confessions (2010)

Un sottile gioco psicologico..una vendetta spietata e mostrata allo spettatore passo dopo passo..tassello per tassello..il tutto grazie ad una mente lucida e calcolatrice..fredda e spietata..una vendetta ben diversa dalla violenza diretta e cruda mostrata nei revenge movies..questa è più psicologica anche se alla fine è reale a tutti gli effetti. Film veramente molto bello..ottima regia..stupende colonne sonore..gli attori se la cavano..da vedere.

Un piccolo capolavoro orientale sull'arte della vendetta.
L'ho visto in lingua originale ed è una visione difficile, per questo consigliata solo ad un pubblico ben conscio di questo fatto.
Attori davvero bravi e ritmo lento ma mai stancante.
Complimenti ai giapponesi, avercene di film di questo spessore in Italia.
Gioiellino.

Non riesco a vederlo come un capolavoro, mi è sembrato esagerato è un tantino pretenzioso... malgrado ciò la regia è spettacolare con l'utlizzo ripetuto del rallenty e una colonna sonora davvero incantevole.

Concordo con quanto detto dai miei "colleghi" sotto di me.
E' uno di quei film finalizzati a sbalordire in continuazione lo spettatore, riuscendoci in grandissima parte.
Più che un thriller è un film sulla malatissima e spietata psiche umana.
Il regista gioca anche con noi oltre che con i protagonisti facendoci tornare nella realtà anche mentre stiamo guardando un film. Finale poetico, che può anche lasciar spazio all'immaginazione.
Consigliato vivamente

Avete presente Memento? Avete presente i suoi ultimi 15 minuti in cui ci sono un sacco di colpi di scena bellissimi da non lasciarti il tempo di prendere il fiato?
Confessions è simile, con la differenza che qui quei 15 minuti durano per tutto il film, tanto che in un dato momento ho pensato:
"Accidenti, questo deve essere il colpo di scena finale, fra poco dovrebbe essere quasi finito... OH CAVOLO SONO SOLO A METÀ!"

All'inizio non mi aspettavo niente di che, ma alla fine è saltato fuori un vero CAPOLAVORO.
Non annoia mai ed è assolutamente epico.
Non ho mai visto una psicologia umana meglio definita in un film. È pieno di colpi di scena struggenti, tanto da farti pensare ogni volta (questo è il colpo di scena centrale del film, non riesce a fare di meglio) ed invece continua a salire e ti sorprende per tutta la durata del film. Fino ad arrivare al stupendo ed epicissimo colpo di scena finale.
Una profondissima analisi della psicologia umana e della vendetta.

Però io non posso consigliare questo film, LO DEVO ORDINARE!

Veramente bello, particolare, originale, nello stile e nei contenuti. Un bagno nella solitudine, nella disperazione, nel dolore. Regia raffinata e affascinante colonna sonora che include anche i Radiohead.

Bellissimo. Quando un film già dall'inizio riesce a sbalordirti, allora stai pur certo che ti trovi quasi sicuramente davanti ad un capolavoro che alla fine ti distruggerà, che ti torturerà, e tu non potrai far altro che lasciarti torturare dalla sua infinita bellezza. Confessions va oltre, ti massacra con la sua perfetta ed estremamente splendida crudeltà.

Velocissimo nelle dinamiche, forse questo il suo maggior difettuccio. Troppi flashback sovrapposti e sparati alla velocità della luce che non lasciano neanche il tempo di respirare un attimo. Ma ormai si sa che i canoni orientali la maggiorparte delle volte si affidano a questa prospettiva e quindi bisogna sempre aspettarseli. Il film è spietatissimo e anche originale per quanto riguarda gli spunti vendicativi, malvagio e con un finale davvero straordinario. Imperdibile per gli amanti del genere.

Definirlo capolavoro forse è riduttivo. Sicuramente il film più cattivo che mi sia capitato di vedere da tempo, forse IL più cattivo.
L'idea della vendetta che sta alla base del film ed il suo sviluppo ai limiti della crudeltà umana lo fa accostare in modo particolare alle opere del Maestro Park Chan-Wook, per la presenza dell'esecutrice al femminile una perfetta controparte di Lady Vendetta, con uno stile un po' diverso, meno articolato, più diretto, ma sempre bellissimo.
La critica del vuoto e della banalità delle "nuove leve" giapponesi non pare lasciare spazio a molta redenzione (appunto), ma praticamente si descrive un gruppo di ragazzini liberi di uccidere a piacimento e senza interessi, soprattutto per quello fondamentale, quello per la vita. E non mi pare si faccia molto per far intendere che ci sia un filo di speranza per il contrario... Il modo in cui il ragazzo descrive il suo momento di vita come inutile passatempo con l'avvelenatrice mi ha colpito, come conferma del disprezzo verso ciò che di bello la vita ha da offrire, sadicamente sottolineato dal regista.
Alcune scene tolgono il fiato dall'intensità, alternate anche da qualche spunto comico che un po' permette di respirare per qualche istante prima di... ricominciare, così come mi sono piaciute molto le immagini sia dagli specchi sia da telecamere vecchio stile. Ottimi gli attori seppur giovani: soprattutto il ragazzino (apparentemente) più "buono" regala dei momenti di follia davvero deliranti, soprattutto nella parte a lui dedicata.
La prima mezz'ora con la lucida spiegazione dell'insegnante è da brividi, una sequenza così perfettamente calma e angosciante che non ti permette di staccare gli occhi e le orecchie nemmeno per un secondo.
Finale un po' "esagerato" forse, ma conferma che la pietà non abita qui, anche se...

SPOILER.

Capolavoro assoluto.

Ero partito credendo di guardare un thriller ma ben presto ho capito che non era cosi e quindi sono rimasto un pò deluso ma è stato questione di un attimo, perchè ho subito capito di trovarmi di fronte ad un film bellissimo, drammatico, poetico, basato sul valore della vita, su chi la disprezza e sul dolce sapore che ha una vendetta non fisica ma psicologica. Davvero molto molto bello.

Davvero un bel film...Purtroppo l'ho visto un pò distrattamente,ma devo dire che soprattutto la parte finale rende il film davvero memorabile! Lo rivedrò il più presto possibile, non appena uscirà in Italia!

Assolutamente geniale e malvagio!

Se lasciamo da parte il difetto di non mantenere sempre un ritmo impeccabile, soprattutto nella mezzora che precede il bel finale, non è davvero niente male: buona sceneggiatura, bellissima fotografia, ottima colonna sonora e recitazione di assoluto livello regalano uno squarcio di vita in quest'ultimissimo periodo non proprio florido per il cinema giapponese; il quale purtroppo si sta sempre più trasformando in una sorta di seconda televisione. Fortunatamente Kokuhaku, film di vendetta e di ambientazione scolastica, rifiuta totalmente il perbenismo dilagante grazie a una certa dose di critica sociale e a un finale tutt'altro che conciliante. Meritato, dunque, il grande successo di pubblico e critica (secondo nella top ten della storica rivista Kinema Junpo) di quest'ultima fatica di Nakajima.

L'inferno di Nakashima. Colui che ci aveva abituato con tinte sfavillanti, colori sgargianti e ragazze folli, ci presenta un film (forse anche il suo migliore) a tinte scurissime, abbondando nell'oscurità, nel sangue e anche nella sua poesia (c'è una splendida scena al ralenti con delle studentesse che saltano nelle pozzanghere, sicuramente autocompiaciuta al massimo, ma che lascia semplicemente incantati).

Evitando ogni eccesso tipico del suo cinema, Nakashima si autocompiace nella misura delle proprie capacità, ma finalmente trova un equilibrio e gira il suo "Kamikaze Girls" al contrario, un film tremendo sul lutto e la vendetta con tocchi comici inaspettati, che preme l'acelleratore sul ritmo e la violenza, raggiungendo epici drammatici che neanche una tragedia greca toccherebbe, ma senza sfondare nel patetico.

Il finale, bellissimo e apocalittico, strappa più di una lacrima e nonostante la computer graphica è azzecatissimo. Eccellente la performance della protagonista. Il film è candidato agli Oscar di quest'anno come "miglior film straniero"

Nella colonna sonora la magnifica "Last Flowers" dei Radiohead.