La storia di Gustav Eiffel (Romain Duris), il grande ingegnere francese che ha realizzato il monumento simbolo della Francia. Il film ripercorre proprio la progettazione della Torre.
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Eiffel è un film ineccepibile dal punto di vista tecnico, con una ricostruzione d'epoca e scenografie di eccellenza, ma per quanto riguarda i contenuti è un'anima divisa in due: da una parte la costruzione di un qualcosa d'impensabile all'epoca e che avrebbe non solo resistito al tempo, bensì diventanto il simbolo di una città e di una nazione, dall'altra la storia d'amore tormentata tra lo stesso Eiffel e la donna della sua giovenezza, doloroso ed appassionato come tutte le storie romantiche tempestose. Sarebbe bastato solo la costruzione di un simile colosso per farne un film, invece l'aspetto melodrammatico finisce con il prevalere sull'oggetto principale. Scontato sotto questo aspetto, mentre la costruzione rimane appena più importante di una cornice. Un film che mi ha convinto poco, bella confezione e ridondante a livello narrativo.
Se l'intento di Bourboulon era di prendere la vita di Gustave Eiffel per trasformarla non in un biopic ma in una prov'a sostegno della nota tesi che "l'arte, com'ogni altr'opera dell'ingegno, nasca da una catastrofe esistenziale", allora il suo film raggiuntge l'obiettivo: molto validi cast, montaggio, fotografia, ricostruzione d'epoca, sceneggiatura, eludendo le americanat'e adottando stilisticamente un persuasivo aplomb francese. Astenersi geek e nerd a caccia d'un'esaltazione dell'inventiva umana.