Un ex marine viene coinvolto suo malgrado nel tentativo di stabilirsi su di un pianeta particolarmente ricco di specie vegetali ed animali e di sfruttarne le grandi risorse: quando però la razza indigena si ribellerà a questo colonialismo cosmico, l’uomo passerà dalla loro parte per guidarne la rivolta.
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Mutuando topoi da film epocali quali 'Un uomo chiamato cavallo' e 'Piccolo grande uomo' Cameron, noto amante di fondali marini (v. Abyss) ricrea un universo fluorescente chiamato Pandora. Chi ha avuto il privilegio di osservare fondali mozzafiato (cfr. Maldive) ritroverà, mortificati da un 3D ancora da migliorare nella tecnica, una minima parte delle luci fluorescenti che avvolgono la fauna variegata e multicolore degli abissi. Strepitoso l'utilizzo del digitale con i tuareg alieni naturali nella loro bellezza ed encomiabile la cratività messa in campo dallo stuolo di tecnici capitanati da James nel creare le creature pseudojurassiche dell'universo pandoriano. Il resto è un insieme di clichè mixati in un film un po' troppo lungo. L'impressione finale è che Avatar sia un bel giocattolone per bambini cresciuti.