I due rangers Joe Armstrong e Curtis Jackson, mentre sono impegnati nelle ricerche di quattro marines scomparsi, capitano in una piccola isola dei Caraibi che, dietro la sua paradisiaca facciata, nasconde una realtà ben poco pacifica.
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Personalmente l'ho preferito al prototipo,il regista ed il cast sono i soliti ma il lavoro mi è parso più curato,con più scene di combattimenti (meglio coreografate) e con più scene con protagonisti i ninja. Sceneggiatura un poco più elaborata ( ma ugualmente assurda),con alcuni tocchi umoristici ( talvolta fuori luogo). Scorre bene ed intrattiene,puro intrattenimento di serie B degli anni 80,con i suoi pochi pro e numerosi contro, per appassionati.
Certamente inferiore al precedente ma sempre cazzuto. Il budget è basso rispetto al precedente e si vede, anche nei combattimenti meno entusiasmanti. Il divertimento comunque non manca e Dudikoff rimane un grande.
Sequel del primo GUERRIERO AMERICANO con protagonisti sempre Michael Dudikoff e Steve James. Questa volta i due soldati sono mandati su un' isola caraibica per recuperare 4 rangers dati dispersi. Qui si scontrano con "The Lion", un ricco criminale che ha rapito uno scienziato locale per costringerlo alla produzione di armi di distruzione di massa e la creazione di un esercito di guerrieri ninja geneticamente modificati. Dudikoff, James e la figlia dello scienziato si infiltreranno nella base di "The Lion" liberando gli ostaggi e distruggendo l' esercito dei ninja. La trama del film verrà ripresa in maniera molto simile in tutti e tre i sequel successivi. A parte qualche scena poco credibile, come nel film precedente il risultato è più che discreto con un tasso d' azione sempre elevatissimo anche se non altrettanto coinvolgente. I personaggi infatti sono meno caratterizzati e a volte, ma non sempre, i combattimenti assumono una deriva più vicina alla rissa che alle arti marziali. Nel complesso comunque si guarda volentieri, i due protagonisti hanno carisma e l 'azione rimane continua come in tutti gli episodi della serie grazie al sempre buon lavoro del coereografo Mike Stone
Anche qui, come per il precedente capitolo, vado dove mi porta il cuore. Questa volta i nostri eroi Dudikoff e James (qui nelle vesti inspiegabili di Rangers) vengono traferiti in missione segreta su un'isola caraibica per investigare sulle misteriose sparizioni di alcuni marines di stanza all'ambasciata americana. Scopriranno che questi sono stati rapiti da un malvagissimo trafficante di droga allo scopo di effettuare degli esperimenti scientifici poco leciti e testare il gene ninja (?) su di loro. Lo adoro! Seguito più povero e meno riuscito, ma comunque divertente. La storia sto giro non è proprio il massimo, la sceneggiatura (scritta da Conway e James Booth) è penosa e rasenta il ridicolo, la recitazione e i combattimenti sono decisamente scadenti (e su questo piano il film ne risente molto, anche a causa dell'uscita di scena del coordinatore Mike Stone, che invece di occuparsi delle coreografie come per il precedente episodio, si ritaglia una piccola parte come braccio destro del cattivone) e i ninja (tutto tranne che asiatici), qui davvero stupidi, scarsi ed impediti (se a uno tiri un bastoncino di legno sullo stomaco a dieci metri di distanza puoi star sicuro di averlo ucciso), impugnano le spade come se fossero mazze da baseball. La povertà di mezzi e tutti i difetti appena elencati (ma anche scenografici) appaiono molto più visibili rispetto al primo capitolo. Tuttavia il film va guardato con lo spirito giusto, il che significa che quei difetti non sono necessariamente un male; al contrario, rendono il tutto estremamente godibile e spassoso. Perciò chi se ne frega! La location estiva (e in realtà sudafricana) immerge subito lo spettatore nella giusta atmosfera (il combattimento in spiaggia, sebbene risibile, risulta lo stesso molto avvincente), i forti protagonisti sono ancora più simpatici e in sintonia (Dudikoff parla di più ed è meno legnoso, mentre James spacca il c u l o a tutti e spara battute a raffica), le belle musiche di George S. Clinton funzionano, e le varie esplosioni, sparatorie, inseguimenti e katanate che caratterizzavano il primo capitolo nemmeno qui mancano. In più, a questo seguito è stato stranamente aggiunto un pizzico di humour che, bisogna dirlo, rende il tutto ancora più piacevole (vedere la rissa nel bar, la fine del mondo). Un buon seguito (sicuramente migliore del terzo capitolo), divertente, avventuroso, scorrevole, spettacolare e senza impegni. Inferiore al primo, ma nel genere decisamente passabile.