Carlo Verdone torna a vestire i panni dei mitici personaggi dei suoi primi film, ovviamente cresciuti: ci sarà Leo, il bullo di Un sacco bello, ormai sposato, ma anche l'insopportabile Raniero e il coatto Ivano, protagonisti di Viaggi di nozze.
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Per amare questo film occorre amare Verdone e la sua comicità e ironia di grande macchiettista. Bisogna amare non il Verdone di "Manuale d'amore" o di "Ma che colpa abbiamo noi", ma il primo: quello di "Bianco rosso e verdone" o di "un sacco bello". Se non vi sono piaciuti questi primi capolavori, evitate questo film. Il primo episodio, che molti ritengono il migliore, è quello che mi ha lasciato più indifferente, malgrado Geppy Gucciari sia bravissima. Si salva per poche gag. Il secondo è quello che mi è piaciuto di più forse, molto amaro e sarcastico, tipico del personaggio che interpreta. Il terzo è molto corale, i personaggi si scambiano battute divertenti, triviali, coatte.....anche se, secondo me, è troppo lungo, andava tagliato in alcune parti. Il film si merita un 7 pieno, gli ho voluto dare mezzo punto in più perchè trovo assolutamente ingiusta una media così bassa per un film, non certo perfetto, ma pur sempre brillante e divertente.
Anche in questo film, come in alcuni precedenti, Verdone ha voluto denunciare gli aspetti più grotteschi e malsani della società. Nel secondo episodio, il docente universitario Raniero, stimato e rispettato da tutti, è in realtà un cinico che maltratta l'anziana domestica, controlla e soffoca la vita del figlio, va a mignotte, ed è pure avaro nel pagarle. Nel terzo, Claudia Gerini, coatta, volgare, vestita come una mignotta, alla fine dimostra di avere più dignità e rispetto di se stessa, rispetto ad Eva Riccobono, algida, raffinata, bellissima, ma in realtà...lo sapete voi....