good (2008)

Per quanto possano essere buoni i propositi la cosiddetta banalità del male attrarrà tragicamente il protoagonista di questo film, ben interpretato da Mortensen. Il suo è un viaggio che inizia con le buoni intenzioni, ha dei precisi principi, ma il contato con il totalitarismo nazista lo cambienrano in maniera profonda. Si ritroverà apparentemente spaesato in queste nuove vesti, tuttavia c'è l'elemento tipicamente opportunista di ricevere tutti quei vantaggi dati dal salire carro del vincitore. Non è un personaggio innocente che il male porta sè, bensì la scoperta amara del proprio lato oscuro a cui si è prestato, sacrificando etica e morale personale. Un film dignitoso anche se tutto è sacrificato alla visione individuale del personaggio di Mortensen.

film sobrio e fatto con stile. Di forte attualità si interroga sul potere di seduzione del potere. A cui hanno ceduto milioni di tedeschi all'epoca come oggi tanti italiani confidano nel leader di turno per elevarsi economicamente e socialmente. Cosa c'è di diverso? Solo le tragiche conseguenze, ma sempre di dittatura si parla: militare all'epoca, finanziaria oggi.

Sono un appassionato di film storici che cercano di dare un'angolazione diversa ad argomenti arcinoti come il Nazismo ad esempio.
Questo film cerca di spiegare come l'opportunismo di molti uomini"ariani" durante un decennio abbia coinvolto nel nazionalsocialismo anche persone politicamente poco convinte ma che poi sono state ingranaggi dalla macchina
della morte che il regime aveva realizzato.
Quindi dico che questo film dove Mortensen ha ben lavorato
avrei gradito fosse più approfondito sulla trattazione dei rapporti del protagonista(così-cosi).
Rimane la qualità dell'idea.