boot camp (2007)

La tematica non sarebbe male. Campi di prigionia per ragazzi difficili collocati in **** al mondo più che per l'aspetto esotico, soprattutto perchè in **** al mondo nessuno ti può controllare. I genitori hanno abdicato alla loro funzione come pure lo Stato, quindi largo a dei santoni che si insinuano con giochi psicologici nella tua mente attraverso un processo di gogna pubblica ed umiliazioni. Il film non offre nulla di particolare, la gerarchia del campo si basa sulla falsariga di quelli nazisti, ma lo sviluppo piatto e prevedibile non lo rendono certo un prodotto degno di nota.

L'idea riesce ad esser interessante, così come la prima parte dell'opera. Successivamente però lo sviluppo tende a diventare un po' ripetitivo, lento e prevedibile.
I personaggi sono caratterizzati in maniera solamente superficiale, ed è un peccato perchè un paio di loro avrebbero meritato una trattazione ben più approfondita.
Il prodotto riesce, in piccola parte, a salvarsi grazie al fatto che comunque riesce un po' ad intrattenere.

Solito filmetto che prendendo spunto (leggi: copia) da altre pellicole e mischia insieme una serie di banalità e luoghi comuni per dar vita ad una storia che meno originale non si potrebbe.
Due ragazzi problematici, innamorati e con un bel musetto...genitori che non si fanno scrupoli...un luogo che tanto assomiglia a un campo di concentramento...e il tentativo di fuga.
Vedere un grande attore come Peter Stormare recitare in porcherie del genere è un colpo al cuore (e purtroppo non è la prima volta.).