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Finora il miglior film di Flanagan che vedo, si collega a Oculus e Il gioco di Gerald come tematiche, sensibilità, finale e ambientazioni (alcune location sembrano essere riutilizzate). L'horror che affronta il tema della genitorialità in modo egregio è diretto molto bene e con sicurezza da Flanagan, funziona benissimo anche sul fattore tensione, infatti alcuni jumpscares mi hanno fatto saltare seppur fossero scontati, e questo non è poco. Può essere che il finale risolutore in due mosse dalla protagonista possa deludere alcuni, ma il messaggio che viene trasmesso è bello. Mi sento di promuovere a pieni voti questo Somnia.
Pensavo di trovarmi di fronte all'ennesima storia del bambino all'apparenza dolce e simpatico che invece ,come minimo,si rivelava uno psicopatico con manie omicide e con dei poteri soprannaturali che ammazzava chi lo bullizzava,come la "Carrie" di Stephen King facendo volare coltelli e armi varie,o che fosse addirittura l'ennesimo anticristo che cercava di governare il mondo,invece stavolta,e menomale,il bambino non e' cattivo,ma avendo subito il trauma della scomparsa della madre da piccolo,ha sviluppato questo "potere" di rendere reali i sogni.Allora i genitori ,in particolare la madre,cercano prima di aprofittare della situazione,dando del sonnifero al figlio per rendere reale i LORO sogni,poi quando realizzano che i sogni del bambino,possono trasformarsi in incubi,capiscono che forse e' meglio cercare di fare qualcosa.Peccato pero' che siano molto meno intelligenti di chi sta guardando il film,perche' dal nome che Cody ha dato al mostro che crea quando dorme...
si capisce subito cosa sia in realta' questo mostro,ma loro,prima di capirlo danno tempo al mostro di far sparire quelle due tre persone che in un film horror sono persino poche,in piu' senza neanche scene gore.Cosa che porta il film piu che horror ,nella categoria dei thriller-psicologici,con una punta di fiabesco.Nel complesso una trama ben costruita e con un po' di originalita'
Film decisamente sottovalutato questo di Mike Flanagan. Una sorta di favola horror capace tanto di inquietare quanto di incantare grazie all'ottima resa registica. Buona prova recitativa di Kate Bosworth, buoni effetti e musiche, scrittura convincente della storia e dei personaggi e finale toccante. Non mancano ovviamente le più classiche ingenuità del più classico film horror, ma in generale come film è nettamente migliore di quella bufala di Babadook, giusto per dirne uno.
Discreto fantasy - horror, buona recitazione con la bellissima Bosworth come protagonista. Sono d'accordo con la media di filmscoop, il finale mi ha in parte soddisfatto
Partenza interessante, con una trama che sa rielaborare il tema dei sogni in chiave horror senza scomodare classici come Nightmare. Peccato che nella seconda parte si scivoli di più nel già visto, con la solita indagine sul passato del bambino e un finale buonista che lascia alcune domande irrisolte. La Bosworth e Jane funzionano ma si fanno rubare la scena dal bimbo protagonista, davvero azzeccato per la parte e molto espressivo. Qualche spavento genuino c'è, ma con uno spunto così era meglio sondare territori più imprevedibili. Voto 6+
Una coppia, dopo aver subito un drammatico lutto, adotta un bambino con una peculiarità molto singolare: ciò che sogna prende forma materiale nella realtà. Discreto connubio fra horror e fantasy con annesso interessante viaggio nella mente, nelle fantasie e nelle paure proprie dell'infanzia; la cosa più interessante è appunto vedere come l'immaginazione di Cody distorce certi eventi in sinistre apparizioni
Jessie e Mark sono una coppia costretta ad affrontare il più doloroso dei lutti per un genitore. La possibile adozione del dolce Cody (ovvero il bravo e predestinato Jacob Tremblay, vi ricordate "Room"?) è il viatico per trovare un po' di pace. Il bambino viene da un passato doloroso, con madre defunta e famiglie affidatarie con le quali non ha legato per motivi misteriosi. Senza troppi tentennamenti Mike Flanagan spara subito le sue cartucce per quello che più che un horror appare come un fantasy dove il male non è gratuito, bensì prodotto dal dolore filtrato attraverso ingenui occhi infantili. Le spiegazioni del caso sono logicamente affidate ad un epilogo tirato per le lunghe e non proprio centrato per eccesso di sentimentalismo spiccio, mentre i sogni si materializzano nella realtà, e con loro gli incubi. Tra questi c'è una creatura prodotta dalla mente di un bimbo, quindi un po' grezza ma efficace nella sua sembianza tenebrosa, un essere pericoloso capace da far svanire nel nulla le persone. Per sconfiggerlo viene imbastito un percorso di elaborazione del lutto in bilico tra momenti efficaci e qualche banalità di troppo. Vengono in mente "Nightmare" e sul finale le crisalidi di "Alien", ma pure un vecchio Dylan Dog intitolato "Ombre". Peccato per la banale contrapposizione genitoriale che fa il paio con la ridicola acconciatura di Thomas Jane, per il resto un onesto film pilotato verso l'inevitabile riconciliazione col passato e con i mostri che albergano all'interno di esso.
Flanagan utilizza il mondo del sogno per indagare da una parte la suggestionabilità del mondo infantile che attraverso il dono di Cody, cioé di materializzare il sogno stesso, influenza l'esistenze di tutti coloro cui entra in rapporto. Ed in questo rapporto per ultimi una coppia con il lutto non elaborato della perdita del figlio per un banale quanto tragico incidente domestico. Somnia ha ovviamente l'elemento horror che lo contraddistingue, ma in fondo è un dramma psicologico sulla mancata accettazione di una perdita, che viene addirittura reiterata in maniera parassitaria da Jessie tramite il dono di Cody e la fragilità di un mondo infantile senza la protezione di figure genitoriali. Flanagan costruisce una storia più lineare rispetto ad Oculus, costruita su una buona caratterizzazione dei personaggi, ma secondo me non sfrutta appieno le capacità imprevedibili del mondo onirico. Efficace ed indovinata comunque la figura dell'uomo cancro, inquientante e con una presenza non abusata. Presenta qualche caduta di tono, però devo dare atto che Flanagan cerca di essere il meno scontato possibile.
Il male che vede il bambino secondo me è interpretato bene. Tutti i protagonisti se la cavano bene. Film che non rimane nella storia, ma consigliabile una visione.
Sinceramente è una piccola sorpresa in positivo...un po' drammatico..un po' horror...un po fantasy...i tre generi di mescolano bene...si sobbalza e ci si commuove..la trama sembra scontata e invece non è così ..gli interpreti bravi nella parte..vedo qualche critica..non sarà perfetto...ma se si guarda il complesso si vede una cosa diversa è fatta bene...ed è difficile in questi generi...promosso
Più fantasy che horror in un film che sfocia ben presto nel melodramma, riuscendo anche a far piangere. Un film delicato e ben interpretato, molto debitore al cinema dei fratelli Pang. Ha molti difetti ma, in linea generale, non è male affatto. Mike Flanagan si conferma un regista di genere molto originale e spigliato.
Fiaba nera ben diretta e scritta da Flanagan, che è anche autore della sceneggiatura. Non capisco i tanti voti negativi qui sotto. E' vero, il film è un po' lento e ripetitivo nella prima parte. Ma la storia è avvincente, gli attori fanno la loro parte e c'è un'azzeccatissima colonna sonora. Un horror dev'essere per forza spaventoso? Flanagan dimostra che non è così: la difficoltà a collocare il film in un genere preciso non è un difetto dell'opera, anzi. Il personaggio di Cody ("Morgan", strizzatina d'occhio a Samara) è adorabile, impersona l'essere umano che è in balia di forze e poteri più grandi di lui, che dominano la sua vita e gli impediscono di prendere in mano il proprio destino. Un film che si occupa del confine tra realtà e sogno, ma anche tra realtà e finzione in modo originale fondendo i generi della fiaba, del fantastico, dell'horror e del realismo magico. Direi niente male, con un po' più di ritmo nella prima parte poteva anche meritarsi un voto più alto. Bello il finale.
Forse il finale poteva essere spiegato con un approccio meno diretto e didascalico, ma la trama, il montaggio e la sceneggiatura di questo buon horror "edificante" sono state pensate con cura, con momenti di tensione che squarciano le tranquille atmosfere domestiche.
Film di tutto rispetto, con qualche buon spavento e una trama che trova il suo punto forte in idee alla base vecchie ma dipanate come novità . Cast non del tutto valido , ma la regia si mantiene su buoni livelli , seppur il ritmo nei primi 30-40 minuti risulti blando per poi dare una sferzata nella seconda parte dove succede di tutto , e il finale risulta geniale e può essere usato per un ulteriore sequel . Purtroppo non mi spingo oltre con opinioni , onde evitare spoiler su questo film che secondo me in questo periodo vale qualcosa guardarlo .
Thriller (non horror) non male con attori discreti e qualche buon momento di tensione. Però su alcune cose mi ha lasciato perplesso. Regia abbastanza anonima.