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Nel variegato panorama delle commedie anni '90 anticonformiste o fintamente tali questa opera prima di Spike Jonze ha rappresentato una bella boccata d'aria fresca grazie alla sua capacità di tenersi lontano dal grottesco o dal ridicolo involontario pur raccontando una storia così assurda e per certi versi estrema. Tanta carne al fuoco visti i temi sul piatto, che spaziano dalla perdita dell'identità alla manipolazione, al doppio e ad una nuova concezione del classico triangolo amoroso, il film ha una baldanza surreale che è irresistibile nella prima parte ( che invenzione gli uffici del settimo piano e mezzo ! ) e un pò più meccanica, purtroppo, nella seconda, quando i giochi si fanno più complessi e le risposte ai vari interrogativi devono essere date. Malcovich si mette in gioco con grande autoironia ma a lasciare il segno è una magnetica Keener, femme fatale di ultima generazione che fa girare la testa proprio a tutti. Tra i lavori manifesto degli anni novanta di una certa avanguardia cinematografica: non per tutti i gusti ma comunque intelligente, recitato molto bene.