Trama del film Che cosa e' successo tra mio padre e tua madre?
Wendell, industriale americano quarantenne, arriva a Ischia per riportare in patria il cadavere del padre, morto durante la sua annuale vacanza italiana. Qui trova Pamela, signorina londinese, alle prese con simili incombenze riguardanti sua madre. Che cosa facevano insieme ogni anno a Ischia i due anziani turisti? Il puritanesimo di Wendell, messo a dura prova, finirà per cedere su tutti i fronti.
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Piacevole commedia targata Wilder. Come tutte le ultime commedie di Wilder, anche questa non è altro che una trasposizione nel formato stilistico degli anni '70 dei temi cardine tipici del regista americano. L'impronta tipica di quegli anni è data soprattutto dalle riprese con colori molto intensi e carichi, dalle frequenti scene in esterni e dal piglio "popolano" e realistico di tante scene. Per il resto le caratteristiche stilistiche di Wilder ci sono tutte. Prima di tutto il trattamento ironico degli stereotipi e in effetti "Che cosa è successo tra mio padre e tua madre" è pieno di stereotipi (vedi gli italiani burocrati, poco vogliosi di lavorare, mezzi mafiosi, approfittatori – come pure il solito americano efficentista, frenetico, un po' tonto, oppure la straniera dai costumi disinibiti), solo che il trattamento comico li fa apparire quasi naturali e accettabili e c'è da dire che l'Italia ritratta in questo film è tutto sommato la stessa che veniva ritratta nei film nostrani coevi. Quindi le tipizzazioni non appaiono forzate ma quasi realistiche. Questo film poi è un'altra opera di Wilder in cui chiaramente si mette alla berlina il puritanesimo e il formalismo americani; addirittura si rappresenta in maniera aperta e positiva il fatto di farsi un'amante, di avere uno sfogo sentimentale e sessuale al di fuori dell'istituzione del matrimonio. Nei film precedenti questo uso era accennato, agognato ma mai reso fattivo e operante in maniera duratura e fissa, senza rimorsi o condanne. Questo però tenendo sempre in piedi il rapporto con la propria moglie. Si legittima in pratica la separazione (invero un po' ipocrita) fra pubblico/legale e privato/proibito, dove il secondo serve da fuga e sfogo da ciò che il primo non permette. Il tutto a soddisfazione del maschio borghese perbene. Infatti anche in questo film la donna protagonista fa la parte della "crocerossina", un personaggio poco intelligente ma avvenente e umano, che accetta di "curare" il bisogno di evasione e fuga del maschio senza chiedere niente in cambio (vedi Kim Novak in "Baciami stupido"). Preso nel suo insieme il film però soffre un po' di lungaggini e di un eccessivo impianto teatrale. I personaggi protagonisti non sono ben riusciti, mentre sono molto più interessanti e divertenti i personaggi secondari. Si riscatta un po' nel finale. Comunque si tratta di una visione piacevole.