Butch Cassidy e Sundance Kid sono specialisti in rapine al treno. Braccati da una pattuglia della Union Pacific, espatriano in Bolivia con Etta, una maestrina innamorata di Sundance, dove proseguono per un po' la loro attività. Quando però decidono di abbandonare le rapine, il destino li attende al varco.
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"Senti, tu vedi di darmi sempre ragione perché senza di me moriresti di fame!" Sundance Kid.
Metto dieci non perché sia il più grande western di sempre, ma perché l' ho rivisto almeno sette volte di seguito (non 10 ore filate con Butch Cassidy e Sundance Kid, intendiamoci). "Butch Cassidy" è ufficialmente il western più divertente di sempre. Con Sam Peckinpah, il regista Roy Hill firma la fine di un genere creando un anti-western paragonabile probabilmente alla Ballata di Cable Houge con in più il tono elegiaco dell' amicizia propria del Mucchio Selvaggio. Grandi interpretazioni. Bella la fotografia e colonna sonora.
i quattro oscar (qui imperdonabilmente "dimenticati") sono il biglietto da visita di questo meraviglioso film senza tempo, un classico entrato giustamente nella categoria dei "mitici". Favolosa la sceneggiatura di Goldman che riesce a mescolare il genere western (uno degli ultimi se non l'ultimo grande successo prima che il genere entrasse in crisi) con elementi di commedia irresistibili (dialoghi e battute in primis), la musica di Bacharah semplicemente meravigliosa (indimenticabile la celeberrima Raindrops keep fallin'on my head durante la passeggiata in bici di Butch e Etta...), la superba fotografia di Hall che dona alle immagini i toni e i colori seppia (bellissimi nei titoli di testa) e la regia perfetta di Hill. STREPITOSI Newman e Redford che con simpatica ironia e parecchio fascino coinvolgono ed emozionano lo spettatore dall'inizio fino al celebratissimo, mitico finale!
Western scanzonato, leggero, divertente, coinvolgente, concitato. Sembra quasi che Roy Hill non si prenda nemmeno sul serio, ma a fine visione saranno tanti gli spunti di riflessione per un film che forse insieme ad altri ha segnato la fine di un genere nel panorama puramente americano. La parte centrale è quella che mi ha coinvolto di più, dove persino il debuttante Spielberg potrebbe aver preso qualche spunto per il suo bellissimo "Duel"! A livello di regia e di immedesimazione riesce forse a toccare i punti più alti.
Poi tutto il resto non è però da meno, con una coppia di attori formidabili che riescono ad inscenare un rapporto di amicizia sincero e forte. Un finale mozzafiato che anche nella sua drammaticità riesce a mantenere toni leggeri, e un senso di desolazione che fa sentire lo spettatore disarmato. Forse è il "Non è un paese per vecchi" del genere western o semplicemente una evoluzione naturale di cui il cinema non può che tenerne conto.
"Un momento, hai visto Lefors fra quelli là?" "Lefors, no!" "Menomale, avevo paura che fossimo finiti nei guai!"
Un altro grande film di fine anni 60 diretto dallo stesso regista de "La Stangata" e "Colpo secco", George Roy Hill. Un film riuscito e pieno di splendide immagini fotografiche tutte da gustare. Trama sottile, semplice e diretta che non stufa e non annoia. Molto bravi i due protagonisti...forse Newman ha qualcosa in più di Redford. Un western diverso che non sembra nemmeno tale. Da vedere.
P.S. Non vorrei sbagliare, ma a me sembra che questo film abbia vinto degli oscar e che qui non siano segnati.
Bellissimo antiwestern di Roy Hill, con una straordinaria coppia di protagonisti. Ottime la regia, la fotografia, e bellissima la canzone ''Raindrops keep falling on my head'' (sempre se si kiama così) ke accompagna l'indicabile scenza della passeggiata in bicicletta.