David Mann, commesso viaggiatore, sorpassa con la sua auto un'enorme autocisterna. Sarà l'inizio di un incubo, con il misterioso conducente di questa intenzionato a dargli la caccia e ad ucciderlo.
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L'esordio di spielberg ne denota le qualità registiche, Steven prende un uomo con la sua auto, l'impiegato medio, l'americano medio, prende poi il Truk, simbolo dell'industrializzazione, il camion, ed ecco che sulla Strada c'è il duello tra due antitesi dell'america, proletariato contro capitalismo, notevole l'inizio con la cinepresa che rappresenta il punto di vista dell'auto, non del guidatore, come se l'uomo fosse identificato con la macchina che guida, dismettendo così la sua identità. L'uso del campo-contro campo, o dell'inquadratura via via ravvicinata denota la tensione che cresce, tra l'uomo e il camion. Che infine mostra di avere un guidatore, un braccio segna a David che può andare, ma non sara una allucinazione? I personaggi sono archetipi che rappresentano le varie tipologie di man of american, lo si nota nella scena dell'autogrill. La paranoia, l'individualismo, l'isolamento, fanno del protagonista un reietto in mezzo ai diversi gli operai, che lo guardano con diffidenza, la vendetta proletaria contro il capitalismo? Forse, notevoli i paesaggi, desolati e rocciosi, musica in tema, finale volutamente incerto, il protagonista rimane comunque solo, senza certezze.