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Civirani non è certamente Fulci ed i risultati si vedono. Purtroppo come nel film I due della F1, i due comici sono lasciati a loro stessi e le gag quasi mai sono efficaci. Certamente qualche volta si sorride, ma è chiaro che il prodottosia diuna sciatteria fuori dal comune e che si rida poco. Siamo in piena parabola discendente del duo siciliano.
Che dire, la presenza sia di Franco che di Ciccio insieme è quasi l'unica cosa buona... e si vede che fanno fatica a occupare certe scene, non supportati da nessuno eccetto che da una tardiva e impostata Mara Krupp, che più che parodia di un' affamata sembra un incrocio tra un pitecantropo e una tarantolata affetta da meningite. Una versione femminile di Salvatore Baccaro, ci dovremo accontentare.
Riguardo alla storia, tralasciando che un salumiere che scanna un maiale, fuori programma, difficilmente si porta affettuosamente un porcellino appresso come un Chihuahua, il film inizia con un'esasperazione siciliana inutile e più adatta al contesto del ciclo "i due mafiosi" d'inizio 900. L'idea di ambientare tutto sulle dolomiti non sarebbe nemmeno malvagia e pare inizialmente esserci anche voglia di raccontare la storia poliziesca, tuttavia, se il primo tempo ha momenti flosci, nel secondo tempo, come direbbe Franco, a schifiu finiu. Civirani ha la passione per i campi lunghi, per le scene allungate più del dovuto, non capisce quando sfruttare l'esterno di un palese modellino di baita e col tempo, acquisisce pure il superpotere del cambio scena a ghigliottina. La trama si farà confusionaria, ma per fortuna almeno, i due comici saranno messi maggiormente alla prova.
Ci sono dei buchi e l'economicità è lamante, ma almeno si arriva alla fine senza problemi grazie ai due ai beati Ingrassia e Benenato.