La storia di una grande famiglia alto borghese che ha ormai perso i suoi valori. Specchio di una società votata alla falsità, all'egoismo e all'infelicità. Sullo sfondo, Calais, spazio di transito per i rifugiati.
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Happy end un par de palle! I primi 5 minuti sono di una noia mortale ma inquadrano bene quello che sarà l'andamento generale del film: ritmo lento non solo nelle dinamiche ma, soprattutto, nei dialoghi, personaggi caratterizzati da una freddezza e incapacità emotiva palpabile e un finale inconcludente che non sancisce nulla, tantomeno l'idea di quel "Happy" inserito nel titolo. Anche la regia non mi ha lasciato granchè con quei piani lunghi e i dialoghi inuditibili. Nel complesso, però, è un film che non annoia, si lascia guardare, anche se personalmente non è il genere che più preferisco, garantendo un certo interesse e una discreta partecipazione con i personaggi.