Preda dell'alcol per consolarsi degli scarsi successi letterari, scrittore in crisi allontana da sé il fratello e la donna che lo ama. Tenta il suicidio, ma la donna non si rassegna...
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Il film è realizzato benissimo; la dipendenza dall'alcool è manifestata all'ennesima potenza, rendendo il personaggio interpretato da Ray Milland uno degli "ubriaconi" più credibili della storia del cinema; talmente credibile che viene voglia veramente di entrare dentro la pellicola per prenderlo a calci e cercare di farlo smettere con la forza. Credo poi che all'epoca, tenendo conto del fatto che il proibizionismo era terminato solo un decennio prima, tale tematica fosse molto sentita......un esempio di cinema realizzato con criterio, grazie anche all'immensa bravura degli attori hollywoodiani dell'epoca......e del grande Billy Wilder.... Anche se alla lunga si sente il bisogno di mettere la parola fine...quindici minuti di meno e il film sarebbe stato perfetto....
N.B. ........e oggi l'alcool è legale e le droghe leggere no?.....ha ha ha.....mi viene da ridere....