Affresco corale con al centro del plot immigrati di diverse nazionalità intenti a combattere ognuno la propria battaglia personale per ottenere il legale permesso di soggiorno a Los Angeles.
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Come non essere d'accordo con i due commenti precedenti? sin dalle prime battute non è difficile scorgere un'atmosfera alla "Crash" di Haggis, film comunque meglio strutturato e più corposo di questo Crossing Over. Kramer confeziona una pellicola un pò ruffiana, molto retorica, dal ritmo blando e connotata da una costante freddezza nelle inquadrature, nella fotografia e nella sceneggiatura. Le singole storie s'intrecciano debolmente e la coralità è affievolita da vicende che non coinvolgono più di tanto. Discrete le interpretazioni (mi è piaciuto Liotta) tranne l'impalpabile Ashley Judd. Anche in patria fu accolto con una certa diffidenza vuoi per la pesantezza della narrazione vuoi per il ritmo sonnolento. Si poteva fare di più.