astolfo (2022)

Il cinema di Di Gregorio non mi ha mai deluso e riesce a regalarmi sempre delle sensazioni positive e un certo buonumore che mi lascia un sorriso e un buon ricordo.
E' l'ennesimo buon prodotto del regista e attore romano, capace di coinvolgere con il solito garbo e delicata malinconia che, di certo, non lascia indifferenti. Merito a Di Gregorio ma anche al cast con cui si circonda, sempre abile e simpatico nelle sue performance.

Non mi è mai dispiaciuto lo sguardo di De Gregorio verso la terza. Quel sorriso malinconico che pervade le sue opere. Astolfo è un professore in pensione, sfrattato dal suo appartamento di Roma e che si reca al vecchio paese d'origine dove c'è la casa di famiglia, un tempo palazzo nobiliare ma ormai ridotto ad un rudere. C'è lo spaesamento del protagonista che si reimmerge in una realtà dimenticata, le magagne della casa ed i conflitti con il potere (il sindaco e il prete). C'è comunque quel senso di solidarietà tipico fra persone più o meno emerginate (gli improvvisati inquilini del suo palazzo) e lo spazio per intessere relazioni anche ad un'età dove forse l'amore si è messo un po' da parte. In tal senso la Sandrelli offre quel qualcosa in più che serve. Un film garbato, mai gridato e che strappa qualche sorriso.