cuore sacro regia di Ferzan Ozpetek Italia 2005
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cuore sacro (2005)

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locandina del film CUORE SACRO

Titolo Originale: CUORE SACRO

RegiaFerzan Ozpetek

InterpretiBarbora Bobulova, Andrea Di Stefano, Lisa Gastoni, Massimo Poggio, Erica Blanc, Camille Dugay Comencini, Caterina Vertova

Durata: h 1.57
NazionalitàItalia 2005
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 2005

•  Altri film di Ferzan Ozpetek

Trama del film Cuore sacro

Irene Ravelli ha ereditato dal padre non solo il patrimonio, ma anche uno spiccato senso degli affari. Ottenuto il dissequestro dell'antico Palazzetto di famiglia, Irene scopre che una delle stanze, abitate un tempo dalla madre, è rimasta intatta come se la donna ci abitasse ancora. Il fantasma della madre e l'incontro con una straordinaria bambina, Benny, generano in Irene un conflitto che la porta ad un totale cambiamento.

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Voto Visitatori:   5,68 / 10 (111 voti)5,68Grafico
Miglior attrice protagonista (Barbora Bobulova)Migliore scenografia
VINCITORE DI 2 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Miglior attrice protagonista (Barbora Bobulova), Migliore scenografia
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Voti e commenti su Cuore sacro, 111 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Gui80  @  30/01/2009 22:14:58
   3 / 10
Irritante...
Un film terribile, una parabola talmente buonista e banale da far addormentare persino il Bale dell'Uomo senza sonno.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

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Ultima risposta 30/01/2009 23.03.05
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Il Messere  @  29/05/2007 22:38:43
   4½ / 10
Vertiginosa caduta di uno dei registi più interessanti in Italia.
È la vicenda di una novella san francesco nello stupendo Rione Monti (ridotto a folclore nel vano tentativo di suggestionare lo spettatore) che nel finale

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER: una scena ridicola che vorrebbe essere toccante.

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Ultima risposta 19/04/2010 11.30.52
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Ch.Chaplin  @  06/04/2007 14:37:35
   6½ / 10
insomma..è bellissima l'idea, ma il problema è ke se non si sta attenti veramente è un garbuglio unico e poco comprensibile; l'uso della mdp è secondo me un po' accademico e poco efficace (poi posso essere smentito), la sceneggiatura lascia buchi su buchi..ripeto, l'idea è molto interessante, ma sviluppata male, 6 politico + mezzo voto x la bellezza della protagonista..;-)

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Ultima risposta 16/10/2007 19.38.50
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norah  @  27/02/2007 09:30:15
   3 / 10
Ieri sera mentre facevo zapping mi sono imbattuta in questo Cuore Sacro;dopo 15 minuti non ne potevo più.
Ozpetek vergogna!!!
E mi é pure passata la voglia di andare a vedere Saturno Contro.

12 risposte al commento
Ultima risposta 20/02/2008 10.24.55
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  27/02/2007 01:00:57
   4 / 10
Togliete ad Ozpetek i clichè cui è tanto legato e la risultante sarà una sequela di boiate mistico/evocative di infima lega. Se i precedenti lavori del regista italo-turco erano caratterizzati da un certo stile al servizio di sceneggiature poverelle, "cuore sacro" pecca invece di qualsivoglia notazione positiva, grazie a dialoghi farneticanti, recitazione approssimativa e regia televisiva.
La Bobulova poi passa l'intero film a sgranare gli occhioni, quasi a volersi convincere che ci sia qualcosa di cui meravigliarsi nell'arco delle due interminabili ore di pellicola; evidentemente si sbaglia, perchè la noia regna sovrana per tutto il tempo.

4 risposte al commento
Ultima risposta 05/03/2007 15.49.29
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tavullia86  @  16/01/2006 14:16:34
   2 / 10
terribile......troppo falso e smieloso......badanna.......

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Ultima risposta 16/01/2006 18.01.39
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Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  02/01/2006 11:45:36
   4 / 10
Io mi sono annoiato talmente tanto da addormentarmi più volte. E questo non accadeva da olter 10 anni!!!
Credo che questo film sia una mera boiata senza capo ne coda.
Il tema poteva anche essere interessante, ma è stato trattato con tale piattume e faciloneria da risultare innocuo.
Ozpetek mi aveva convinto molto con i precedenti lavori.
Speriamo che questo sia stato solo un errore di passaggio.

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Ultima risposta 27/01/2006 11.54.16
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Meg_Ryan  @  25/10/2005 19:13:22
   2 / 10
Il cinema italiano tale è e tale rimane.

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Ultima risposta 25/10/2005 19.20.43
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Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  21/10/2005 23:31:38
   3 / 10
Veramente un brutto film, falso e inconcludente. Certo che se il pubblico italiano apprezza questo genere di film, è poi giusto che i registi li realizzino, senza apportare qualche sostanziale cambiamento che per il cinema italiano sarebbe vitale. Film lento, noioso, moralista, poco reale e irritante; attori incapaci (io accetto ogni parere riguardo ai film ma chi dice che l'attrice protagonista è all'altezza della situazione è proprio sulla strada sbagliata); persino le musiche tendono ad intensificare la difficoltà a seguire la vicenda e la noia. Puntualizzo le ragioni di alcuni aggettivi che ho usato per definire il film. "Poco reale" visto che da un lato non vengono approfondite le ragioni che spingono la donna ad avvicinarsi alla giovane ladra (manca un'evoluzione del rapporto tra le due che può giustificare l'evolversi dei fatti), dall'altro l'attrice protagonista non approfondisce minimamente le sue capacità nel "fare i soldi". Con questo intendo dire due cose: ma che c***o fa questa da mattina a sera? e poi deve avere uno spiccato senso degli affari una che si lascia fregare una volta il portafoglio, l'altra le chiavi di casa, andando incontro alla ladra (è proprio così che nella vita "si fanno i soldi"). "Falso moralista" perchè chi si comporterebbe in quel modo, non solo nei confronti della bambina (che tra parentesi è odiosa) ma anche nei riguardi del barbone? Il finale è imbarazzante. In sintesi, o il cinema italiano cambia qualcosa o di strada non ne farà mai!

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Ultima risposta 24/10/2005 10.58.58
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Keith  @  21/10/2005 16:18:28
   1 / 10
Questo è il peggior film che abbia mai visto. E la bambina la peggior attrice della storia.

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Ultima risposta 21/10/2005 16.36.47
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Blackout  @  31/03/2005 23:37:08
   4 / 10
Ma dai finiamola....ho letto alcuni commenti che sono troppo esagerati...

Il film è soltanto una spremuta di buonismo fino allo svenimento.....di San Francesco ce n'è uno....e queste pallide imitazioni mi fanno inalberare....

Chi ha dato più di 6 a questo film vi consiglio di vedere Fratello Sole Sorella Luna e poi ne parliamo...altro che sta ciofeca....ma fatemi il favore

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Ultima risposta 03/04/2005 01.56.15
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Chloe62  @  28/03/2005 15:02:08
   9 / 10
Sono una grande osservatrice dei film di Ozpetek, ad iniziare dal primo "Harem", film sconosciuto ma di una rara bellezza. Penso che i film di questo regista siano solo da vivere ed osservare ed è molto difficile e oserei dire anche pretenzioso poterli criticare. Ha la facilità di non confezionarci dei bei filmetti di due ore ove tutto è comprensibile ma giustamente la sua genialità è di metterci davanti uno specchio che riflette un momento della vita.
La sua genialità è di non banalizzare le cose ma farcele osservare, come un pezzo di muro testimone di vite vissute, un viso che parla con gli occhi ed altre piccole cose che fanno del film attimi di sensazioni che raffiorano dal proprio passato. Grazie Ozpetek di essere cosi' umano. Forse migliorerai come regista, le tue trame saranno più comprensibili, affronterai argomenti più facili, ma non mi interessa, continua ad essere cosi' genialmente imperfetto, continuero' a sentirmi una spettatrice privilegiata guardando le tue cassette.

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Ultima risposta 02/04/2005 17.58.35
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Noemi  @  19/03/2005 18:22:55
   4 / 10
Qualcuno era comunista perché era ricco, ma amava il popolo...

La protagonista non sarà comunista, ma il senso rimane quello.

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Ultima risposta 23/03/2005 15.49.11
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  18/03/2005 12:25:58
   6 / 10
Difficile commentare questo film.
Devo dire di non avere mai amato particolarmente Ozpetek, considerandolo un regista di un certo valore ma ancora alla ricerca di una propria identità. Basti dire che il film suo che preferisco è il primo, Hammam, girato con un budget ridotto e poche pretese.
Con questa sua ultima fatica Ozpetek riprende il tema centrale di Hammam, tema che, a ben vedere, tornerà anche nei film successivi: la ricerca del proprio sè, della propria identità (sessuale, culturale, sociale).
Allora penso che Ozpetek è un turco trapiantato in Italia, omosessuale dichiarato, e mi chiedo quanto di irrisolto ci sia in lui.
Ma lasciando perdere considerazioni assolutamente personali, veniamo al film, che dividerei nettamente in due parti, coincidenti (guarda caso) con i due tempi cinematografici.
Se trovo la prima parte splendida, nella descrizione di una lenta presa di contatto della protagonista con il proprio passato, la propria infanzia abbandonata, nella seconda, purtroppo, ritrovo i difetti di Ozpetek di sempre: un discorso populista generico e un poco banalotto.
Forse se fosse rimasto sul dramma privato, senza dovere necessariamente concretizzare, avrebbe realizzato un film più risolto.
Invece l'evoluzione della storia e, in particolare, il finale sembrano rappresentare una nuova insicurezza, un nuovo compromesso cui si costringe Ozpetek, come per timore di andare più a fondo, nella ricerca del proprio vero cuore, del proprio vero sè.
Alla prossima, caro Ferzan.

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Ultima risposta 03/04/2005 01.24.54
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Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  13/03/2005 00:44:59
   6 / 10
Il cinema di Ozpetek non si discosta molto da quello del cancerogeno Muccino. Anche il suo è sovraccarico ed eccessivo, non difforme dai canoni televisivi abusati e dilaganti nel cinema medio(cre) italiano di oggi.
Cuore sacro è il remake di Europa 51 di Rossellini, non c'è ombra di dubbio: persino il nome della protagonista è lo stesso. (Negli esiti estetici, morali e ideologici, però, c'è un abisso incolmabile tra i due).
Pensava forse, Ozpetek, che a distanza di oltre 50 anni il grande pubblico non l'avrebbe notato? Mah...
Europa 51 è un capolavoro poco riconosciuto nella filmografia del regista di "Roma città aperta". C'è da chiedersi come mai un regista come Ozpetek, che appartiene a quella schiera di registi medi (e mediocri), borghesi, ruffiani pluripremiati e sopravvalutati (certo, fanno mercato), si sia cimentato con un remake così particolare e con una tematica che i borghesi purtroppo non riusciranno mai a comprendere appieno. Come affronta la colpa Irene di Rossellini? Passa attraverso un lungo e doloroso travaglio che la porta, dall'alta borghesia, ad accostarsi prima all'ideologia comunista, poi alla dedizione totale ai più poveri (siamo nella Roma degli anni immediatamente post-bellici, dove la miseria e le mecerie costituiscono una realtà ancora molto evidente nella società italiana). Irene/Bergman ABBANDONA non solo le sue ricchezze, ma soprattutto il suo status sociale di donna alto borghese. Si spoglia della sua identità originaria e diventa una nuova persona. Per questo tutti la credono pazza e il manicomio sarà la sua condanna definitiva: Irene finirà reclusa e allontanata perché ritenuta (implicitamente) "pericolosa" per la società borghese. Il suo è, d'altronde, un gesto fortemente rivoluzionario, sovversivo.
L'Irene di Ozpetek vive, invece, un travaglio alquanto rapido, quasi indolore: da un'inquadratura all'altra ha trasformato la sua nobile casa in mensa per i poveri (è bastato il passaggio del fantasma della madre, o della ragazzina ladra/santa martire, a darle l'input-imprinting della santità e in un solo cambio d'inquadratura, con un salto ellittico che ci "risparmia" il dolore del travaglio morale, ritroviamo l'imprenditrice di successo diventata una nuova ancella del Signore). Ozpetek si sbarazza comodamente del passaggio ideologico, per fare di questa nuova Irene una santa borghese. Di fatto, Irene/Bobulova, pur spogliandosi completamente dei propri vestiti (anche dei suoi averi? Non è dato saperlo, perché cedere gli abiti e i gioielli portati addosso, nella stazione dell'Anagnina, è un gesto plateale, ma non completamente esplicativo) pare non spogliarsi della sua identità borghese. Il suo discorso fremente e misticheggiante al convegno con i francesi in realtà non mostra fino in fondo l'abbandono totale (come farebbe pensare la spoliazione francescana finale) del suo status sociale. Non basta dichiararsi contrari allo sfruttamento e all'arricchimento.
Quello che fa Irene/Bergman è un cammino di purificazione / liberazione, di rigetto del proprio ceto di appartenenza. Il cammino mistico di Irene/Bobulova è un insieme di platealità da rotocalco televisivo (come le madonne che piangono, per intenderci), ma senza il passaggio fondamentale della rinuncia al proprio status. E' tutta esibizione e parole (il film è fin troppo didascalico, cosa che aggrava i sospetti di falsità), che assomigliano più a un dispetto alla zia arcigna che i segni di una vera, profonda e dolorosa crisi morale.
Il finale è piuttosto inquietante: la perizia psichiatrica (nazional-popolare, direbbero i CCCP) della dottoressa assicura il pubblico (voce-off) che la nostra Irene non è pazza. Irene è assolta dalla colpa di aver tradito la sua "nascita" borghese (per dirla alla Pasolini) e noi spettatori possiamo stare tranquilli. Per la colpa di cui si parla nel film, quella ormai è stata redenta con le opere buone e caritatevoli della donna. Noi borghesi, con lei, ci siamo sciacquati la coscienza e possiamo sentirci più sereni e in pace col mondo.
Come regia Ozpetek ci dà addosso pesante con le carrellate pseudopoetiche e i primissimi piani della Bobulova; abbonda insopportabilmente con le carrellate avvolgenti attorno alla protagonista fino a metterne due identiche a distanza di due sole sequenze, verso la fine. E', appunto, il correlativo tecnico della platealità del misticismo di Irene, sottolineato, in un crescendo barocco, dall'uso della musica pomposa e onnipresente. Laddove, invece, Europa 51 è di un'asciuttezza estetica che sa veramente di rigore religioso e morale.
Nonostante tutto, però, c'è da riconoscere una grandissima interpretazione di Barbora Bobulova, che nonostante la parte anche ridicola a volte, riesce, con la sua espressione sempre un po' smarrita, a far sembrare quasi credibile il film piuttosto fasullo che sta interpretando.

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Ultima risposta 02/04/2005 12.23.58
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  11/03/2005 23:14:38
   6 / 10
No, ragazzi, Ozpetek non è un bluff... Dunque: immagino un libro di qualche centinaio di pagine, arrivo alla fine fiatando ma se sono giunto al capolinea vuol dire che qualcosa mi ha suscitato interesse, e mi sono posto diversi interrogativi, superando l'avversione per qualche lungaggine di troppo. Prendo questo libro e scopro, come in tutto il cinema di Ozpetek, attimi sublimi sovrastati da un'eccesso di forma e vanità. Gira miracolosamente bene, a volte, ma sembra un arabo riverente (inchino please) verso il cinema italiano, ritrova l'Irene di Europa 51 quando Rossellini riuscì - maledetto - a distruggere meravigliosamente (o effetto affettivo del suo Privato) l'angelica Ingrid Bergman con un personaggio - almeno nella prima parte - purtroppo non molto diverso da lei stessa (la Divina che ama il benessere, il lusso, che abbandona i figli per tornare a Hollywood e bla bla bla). Ammira Winspeare ma non riesce a cancellare il ricordo del cupo "vaghe stelle dell'orsa" di Visconti a cui l'eternità decadente della dimora (in quel di Volterra allora, centro di Roma oggi) tangisce esplorazioni vive e traumatologiche dei fantasmi (da Bunuel a "la stanza del figlio" di Moretti Nanni). Beh allora? Allora non mi basta sapere che il cinema di ozpetek è ancora lì, a sensibilizzare sui paraventi monotematici (la sfera di cristallo freudianamente sociale in cui le sue eroine amano sguazzare - il crogiolo di un'habitat sociale indotto dall'occulta ferita rimossa, un'ombrello per sovrastare la tempesta quando ti bagna). Gli schemi sono praticamente gli stessi che già avevano convinto a metà nel sopravvalutato "la finestra di fronte": incontri inconsueti che celebrano il fasto tardivo di una rivalutazione di sè, la visione di un'otttica che non si vuole vedere e improvvisamente costringe la Buy Giovanna Mezzogiorno o Bobulova a "vedere"impietosamente e a giudicar(si)e, ancora incidenti di macchina e fantasmi evocati nel silenzio, Almodovar o Cassavetes? Troppe cose per un uomo solo che aspetta di diventare un grande regista: filma con magnifica etica sukoroviana volti emanciati e laceri di un terzo mondo occidentale (le mense per i poveri) ma poi eccede, delirante di abnegazione laica, convertito al potere della parola (del richiamo Divino) al decorso dei videoclip o al finto-thriller onirico che fa tanto Dario Argento senza colpo ferire (attendiamo vanamente un coltello piantato al collo di Irene, sindrome della dimensione "nuda" della solitudine collaterale)
Quel che maggiormente infastidisce è pero' quel bisogno assoluto di stagnarsi sui parametri della fede, da una parte attraverso bignamizzazioni aforistiche di pensiero "debole" ("Perchè trasformare il passato, i ricordi, in denaro?" - "Tutto intorno a noi sta cambiando" - "I miracoli non bastano", "io non ho niente di mio") che dovrei leggere su Donna Moderna et similia, dall'altro forzando la mano su una condivisibile mutazione di Irene, riportando tutto allo specchio della schizofrenia. Perdita di coscienza secondo Ozpetek riguarda esattamente cio' che è inopportuno sollecitare, in quanto predestinato a rifiutare una società imperfetta che pero' porta ognuno di noi alla rassicurazione ego(t)istica delle nostre tasche e del nostro cuore, sacro o meno che sia. E allora io credo che l'autore - che indubbiamente ha un grande talento tecnico ma ancora una certa carenza psicologica - sia ancora alla ricerca di se stesso. Comtinua a porsi domande, interrogativi, senza trovare una soluzione ai suoi quesiti. Perso forse nelle sfere di cristallo della riverenza (ai maestri del nostro cinema e d'oltreoceano) o del proprio seducente conformismo

p.s. ennesimo esercizio di prolissità di kowalsky, per chi mi sopporta ancora

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Ultima risposta 16/03/2005 22.17.59
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Ciccio  @  11/03/2005 14:09:42
   1 / 10
Finalmente stiamo vedendo che Ferzan è stato sopravvalutato e osannato ingiustamente! Voleva copiare Almodovar. L'ha fatto ma poi? Caro regista non si può prendere in giro la gente per sempre.. Poi vedi che la verità emerge... Come la cacca che sei? Ciao Ferzan soccombi!

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Ultima risposta 20/03/2005 02.38.43
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JoJoGay  @  11/03/2005 12:22:08
   3 / 10
Ferzan Ozpetek è ufficialmente in crisi mistica, ed ha voluto comunicarlo al mondo con questo film: un concentrato di pebenismo buonista e benpensante condito di pauperismo da far spavento. Assolutamente orribile, questo "Cuore Sacro", in cui si salva soltanto la regia (esclusivamente dal punto di vista tecnico) e poco, pochissimo altro. Un'accozzaglia spesso inconcludente d'eventi messi uno in fila all'altro costituiscono una trama d'una banalità sconcertante in cui l'unica cosa che si vorrebbe trasmettere è una sorta di pietismo misto a patetismo che contribuiscono ad un'ottima dormita. Non c'è uno straccio d'originalità condito con attori spesso non propriamente espressivi ed inchiodati allo stereotipo più elementare (la zia cattiva, la bimba ladruncola dal buon cuore, e via discorrendo): sembra di assistere ad una delle più becere e spudorate agiografie di San Francesco rivisitate in chiave moderna, con tanto d'accenno - per fortuna Ozpetek ha avuto il buon senso di fermarsi a pochi fugaci sguardi - ad una love story potenziale tra la protagonista ed un bovino pretino. Il film proprio non va, non funziona, ed ad ogni minuto che passa continua a degenerare: Ozpetek forse voleva arrivare a raschiare il fondo del barile a colpi di prevedibilità e stucchevolezze pauperistiche di marchio clericale (senza l'appoggio vescovile, non si va da nessuna parte), e nel caso non si può certo dire che abbia fallito nell'intento.
Tante parole, tante magnificenze, tra folli barboni dalle fattezze di Gesù (ad un certo punto, non pago, Ozpetek arriva a rappresentare la Pietà di Michelangelo... quale offesa per una tal opera d'arte trovarsi in un contesto del genere) e follie mistiche, per nascondere il nulla più indecente.
Veramente orribile.

31 risposte al commento
Ultima risposta 21/03/2005 20.12.50
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rumy  @  09/03/2005 10:40:59
   4 / 10
La regia risulta molto ingenua per non dire banale. L'uso spropositato di primi piani stretti, ripetuti, privi di qualunque valore, proprio perchè reiterati all'infinito, non fanno che "ammazzare" la recitazione di una pur brava attrice come la Bobulova. Il film inoltre è lento, uniforme e senza ritmo, manca uno sviluppo "chiaro" della storia e soprattutto - questa è la grande pecca del film - il personaggio di Barbora non è mostrato MAI come perfido, cattivo o almeno banalmente "*******", ma piuttosto è una persona già un pò indecisa dall'inizio; per cui lo spettatore non riuscirà mai a spiegarsi la sua conversione. Conversione "de che?" diremmo a Roma, se non c'è peccato, errore, malvagità prima? O meglio: a PAROLE dovremmo capire che la Bobulova è una specie di squalo nel suo campo, ma nei FATTI? Nelle AZIONI? Io spettatore non vedo nulla, il cinema è soprattutto immagine, non mi basta sentir dire da altri che quella è una così e cosà... Difetti di sceneggiatura e di regia, non di recitazione, anzi un 8+ alla ragazzina molto convincente. Bella la musica ma piazzata un pò a caso nel corso del film. Pur essendo un film non riuscito c'è da premiare la BUONA intenzione del regista di fare un film del genere. Purtroppo è andata male.


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Ultima risposta 15/03/2005 21.25.33
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Caruso  @  07/03/2005 11:48:33
   6 / 10
Chesto firme di fernandoo opopomozz gli è un firme sulla vocazione cieca e anche un po insursa di chesta donna menagier di chelle che che le campan solo coi vibratori..anzi di chelle che quande e vanno a comprar i vibratore e chiedan : Che la mi d qui vibraotore rosso? ...e i commesso : No signora io l estintore e un glielo posso mica vendere maremma ladrona! ...mah...poi incontra chesta bambina ****na e più ladra di Juve,Milan e Inter che la gli sfrizziha pe i capo di viver perbenino , alla io san francesco e allora la si sturba anche di sgrillassi e la comincia a viver pe far di bene agli altri manco la fosse della fate bene fratelli..peccato che i pretino e gli fa capire che una bischera che vole cambiar i mondo da se gli è utile come pulissi le mele senza aver kakaho. Mah...Sguscian poi pe tutti i firme visioni mistiche e paraculii vari , ci manca solo che appaia i cardinale Milingo che per me e un guastava ....lui si che gli avuho un cuore sacro e anche i resto visto che gli è riusciho a spretassi , cambiar religione , impregnare mettendola in cinta la maria sunghe prima di sposassi , trombar , divorziare e finire in manicomio o quasi ma rimanendo prete uguale ! Un pò come chesta protagonista che la fa un monte di casino ma poi grulla e ricca gli era e grulla e ricca la ritorna! Comunque charche stimolo bono ni firme e ciè ..anche se i delirio tarvorta gli è un pò esageraho e inutile...andate a vedello ma solo se un vunn avehe un incarzante voglia di favvi prete o di buttavi da un terrazzo !

19 risposte al commento
Ultima risposta 11/05/2008 01.17.03
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Burdie  @  07/03/2005 11:08:09
   2 / 10
...a me dispiace dirlo, ma è proprio bruto brutto, piatto, e poco coinvolgente.
Il merito di tanto va agli attori e alla loro incapacità artistica, alla loro scontatezza e alla loro inespressività. La storia di per sè è un classico...mal gestita, insomma... all'italiana.
Neanche da RETE 4 in tarda serata....! :)
Diego (BO)

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Ultima risposta 12/03/2005 23.12.45
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checca  @  07/03/2005 00:51:19
   4 / 10
un fil davvero deludente..con un inizio che incuriosisce e che sembra stia prendendo una bella piega e che all'improvviso sfocia in un miscuglio di luoghi comuni e frasi fatte.... anche la protagonista che all'inizio convince, comincia a perdere peso quando, passata la prima mezz'ora continua ad avere sempre lo stesso sguardo....ozpetek avrebbe potuto sviluppare in maniera molto più semplice il film, senza tentare l'impossibile che alla fine lascia lo spettatore solo e poco coinvolto..psicologia, thriller, noir, sentimentalismo..bastava molto di meno per far decollare il film.peccato!!!

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Ultima risposta 07/03/2005 01.39.10
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Invia una mail all'autore del commento Micina666  @  06/03/2005 12:46:19
   9 / 10
La regia è perfetta, i riferimenti biblici ben intrecciati con il resto della narrazione, la Bobulova è un'artista eccellente e di classe -e gli altri attori non sono da meno-, la colonna sonora è congeniata in maniera impeccabile..uno dei film più belli (nel senso letterale della parola) visti ultimamente..

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Ultima risposta 09/03/2005 10.37.08
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  06/03/2005 10:32:29
   5 / 10
Il nuovo film di Ozpetek non è per niente convincente, e nonostante abbia dei lati positivi, sopratutto a livello registico, alla lunga risulta irrisolto e inutile.
Il regista italo turco racconta una storia alla "Francesco d'Assisi", in cui una donna d'affari , attraverso degli avvenimenti (l'incontro con la bambina, l'entrata nella casa dove abitava sua madre, e le visioni) si rende conto dell'immoralità del mondo in cui vive e prende coscienza di se, andando ad aiutare le persone povere e bisognose. Il film parla di una presa di coscienza spirituale, o religiosa, ma lo fa attraverso una concezione laica, dalla quale traspare anche una certa critica al mondo ecclesiastico.

Il film però non funziona. Se nella prima parte la pellicola di Ozpeteck, risulta affascinante, molto coinvolgente quando parla dei ricordi, esattamente come nel precedente (e secondo me brutto film del regista), nella seconda parte naufraga miseramente. La sceneggiatura è piena di didascalismi, frasi fatte, molta inutile retorica, la musica è troppo invadente e vuole creare momenti struggenti per forza, cercando di dare intensità a tutti i costi pur di attirare l'attenzione. Il finale è illusorio e irrisolto.
Se nella prima parte la bella fotografia, i continui primi primi piani del regista (e anche dei bei movimenti) sono perfettamente funzionali, e supportati da un ottimo cast( brava la Bobulova, bravissima la Gastoni), nella seconda parte tutto scade e il regista mostra continue ingenuità.
Forse Ozpetek non aveva le idee ben chiare. Meglio di molti altri, ma comunque non riuscito, il regista dovrebbe dedicarsi secondo me a cose più semplici, perchè anche tirare in ballo un Rossellini o un pasolini (per non parlare poi di un paio di apparizioni alla Shyamalan), non serve a molto, sopratutto se si lavora con sceneggiature deboli.

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Ultima risposta 08/03/2005 13.49.44
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Invia una mail all'autore del commento gianpoz  @  04/03/2005 11:12:45
   8 / 10
Ottimo film, forse persino superiore al celeberrimo "Le fate ignoranti".
Se non fosse per un po' di retorica di troppo nelle ultime scene, per esempio quella della metropolitana in cui la protagonista si spoglia di tutto. Ma il film è profondissimo, elegante, ben recitato. Eccellente davvero la zia della protagonista, perfettamente calata nel personaggio.
Leggo un po' di cose nel film: in ciascuno di noi c'è il bene originale, come il peccato originale. Ma la forza di quel bene è tale che quando affiora nelle nostre vite per un attimo, non ci lascia più e vince per sempre sul cuore antagonista. Dedicarsi agli altri non significa creare un'azienda: leggo una critica molto fort alla Chiesa Cattolica. Infatti il prete del film, di fronte alla generosità non religiosa ma profondissima e incontaminata della bambina, mette in crisi persino le sue convinzioni religiose, le sue regole. Perchè il bene assoluto non non ha regole.
Insomma: il bene originale non implica l'appartenenza ad una religione, e trova, senza regole appunto, in sè una forza ancora superiore. E quel cuore ha sempre la stessa faccia, come nel quadro dell'ultima scena, perchè è uno stampo che ciascuno di noi ha dentro, più o meno nascosto.

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Ultima risposta 28/03/2005 10.03.53
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sestogrado  @  03/03/2005 21:43:43
   6 / 10
mi trovo a commentare l'ennesima ozpetekkata.. bene diciamo che la locandina dava "great expectations" (per carità, niente accostamenti col genio-Dickens) e lasciava intravedere qualcosa di più interiore e spirituale (per non dire religioso) rispetto alle precedenti fatiche. ebbene il film era pervaso proprio da quest'aura spirituale che emanava la figura di Ilaria (in particolare nel secondo tempo); bellissimi anche i personaggi della vecchia zia alcolizzata e della bambina.. e un bel 9 all'interpretazione (di tutti). pollice verso però per quella costante indissolubile dei film di ozpetek che è l'annientamento dell'universo maschile. il ruolo del maschio eterosessuale (in tutte le sue pellicole) viene praticamente azzerato (i protagonisti maschili o sono omosessuali o sono preti o sono morti) ed il carattere forte e deciso del genere (che viene invece assorbito dalle donne). niente da obiettare sia chiaro, ma quest'abitudine si ripete ormai da troppe "puntate" e credo proprio che sarebbe l'ora di accostare i due universi armoniosamente.. proprio per questo mi è sembrato ripetitivo (diciamolo: Ozpetek è l'Almodovar italiano) e Cuore Sacro non è il suo migliore lavoro... sufficiente
p.s. per chi non conosce il regista guardi Le Fate Ignoranti

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Ultima risposta 06/03/2005 04.19.18
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Invia una mail all'autore del commento sparrow  @  03/03/2005 11:17:50
   5 / 10
Il mio professore di matematica alle superiori diceva "Lei ha sparato e non ha fatto nemmeno centro!" Ecco vedendo il film di Ozpetek mi è tornata in mente questa cosa. Il film a me è sembrato pretenzioso a metà strada del tentativo di fare un film alla Shyamalan e uno di una noia mortale alla Bellocchio. Ho letto in qualche altro commento elogi alla bravura della Bobulova... per me non è convincente ne come manager, ne come santa! Riesce ad essere solo una bella donna, ma per quello parte avvantaggiata.
Molto meglio "Le fate ignoranti" ed anche "La finestra di fronte"

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Ultima risposta 04/03/2005 19.40.31
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rainbow  @  02/03/2005 08:27:18
   10 / 10
un film bellissimo da non perdere e che rivedrei volentieri.



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Ultima risposta 28/03/2005 10.05.45
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Supergiaf  @  28/02/2005 19:25:19
   6 / 10
Storia poco originale , riferimento francescano nello spogliarsi di lei.La solita visione di poveri nullafacenti nelle nostre società opulente che frequentano le mense ma non danno una mano a sparecchiare si che i loro problemi sono soprattutto psicologici.Addirittura c'è una commessa evidentemente licenziata che va alla mensa.Non si capisce bene se perchè i soldi non bastano o perchè licenziata (quando il mestiere di commessa ai grandi magazzini è uno dei piu' richiesti).Brava la Bobulova, belle immagini, bella fotografia.Il film mi ha annoiato dunque lo giudico medicore come tutti i film dove controllo spesso nel buio della Sala l'ora.6 di stima per Ozepek .

GiaF

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Ultima risposta 08/03/2005 17.03.04
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GIGANTE  @  28/02/2005 15:31:52
   8 / 10
sono andato al cinama proprio curioso di vederlo questo nuovo film di ozpetek per 2 motivi : avevo molto apprezzato la finestra di fronte (non mi era piaciuto invece le fate ignoranti causa un accorsi da internare) e sto vivendo un personalissimo riavvicinamento alla religione cristiana grazie ad un prete "vero" e senza dogmi. il film mi è piaciuto tantissimo:emozionante,senza sbavature(fin un po leziosetto...),coinvolgente e ben interpretato soprattutto dalla protagonista. nel dopo film abbiamo discusso con amici almeno 2 ore sui vari significati della pellicola e sui diversi momenti della trama.ma ci è rimasto un dubbio : quando Irene rientra da casa di Benny dopo la visita alla madre si siede ed inizia prima a gratttare con un dito e poi a cercare di ripulire con il polso della giacca la superficie di un tavolino.avete capito perchè? quale significato all'interno della trama? grazie



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Ultima risposta 28/03/2005 10.10.09
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LittleSpielberg  @  28/02/2005 13:11:05
   9 / 10
Bello....e non ho messo 10 perchè 10 lo metto solo in rarissimi casi.Quindi...voto massimo.Bella la fotografia, sceneggiatura e tema....rischioso, ma nel complesso riuscito!Frizzante la recitazione della bambina e buona quella della protagonista, anche se(credo unico neo)alla fine era divenatato un po' lento tutti quegli sguardi e tutti quei continui voltarsi intorno...ma dopotutto il film sottoforma di metafora chiede proprio di...guardarsi intorno no?????Bello bellissimo...chi ha un po' di sensibilità verso il prossimo ed una profonda fede se lo vada a vedere

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Ultima risposta 01/03/2005 03.58.18
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jerry  @  27/02/2005 18:32:20
   10 / 10
Un GRAZIE grandissimo (in particolare ad Ozpetek ed a Barbara Bobulova) per il dono che ci avete fatto con questo capolavoro che, sono certo, segnerà una svolta nella storia del cinema contemporaneo e sarà un punto di riferimento per chi si vorrà addentrare lungo i ripidi sentieri dello Spirito. Congratulazioni.

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Ultima risposta 01/03/2005 20.41.38
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nino  @  26/02/2005 19:19:07
   3 / 10
Succede quando si cambia improvvisamente genere e si tenta di volare troppo in alto. Eh, sì, stavolta il buon Ozpetek ha clamorosamente toppato : troppi e troppo difficili per lui i temi proposti in questo presuntuosissimo film. E l'orrenda musica ha peggiorato il tutto. Fra le raqmpanti note finali mancava solo di vedere la protagonista ascendere al Cielo come la Vergine Immacolata ! Ridicola la scena dello spogliarello-redenzione. Mi fermo qui perchè mi spiace infierire.

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Ultima risposta 02/03/2005 01.24.04
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