california dolls (1981)

E' l'ultimo lavoro di Aldrich e forse anche uno dei più sottovalutati per quanto brulichi di vita e passione, con il racconto dolce-amaro di un manager scalcagnato ed una coppia di avvenenti wrestlers che cercano di arrabattarsi nello spietato mondo degli incontri di provincia. Commedia amara, road movie e sana arte di arrangiarsi dove fanno capolino amori, risentimenti, umiliazioni, trionfi e fallimenti. Un sincero canto del cigno non privo di ruvidezze e violenza, come è ormai abitudine della casa ma che coniuga pure anche un pò di sano spettacolo Non potrebbe essere altrimenti con questi interpreti portentosi ed uno scoppiettante match finale - forse però un pò troppo lungo - che farebbe appassionare al wrestling anche chi patito non è.
"Dovete imparare il sunset flip!".

Harry Sears conosce il mondo del wrestling. Ha due belle e talentuose ragazze come lottatrici a cui fa da manager, ma vivono sempre ai margini del giro grosso, andando di giornata in giornata e di ingaggio in ingaggio sperando nella grande occasione che sembra non arrivare. E' facile scorgere una certa vena autobiografica in California Dolls, creare il parallelismo tra il mondo del wrestling e quello del cinema dove lo stesso Aldrich era ormai marginalizzato. Condizione però che gli permette di scardinare i meccanismi dello spettacolo perchè tali meccanismi li conosce e fin troppo bene. Tutta la parte finale è la dimostrazione che anche il singolo individuo può mettere in scacco un intero sistema ormai corrotto e privo di morale. A suo modo Harry Sears è un ribelle. L'ultima zampata del grande leone Aldrich, un Peter Falk bravissimo.

Ultimo film di Aldrich, e forse nel giro di qualche anno o decennio capiremmo tutti che è un capolavoro incompreso: rutilante come certi film dei Coen, non è solo un'excursus nel mondo del Catch (o del wrestling con le dovute differenze tecniche) al femminile, ma una riflessione amara e grottesca sul mondo effimero di un mondo di Realtà e Finzione, come lo Spettacolo della vita che rappresenta. Adorabile Peter Falk, che gigioneggia amabilmente nel ruolo del manager sornione e un pochetto viscido.