Il film é diviso in tre episodi distinti. Nel primo il protagonista gira in vespa per le vie di una Roma estiva. Nel secondo decide di raggiungere un amico a Lipari. Nell'ultimo, ricostruisce le tappe della lotta contro la malattia di cui ha sofferto per un anno.
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Ottimo film di Moretti, episodico, a tratti ironico, molto denunciatario.
Presente pure la Beals di Flashdance (che già comuqnue 5 anni prima aveva lavorato con Carlo Vanzina ne La partita).
Il primo episodio è molto leggero e votato all'ironia, prima di fermarsi di fronte al momumento a Pasolini, omaggio intelligente e graditissimo, che dà al film sacralità e rispetto.
Il secondo, quello dei viaggi, è molto aperto ad interpretazioni ma, seppur discreto, lo reputo come il più debole episodio tra i 3 presentati (mi pare giri un pò troppo a vuoto francamente).
Il terzo capitolo, autobiografico, parla di malasanità, non rinunciando tutto sommato ad un aurea grottesca tragicomica (i continui viaggi, intrallazzi, ecc.), con finale inquietante. Più che per la malasanità di per sè, fà paura vedere che, tra tanti luminari, tutti han detto la stessa cosa, non accorgendosi che c'era qualosa di molto più grave dietro a ciò che essi diagnosticavano.
Grandissima prova per Moretti, con un certo tipo di film come raramente se ne vedono in Italia.
E' un film che parla di nanni in prima perosna, certo, ma ci riguarda tutti.