Richard, un professore del college, riceve una diagnosi che può cambiargli la vita e decide di rinunciare a tutte le convenzioni e alle apparenze per vivere la propria esistenza nel modo più coraggioso e libero possibile. Con un senso dell'umorismo tagliente, coraggio e un pizzico di follia, attraversa ogni tipo di vizio: fuma, beve, fa sesso e rivolge insulti a chiunque gli dia fastidio, provando un piacere mai avuto in tanti anni.
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Le parole sono tante, magari non milioni, ma migliaia, questo sì. Eppure ce n'è una, che il Depp pronuncia in un punto cruciale, e connota l'intera pellicola. Non è bene spoilerare rivelandola, ma qualche minuscolo indizio è d'obbligo... Comincia con la A, e con lo stesso fonema si conclude: l'inizio è bellico, ma solo in ApparenzA, perché la fine è rassicurante, musicale, dolce e tenue, uno verbo AggregativA. Il grande Roberto Calasso potrebbe ora sentirsi a dir poco compulsato, ma non solo lui, persino il mitico Thebarum conditor, che tanto male faceva ai pitoni… Fermiamoci qui. Solo quella parola, naturalmente riferita al contesto aureo della nostra esistenza, ossia il nucleo compatto "in", "per" e purtroppo spesso oggi anche "contro cui" viviamo, rende il film meritevole dei massimi elogi.