Un ex marine viene coinvolto suo malgrado nel tentativo di stabilirsi su di un pianeta particolarmente ricco di specie vegetali ed animali e di sfruttarne le grandi risorse: quando però la razza indigena si ribellerà a questo colonialismo cosmico, l’uomo passerà dalla loro parte per guidarne la rivolta.
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Direste mai che un i-phone è arte? Eppure ha un'interfaccia grafica di grande desing, c'è molta ricerca scientifica, grande funzionalità, esteticamente fa la sua bella figura insomma un bel prodotto, ma è arte?
Non è facile valutare Avatar che forse inaugura un nuovo genere cinematografico "il cinema degli ingegneri". Per anni la tecnologia è entrata prepotentemente nel mondo del cinema diventandone anche protagonista ma in questo caso diventa addirittura sinonimo di cinema stesso. Se un film una volta raccontava una storia che poi emozionava, stupiva, commuoveva o semplicemente annoiava, in questo caso il film si fa per stupire e magari, in un secondo momento, emozionare e non più per semplicemente raccontare.
Avatar è bellissimo, ti fa stare con la bocca aperta dall'inizio alla fine grazie all'opera dei tecnici che fanno un lavoro da venir voglia di alzarsi in piedi e applaudire durante la proiezione ma se poi vogliamo valutare l'aspetto sotto il punto di vista cinematografico, ci troviamo al cospetto di un film che è di una pochezza assoluta o quantomeno di una sceneggiatura la cui povertà stride in modo plateale con la complessità della sua messa in scena.
Cameron riesce a creare filmoni da megaincassi, se si guardano le classifice Avatar tallona Titanic e lasciano il vuoto dietro di loro ma TItanic ha un posto nella storia del cinema che anche i detrattori ammettono, si potrà dire lo stesso di Avatar? Insomma ritorna il paragone con Titanic, le similitudini narrative sono tante, e non che Titanic brillasse per originalità della storia. Anche li abbiamo gli amanti, lo sfigato Di Caprio-Paraplegico Na-vi, la nobile Winset-la figlia del Re Na-vi, il cattivo di turno che si mette contro l'amore, i personaggi ambigui come la mamma di Kate Winslet che in Avatar può essere la Weawer ecc.. Eppure mentre in Titanic la storia ti prendeva tremendamente merito di una colonna sonora epica e bellissima, con scene e situazioni costruite per farsi ricordare. In Avatar gli attori non hanno lo stesso carisma, colpa della "motion capture" che mortifica la recitazione, la colonna sonora è assolutamente incolore, convenzionale senza nessun motivo in grado di farsi ricordare, storia già vista e mancanza di regia che sappia lavorare sulle situazioni e non solo sulla tecnologia delle immagini (manca una bella scena d'amore, personaggi troppo solenni, distaccati non c'è feeling con il pubblico, manca quella potenza tremendamente epica che un Peter Jackson riesce a dare, anche se sicuramente il suo "Il signore degli anelli" partiva da basi ben più solide). Emerge come Avatar sia un film tremendamente freddo, che non ha in sè la forza espressiva del linguaggio cinematografico.
Allora Avatar è brutto? Ma nemmeno per sogno! E' un filmone che va visto RIGOROSAMENTE CON GLI OCCHIALINI che non rivoluzionerà la storia del cinema (ASSOLUTAMENTE NO) ma che fonde cinema e animazione in modo completo. Come Toy Story introdusse l'animazione 3d mettendo una parola fine al 2d, probabilmente Avatar pone fine e contemporaneamente un nuovo inizio tecnologico per l'animazione. Ma stiamo sempre parlando di cinema di genere e allora al massimo possiamo dire che "nel suo genere" è un capolavoro.
Cameron letteralmente ci rapisce portandoci a Pandora, il suo intento non è dirci qualcosa ma farci soggionare in quel mondo di sua invenzione per circa 3 ore e poi riportarci a casa.