Don't Look Up racconta la storia di due umili astronomi che partono per un enorme tour mediatico con l'obiettivo di avvisare l'umanità dell'avvicinamento di una cometa destinata a distruggere la Terra.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Capisco le critiche che sono state mosse a questo film. Per certi versi sono anche condivisibili. Ciò che però mi preme sottolineare di questo lavoro di McKay è il coraggio: è tutt'altro che scontato fare un film così provocatorio e così dissacrante rispetto alla società statunitense (non a caso le maggiori critiche sono arrivate proprio dagli Usa): perchè il film non è solo un attacco al mondo dei media, della politica, dell'imprenditoria pseudo illuminata e filantropica: è anche un attacco contro gli stessi cittadini statunitensi, descritti o come complottisti trogloditi che credono alle favole e non alla scienza o come distruttori improvvisi e irrazionali. Ma è anche un attacco contro quel mondo degli esperti che, dopo l'iniziale dovere della divulgazione scientifica, odorano il successo e la notorietà e diventano ingranaggi dello stesso sistema che miravano a combattere/cambiare. Su questi elementi interessanti, oltre le gag e le battute, un altro elemento da sottolineare è la gestione del montaggio: questo non può essere un film "di regia", è troppo basato su primi piani e campi/controcampi per esserlo. È invece un solidissimo film di montaggio in cui la freneticità e il ritmo della narrazione mai vengono a perdersi, riuscendo invece a tenere una linea narrativa che si districa tra molti personaggi e che riesce a non far perdere nulla allo spettatore. In questo si vede che McKay (autore anche della sceneggiatura) viene dal mondo della tv.