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La cosa che più risulta difficile allo spettatore, schiaffato davanti Gummo, è inquadrare questa delirante pellicola. Ci viene naturale cercare un senso nelle azioni, anche quelle che sembrano le più irrazionali. Ci chiediamo: perchè far vedere certe cose? Che senso ha questa scena presa di per sè? E rapportata con il resto del film? Non vi può avere atteggiamento più sbagliato in questo caso. Gummo è una (in)sana boccata di degrado, povertà (in senso monetario e spirituale) e disagio. Un perfetto affresco delle peggiori qualità umane; ignoranza, violenza, perversione, crudeltà, anaffettività. Eppure non si riesce ad odiare i personaggi, per quanto biechi siano. La telecamera riprende freddamente le loro azioni, e quasi si fatica a giudicarle. Non vi è messaggio morale, e per una volta forse non va neanche cercato.
Gummo è un film necessario, impietoso e castrante. Uno sguardo verso la devastazione più reale e spietata. Ogni preghiera soffoca prima di essere pronunciata. Questa pellicola è un mostro che ha la forma del disagio e la cattiveria dell'essere umano bestializzato, ma non ha intenzione di divorare lo spettatore ; lo fissa semplicemente, senza staccargli gli occhi di dosso, così da ritrovare in quello sguardo uno specchio (scomodo) della realtà, una realtà senza speranza. E' un urlo che non cessa, non smette nemmeno quando il film giunge al termine. Questo inferno è puro, senza diavolo e senza cerbero, ma solo desolazione e fiamme. Le lacrime non hanno il coraggio di scendere, sono intimorite e nauseate. Gummo fa male, fa malissimo. L'apocalisse dura un'ora e ventisei minuti.
Particolarissimo e avvincente, sperimentale. Non penso che abbia una vera e propria trama, né ha dei significati profondi secondo me. E' solo una lucida trasposizione della follia.
Probabilmente il mio commento sarà infulenzato dal fatto che lo scrivo "a caldo", ho appena lasciato questa sorta di film/documentario a circa 60' minuti dall'inizio combattuto tra noia, rabbia e disgusto. Cosa si può dire di "Gummo"? E' facile, fa schifo.. Nonostante l'intento del regista fosse proprio quello di scioccare lo spettatore, personalmente io non sono rimasto per niente turbato nè affascinato, non c'è niente di scandaloso o "poetico" nel mostrare senza filtri quanto possa essere miserabile l'essere umano. Piuttosto è evidentissimo come il regista volesse "uscire fuori dagli schemi" e mostrare la propria originalità ed unicità con questo prodotto che non ha nè capo nè coda, lui ci fornisce un ora e mezza di girato sui disagi di un paesino di provincia americano e sta a noi sbrogliare la matassa e trovare un filo logico al tutto. Non c'è una trama, per non parlare di uno spunto di critica sociale(che sarebbe anche potuto essere pertinente), non c'è niente.. Ci sono solo 120 minuti di freaks che vegetano in giro per questa cittadina reduce da un uragano, semplicemente "esistendo", e mostrandoci il lato più disgustoso della natura umana, abbiamo un interessante cocktail sociale di vagabondi, disturbati mentali, reietti, degenerati e chi più ne ha più ne metta. Solo due note positive: buona la colonna sonora e complimenti alla regia per aver trovato alcune tra le persone più brutte che abbia mai visto. Apprezzo l'impegno, ma apparte qualche gatto seviziato questo film non offre un *****.
Non vorrei sparare a zero su questa pellicola ma...dunque qualche considerazione. Il film in una logica di non senso non ha senso di esistere. Presuppongo che voleva essere uno sguardo freddo,crudo e caotico della realtà,ma ormai sta diventando una moda produrre film dalla non-trama che giocano sull'immediatezza e l'irrazionalità delle immagini,si dice che il regista ha badato più a se stesso che al pubblico ma per me è l'esatto contrario. Questo modo di far cinema se non è spontaneo ma forzato per attirare attenzione sulla propria unicità lo si percepisce eccome,bene io ho percepito proprio questo,una forzatura a un irrazzionalità di cui non se ne sentiva il bisogno. Flop.
Un'epopea del disgusto confezionata in una cornice di pura poesia. Della serie: Un prato fiorito che nasconde serpenti velenosissimi. Un capolavoro nudo e crudo della natura umana più oscura, con un finale sublime.
Una sola cosa: Lasciate stare i gatti, C.azzo! T___T (per questo niente 10 al film)
Disgustosa La scena della vasca da bagno. Un conato di vomito mi colpì come un raptus
Questo film è una vera e propria porcata. E' la violenza sui gatti che dovrebbe sconvolgere? O la varia umanità composta da freak? Ma per favore! In confronto Richard Kern e Nick Zedd sono dei Buñuel. Arridateci Ciprì e Maresco, piuttosto!
alla lunga potrebbe annoiare, svuotato com'è di una trama coerente e costruito su situazioni piuttosto slegate fra loro. però è un film realmente unico... seppur si noti il suo essere una pellicola 'costruita', riesce a mostrarsi spontaneo e genuinamente fastidioso, uno schiaffo sonante al buon costume. fra gli attori, alcuni professionisti e altri no, anche chloe sevigny.