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questa volta miike mi convice senza riserve, in maniera immediata e diretta senza lasciarmi troppo disagio, senza lasciarmi sullo stomaco una pietra dura di emozioni irrisolte. Uno yakuza movie solo in apparenza, nei suoi colori da diapositive stampate su carta fotografica, ecco che viene fuori un ritratto umano a tinte forti. la ricerca dell'appagamento passa attreverso la riscoperta dell'infanzia, anche quando la tua casa non è che un orfanatrofio e la tua memoria porta ancora i segni di bagni di sangue. Si arriva ad una vera e propria astrazione dal mondo, ci si svincola dalla realtà in modo poetico e innocente, assumendo la levità di chi sa volare. La giustapposizione delle immagini, il montaggio incrociato fra quanto avvenne in passato, e avviene in contemporanea nel regno ovattato dei bambini e in quello spietato degli adulti rendono questo contrasto a dir poco sublime.