Una suora del XVII secolo in Italia soffre di inquietanti visioni religiose ed erotiche. È assistita da una compagna e la relazione tra le due donne si trasforma in una romantica storia d'amore.
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Verhoeven è riuscito a rendere questa trasposizione della storia di Benedetta Carlini, nei limiti del possibile, assolutamente perfetta. Scenografie, fotografia, interpreti, tutto perfettamente curato ed equilibrato. Perchè non un voto più alto? Perchè "ci ho visto" troppo "I Diavoli" di Russell (curiosa coincidenza: Benedetta nacque nel 1590, Grandier nel 1591).
Ora, non so se Russell, all'epoca, si fosse ispirato a Benedetta per il personaggio della superiora delle Orsoline ma le scene delle allucinazioni/visioni si rimandano molto in una curiosa simmetria tra un film e l'altro.
Tra l'altro il personaggio "scomodo" (altra simmetria con "I diavoli", dove il personaggio scomodo era Grandier), fuori dagli schemi e singolare, è ben gestito dalla regia potente e talvolta cruda e diretta tipica di Verhoeven. La storia fila senza perdere un colpo, appassiona ed incuriosisce, le oltre 2 ore non pesano affatto.