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Sconclusionato e ancora più surreale di quel che probabilmente aveva in mente il suo autore; questo perchè "High Moon" è il pilot di una serie mai realizzata divenuto poi raffazzonato lungometraggio per la televisione. La presenza di uno sceneggiatore di buon valore come Brian Fuller non è servita a convincere i capoccia del canale Syfy della validità del prodotto, bocciato quindi senza possibilità d'appello. Ovvio quindi che molte situazioni rimangano sospese, i tanti personaggi siano generalmente appena accennati e della tanta carne al fuoco solo una risibile percentuale viene elaborata adeguatamente. Si avverte un potenziale intrigante, gradito soprattutto a chi ama un certo tipo di fantascienza retrò e leggera e al tempo stesso, tuttavia capace di intrattenere con intrighi degni della più spietata corte medievale. In soldoni il plot prevede che la Luna sia un importante giacimento di elio in cui americani, indiani, giapponesi e russi ricavano l'energia per mandare avanti la Terra, ormai in grave crisi energetica. Un violento attentato incrina i già fragili rapporti tra le varie fazioni, e i ripetuti tentativi di uccidere uno dei sopravvissuti denota qualcosa di anomalo, anche perchè l'uomo, poco prima del fattaccio, ha trovato sul suolo lunare un fiore. Una scoperta clamorosa che qualcuno vorrebbe mettere a tacere. Tra dinosauri meccanici, agenti segreti, femme fatale, assassini letali, mostri ributtanti, amanti gay e un segreto celato all'interno della Luna stessa si delinea un quadro invitante, sospeso tra ironia e dramma, in cui però la stroncatura della serie non ha permesso di aggiungere i tasselli indispensabili per dare maggior senso e consistenza alla visione d'insieme . E' vagamente ispirato a "The lotus cave", romanzo del grande e purtroppo poco noto John Christopher.
Peccato. High Moon avrebbe potuto essere un bel film se non fosse per la sceneggiatura un po contorta e, soprattutto, per l'imperdonabile, drastica e brutale amputazione che funge da finale. Peccato perchè, nel mentre, le trovate originali e divertenti non mancano, i dialoghi ed i personaggi hanno il loro perchè, la vicenda può anche appassionare, e tecnicamente non ha niente fuori posto. Ma soprattutto peccato per la vanificazione della potenzialmente ottima idea di contaminare la fantascienza con l'ironia assurda, sagace e demenziale di chi, invece di prendersi troppo sul serio, sdrammatizza. E quindi eccoci ad uno dei più clamorosi potpourri cinematografici dai Lumiere ad oggi. Fantascienza? Ovviamente si. Dramma? in parte. Spy-movie? celo. Kaiju japan? celo. Ironia demenziale? Idem. Sentimento? Anche. In effetti c'è tutto, non manca niente, tranne il finale.