flavia la monaca musulmana regia di Gianfranco Mingozzi Italia 1974
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flavia la monaca musulmana (1974)

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locandina del film FLAVIA LA MONACA MUSULMANA

Titolo Originale: FLAVIA LA MONACA MUSULMANA

RegiaGianfranco Mingozzi

InterpretiFlorinda Bolkan, Maria Casarès, Claudio Cassinelli

Durata: h 1.40
NazionalitàItalia 1974
Genereerotico
Al cinema nell'Aprile 1974

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Trama del film Flavia la monaca musulmana

Flavia Gaetani vive nella Puglia di fine Quattrocento e per imposizione ha dovuto prendere i voti. Per tutta risposta, dopo l'orrida strage di Otranto, comincia a covare un odio irrefrenabile per i cristiani e forte ammirazione per i musulmani.

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Voto Visitatori:   6,50 / 10 (6 voti)6,50Grafico
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Voti e commenti su Flavia la monaca musulmana, 6 opinioni inserite

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Italo Disco  @  01/06/2018 17:11:14
   7 / 10
Una storia di ribellismo femminile raccontata in maniera altamente drammatica e violenta, si ha quasi la sensazione che Mingozzi non veda l'ora di mostrare la specialità della casa: scene forti e trucide. La narrazione procede lenta ma gli attori sono tutti bravi e la Bolkan è di un carisma unico. 56° posto in classifica nella stagione 1973/74.

alex94  @  03/10/2014 16:42:11
   6 / 10
Sicuramente per l'epoca in cui è stato girato questo film doveva risultare veramente estremo e violento e sinceramente devo ammettere che un paio di scene sono abbastanza disturbanti anche oggigiorno.
La trama non è male ma purtroppo per circa la prima metà del film è sviluppata in maniera lenta e noiosa,dopo fortunatamente riesce a ritornare piuttosto interessante.
Buona la regia,la recitazione e la fotografia.
Filmetto guardabile,nulla di più.

dagon  @  13/04/2014 20:44:56
   4½ / 10
Film con qualche pretesa autoriale che però finisce con il vedere un trionfo del cattivo gusto. Strizzate d'occhio al soft core (per l'epoca), tentativi di veicolare un messaggio (falliti), per una regia piuttosto approssimativa, così come montaggio ed interpretazioni.

lupin 3  @  24/12/2011 15:48:50
   5 / 10
Niente di eclatante, potrebbe essere migliore.

Delfina  @  13/02/2011 20:29:41
   9 / 10
Conturbante film avanguardista e femminista. La storia, estremamente interessante, è quella dei misfatti della Chiesa e della nobiltà nel 1400: torture, violenze, jus primae noctis esercitato in maniera spietata. E su tutto, le innumerevoli punizioni sadiche inflitte alle donne, sia le monache come le serve, in mezzo a incantevoli piane e colline rurali (magnifica qui la fotografia), che fungono però solo da scenario per la crudeltà della storia.
L'invasione dei saraceni appare perciò come una liberazione per Flavia, monaca femminista ante litteram, finita in convento non per vocazione, ma per la prepotenza del padre, volgare signorotto assassino.

Da lì in poi, una timida apertura sentimentale si intreccia, rimanendone sopraffatta, con la violenza estrema dei tempi, dove signori e padroni di vita e di morte erano gli uomini: nobili del Sud o saraceni, poco cambia. Il tutto con accenti vagamente pasoliniani (le 120 giornate), ma più onirico, allucinato.
Alcune scene di tortura estremamente brutali, ma non splatter, inducono a distogliere lo sguardo per la lo forza.

Un grande film a torto considerato minore, un capolavoro da riscoprire, interpretato da una Florinda Bolkan perfetta per il ruolo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR frine  @  22/04/2006 01:40:49
   7½ / 10
Troppo facile per me, ferrarese di nascita e bolognese di adozione, identificarmi con l'immaginario struggente e nostalgico di Gianfranco Mingozzi, che prima di me si era trovato diviso tra il fascino della ricca, colta e vivace città felsinea e la deserta bellezza di via Piopponi e degli incantevoli paesaggi vallivi, che dietro l'apparente pacatezza nascondono un'atavica disperazione.
Ma "Flavia, la monaca musulmana", ci porta altrove. Ingiustamente confuso con altri, semi-pornografici prodotti sulla vita delle suore realizzati nello stesso periodo, "Flavia" è in realtà un serio film storico, ed anche una credibile riflessione di carattere antropologico, legata agli studi che il regista andava compiendo sulle orme di Ernesto de Martino.
Nel XV secolo, in Puglia, la giovanissima Flavia Gaetani prova un'istintiva simpatia per un cavaliere turco che viene ucciso sotto i suoi occhi. L'autoritario padre di Flavia costringe la figlia a prendere i voti, suscitando in lei un odio implacabile. Le continue violenze, perpetrate nel convento al fine di reprimere la sessualità delle monache, non aiutano certo Flavia ad amare la religione cattolica. Tuttavia, nel convento ella riesce a intrecciare due rapporti d'amicizia privilegiati: con Suor Agata, monaca visionaria che parla senza infingimenti di orgasmo femminile, e sogna per le donne un anacronistico riscatto, e con il servo ebreo Abraham, bello e colto ma non abbastanza per far sciogliere la sensualità repressa di Flavia.
Una scorreria di Saraceni cambia radicalmente le cose: il fascinoso capo musulmano, dopo avere ucciso Abraham e numerosi abitanti del luogo, soprattutto monaci (evidente il riferimento ad un episodio molto più antico, quello dei martiri di Otranto), porta con sé la consenziente Flavia. Ma la donna rimane insoddisfatta, e non sa fare di meglio che chiedere al suo amante efferate vendette.
Dopo alterne vicende, Flavia è catturata dai Cristiani e condannata ad un'orribile fine, non meno disumana dei supplizi inflitti dai musulmani ai loro nemici. Ma attenzione al finale, in cui inopinatamente si verifica quello che Flavia aveva sempre desiderato.
Un film duro, mai incline al buonismo, in cui le responsabilità di entrambi gli schieramenti religiosi sono impietosamente evidenziati. Scene di violenza molto forti, realistiche, ma per fortuna brevi e mai compiaciute. Una ricostruzione complessivamente credibile, anche se basata su documenti appartenenti ad epoche diverse (ad esempio, la figura di Agata è ispirata a quella, più antica, della priora mistica tedesca Hildegard). Di tutto rilievo le interpretazioni della versatile e sensibile Florinda Bolkan (orrida fattucchiera in "Non si sevizia un paperino", ma anche femme fatale in "Metti una sera cena" e "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto"), di Maria Casarès (Agata) e dell'intrigante Claudio Cassinelli (Abraham).

3 risposte al commento
Ultima risposta 23/04/2006 01.35.28
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