amore, ma non è una commadia sentimentale. è un capolavoro su come ci siamo ridotti. unico, come nanni

rosicchiolo  @  12/04/2006 10:53:05
   2 / 10
al di là dei commenti politici (che mi sembrano assolutamente fuori luogo), confermo la mia antipatia per il modo di fare da profeta indottrinatore tipico di moretti..il film è obiettivamente noioso e comunque troppo di parte,sembra fatto apposta per fare scalpore (e di conseguenza riempire le tasche di moretti,che è parecchio più furbo di quanto voglia far credere)

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Ultima risposta 27/04/2006 21.39.24
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badovino  @  10/04/2006 18:01:17
   8 / 10
IL CAIMANO....dunque.......IL CAIMANO.......da dove cominciare? Vediamo la parte tecnica prima di tutto. Gli attori sono molto bravi...hanno interpretato alla meglio i rispettivi ruoli. Margherita Buy e Jasmine Trinca in primis. Buffo e credibile l'attore che all'inizio rappresenta un Berlusconi anni '70. Placido semplicemente esilarante e Moretti...bhe...Moretti ha un modo di recitare tutto suo...originale...vero...forse alla lunga stancante ma solo per chi non conosce a fondo la sua opera. Silvio Orlando è bravo ma è fastidioso con quella sua vocetta stridula che ti penetra nel cervello(sarà che mi sta anche un pò antipatico...). Strane ma al tempo stesso divertenti le scene del critico culinario. Musiche azzeccate e fotografia nitida e coincisa. La storia viene costruita su basi politiche ma la politica non è il solo argomento di cui tratta. Il produttore cinematografico oltre ad aver problemi sulla realizzazione del film su Berslusconi...ha anche problemi gravi con la moglie...coi figli...con i colleghi di lavoro che non credono più in lui...e soprattuto ha problemi con se stesso. Dopo tanti anni di inattività non ha più fiducia in sè...non riesce più a realizzare i suoi sogni. Le cose cambiano grazie alla bella Jasmine Trinca ( una ragazza lesbica che gli propone un copione). Il copione che gli propina si intitola IL CAIMANO. Il caimano..per chi non lo sapesse...è un rettile...ovvero un coccodrillo dell'America Centrale e Meridionale. E quale appellativo più giusto poteva essere scelto per rappresentare l'uomo che negli ultimi 20 30 anni della storia italiana ha fagocitato con le sue enormi fauci miliardi e miliardi di soldi ( sporchi )....l'uomo che più di tutti, negli ultimi 20-30 anni, ha ridicolizzato il nostro paese...il nostro popolo...sino a trasformarlo in una sorta di barzelletta vivente...l'uomo su cui si è detto di tutto di più...dai loschi legami con la mafia...a tangentopoli....alle evasioni col fisco....al conflitto di interesse.....l'uomo che oltre ad essere presidente del consiglio (deriso da mezza europa con i suoi discorsi sul sole e la bella vita in Italia) possiede giornali, televisioni, radio, case editrici, squadre di calcio, aziende....l'uomo i cui soldi non si riesce a capire da dove vengano.....l'uomo che ha ridotto la nostra ITALIA in un' italietta misera...grottesca...goffa. Ha saputo conquistare tutti tramite le sue televisioni riuscendo a far mettere in secondo piano le reali vicende sinistre e inquietanti che lo conivolgono. Che vergogna! Mi chiedo quando la gente lo vota...se voti il programma di Jerry Scotti e di Mike Bongiorno o se invece appoggia veramente le idee bislacche del CAIMANO. Il CAIMANO che si illude di aver annientato i suoi avversari...e cosa ancor più grave...pensa di aver schiacciato anche i suoi alleati. Il caimano che si allea con la Lega e va contro il senso stesso della costituzione italiana. Questo è IL CAIMANO. Un uomo che, come un coccodrillo, sembra sorridere con la sua bianca ed enorme dentatura scintillante, ma invece è solo pronto a divorarti.

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Ultima risposta 18/04/2006 11.19.55
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Invia una mail all'autore del commento cnf2  @  10/04/2006 15:22:31
   8 / 10
Molti avrebbero voluto un Moore all'italiana ma Moretti è stato fedele a se stesso:
-intanto,il pessimismo che molti gli hanno rimproverato è una parte importante dei suoi film(vedi Bianca col professore che cerca l'amore e quando lo trova non sa che farsene/La messa è finita col prete impotente davanti ai problemi della comunità...)e penso anche della sua persona.la frase"comunque vada ha già vinto"serve ad alzare la guardia:ricordiamoci che il potere non è solo politico,ma anche economico,mediatico...inoltre Berlusconi ha già vinto perchè oltre ad essere riuscito ad evitare i processi ed essere riuscito a fare i propri interessi per 5 anni è diventato un simbolo,una barzelletta...
-Moretti non risparmia critiche alla sinistra,la sinistra debole che aspira ad avere un leader che abbia la forza del suo nemico.considerate che lo stesso protagonista è un berlusconiano o almeno come dice lui l'ha votato l'ultima volta.
-la riflessione sul cinema è azzeccata e riesce spaziare sulle varie difficoltà:i soldi,il desiderio di impegno e di guadagno allo stesso tempo...

Il vero problema mi sembra una mancanza di equilibrio tra la parte sul cinema e quella su Berlusconi,con periodi in cui si parla solo di uno e periodi in cui si parla solo dell'altro.ottimi gli attori.

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very  @  10/04/2006 15:03:10
   6 / 10
un moretti minore rispetto alla sua (insuperabile?) cinematografia '70-'80, ma comunque da vedere, se non altro per tutto il gran parlare che se n'è fatto.
personalmente non l'ho trovato così di propaganda come è stato detto.
tanto chi non vuole sentire nè vedere continuerà x la propria strada e questo non è certo un film che cerca di convincere che cerca di cambiare qualcosa.
traspare infatti un moretti pessimista che non si piega ma soffre, sente il fallimento.
il fallimento della polita italiana certo, ma anche il fallimento personale difronte ad un divorzio. e questa la parte che forse mi ha interessata e intenerita di più, l'amore nei confronti dei figli che intrattiene con racconti serali molto Bmovies all'italiana. l'amore che ancora prova per la moglie l'evidente disagio che i figli provano difronte alla separazione dei genitori, bocconi amari che il personaggio di orlando si trova a dover cacciar giù. un dolore privato che moretti mette in scena delicatamente.
orlando è un personaggio fallito a tutto tondo, non solo sul fronte personale ma anche lavorativo ed economico, un personaggio che cerca di mediare sempre, che non si impone.
pochi i momenti divertenti e le battute forti (il calciotto sicuramente).
e poi ecco finalmente il caimano, un berlusconi di cui sappiamo quasi tutto, sprezzante, volgare, furbo che infastisce ed imbarazza rivisto nelle dirette dal parlamento europeo e di contorno un'italia passiva e involgarita. il finale quasi onirico chiude con forza.

andreapau  @  10/04/2006 10:42:57
   7 / 10
per realizzare il documentario sul Caimano,nanni moretti sceglie lo schema narrativo del film dentro il film.scelta non originale,ma molto efficace.il Caimano,non è un film propriamente schierato,nonostante le simpatie del regista siano ben note a tutti.è un moretti disilluso,che non infervora la platea e non chiama alle armi.si limita a suggerire producendosi in un'analisi spietata di quel che è diventata l'italia.le viende raccontate,sono una lo sfondo dell'altra,ma mentre il berlusconismo avanza fiduciosamente accettato e si staglia fulgido,la controparte rivela tutta la sua inconsistenza e i suoi vizi atavici,che l'hanno portata al fallimento.il Caimano mangia soltanto i deboli di coraggio,tutti,senza distinzione.alcuni inermi sono contenti di nutrire il caimano,si sentono fondamento dell'energia di cui egli ha bisogno...agli altri,i poco coraggiosi e poco incoraggiati da chi potrebbe e DOVREBBE,non rimane che il piagnisteo.moretti stigmatizza questo atteggiamento lassista suicida,raccontando la parabola discendente di un regista fallito,che rimane al palo,oramai inadeguato artisticamente e genitorialmente ai valori che il caimano propaganda,di gran lunga superiori,attrattivamente parlando.e cosa fanno,coloro che a questi valori si dovrebbero opporre?NIENTE di niente,confusi dalle certeze ereditate e ormai screditate dal vincente Caimano,incapaci di proporre un'altrenativa credibile,frastornati dalla creatività del Caimano,dai suoi illusionismi,dai suoi sorrisi e dalle sue promesse.una controparte che si è nutrita di ideologia senza un'applicazione nella realtà,se non nel chiacchiericio e nelle conventicole,che ai primi colpi di chiappe e di tette,mostra delle crepe inesorabili.una controparte che sceglie comunque il "tengo famiglia"(oramai esteso al tengo non solo famiglia ma anche l'amante,la macchina bella,la casa al mare e tre zoccole ogni tanto non mi devono mancare),che oramai non denuncia piu',che negli anni 70' faceva le battaglie sindacali con Gianmaria,e ora preferisce il porto sicuro di Palos,al raccontare il Caimano,cioè il personaggio piu' incredibile dell'italia degli ultimi 30 anni!!!!chi vorrebbe provare a raccontarla,questa incredibile storia,è SOLO al mondo e SOLO in mezzo ai suoi stessi mediocri amici...radiografia dell'UNIONE.e i caimani,cioè quelli che comunque non pensavano e che tutto andava bene,e tanto è tutta rob da comunisti,prosperano indisturbati.la scena finale,apocalittica e profetica,con la silouette del caimano in primo piano,che si staglia sui fuochi nello sfondo...comunque vada a finire,il caimano ha vinto,lascia la cenere dietro di sè.se qualcuno non provvede a spegnere l'incendio

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Ultima risposta 21/04/2011 00.29.45
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Invia una mail all'autore del commento balzac20  @  09/04/2006 18:21:50
   7½ / 10
Sono due storie parallele.
La famiglia di Orlando che va in malora, la vita di Silvio che va in malora e che conduce l'italia dritta dritta verso l'inferno.
I famosi bagliori di guerra civile che si percepiscono nelle ultime scene sono agghiaccianti.

Alcune metafore (il pezzo dei lego che non si trova) interessanti anche se non chiarissime.
Ma...
Avrei voluto definirlo magnifico ma le due storie parallele si intrecciano male.
C'è una sensazione di scollamento che non si perde neanche alla fine del film.
Quella che ho percepito peggio è stata sicuramente la situazione personale del regista di B-Movie perchè, nonostante alcuni momenti esilaranti (il CALCIOTTO), l'ho trovata artefatta e poco contestualizzata (la scena al teatro).

Gli attori erano VERAMENTE capaci (a parte la giovane regista che meritava sicuramente una sufficienza ma sfigurava davanti a tipi come Placido, Orlando e Buy)-

E allora data la sostanza della critica alla parte intimista del film (chiaramente legata alla parte politica) perchè dargli comunque un voto così alto?

Perchè la parte politica con i 10 minuti finali risolleva la lentezza del secondo tempo e fa accapponare la pelle.
Ineccepibile stilisticamente raggiunge il climax quando propone una conclusione inacettabile o forse troppo vicina a quello che potrebbe essere.

In questo il film torna a vincere.
Pur non diventando memorabile.

moebius  @  09/04/2006 09:46:02
   8½ / 10
Davvero ben fatto, molto interessante, aiuta a ricordare particolari che cominciavo ad obliare... Berlusconi vs. Schultz, Berlusconi vs. PM, Berlusconi vs. GdF, Berlusconi vs. Mondo in definitiva Berlusconi vs. italiani.

Invia una mail all'autore del commento albatros70  @  08/04/2006 13:02:56
   7 / 10
Non aggiunge nulla di nuovo, ma sicuramente un buon film.....

valeria.gio  @  08/04/2006 08:01:15
   8 / 10
Lo considero un bellissimo film, molto vero e soprattutto molto amaro. Per tutto il film ho avvertito questa forte sensazione di amarezza, per la vita privata, per la vita familiare e sociale.
Sentendo i commenti pensavo fosse un Moretti minore, mentre lo considero uno dei suoi migliori (anche non ne ho visti molti in realtà...)
Silvio Orlando ha fatto una straordinaria interpretazione, bravissime anche Jasmine Trinca e Margherita Buy.

42 risposte al commento
Ultima risposta 13/04/2006 10.47.50
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Giskard  @  07/04/2006 23:19:44
   4½ / 10
Film noiso e scontato di cui non si sentiva il bisogno. Che Berlusconi sia un caimano è chiaro a tutti, e chi lo nega continuerà a farlo anche dopo aver visto il film (evidentemente a qualcuno fa comodo negarlo). Per tutta la durata della proiezione mi è sembrato di vedere un film già visto, infatti non ha propsto niente di nuovo. Penso che sia stata soltanto una grandissima operazione comerciale, in quanto il film è uscito proprio poco prima delle elezioni. Evidentemente anche Moretti non è indifferente al profumo dei soldi!
Delusione.

21 risposte al commento
Ultima risposta 14/04/2006 13.32.21
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marco86  @  07/04/2006 22:19:08
   7 / 10
Bello,ma non fra i migliori di Moretti.
C'erano secondo me le premesse per realizzare un film più graffiante e più compatto,e invece ne risulta un film graffiante solo a tratti (tratti comunque che fanno venire a volte i brividi)e la sceneggiatura arranca soprattutto nella parte centrale.
Per essere più precisi,considerando che Il caimano è un esempio di metacinema,penso che il film nel film sia molto più ben riuscito del film in sè.Il film nel film è chiaramente quello su silvio,anzi,sull'Italietta che silvio ha contribuito a creare.il film in sè invece racconta le vicende private di silvio orlando e della buy,ma francamente sono vicende che poco interessano.quindi,anzichè trattare superficialmente tematiche sociologiche e individuali,N.Moretti avrebbe fatto meglio a scegliere una delle due,e di sicuro avrebbe dovuto scegliere le tematiche sociologiche raccontandole in maniera ironica e provocatoria come,ripeto,solo in parte è riuscito a fare in questo film (vedi la sequenza finale seriamente agghiacciante,cosi come la scena in cui viene mostrato silvio che al parlamento europeo da del kapò al tedesco e poi non è disposto a fare dietrofront con Fini che avrebbe voglia di non essere li).

interessante la regia,che nella parte iniziale è sicuramente anomala per moretti,e perfetta in alcune sequenze al limite del surreale,come i soldi che cadono dal cielo nell'ufficio di silvio.gli attori sono tutti molto bravi:ottimo come sempre s.orlando,ma una parola di encomio deve necessariamente essere indirizzata a j.trinca che è bravissima,oltrechè splendida.

lara93  @  07/04/2006 16:23:25
   8½ / 10
Uno dei migliori film di Moretti. angosciante

17 risposte al commento
Ultima risposta 13/04/2006 20.14.13
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ceci  @  07/04/2006 16:20:12
   8 / 10
bel film..onestamnte quello che aspettavo era più una cosa tipo "viva zapatero" o quelli di micheal moore, ma questo non vuol dire che non mi sia piaciuto, anzi, sicuramente è un film che fa pensare, soprattutto a come il nostro paese si sia ridotto grazie al nostro presidente. peraltro ci hanno portati a vederlo con la scuola, tutto il triennio, queindi i votanti, cosa che ha sollevato molte polemiche. bravissimi gli attori, molto ben girato. lo consiglio soprattutto a quelli che non sono venuti a vederlo per rifiuto alla proposta della scuola, e soprattutto per RIFIUTO AD ACCETTARE LA REALTà.
ceci

i28408  @  06/04/2006 22:02:32
   9 / 10
Questo film mi ha fatto riflettere, non è poi così malvagio ne un capolavoro, il mio voto è alto x contrastare coloro che non commentano i film ma fanno politica

éowyn_3  @  04/04/2006 19:52:16
   7½ / 10
da vedere perchè divertente, visionario, e ironica denuncia della nostra 'italietta' e di chi la abita

3 risposte al commento
Ultima risposta 08/04/2006 01.34.16
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Gruppo COLLABORATORI martina74  @  04/04/2006 13:01:07
   6½ / 10
Tantissima la carne al fuoco in quest ultimo lavoro di Moretti: i problemi di una famiglia, la crisi del cinema di genere e la difficoltà di fare film in Italia, l'aberrazione di un modello di vita inculcato nelle nostre menti da anni di invasione mediatica.
Come già rilevato da altri, è proprio la sovrabbondanza degli elementi in gioco a divenire il punto debole de Il Caimano: è tutto frammentato e reso in maniera a volte affrettata, a volte troppo insistita.
Su tutto orbita l'inquietantissima figura del Caimano (che nel finale si incarna in chi meno ti aspetti... in una lunga sequenza che fa gelare il sangue), un personaggio cresciuto grazie all'odio dei suoi avversari, e che di odio e avidità si nutre. Il Caimano ci ha cambiato la mente, è stato capace di fare accettare a molti di noi comportamenti che in una società civile sono considerati esecrabili e assurdi.
E nell'Italietta dominata dal Caimano, gli uomini del film non fanno una grande figura: sono deboli, perdenti, incapaci di costruire qualcosa... cosa che invece riesce alle donne del racconto (come ha ben sottolineato mare nella sua recensione).
Si esce dal cinema con un grande senso di tristezza al pensiero di come siamo cambiati (in peggio).

Tornando al film in sè, mi ha delusa per il fatto di essere troppo frammentario, con lunghi momenti di stasi e altri in cui per troppo affollamento di temi si tralasciano i dettagli o si aggiunge troppo.
Straordinario Silvio Orlando e perfetto il cameo finale di Moretti, con i suoi lampi d'odio.

44 risposte al commento
Ultima risposta 20/04/2006 23.29.53
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stelligia  @  03/04/2006 19:59:53
   8 / 10
pungente rappresentazione dell'italia di oggi attraverso tutta una serie di stereotipi che popolani il nostro paese. Graffiante nelle scene esplicitamente dirette al cavaliere...ahahah. Da vedere solo se siete rossi o con una mentalità aperta...

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
film d'autore molto bello e coraggioso. Gli attori sono straordinari specialmente orlando e jasmine trinca.

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Ultima risposta 09/04/2006 17.14.14
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franx  @  03/04/2006 14:45:27
   6 / 10
Li ho visti tutti salvo IO SONO AUTARCHICO.
Questo film assomiglia molto al coitus interruptus. Cioè per tutto il film mi sono detto: ECCO CHE COMINCIA, CI SIAMO, SI ARRIVA....FINALMENTE E' ARRIVATO OH EVVAI!!...Fine del film.

La storia del produttore s****to sembra appicicata e fuori contesto, fortunatamente interpretata da uno splendido Orlando.

La Buy è al burro, la scena SPLATTER iniziale al ristorante, poi, mentre me la guardavo pensavo: ECCO FATTO ANCHE IL MITICO NANNI SI E' RINCOLLIONITO. Dal momento che non è un film VM18 sarebbe stato meglio evitare tutto quel sangue e quegli schizzi che, complice un attore (lo sbudellato) che è 'nato per strillare' fanno sembrare tutto più vero.

Gli ultimi venti minuti che ricordano il personaggio Botero dello stratosferico 'Il PORTABORSE' sono più o meno l'unico pezzo per cui vale la pena vedere il film.

C'è sempre il MUSICAL che riaffiora (vedi la scena degli imbianchini) e il personaggio Orlando è se pur bravissimo, ormai più o meno stereotipato (ricorda a tratti proprio il portaborse).

2 risposte al commento
Ultima risposta 03/04/2006 21.35.30
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amomadrid  @  03/04/2006 10:44:01
   7 / 10
Da vedere per l'argomento trattato anche se, a pochi giorni dalle elezioni non cambierà certo l'opinione di chi ormai si ostina a votare il Cavaliere. Inquietanti l'interrogativo sulla provenienza di tutti quei soldi e l'immagine finale del Palazzo di Giustizia assaltato. La cornice narrativa poteva essere quasi evitata. Forzata la relazione omosessuale dell'aspirante regista: che c'entra? Forse è un accenno non molto azzeccato alla rigidità della nostra destra al potere riguardo a certi argomenti...
Comunque spendete pure 7.50 al cinema per vedere questo film, è un investimento di coscienza.

Feedback  @  03/04/2006 08:24:23
   5½ / 10
Visto ieri sera, non mi è piaciuto particolarmente.

lezrael  @  02/04/2006 23:32:44
   7½ / 10
Ho letto un po' dei commenti del film e la maggior parte mi trova d'accordo. Per non ripetere cose già scritte, mMi piacerebbe riportare alcuni passaggi, secondo me, illuminati; ovviamente citerò le fonti...

VIAGEM: come nei film precedenti Nanni Moretti è un maestro a lavorare su più piani

MAZZOLENIIT: geniale il finale che vede Moretti che impersona Berlusconi senza alcun tipo di imitazione, straordinario!!

GIANPOZ: il film che tutti si aspettavano banalmente solo contro Berlusconi non è arrivato. Moretti vale di più.

E poi un commento mio personale:

Emozionante la parte in cui Idro Montanelli chiede insistentemente: "da dove vengono tutti quei soldi?" Aspettiamo ancora una risposta...

è vero che nn racconta nulla di nuovo anche perchè "chi ha voluto sapere ha saputo", e chi non ha voluto sapere non vedrà neanche questo film...

emozionante (negativamente) la ferocia e l'arroganza del premier-ancora-x-poco con la quale offende, al parlamento europeo, il capogruppo dei socialdemocratici tedesco. Ferocia acuita quando, alle rimostranze di TUTTO il parlamento (tranne che di Fini al suo fianco), risponde che nessuno di loro ha il senso dell'ironia. Avevo appreso dell'episodio in tv ma nn avevo mai visto le immagini. La vergogna di essere italiano mi ha sfiorato...

Nella prima parte del II tempo il film vive un momento di stasi, ma in fondo acuisce l'agghiacciante finale... Cmq nn credo che ci sarà chi lancerà molotov contro il giudice, dopo una "improbabile" condanna del Biscione.

Ultima cosa: una delle scene più bella è quella del temponamento con la macchina. Mitica!

zeta  @  02/04/2006 20:04:47
   8 / 10
Il Caimano mi è piaciuto perchè non è un film così politico come è stato presentato. Tema principale del film è la storia dei personaggi e Berlusconi resta sempre sullo sfondo, come una presenza incombente che alla fine non esplode mai. Sarebbe stato forse troppo facile per Moretti sparare a zero su quell'hobbit del premier. Invece la critica rimane sempre elegante e distaccata, concentrando l'attenzione sulle grandi capacità di attori come Sivio Orlando (magnifico) e Margherita Buy. Poco azzeccata, secondo me, la scelta di Jasmine Trinca. Geniale il cameo di Moretti stesso.

patt  @  02/04/2006 02:42:40
   8 / 10
..mi è piaciuto, e pure tanto, magnifica interpretazione di silvio orlando che nel ruolo di produttore semifallito sembra abbracciare il progetto di un film che non gli appartiene quasi per caso (e non a caso la sceneggiatura è scritta da una giovane donna che nella vita personale ha fatto scelte più "liberali"), la sua battaglia per riuscire nell'intento sembra, all'inizio , cercare un riscatto che compensi più il suo suo "fallimento" personale che seguire una reale convinzione, ma in questo "popolo a metà" che "si abitua alla *****" e "toccato il fondo continua a raschiare" si fà strada una presa di coscienza che vorrebbe combattere questa decadenza lasciando da parte "l'orgoglio e il folclore" per aprire gli occhi su uno scenario dove il caimano altro non è che l'espressione del "mostro" che è dentro di noi.
un film amaro, amarissimo, ma ha saputo magistralmente rappresentare gli stretti collegamenti tra la crisi di valori che regolano la "politica" famigliare con quelli che regolano la politica di uno stato.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

17 risposte al commento
Ultima risposta 03/04/2006 16.50.25
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SIMMONS24  @  02/04/2006 00:44:15
   9½ / 10
A me è molto piaciuto, mi spiace per Lot, Pasionaria, Paul, Maremare che lo hanno criticato. Secondo me è quasi un capolavoro, non solo alla fine e nei momenti politici, ma in tutta la durata del film. L'Italia è allo sfascio, nessuno come Moretti avrebbe saputo descriverla meglio. Grazie Nanni!!!! Bellissima in ogni caso la recensione di Maremare.

4 risposte al commento
Ultima risposta 07/04/2006 23.27.48
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helloween88  @  01/04/2006 22:19:31
   7½ / 10
Bello,bello,bello...un ritratto veritiero,malinconico,elegante ed intelligente della società Italiana e della nostra situazione...ben fatto sia nel raccontare le vicende del produttore,sia nella parte riguardante il "Caimano".Da brivido le ultime scene...grandi Nanni e Silvio!!!Speriamo ke sto film faccia riflettere....

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  01/04/2006 13:00:10
   7 / 10
Gli do mezzo punto in + di Lot. A me è piaciuto. Piu che un film politico è un film su un uomo e anche sul cinema italiano. Il protagonista un bravissimo Silvio Orlando, produttore di film di genere, che ora ovviamente non riesce più a fare nulla. Tra difficoltà nel reperire fondi e cinici personaggi, il protagonista viene mollato da tutti, dalla moglie e dai suoi collaboratori.
Moretti, si muove con facilità tra grottesco, humor nero e dramma personale, mescola la vita privata di Orlando, con la vita pubblica del premier. E non delude, anzi spiazza totalmente.
Chi si aspettava un film alla Michael Moore rimarrà completamente deluso.

L'incipit è veramente bello, come pure il finale, con Moretti che fa Berlusconi. E molto riuscito è anche il personaggio di Placido.

Uno zero a coloro (Mediaset e Rai) che la settimana scorsa hanno censurato la notizia dell'uscita del film di Moretti, come pure i signori del centrodestra, che l'hanno bollato in maniera cretina e sopratutto a priori come film dallo spirito girotondino.

6 risposte al commento
Ultima risposta 01/04/2006 17.09.12
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  01/04/2006 02:10:08
   6½ / 10
Voleva essere definitivo e solenne forse Moretti con quest'ultima opera, ne esce invece un lavoro interessante per certi versi, sicuramente sofferto ma anche frammentario e dispersivo a tratti.
Tre film in uno in pratica, amalgamati con scarsa efficacia causa anche la disparità dei temi.
Una sottotraccia familiare abbastanza insignificante, difficilmente utilizzabile in parallelo al ben più significativo tema sociopolitico, affogata in uno psicodramma divorzista all'italiana con l'attrice che ne è la quintessenza; lunghe e poco significative alcune sequenze (su tutte quella del coro) e siparietti familiari, salverei di tutto questo solo la scena del maglione, molto intensa.
Accanto a questa un interessante spaccato dell'attuale situazione del cinema italiano, tra difficoltà di produzione, omaggi all'artigianato e al cinema di genere, varie umanità di coraggio, viltà, idee e pochezze.
Infine la parte più importante e attesa, in parte strozzata da cesure ed eccessive elucubrazioni, ma in grado comunque di colpire. Volutamente meno ironico e scanzonato di Aprile, meno ombelicale anche se non riesce a fare a meno di cantare in macchina, Moretti affronta il caimano di petto, giocando sull'insofferenza più che sulla macchietta (gioco che non funziona più), sull'evidenza dello sfacelo e sull'imbarazzo generato dalle sequenze reali cucite in maniera efficace (strepitoso il dettagliato passaggio sui gioielli). Perfetto il finale, in definitiva l'unico colpo di genio del film, figlio della frase cardine del film: 'ha comunque vinto'.
Tecnicamente e registicamente il film è abbastanza incolore ma è da sottolineare la buona prestazione corale degli attori e su tutti un clamoroso Silvio Orlando, sempre più bravo.
Non sposterà voti questo film o al massimo ne farà perdere qualcuno alla sinistra perché presta il fianco ad un facile vittimismo. Non è Michael Moore Moretti e forse non vuole neanche esserlo, ma non è neanche Petri, nè Rosi o Bertolucci, ha provato ad affondare il colpo ma ci è riuscito solo in parte; è comunque, insieme al poco scaramantico passato remoto di Deaglio e ad altri, un tassello, un pezzettino di Lego di una costruzione di cui difficilmente si intravede la forma e che forse va a nascere sulle ceneri di una ventennale italietta.

15 risposte al commento
Ultima risposta 14/04/2006 19.55.42
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quaker  @  31/03/2006 23:17:54
   8½ / 10
Decisamente un ottimo Moretti. Da vedere, non solo perchè se ne parlerà, ma anche per passare due ore intelligenti e per nulla noiose. Assolutamente NON un un film ideologico.
Non è un documentario, nè "solo" un film sulla crisi della coppi, sul fare del cinema, ma ANCHE tutto questo. Da apprezzare ovviamente Silvio Orlando, un po' meno Jasmine Trinca, forse troppo sacrificata.

ds1hm  @  31/03/2006 14:31:05
   8 / 10
resto un pò perplesso. se un film politico va fatto va fatto fino e in fondo cogliendo una scelta radicale: parlare di fatti, ricorrere alla loro documentazione, zittire chi potrebbe criticarti. Moretti non ha abbastanza lucidità per un compito del genere.
comunque lo trovo coraggioso perchè immette nel contesto socio-culturale italiano la sintesi tra cinema e politica che da troppo tempo manca.
il valore di questa sintesi è ancora da perfezionare.
lo si può trovare scomodo perchè non siamo abituati a film del genere, la stessa scomodità di quando cambiamo un'abitudine.

Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  31/03/2006 13:11:39
   6½ / 10
Ne 'Il diario di sabna guzz' si legge a proposito di moretti: "Moretti è il baluardo della cultura tipica dell'ex Pci. quella di dire questo è bello questo no, questo è cinema questo no. Queste scarpe si e queste no. Senza l'ombra di una spiegazione. Solo slogan, tormentoni da bravo pubblicitario (...) ti impone la trasposizione letterale delle sue ossessioni senza nessun tipo di elaborazione."

In questo film Moretti fa qualcosa di diverso: relega ad un brevissimo frammento la propria ossessione (in questo caso canterina) e ci impone le ossessioni di silvio berlusconi in persona.
Anche qui senza alcuna elaborazione... la cosa è di per se interessante: berlusconi privato di un volto (ottimo il non cedere alle tentazioni caricaturali) viene incarnato dalle proprie stesse parole, dalla propria sbruffoneria, dalla propria arroganza cafona.

In un film costruito come da tanti mattoncini lego, Moretti sembra voler affrescare l'Italia a cui il caimano ha cambiato la testa, lo fa con un ritmo incostante e a volte decisamente greve (penso soprattutto alla seconda parte del film), lo fa per mezzo di attori spraordinari e di partecipazioni eccellenti.
Peccato che anche qui di mattoncini ne manchi uno: quello dell'urgenza che spinge la sua regista in erba e che stento a ritrovare nelle vesti di moretti stesso.

Avrà certamente fatto comodo alle tasche del sig. Moretti quest'uscita nelle sale pre-elettorale, ma mi chiedo quanto bene possa aver fatto ad una sinistra continuamente tacciata di demistificare e odiare incondizionatamente il nostro "povero" presidente.

24 risposte al commento
Ultima risposta 05/04/2006 16.19.56
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carlomolinaro  @  31/03/2006 09:03:27
   9 / 10
Gradevole come film, ma soprattutto ha importanza politica nel depurare Berlusconi dalla patina di ridicolo e di barzellette (che a volte invischia anche la sinistra), nel dargli dignità di uomo politico come tanti altri e QUINDI nel far vedere i veri pericoli e disastri insiti nella sua politica (che potrebbe essere continuata da altri) più che nella sua persona. Il caimano capo non sarebbe nulla senza tutto il branco di caimanini e caimanelli che lo sostiene. La vera lotta è fra chi ha il senso dello Stato e della collettività e chi invece considera lo Stato qualcosa da relegare a funzioni burocratiche e di controllo, e/o da usare per i propri interessi privati. Moretti riesce a dire questo con una certa finezza, forse il problema è che lo dice con tanta finezza che... non tutti lo capiranno. Ottima l'interpretazione di Jasmine Trinca, un po' più monotono Silvio Orlando.

Kobe  @  31/03/2006 00:11:32
   5½ / 10
Niente di che...una via di mezzo tra un film piacevole e un documentario su Berlusconi...avrei preferito se Moretti avesse fatto sue film differenti. Allora avrebbero preso un 7 a testa ma così solo 5,5!!

laxandrea  @  30/03/2006 23:36:23
   4 / 10
Portroppo un film assolutamente deludente e che scorre via senza lasciare molto su cui riflettere se non la pochezza del film stesso.
Come giustamente già sottolineato da altri, Moretti (regista che ho amato e molto) si è completamete "muccinizzato" e ci ha regalato l'ennesimo pseudodramma famigliare.
Narrativamente fragile (non per volontà del regista), a tratti quasi soporofero e con Jasmin Trinca scialbissima nella parte della giovane regista.
Solo la scena finale è spiazzante e lascia qualche rimpianto per il film che avrebbe potuto essere.

1 risposta al commento
Ultima risposta 03/04/2006 13.13.02
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Serlon  @  30/03/2006 14:31:09
   8 / 10
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