Bohemian Rhapsody, il film diretto da Bryan Singer e Dexter Fletcher, è una coinvolgente celebrazione dei Queen, della loro musica e del loro leggendario frontman Freddie Mercury (Rami Malek), che sfidò gli stereotipi e infranse le convenzioni, diventando uno degli artisti più amati al mondo. Il film ricostruisce la meteorica ascesa della band attraverso le sue iconiche canzoni e il suo sound rivoluzionario, la sua crisi quasi fatale, man mano che lo stile di vita vita di Mercury andava fuori controllo, e la sua trionfante reunion alla vigilia del Live Aid, quando Mercury, afflitto da una gravissima malattia, condusse la band in una delle performance più grandiose della storia del rock. Facendo questo, il film cementa l'eredità di una band che è sempre stata più di una famiglia e che continua ancora oggi a ispirare gli outsider, i sognatori e gli appassionati di musica.
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Lo confesso: i Queen sono il mio gruppo preferito. Non potete capire le emozioni che ha suscitato in me federe questo film...soprattutto dopo quasi dieci anni di attesa; tanto infatti se ne è parlato tra rimaneggiamenti di sceneggiatura, avvicendamenti di registi e soprattutto di interpreti per Freddie (Johnny Depp, Sacha Baron Cohen, Ben Whishaw ed infine Rami Malek). Obbiettivamente ci sono degli errori grossolani difficilmente perdonabili per i fan accaniti (e quasi inspiegabili dato che la pellicola è stata realizzata sotto la supervisione di Brian May) la cui unica giustificazione -da me non condivisa- è il sacrificio della veridicità in nome della teatralità, del ritmo cinematografico e di una storia più romanzata ed in teoria più accattivante. Gli errori sono nel modo in cui Freddie, Brian e Roger si conoscono, We Will Rock You che sarebbe stata incisa nel 1981 anziché nel '77, la nascita ed il prosieguo della relazione tra Freddie e Jim Hutton ed altri a cui non voglio nemmeno pensare. Ma si è disposti a perdonarli di fronte ad un film che sfiora l'epico, che ci mostra il nascere di una delle più grandi ed importanti band del mondo, le cui canzoni continuano a far sognare intere generazioni e che qui, unite alla storia, sono una e propria bomba di adrenalina; io che lo vidi al cinema vi assicuro che è stato difficile non mettersi a cantare nella sala rischiando il linciaggio da parte degli altri spettatori. La regia di Bryan Singer (o Dexter Fletcher) ci porta direttamente dentro gli studi di registrazione facendoci vivere la creazione dei brani più famosi dei Queen o direttamente sul palco del Live Aid con una perfetta ricostruzione dell'intera performance della band, trasmettendoci le emozioni del pubblico di allora. Insieme a tutto questo vediamo la vita ed il sogno di un uomo, la sua voglia di emergere, la sua determinazione, i suoi rapporti familiari e l'andare contro il padre, i suoi amori e soprattutto la sua solitudine, il suo impellente bisogno di amare e di essere amato nonostante ciò potesse costargli la vita. In una parola...Freddie Mercury! La pellicola, seppur non esplicitamente, costituisce anche un significativo monito contro l' A.I.D.S. Mai abbastanza osannato Malek che con la sua prova ci fà conoscere di persona il famoso frontman e credibilissimi anche gli altri attori nei ruoli di Brian, Roger e John; non è un caso questo Bohemian Rhapsody è risultato uno dei film più visti di tutti i tempi, non solo perchè i fan di Mercury e compagnia sono tanti ma perchè la pellicola merita davvero. Su un libro che parlava di rock lessi la seguente frase: "Il sole non tramonta mai sul regno dei Queen"! E così sia!