bed time (2011)

Cesar è uno strano ruolo per l'onnipresente Luis Tosar, le cui spettacolari sopracciglia fanno quasi concorrenza a quelle di Beppe Bergomi (il famoso ex terzino dell'Inter). L'avevo già visto nell'eccellente e scrupolosamente corretto "Even the rain", nel drammatico e intricato "Celos (Gelosia)" e nel claustrofobico "Cella 211", tutti consigliati senza riserve. In "Bed time" ("Mientras duermes" il titolo originale spagnolo, conosciuto negli USA come "Sleep tight", titolo presumibilmente cambiato a causa di un film americano con un nome simile, "While you were sleeping" del 1995 di Jon Turteltaub), diretto da Jaume Balagueró (Darkness, Fragile, Rec...), ci offre però una performance più variegata e ambigua. Per parafrasare lo psicologo scolastico di South Park, le persone cattive sono cattive perché sono cattive. Anche da un punto di vista psicologico individuale, il background del personaggio non è abbozzato in modo convincente. Ci viene mostrato che rende le altre persone infelici per rendere infelice sua madre morente dicendole quanto sia cattivo, ma non c'è indicazione del perché. Cesar si dichiara fisiologicamente incapace di felicità. Posso certamente immaginare qualcuno che lo dica, ma dopo aver visto questo film non sono più convinto di una simile spiegazione di quanto lo sarei stato prima. Lasciando da parte la vacuità del concetto centrale, "Bed time" (nella locandina è stata abilmente corretta ad arte la prima E con una A per renderla più inquietante) è emozionante e ben fatto. Ci sono alcuni momenti emozionanti di suspense e divertenti colpi di scena con una logica intricata ma convincente. Marta Etura, che interpreta la vittima principale di Cesar (nonchè tifosa juventina a quanto pare, dato che in una scena mi pare di ricordare che indossi una canottiera col vecchio scudo bianconero), Clara, fa un buon lavoro nel mostrare il suo orrore cumulativo mentre la trama si risolve. Questo film offre una certa quantità di divertimento come thriller teso ed eccitante, ma non aspettatevi troppa profondità nella psicologia sottostante.