babel regia di Alejandro Gonzalez Inarritu USA 2006
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babel (2006)

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locandina del film BABEL

Titolo Originale: BABEL

RegiaAlejandro Gonzalez Inarritu

InterpretiCate Blanchett, Brad Pitt, Gael García Bernal, Mahima Chaudhry, Mahima Chaudhry, Kôji Yakusho, Shilpa Shetty, Lynsey Beauchamp, Adriana Barraza, Elle Fanning

Durata: h 2.15
NazionalitàUSA 2006
Generedrammatico
Al cinema nell'Ottobre 2006

•  Altri film di Alejandro Gonzalez Inarritu

Trama del film Babel

Il film è diviso in tre storie; durante un viaggio organizzato in Marocco, una donna che si trova in vacanza col marito viene ferita da un colpo di fucile sparato per sbaglio da due ragazzi. La coppia ha affidato i propri figli ad una tata messicana a San Diego, ma la donna non può assolutamente mancare al matrimonio del figlio. Nel contempo un ragazza giapponese sordomuta, vive la sua adolescenza con i disagi del suo handicap.

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Voto Visitatori:   7,51 / 10 (225 voti)7,51Grafico
Voto Recensore:   7,50 / 10  7,50
Migliore colonna sonora
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Migliore colonna sonora
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Miglior film straniero
Miglior film drammatico
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior film drammatico
Miglior regia (Alejandro Gonzalez Inarritu)
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Miglior regia (Alejandro Gonzalez Inarritu)
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Voti e commenti su Babel, 225 opinioni inserite

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Tony yogurteria  @  29/08/2009 16:44:39
   8 / 10
film a mio parere molto bello molto ben fatto! con una trama ben curata! con un grandissimo brad pitt! da vedere assolutamente! molto interessante

axel90  @  17/07/2009 14:58:26
   7½ / 10
Inarritu ci propone un film forte, molto simili ai ormai citati Crash-contatto fisico e Magnolia. Quattro storie in quattro paesi differenti raccontano come il semplice fatto di vendere un fucile possa scatenare terribili tragedie.
Molto effetto farfalla, questo fim racconta con realtà estrema ed assoluta quattro storie molto intime: una coppia americana che sta rompendo e che riesce a trovare la felicità solo con l'avvicinarsi della morte, due fratelli marocchini che per scherzo incominciano un gioco che finisce per diventare pericoloso, una ragazza giapponese sordomuta che vorrebbe trovare l'amore e l'affetto di un padre molto lontana da lei e una donna messicana che infrange le regole e decide di portare con sè in Messico i figli di una coppia.
Un film forte, toccante, che trabocca di sentimenti e coincidenze. Magnifica la regia, essenziale ma perfetta la sceneggiatura. Molti bravi anche gli attori.
Un film corale che fa comprendere quanto il mondo sia piccolo, ma anche come gli uomini non riescano ad avvicinarsi tra di loro. Parla di alienazione, solitudine, sofferenza e lontananza. Ma è anche amicizia, redenzione, salvezza e rinascita.

john_doe  @  17/06/2009 20:10:27
   9 / 10
Pellicola coinvolgente, appassionante, emozionante, intreccio particolare, buona fotografia e ottima colonna sonora. Film di qualità, da vedere assolutamente.

slint  @  10/06/2009 19:27:22
   9 / 10
uno dei migliori film che io abbia mai visto,anche se il montaggio a storie incorociate ormai è rutine questo è uno di quelli che meritano sicuramente.

TheLegend  @  10/06/2009 18:24:15
   7 / 10
Film molto ben fatto e incentrato su una storia da cui si possono prendere molti spunti di riflessione.
Il film però non è riuscito ad emozionarmi più di tanto se non nella parte finale.

Bogart59  @  07/05/2009 01:53:17
   7½ / 10
Molto interessante e ben intrecciato nella trama, anche se sa di già visto per quanto concerne il repertorio di Inarritu

Invia una mail all'autore del commento monica83  @  23/03/2009 19:42:25
   8½ / 10
Mi ha ricordato Crash,ma trovo che questo Babel sia molto meglio,o comunque a me è piaciuto di più come film sulla disperazione,sulla solitudine e sul dolore umano

sysman  @  02/03/2009 17:11:08
   8½ / 10
Ottimo film, impegnato, da non perdere!!

d1eg0  @  02/02/2009 13:00:32
   6½ / 10
Adoro questo genere di film. Questo film mi è piaciuto ma devo ammettere che mi aspettavo di più. Buona la regia ma le vicende ed il loro intricarsi non mi hanno entusiasmato più di tanto.

leonida94  @  18/01/2009 16:37:18
   7½ / 10
Per prima cosa devo ammettere che i film che si snodano in più storie collegate tra loro da un filo logico mi sono sempre piaciuti.
Questo film è formato essenzialmente da quattro storie:
La prima dove c'è una coppia americana che va a fare un viaggio "riparatorio" in Marocco; la seconda dove sono presenti i bambini di questa coppia, affidati durante il loro viaggo alla tata messicana; la terza di due fratelli del Marocco a cui il padre lascia imprudentemente un fucile e l'ultima di una ragazza giapponese sordo-muta che ha appena perso la madre e che in questo film incarna la solitudine.
Con queste quattro storie apparentemente diverse e distanti, Inarritu riesce a confezionare un grande film a sfondo tragico...
Infatti il film prosegue pacatamente narrando (con grandi immagini e sequenze) le quattro storie che in modo drammatico ma inesorabile proseguono sottolineandoti gli eventi con scene che trascinano in un vortice di angoscia e tensione.
Credo che questo film si meriti tutta l'attenzione necessaria perchè trasmette molte emozioni in ciascuna storia... , e la maestria è stata anche quella di averle sapute collegare.

stardust  @  11/01/2009 23:48:36
   6½ / 10
ha tutta l'aria di un film di classe nel suo intero ma a me non ha lasciato molto anzi a volte mi ha interdetto e a tratti intristito....

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  07/01/2009 00:19:56
   8 / 10
"Non sono cattiva, ho fatto solo una cosa stupida"
Terzo e ultimo capitolo del viaggio di Inarritu alla scoperta del dolore umano e della morte. Dopo il crudo Amores Perros e il tragico e nichilista 21 Grammi, il regista messicano conclude la propria trilogia alla grande riportandosi ai livelli del primo film.
Babel è un film che trasuda di tematiche e riflessioni, uno di quei film che coinvolge e fa provare quella strana sensazione di dolore alla bocca dello stomaco.
Un film che mette in mostra le paure americane verso un popolo anzi una civiltà intera, quella islamica additando, in modo indiscriminato, milioni di uomini come terroristi e minaccia per il grande e prosperoso occidente. Il dolore per l’incomunicabilità tra i popoli così lontani culturalmente e linguisticamente ma così vicini nell’identità biologica che accomuna tutti, ma proprio tutti. La paura per il diverso e il faticoso, spesso impossibile e disperato tentativo di integrazione.
Un film tecnicamente ineccepibile vincitore a Cennes nel 2006 del premio come miglior regia, dotato di un montaggio perfetto e di musiche eccezionali. Su tutte Bibo no Aozora (il link del live nello spoiler).
Attori bravissimi (anche Pitt!) e menzione al grande Kôji Yakusho (interprete del bellissimo Cure).
Un film delicato e disperato che non lascia indifferenti.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  28/11/2008 17:40:34
   8 / 10
Babel o 'dell'incomunicabilità' o anche 'dei tenui fili che legano i destini degli uomini'.
I fili in questo caso attraversano interi continenti e l'incomunicabilità travalica il solito ambito intimista per acquisire una valenza sociale: l'angoscia dei due coniugi costretti ad affidare la propria vita alla sapienza oscura della sciamana del villaggio, abbandonando tutte le certezze della vita conosciuta fino ad allora, è la stessa della donna messicana che credeva di essere perfettamente integrata nella società americana, tranne poi veder sgretolarsi in un attimo tutto quello che si era conquistata; ed è la stessa angoscia del ragazzino che dà origine alla tragedia e che nella tragedia del mondo adulto poi si perderà.
Su tutto, quello che per me è l'episodio più emblematico e toccante, della ragazza giapponese chiusa in un mondo di desolata solitudine da cui cerca incessantemente di fuggire, elemosinando attenzione e amore, incompresa nella sua disperazione.
Se possano mondi tanto diversi comunicare tra loro, Inarritu in fondo non ce lo può dire, ma ci può far riflettere su quanto siano le nostre vite legate tra loro: all'essere umano sta il potere di comprendere l'altro, ricordandosi che non è altro da sè.

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DarkRareMirko  @  22/11/2008 00:22:06
   9 / 10
Grandioso ed ottimo film che, non solamente per motivi strutturali, mi ha ricordato l'altrettanto strepitoso Traffic di Sodebergh.


Inarritu ci offre visioni spesso sfiancanti, nel senso dei soggetti e temi rappresentati, molto commoventi e tristi (vedasi a questo proposito anche il suo ottimo episodio nel film 11 settembre 2001, formato da schermata nere intervallate da vere e terribili scene prese in diretta dal disastro, il tutto accompagnato da veri suoni derivanti da quella maledetta giornata).


Il tutto però assume significato se si bada bene ai vari intenti del regista; questo difatti vuole farci capire che, riguardo alle varie differenze ed incomunicabilità create dai vari e differenti linguaggi esistenti (ed è qui inoltre che si chiarisce il titolo, Babel), solo attraverso il contatto, solo attraverso il vivere ed il relazionarsi anche con persone ed elementi che non ci appartengono e che non sentiamo nostri, si può andare avanti e si può, finalmente, comunicare.


La sofferenza ci unisce tutti poi.


Grandiosa la regia, grandiose le interpretazioni (Pitt su tutti qui particolarmente in parte), grandiosa la fotografia, grandiosa la sceneggiatura (4 storie originali, superbamente descritte, superbamente realistiche).


Un film che vale (moltissimo) sia per cosa ha da dire che per come lo dice, cosa abbastanza rara inoltre, ve lo posso assicurare.

Consigliatissimo.

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Bob Marley  @  14/11/2008 13:29:01
   7 / 10
come sempre Inarritu fa film lunghi e lenti...però li fa indubbiamente bene.

Lele87  @  27/10/2008 01:29:29
   7 / 10
Un po lento ma comunque resta un bel film

Cabral  @  14/10/2008 23:44:39
   7½ / 10
non mi ha intusiasmato molto ma comunque bel film

xxxgabryxxx0840  @  12/10/2008 19:36:39
   7½ / 10
Non ai livelli di "Amores Perros", ma è veramenteun bel film e la mano di Inarritu si sente

Gruppo COLLABORATORI peter-ray  @  12/10/2008 19:30:27
   8 / 10
Un film veramente bello
Ottima regia e sceneggiatura e ti tiene incollato allo schermo fino alla fine.
Meno Rebus rispetto a 21 grammi, la regia leggermente più ordinata da modo allo spettatore di vivere le 4 storie intrecciate con più coinvolgimento.

Bravo Inarritu
Bravo Brad Pitt
Brava la Blanchett
Bravi tutti i bambini e tutti glia ttori del cast minore.

Ottima colonna sonora.

Consigliato

tan85  @  12/10/2008 17:26:33
   9 / 10
Veramente bellissimo questo film! Non me l'aspettavo, l'ho visto un po' per caso. Le tre storie sono intrecciate in modo perfetto, vengono rappresentate 4 culture così lontante tra loro ma così vicine in un mondo globalizzato. Azzeccata la strategia dei telegiornali, visti così per caso. Consigliatissimo!

everyray  @  08/09/2008 21:32:26
   10 / 10
Sono stupito e amareggiato per la presenza di voti non sufficienti dati ad un film come questo,addirittura voti degni di Troppo Belli!
Questo dramma coraggioso e coinvolgente unisce le vite e le storie di tre diversi continenti dopo la psicosi dell'11 settembre!
Il film mantiene per tutta la sua durata la giusta dose di tensione e persegue ugualmente il suo tema centrale,il bisogno di comunicare ed ascoltare!!
Un uso della macchina da presa che ha dell'incredibile,CONSIGLIATISSIMO ha una delle colonne sonore più straordinarie degli ultimi tempi!

cepere  @  25/08/2008 18:08:18
   7½ / 10
4 storie, 4 intrecci tra umanità diverse, destini a volte amari, a volte tragici, tutti raccontati con una classe sopraffina e uno stile di regia impeccabile.
un altro bellissimo film del sempre più bravo Inarritu

1 risposta al commento
Ultima risposta 04/09/2008 05.17.26
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Wally  @  07/08/2008 02:20:41
   8½ / 10
Come si può dare 4 e mezzo a un film del genere? Ho avuto ansia e magone per tutta la durata del film... mi ha tenuto incollato alla poltrona! Fantastico e certe scene fanno star proprio male

6 risposte al commento
Ultima risposta 02/11/2008 22.52.59
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Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  06/07/2008 13:15:27
   7½ / 10
Non ho mai apprezzato gli eccessi melodrammatici del cinema di Inarritu –nel quala avverto sempre una certa tendenza all’autocompiacimento, tuttavia devo riconoscere che “Babel”, rispetto ai suoi antecedenti “Amores Perros” e “21 Grammi”, risulta più maturo e approfondito. Anche in questo caso, il film si presenta con una struttura episodica, in cui, tra flashback e flashward, si delineano quattro storie che, in conclusione, troveranno un loro punto di contatto. In ognuna di esse è descritta una tragedia personale che, dal suo piccolo e nel legame con le altre, si innalza a dramma universale dell’umanità, nella quale tutti sono a un tempo colpevoli e vittime nel solco di un’esistenza segnata inesorabilmente dalla incomunicabilità e dalla fatalità. Il fine di Inarritu è quello di rimarcare le distanze che intercorrono tra gli uomini, soffermandosi sia sulle grandi differenze culturali che dividono i popoli sia quelle particolari che si frappongono tra soggetti facenti parte di una stessa “comunità”: e in questa riflessione, la frontiera materiale tra il Messico e gli USA diventa metaforicamente il limite ideale che sottende ad ogni relazione interpersonale.
Tra le varie vicende, la più rappresentativa e (forse) la più riuscita è quella della ragazza giapponese sordomuta. Quale ambientazione migliore se non lo “spazio sconfinato” di Tokio ove mettere in scena l’angoscia umana generata dalla solitudine? Nel contesto dispersivo della metropoli, dove è già di per sé arduo riuscire a stabilire un “contatto umano” col prossimo, si muove spaesata una adolescente tormentata da un handicap (il dramma nel dramma causato dalla fatalità) che non fa che aggravare ed acuire in lei il senso di distanza e di incomunicabilità che affligge l’intera società odierna. La sua storia sembra dunque la più emblematica, in quanto in essa si amplificano le riflessioni che attraversano tutto il film. Di grande impatto emotivo e rappresentativo tutta la sequenza nella discoteca, nella quale il regista –dando peraltro prova delle sue notevoli capacità tecniche- rende perfettamente l’idea dell’”isolamento collettivo” che segna drammaticamente la “civiltà moderna”.
Il film, nonostante qualche licenza di troppo che ha destato in me qualche perplessità, è obiettivamente ben fatto: dalla struttura narrativa alle tematiche, alla fotografia, al montaggio fino alla recitazione (ottimo Pitt), tutto è concepito a regola d’arte. Inarritu non ha ancora partorito il suo capolavoro, ma è sicuramente sulla buona strada…

4 risposte al commento
Ultima risposta 28/09/2009 22.53.45
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dgarofalo  @  02/07/2008 18:08:11
   8 / 10
INNARITU non sbagliera mai un film.....

DiReCtOr  @  21/06/2008 03:02:29
   8½ / 10
Assolutamente meraviglioso, anche se spesso inarritu irrita impregnando i film i presunzione, a parer mio.

Invia una mail all'autore del commento Gondrano  @  06/06/2008 09:59:15
   7½ / 10
Inarritu ci regala, ancora una volta, un film molto intenso, nel quale l'incomunicabilità tra esseri, che pure appartengono alla stessa specie, è a volte superata e superabile a prezzo della sofferenza, altre volte è una montagna invalicabile (come la torre di Babele, appunto), impermeabile ad amore ed empatia e costituita da indifferenza e disprezzo. Tutti bravi gli interpreti, con un B. Pitt meno bello ma più bravo che altrove (ex: Troy).

Redrum83  @  20/05/2008 14:51:22
   8½ / 10
Inarritu parte da un colpo di fucile per raccontarci quattro storie che si dipanano a migliaia di chilometri di distanza fra di loro. Il tema principale di questa pellicola è la famiglia, descritta come un insieme di persone a sè stanti, in difficoltà a comunicare tra di loro. Il dolore riavvicinerà queste persone, chiamate a ricompattarsi nel momento specifico in cui una perdita è avvenuta o altamente probabile. Il regista disegna un ritratto oggettivo della società moderna attraverso contesti e luoghi differenti, inserendo una forte denuncia sociale delle istituzioni e lasciando un messaggio di speranza e compassione nei confronti del dolore, della chiusura, del pregiudizio e della solitudine degli uomini. Il montaggio, la sceneggiatura, la fotografia e la colonna sonora sono perfetti, sarebbe stato bello vedere questo film interamente in lingua originale con i sottotitoli.

Un gran bel film, da vedere.

Danton  @  12/04/2008 21:14:25
   7½ / 10
Film altamente drammatico. Un po lungo ma scorrevole, da seguire senza distrazioni.

Mirea  @  31/03/2008 09:49:01
   8 / 10
Credo di non aver mai visto un film cosi pessimistico! SPOILER
Ma nonostante questo, è un film che merita lodi: è davvero ben fatto sotto tutti gli aspetti. Anche se ci sono diversi flashback, la storia è lineare e facile da seguire.
Bellissime le ambientazioni e bravo tutto il cast.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Enzo001  @  21/03/2008 19:14:33
   8 / 10
La globalizzazione come protagonista di un film, ecco a voi l'idea vincente di Inarritu. Una ragnatela di storie e personaggi priva di qualsiasi barriera e libera da ogni tipo di veduta parziale, un mondo dove tutto appare legato e dove nulla viene lasciato al caso. E' l'abile occhio del regista messicano ad analizzare dall'alto i suoi protagonisti, guidando lo spettatore in un avvincente viaggio attraverso la loro interiorità. Il risultato è una pellicola emotivamente coinvolgente e dal grande impatto visivo, che raggiunge a pieno gli obbiettivi prefissati.

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ivaverro  @  05/03/2008 21:54:48
   6½ / 10
molto particolare che tiene impegnati fino all'ultimo secondo

Invia una mail all'autore del commento aeroboy85  @  02/03/2008 12:49:50
   7 / 10
Due ore di riflessione. Quattro storie apparentemente diverse l'una dall'altra ma legate dallo stesso filo comune. Molto belle le musiche.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  @  29/02/2008 10:38:33
   7½ / 10
Film che gioca molto sull'amplificazione delle emozioni mettendo a fuoco situazioni al limite. Nell'insieme non ha molto senso, si perde alla ricerca di tensioni e brividi isolati da una struttura di pensiero filmico,

Merita ampiamenete la sufficienza per come articola fotograficamente la sceneggiatura, lo fa in modo tale da coinvolgere e intrattenere in modo emotivamente esponenziale rispetto allo scorrere lineare delle emozioni del film cosidetto impegnato.

Alex2782  @  26/02/2008 21:28:03
   6½ / 10
non mi aspettavo chisacchè anche se aveva vinto un oscar con varie nomination e invece non mi è dispiaciuto, un po lentuccio in certe situazione ma belle e intense le storie intrecciate.

kurtsclero  @  23/02/2008 14:57:25
   7 / 10
Bello bello bello..abbonda d'angoscia d'ansia di tensione, fa vivere 3/4 situazioni diverse molto intensamente, unico problema..a tratti moolto noioso e lento, poteva durare almeno 20 minuti di meno.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  23/02/2008 12:11:34
   7 / 10
Siamo in un pianeta dove è difficile capire il prossimo...soprattutto i suoi sentimenti!
questo film cerca di parlare di questo con lo stille a frammenti che l'anno prima aveva premiato "crash-contatto fisico"...il problema pero ,a mio avviso,è il finale un po di tutte le storie...poi la storia che si svolge in Giappone,per quanto drammatica e affascinante,si discosta un po dalla trama principale e sembra quasi forzato il suo inserimento nella vicenda!
la considero un'opera incompiuta ma diretta in modo molto buono da Inarritu che si conferma un regista di alto livello...
bel film riuscito a metà...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  22/02/2008 14:37:40
   7½ / 10
Terzo capitolo della trilogia del dolore per Inarritu che si conferma un regista dotato e capace.
La frammentazione si sposta, oltre alla già nota sfera temporale, anche in quella geografica. Tre luoghi diversi che fanno da sfondo ad un'unica universalità del dolore sebbene affrontato in modi diversi. Stupendo il montaggio, così come la fotografia.
Bravissimi gli attori a partire dalla straordinaria Adriana Barazza che ha come spalla il talentuoso Bernal; convincente anche la giovane ragazza giapponese, forse i meno intensi, seppur bravi, sono Brad Pitt e Cate Blanchett.

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Ultima risposta 22/02/2008 15.29.52
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Vitto89  @  21/02/2008 23:33:32
   9 / 10
Film ke fà riflettere molto su argomenti a noi molo famigliari, fatti drammatici che gli attori incidono ancora di piu. Bellissimo per un pubblico di persone mature. PS: Qualcuno mi spiega il finale dei Cinesi plz

alestella  @  24/01/2008 16:41:10
   9 / 10
Babele nella Bibbia rappresenta un momento di rottura: Infatti gli uomini sfidano Dio Costruendo una torre per raggiungerLo in Cielo e per essere superiori a Lui! Per punirli Dio Fa parlare loro lingue diverse in modo che non si possano pi§ capire tra di loro...Il film parla Lingue diverse ma il soggetto é unico la sofferenza dell'uomo! Ne esce uno spaccato della realtà di oggi fatta di contraddizioni e di persone che anche se parlano la stessa lingua non si capiscono...In parte alcuni conflitti vengono sanati in parte no..meraviglioso film che lascia l'amaro in bocca!

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Ultima risposta 24/01/2008 16.51.22
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mikland83  @  14/01/2008 15:29:23
   9 / 10
Un bellissimo film.Girato in maniera stupenda, interpretato bene.La storia è la vera forza di questo film, un concatenarsi di eventi legati da un sottile filo conduttore.
Assolutamente da vedere

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  01/01/2008 16:32:49
   8½ / 10
l'ennesimo bel film di inarritu, dopo il capolavoro amores perros e l'altrettanto bello 21 grammi ci regala un'altra pellicola di grande spessore! qua forse il legame fra le storie è più sottile, soprattutto l'episodio della ragazza giapponese, ma come racconta storie drammatiche questo regista messicano lo fanno veramente in pochi!! riesce sempre a trasportarti in ciò che racconta, anche se forse usa dei trucchetti per ruffianarsi lo spettatore! bravissimi tutti gli attori, peccato per la blanchet che viene utilizzata veramente poco, e visto che è l'attrice migliore del momento, lascia un pò l'amaro in bocca!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  24/12/2007 18:17:37
   7½ / 10
Le distanze tra diversi continenti possono essere annullate in un istante, ma rimangono barriere ancora difficili da valicare per gli uomini. Inarritu svela il suo mosiaco di storie fra luoghi vuoti come il deserto e città alienanti come Tokio mantenendo una cifra emotiva molto alta e creando una forte empatia con lo spettatore. Pecca forse nel frammento giapponese, poco amalgamato nel contesto, ma il film è ambizioso e non facile, quindi il difetto è da considerare veniale.

Giasone  @  09/12/2007 11:43:16
   9 / 10
Babel è un film ricco di spunti penetranti l’essenza umana.
E’ suddiviso in tre parti che rappresentano realtà totalmente diverse (Messico, Marocco e Giappone) tanto distanti l'una dall'altra quanto inestricabilmente legate. Esse differiscono per lingua, atmosfera, paesaggio, cultura e modo di vivere ma il filo conduttore della vicenda le fa refluire in un unica dimensione. Vicenda che si articola in tre momenti temporali diversi: presente, passato e futuro, che si mescolano ed intrecciano lungo tutto il corso del film. Ognuna delle tre realtà ha le sue caratteristiche peculiari e trasmette emozioni diverse.
Si parte dalla dimensione drammatica del passato descritta dal punto di vista di due bambini marocchini che reagiscono alla arcaicità delle dimensioni socio-relazionali con una grave trasgressione che provoca la tragedia della coppia americana (Blanchett e Pitt) in una piccolo e antico villaggio inerpicato tra le colline desertiche che percorre momenti più che travagliati e che trova da una lato l'egoismo e l’indifferenza dei loro consimili turisti americani e dall'altro la grande disponibilità umana mostrata dalla guida marocchina.
Si passa poi al presente inafferrabile caratterizzato dalla goliardia e dalla spensieratezza messicana legata al momento del matrimonio che sfocerà anch’essa, (causa la sregolatezza di Garcia Bernal) in un dramma terribile

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER Per proiettarsi alfine in un mondo futuro (quello giapponese), costruito da ritmi frenetici, luci psichedeliche, grattacieli e tecnologie ipermoderne, passioni travolgenti, filtrato dal punto di vista di una ragazza sordomuta che scarica la sua frustrazione esistenziale in atti esibizionisti che nascondono però una grande fragilità di fondo.
Sentimenti e passioni che Inarritu è sensibilmente capace di afferare e di trasmettere in forma visiva.

Invia una mail all'autore del commento albatros70  @  17/11/2007 13:44:20
   6 / 10
La prima ora, ossia l'iniziale intrecciarsi delle varie vicende, mi ha annoiato mortalmente; poi il susseguirsi della narrazione e l'accavallarsi degli eventi mi ha preso sempre di più facendo volare la restante seconda ora.
Non do un voto più alto perchè odio restare con dei dubbi dopo un film ossia...

Ciao.

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manera4  @  16/11/2007 20:20:33
   10 / 10
Un vorticoso intreccio porterà ad una trama avvincente .

Sestri Potente  @  15/11/2007 17:15:32
   8½ / 10
Uno dei migliori film con Brad Pitt, in un ruolo abbastanza inedito per lui. Tutte queste situazioni che si intrecciano rendono il film uno spettacolo armonioso e coinvolgente!

margò  @  12/11/2007 18:15:39
   9 / 10
MAi titolo fu più azzeccato per questa babele di rapporti tra uomini, donne, bambini, adolescenti, madri, padri, fratelli, coetanei, datori di lavori, sconosciut,i vicini di casa, gente di diversa o stessa classe sociale che non riescono a comunicare tra loro. Perfettamente realizzato e recitato ma non così toccante da meritare il massimo!!!

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  06/11/2007 12:36:52
   7½ / 10
La Babele (in)culturale impedisce la comunicazione tra i popoli, ma anche la comprensione tra membri della stessa famiglia.
Come in 11'09 Inarritu commentava con le immagini la frase “La luce di Dio ci guida o ci acceca?”, così in Babel traspone in storia la parola "incomunicabilità".
Lo fa con quattro vicende legate a volte profondamente, a volte in modo molto debole, per dimostrarci che il volo di una farfalla può provocare un uragano dall'altra parte del mondo, in una reazione a catena che genera conseguenze incontrollabili.

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Affascina la capacità del regista di dare un'immagine al suo pensiero: il film è a tratti elegantissimo, denota profonda sensibilità e una visione del tutto originale della realtà e della sua trasposizione cinematografica. E scuote il fatto che Babel è un'opera che si lascia ricordare, visivamente e semanticamente.
Purtroppo Inarritu pecca un poco di presunzione, e non lega in modo abbastanza convincente gli episodi.
Tuttavia un film con molte qualità, da vedere per apprezzare ancora una volta il talento del regista messicano.

sonhador  @  14/10/2007 16:18:52
   7½ / 10
buon film del grande Inarritu ma inferiore ai suoi precedenti lavori. E' Il solito intreccio intrigante di vite cui ci ha abituati ma francamente ho trovato un po' poco credibile la storia del cacciatore giapponese in Marocco con quel suo fucile..da vedere comunque.

John Carpenter  @  13/10/2007 22:31:07
   6½ / 10
Oggi, sabato a casa per la febbre, così mi son deciso a vedermi questo Babel, film sempre rimandato "alla prossima volta".
Non male, forse esagerato il premio Oscar per il miglior film straniero, ma comunque un film da vedere.
Il regista Inarritu, ci ripropone (come in 21 Grammi) un'altro intreccio: diverse storie legate tra loro soltanto nel finale.
Bravo Brad Pitt, ma Cate Blanchett, sebbene costretta a recitare quasi l'intero film sdraiata in un tappeto, ruba la scena a tutti: ancora una volta superlativa.
Comunque ho preferito 10000 volte di più 21 Grammi!
Film pesantissimo, sicuramente non adatto a chi cerca una serata di spensieratezza.

John.

shock1  @  25/09/2007 10:19:28
   6 / 10
Ero impreparato a vedere questo tipo di film e mi aspettavo qualcosa di più movimentato. Sicuramente toccante ma troooooppo lento per i miei gusti

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  25/09/2007 09:56:48
   8 / 10
La solitudine dell'uomo di fronte alla propria incapacità di conmunicare nel mondo globalizzato di oggi, espressa in quattro storie che s'intersecano( a volte un po' forzatamente) e si toccano al vertice di una umana disperazione.
Inarritu ci emoziona intensamente, offrendoci un altro film doloroso e angosciante, il cui finale sembra sottolineare che il "mondo dei perdenti" è quello più compassionevole e autentico.

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Ultima risposta 26/09/2007 13.42.24
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  15/09/2007 23:23:48
   9 / 10
bellissimo, sicuramente nel podio tra i migliori film dell'anno

ancora una volta ci si innamora di Inarritu.
soretto da un cast meraviglioso, collega delle situazioni tra loro lontane;
la cultura, la razza, le usanze, i pregiudizi e i problemi di mondi lontani si dovranno confrontare nella babele del nuovo millennio.

Invia una mail all'autore del commento balzac20  @  30/08/2007 10:58:38
   7½ / 10
C'è un mondo per i ricchi e uno per i poveri.
Punto.


Il nord (U.S.A. e Giappaone) alla fine riesce a cavarsela seppur con tristezza.
Il sud (Marocco e Messico) si aggiusta come può e cerca di sopravvivere alla propria misera.
Sono legati, certo.
In maniera causale (lavoro nero) e casuale (regali che percorrono improbabili strade).
Il nord non è tutto immacolato (i turisti americani che scappano) e il sud non è tutto cattivo (il marocchino e la governante messicana).
Ma alla fine chi torna nelle proprie case è il nord.
Chi le perde, chi perde i figli è il sud.
(e l'unica morte, la madre giapponese, al nord è fuori film ed autoinflitta: scelta assai significativa)
In parte sembrerebbe vero che i collegamenti tra le tre storie siano gratuiti ma non lo credo.
Hanno una loro logica...


Il film procede lentamente ma si salva sempre con piccoli momenti di azione che non lo rendono inguardabile anche ai più.
Qualitativamente è notevole nelle recitazione, nella media nei dialoghi, ottimo nelle musiche e nella fotografia.

E registicamente è buono: vengono rispettati i tempi e scandite bene le emozioni.

Comunque un buon film.
Da vedere pagando per l'opera offerta.

Giulio422  @  29/08/2007 01:22:16
   7½ / 10
Che sia un prodotto di qualità è evidente, però mi sembra un po troppo tirato in alcune cose, soprattutto la storia della donna messicana con i 2 bambini.
il tema della solitudine a Tokyo è reso bene anche se riprende un po crash come tematiche.


per il resto ambientazioni bellissime, ottima interpretazione da parte di tutti gli attori e ottima regia, il film è lento, ma rende bene i sentimenti che tratta

Invia una mail all'autore del commento bouree  @  21/08/2007 17:13:56
   7 / 10
mies  @  21/08/2007 01:08:31
   10 / 10
Si, il mio voto è 10 perchè amo troppo il cinema, e Inarrutu va premiato. E' un capolavoro; è una storia costruita su un'impalcatura unica che contempla tre sequenze spazio temporali. Cio' che accade nel momento in cui stai guardando il film ha una retrocessione temporale nella sequenza successiva, e così via. Le lacrime che rigano la faccia di un bimbo marocchino (grande attore) o di una donna messicana si versano dentro i silenzi del territorio emotivo di una ragazza giapponese sordomuta, divenendo visione acida in una delle piu' belle scene mai realizzate dentro una discoteca.

swallow  @  15/08/2007 10:39:06
   8½ / 10
Accidenti che filmetto...molto leggero, spensierato...se se!!!! No comunque a parte gli scherzi l'ho trovato davvero un gran bel film, con attori tutti bravissimi visto come sono riusciti ad interpretare molto bene le scene di dolore e di sofferenza, alcune così forti o così mute da sembrare reali. Pensavo fosse anche più pesantuccio, invece tutto sommato non mi sono annoiata, anzi anche nelle scene in cui non succede nulla di particolare è bello lasciarsi prendere dalle immagini e dalle musiche davvero stupende (non a caso ha vinto l'oscar!). Molto bello il messaggio che vuole trasmettere: popoli diversi, apparentemente così lontani, sono in realtà accomunati da molto più di quello che pensiamo.

j1j2j3  @  13/08/2007 12:51:37
   9½ / 10
Geniale in tutte le sue sfaccettature, memorabile la scena di una sordomuta che entra in discoteca e vede gli altri inspiegabilmente ballare nonchè quella in cui, derisa per il suo handicap, allarga le cosce senza indossare le mutande lasciando un gruppo di ragazzi sbigottiti. L'analisi di mondi tanto lontani geograficamente e nella cultura esalta il paradosso di un unico filo conduttore: è quello delle emozioni, del senso della giustizia, dell'ingiustizia, della gioia, del dolore, dell'ingenuità, della furbizia e, soprattutto, del fato al quale non possiamo comandare alcunchè. Cast eccezionale, interpretazioni confacenti al ruolo. Il messaggio inviato dall'autore è evidente: originariamente parlavamo un'unica lingua, ora, pur se cresciuti ed educati in ambienti diversi, facciamo comunque parte della stessa terra. In fondo siamo figli di un unico Dio.

guardian89  @  17/07/2007 22:12:54
   7 / 10
CMQ è UN BUON FILM ANCHE PER LE INTERPRETAZIONI CON PITT E BLANCHETT IN GRANDE SPOLVERO
UNICA PECCA DEL FILM è QUELLA CHE A TRATTI è UN PO LENTO E NOIOSO CMQ DA VEDERE.....

Invia una mail all'autore del commento francescofelli  @  13/07/2007 16:54:48
   6½ / 10
faccio molta fatica a commentare questo film: la trama è complessa, formata da 3 storie, con momenti alti ed altri meno.
Nell'insieme bene recitato. Discreta fotografia ed interessante scelta musicale.
Di certo un po', troppo, lungo.

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Ultima risposta 30/09/2008 16.14.02
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Reservor dog  @  04/07/2007 17:49:47
   7 / 10
Forse per la sconfinata ammirazione che ho nei confronti di Inarritu, forse per le enormi aspettative che nutrivo (viste le sue precedenti opere), ma devo ammettere che sono rimasto un poco deluso da questo film. Ben inteso, se molti dei sedicenti registi che spacciano per arte quel che in fondo è sterco, avessoro un centesimo del talento di Inarritu, noi tutti eviteremmo di scialacquare soldi e perder tempo dietro a pellicole insulse.
Detto questo, non posso fare a meno di notare che l'intreccio delle vicende, che tanto avevan fatto la fortuna di Amores perros e 21 grammi, mi è sembrata a tratti fozato, aggiustato alla buona, persino fatto andar bene a tutti i costi. Sopratutto il capitolo del cacciatore giapponese e della figlia sordomuta mi è parso poco inerente con il resto della trama, quasi inifluente nell'economia della storia. Va da sè che il film è di comunque di ottima fattura e rispecchia brillantemente la visione malinconica e preoccupata che il regista ha del nostro mondo. A conti fatti poteva andar meglio, ma anche peggio, quindi va bene così. Sono certo che dal prossimo film tornerò a cantar appieno le lodi di questo geniale regista.

jess  @  29/06/2007 11:41:21
   7 / 10
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  11/06/2007 15:19:53
   7½ / 10
Inarritu è decisamente un regista che mi piace e confermo la mia stima per lui anche dopo aver visto il suo terzo lavoro.

Dal punto di visto della tematiche, questo credo fosse il più difficile da realizzare della sua trilogia: trattare temi come la compassione, l'incomunicablità e la sofferenza attraverso culture e situazioni completamente diverse ma legate da un sottile filo conduttore è un tentativo molto ambizioso.
Sinceramente le quattro storie sono molto toccanti e mi hanno appassionato ma non riesco a vedere il film in una visione d'insieme (forse è solo questione di doverlo assimilare meglio e di rifletterci maggiormente su).

Ad ogni modo, si rimane estasiati dalla magnifica fotografia, dalle suggestive locations e da una bellissima colonna sonora.

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Ultima risposta 28/06/2007 21.12.10
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valerio1989  @  01/06/2007 23:56:40
   7½ / 10
Le tematiche trattate sono interessanti, le location suggestive, le recitazioni divine (Pitt e la Blanchett su tutti), le musiche profonde (Santaolalla è un mito); Ma sinceramente mi aspettavo qualcosa di più.

KILL 74  @  30/05/2007 18:08:53
   8½ / 10
DUE ORE VOLATE... VEDERE PER CREDERE....
BELLO!!!! NON PENSAVO FOSSE COSI'..... DI TENSIONE.

Invia una mail all'autore del commento domeXna79  @  25/05/2007 14:32:10
   8 / 10
Ultimo bellissimo capitolo della trilogia firmato A. G. Inarritu.
Ancora un racconto intenso, in cui più storie si intrecciano e nelle quali il regista riesce a trattare tematiche importanti (immigrazione, handicap, terrorismo, polizia) per la nuova società "globalizzata" ..lo sguardo questa volta si fa più ampio ma non viene perso di vista la centralità, il cuore, di ogni opera diretta da Inarritu, ovvero l'uomo, l'individuo nella sua più pura essenza che in questo caso si fa voce dei malesseri di una intera società.
Tra i pochi registi contemporanei che riescono a trasmettere in maniera forte la drammaticità degli eventi narrati.. il mondo non è poi così diverso, in ogni angolo ci sono storie di sofferenza, solitudine, egoismi, disperazione che solo il fatale gioco di un infausto destino riesce a far unire, anzi forse soltanto a far sfiorare ..ma la cassa di risonanza risulta, per certi versi, inevitabilmente ben diversa.
Si conferma il virtuosismo stilistico eretto nella frantumazione temporale e geografica degli avvenimenti che, solo nel finale, si ricostruiscono per chiudere il cerchio dell'intero racconto ..abile cura nel dipingere e proiettare le immagini, così diverse, dei quattro Stati che ospitano tali accadimenti, nei loro scorci naturali o metropolitani ..perfetto l'accompagnamento musicale, capace di accompagnarci con maggior intensità nei punti più alti delle diverse storie, come nell'assordante silenzio di una caotica discoteca ..il finale risulta buono ma sembra che, nel tirare le somme di ogni vicenda personale, non si sia voluto osare oltre un certo limite.
Il cast, se pur non all'altezza del precedente lavoro (grandissimo il trio Penn-Watts-Del Toro), riesce a fornire una buona interpretazione dei non facili personaggi e che non sempre emergono data la difficoltà dell'incastro narrativo ..come sempre pregevole la direzione del talentuoso (già precedentemente elogiato) regista messicano.
Piacevole conferma al pari quindi dei lavori precedenti ..davvero consigliato!

O.D.  @  21/05/2007 12:56:20
   6½ / 10
L'ho visto ieri sera in DVD.., devo dire che non mi è dispiaciuto per nulla.
Non l'ho trovato bellissimo ma buono, alla fine le storie si intrecciano bene col flebile conduttore del fucile ragalato dal giapponese alla guida marocchina.
Resta da dire che non annoia anche se visto già dall'inizio serpeggia quest'aria di negatività e tristezza che diventa un po' prevedibile il fatto che nulla ruoti bene in ciascuno degli episodi..., sembra quasi di aspettare di vedere dove prima o poi succederà qualcosa di brutto.
Beh, comunque bel film, girato bene (soprattutto le parti in Marocco) ed attori in forma, mi sono piaciuti proprio tutti, da quelli sconosciuti (per me) marocchini fino ai ben più celebri Brad Pitt e Cate Blanchett.

Io consiglio di vederlo e comunque di assaporare quella sensazione di spaesatezza che ti colpisce in pieno in ogni episodio.
C'è sempre un momenot in cui ti afferra quella sensazione di essere in un posto in cui non puoi fare nulla.., una sensazione di vulnerabilità incredibile.
Bello.

Lory_noir  @  20/05/2007 09:38:30
   6 / 10
Considerando che non gradisco più di tanto i film che si dividono in più storie dico che questo film racconta temi attuali in una maniera davvero particolare. Il silenzio secondo me è il punto di forza in questo film, specialmente nella storia della ragazza giapponese. E' un paradosso quindi che il film abbia vinto l'oscar per la migliore colonna sonora? Secondo me no perchè la musica alternata agli importanti silenzi che proponeva un film tra la battuta di un attore e quella di un altro o ancora i silenzi che facevano vedere il mondo con gli occhi, o meglio le orecchie, della ragazza sordomuta, alternati a quegli istanti di musica e caos rendevano tutto molto particolare. Alla fine però, ho visto un film importante ma trp lento e noioso specialmente alla fine. Quindi do la sufficienza per il modo di saper raccontare di questo film e non di più perchè avrei preferito che si fosse dilungato di meno!

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Ultima risposta 21/08/2007 00.56.05
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lollinuz  @  19/05/2007 17:04:41
   6 / 10
Un passo indietro rispetto ad Amores perros e 21 grammi.

I personaggi sono disegnati ad arte come sempre ma sarebbe pure il momento che Inaritu cominciasse a sorridere nella vita, se infatti nei primi due film l'atmosfera a dir poco depressa risultava comunque altamente "produttiva" ai fini della sceneggiatura qui siamo oltre il limite del manierismo.

Un appunto sul doppiaggio italiano, pessimo (come sempre ultimamente)

Sciamenna  @  14/05/2007 19:18:13
   8 / 10
Mi è piaciuto tantissimo amores perros, ho visto con piacere 21 grammi e pure Babel...

AleAle  @  14/05/2007 19:14:35
   9 / 10
mi è piaciuto un casino!!!!!!!!!!

giuliapra  @  08/05/2007 18:35:01
   9 / 10
che bello... mi è piaciuto tantissimo!

Invia una mail all'autore del commento piernelweb  @  06/05/2007 14:04:43
   8 / 10
Film corale, girato tra Marocco, Messico e Giappone che attorno alla storia di un arma da fuoco intreccia le drammatiche vicende di un gruppo di eterogenei protagonisti. Riprendendo la struttura narrativa del precedente 21 Grammi (il film ricorda anche il "Crash" di Paul Haggis), Iñárritu materializza una Babele linguistica, sociale e culturale nella quale le tecnologie abbattono gli spazi e distanze geometriche ma nulla possono contro pregiudizi e politiche conservatrici. Democrazie apparenti, intolleranze etniche, paure e autoisolamento sono la matrice di un mondo solo apparentemente globalizzato. Il regista messicano è consapevole della sua bravura (la sequenza del recupero in elicottero è davvero notevole), e talvolta si autocompiace troppo, ma sa dar forma alle emozioni e alla differente dimensione della sofferenza nelle realtà contrapposte che descrive. Nessun attore ha spazi da vero protagonista, ma se Pitt e la Blanchett sono ai loro standard va sottolineata la prova in blocco del cast marocchino e soprattutto la sorprendente e tormentata interpretazione di Rinko Kikuchi (Chieko), giovane emarginata nella ipertecnologica e metallica Tokio. E' proprio l'episodio giapponese a lasciare maggiormente il segno.

PetaloScarlatto  @  05/05/2007 00:19:54
   10 / 10
E' UN CAPOLAVORO!!!!

e' qualcosa di incredibile.... triste.. trascinante.. emozionante... intenso... avevo già apprezzato 21 grammi di questo regista...ora ho la conferma... adoro Irratau...!!!!

Stupende interpretazioni... Brad Pitt è bravissimo. Migliora film dopo film - Troy a parte -!!!

Ben lontano dalle scelte commercialmente facili che la sua bellezza potrebbe spingerlo a fare si cimenta in ruoli quasi mai banali: fight club. The snatch. Babel. Seven, sleepers, kalifornia, intervista col vampiro!!!

Cate Blanchett, memorabile anche qui come in altri films!!!!

Tutti gli attori, comunque, sono degni di nota....

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Ultima risposta 06/07/2007 15.21.59
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  04/05/2007 11:32:00
   8 / 10
Quattro storie,quattro segmenti di vite diverse tra loro ma piu’ simili di quanto una visione superficiale possa far pensare, si incrociano momentaneamente a causa di un avventato colpo di fucile.
Una coppia americana di turisti,due pastorelli marocchini,una tata messicana e una ragazza giapponese sordo-muta...sono questi i personaggi della Babele di Inarritu,che realizza uno stupendo affresco sottolineando l’incomunicabilita’ che vige tra le persone anche quando parlano la stessa lingua e che ovviamente aumenta quando queste provengono da culture e nazioni differenti.
Ma la Babele del regista messicano è anche quella dei sentimenti e quella di un inevitabile fato del quale tutti siamo in balia,costretti a piegarci alle sue bizzarrie ed ai suoi capricci.
In questo caso il destino risiede in un proiettile sparato per gioco e per sfida nella desolazione del deserto marocchino,un letale mix di metalllo e polvere da sparo che sara’ destinato a cambiare la vita dei personaggi in questione, a volte in meglio altre in peggio,perché ogni azione ha un proprio effetto imprevedibile.
Inarritu si conferma abile regista dotato di grande sensibilita’,la pellicola coinvolge moltissimo trascinando lo spettatore in un vortice di sensazioni,da segnalare l’ottimo montaggio e la perfetta scelta delle locations,bellissima la colonna sonora affidata alla chitarra classica di Gustavo Santaolalla,appare ben studiata la sceneggiatura del fido Guillermo Arriaga che pur presentato qualche leggera forzatura si puo’ definire riuscita e credibile .
Dopo “Amores perros” e “21 grammi” un altro ottimo lavoro per questo filmaker che sicuramente ha tutte le carte in regola per diventare un autore di grandissimo livello,qui il suo sforzo è ben supportato anche da un cast ispirato, che oltre alle notevoli interpretazioni di star consumate come Brad Pitt(invecchiato a puntino per l’occassione) e Cate Blanchett ,sorprende con attori meno conosciuti ma eccellenti come Rinko Kikuchi(la giovane giapponese) e Adriana Barraza(la tata).
Inarritu continua nell’approfondimento della sua (presunta) ossessione per coincidenze ed avvenimenti apparentemente lontani ma invece palesementi concatenati con un film corale assolutamente riuscito.

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Ultima risposta 04/05/2007 17.37.46
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Il Messere  @  25/04/2007 23:04:00
   7½ / 10
Un bel film sulla solitudine umana odierna, ai quattro angoli della Terra. Le vicende sviluppate paralelamente confluiscono in maniera esemplare come in "Amores Perros".
Dopo "21 grammi" rimango tuttavia nuovamente smarrito dalla visione della vita così tragica di Inarritu.

danyx78  @  30/03/2007 19:04:03
   8 / 10
Bello, molto triste... molto, molto triste.
A me ha ricordato per certi versi un altro bellissimo film della scorsa stagione: Crash. Lo stato d'animo al termine è simile. Si rimane sconcertati dalla potenza emozionale delle storie raccontate....
Quale è la storia di Babel? Il titolo è in questo caso d'aiuto, si parla di comunicazione, di non comunicazione, di incomunicabilità.
Abbiamo in ogni location diversi livelli di analisi.
In Marocco, una difficoltà oggettiva di chi statunitense parla inglese e chi maroccchino, parla l'arabo. Una difficoltà di capirsi e di capire il contesto, un mondo così diverso da quel che si è soliti vivere nel proprio paese,una difficoltà esasperata da chi in questo momento della nostra umanità vive il prossimo più che come una risorsa amica, come un temibile nemico. E poi la difficoltà di capirsi anche con chi divide la nostra vita, come nel caso di brad pitt e cate blanchett che allontanatisi per via di un lutto stentano a riavvicinarsi nonostante l'amore, oppure all'interno della famiglia marocchina, un padre che non capisce come possano i figli aver fatto ciò che han fatto, lontani anni luce da quella educazione che lui credeva di avere impartito. La potenza di una comunicazione non verbale come la vecchia signora che riesce ad essere così vicina alla donna americana, senza che possano neanche scambiarsi due parole.
In Messico, due mondi opposti quello della badante messicana e quello dei due bambini. Il colorito, il bruno, la giovialità anche eccessiva di una matrimonio latino, riti e usanze lontane dal mondo chiaro, pulito, lindo di due biondissimi e chiarissimi bimbi abitutati al lusso e alla bella vita di porzione di Stati Uniti che non comprende la stragrande maggioranza dei suo abitanti. La non comunicazione di chi, forte del proprio distintivo, del proprio ruolo di difensiore della giustizia come i poliziotti di frontiera, non accetta spiegazioni e interpellanze di chi questo ruolo non lo ha, di chi ha una prospettiva di vita così diversa dalla propria. Triste metafora del mondo di intendere la giustizia negli Stati Uniti. La difficoltà di comunicazione di chi nonostante uan vita intera passata oltre la frontiera non riesce più a capire il proprio mondo nè quello in cui ora vive. La difficoltà di comunicazione e la carenza di fiducia di chi memore di tante umiliazioni non accetta più il confronto come succede al nipote messicano della badante.
In Giappone, dove la comunicazione avviene senza parole. La comunicazione non verbale di una ragazza che oltre al proprio handicap uditivo vive con difficoltà l'interazione con i giovani ragazzi della sua età. La paura di non essere accettati, la rassegnazione ad essere visti come diversi. La voglia di essere così dannatamente normali e di far passare questo messaggio. Il non poter trasmettere ciò che si vuole e doversi accontentare di chi, può parlare per noi. La difficoltà di un padre ancora sconvolto dal suicidio della moglie che non sa più come prendere la figlia. Un giovane poliziotto troppo preso dalla sua giovane carriera per capire il bisogno di attenzioni di una ragazza alle prese con tutti i problemi della sua adolescenze più quelli dovuti alla sua salute.
Una deficienza di comunicazione che aprendo un po' di più gli occhi possiamo notare in questa nostra società.
Bel film, veramente un gran bel film.

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  24/03/2007 16:04:51
   6½ / 10
La nota stonata è senza ombra di dubbio la storia in giappone. Capisco la babele di lingue e tutto il resto, ma a livello filmico è una storia troppo esulata dal contesto che stona anche per dei tempi troppo lenti e che appesantiscono un pò.
La storia centrale invece ha una bellissima struttura e due attori veramente bravi. Inarritu è molto capace, ma il finale furbo da lui non me lo sarei aspettato. Anche i collegamenti tra le tre storie sono troppo pretestuosi e in fin dei conti irrilevanti.
Ho preferito 21 grammi.

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